Black Death Grindcore

Live Report: Rome Extreme Carnage Fest @ Defrag, Roma – 12/10/2023

Di Fabrizio Figus - 9 Novembre 2024 - 19:00
Live Report: Rome Extreme Carnage Fest @ Defrag, Roma – 12/10/2023

Evento imperdibile, questa sera, per gli appassionati di musica estrema di ogni sfumatura. Al Defrag di Roma si toccheranno, infatti, le vette più profonde (scusate l’ossimoro) del panorama Black e Death della Capitale per la seconda edizione del Rome Carnage Extreme Fest.

Sfortunatamente, a causa di un maledetto incidente stradale, arrivo alla location con un’ora di ritardo. Così, sgranando un nero rosario colmo di blasfemie in linea con il ritardo e con la serata, entro in quello che oggi sarà un putrido e marciscente antro verso l’Inferno.

Come se non bastasse, per “colpa” della consueta svizzera puntualità dell’organizzazione, un’ora di ritardo vuol dire, matematicamente, che mi sono perso il primo gruppo della serata: i Plague Bomb (scusate ragazzi).

Inizio, quindi, il mio report dalla seconda band: i Kybalion

Buon abisso…

KYBALION

Figli diretti del Black Metal d’ispirazione Norvegese, i Kybalion nascono nel 2022 ma raggiungono la formazione completa nel corso del 2023. Tessono le loro maligne trame per mezzo di un suono purista ed estremamente coinvolgente, dove si mescolano panorami nebbiosi e gelidi. La loro ultima fatica “A Crippled Power”, è una mistura di spaventose figure sonore, valorizzate da un cantato tecnicamente ineccepibile. I quattro musicisti regalano un sound di alta qualità, come un essere spaventoso vestito con un sinistro completo elegante. La raffinatezza del combo sta proprio in questa chiave: aver aggiunto al genere una nota di “gonfiore” musicale che rende la prestazione particolarmente piacevole anche agli ascoltatori meno affini al Black Metal.

Setlist:

Make The World Bleed

Blindfolded March

A Crippled Power

Waste of Flesh

Pale Skin, Waiting

Herald

Demiurge

To Know Defeat

ABSCENDENT

Fondati nel 2011, la band è costituita da alcuni membri dei Neurasty. Il trio vede Gabriele “Arch” Vellucci alla voce e chitarra, Luca Riccardelli al basso e David Folchitto alle pelli. Offrono un Technical Death Metal ispirato principalmente ai Death del compianto Chuck ma molto personalizzato. La tecnica dei nostri non è, come spesso accade, un semplice mostrare i muscoli, ma è parte integrante dell’aspetto estetico e artistico dei brani. Non c’è ostentazione ma genuina scrittura ragionata. Il suono che viene alla luce, compreso il timbro growl di Vellucci, è perfettamente immerso in un connubio omogeneo e i brani non presentano punti deboli. Ultimo pregio, un’evidente compostezza scenica, dove la concentrazione e la cura del dettaglio esecutivo regalano un prodotto davvero valido.

Setlist:

Reign Of Depravity

Atrocity Incarnated

Torment

Unbound

Oblivion

 

TSUBO

Il gruppo nasce nel 2005 e si guadagna, negli anni, una certa notorietà calcando palchi per tutta Italia. Come recita la loro presentazione sui social, il combo suona un Psychotic Adrenalinic Grind, cantanto in Italiano.

E di psicotico hanno veramente tanto, a partire dal cantante: il classico animale da palcoscenico che sembra si sia appena tolto una camicia di forza dopo averla strappata. La musica che esce dai diffusori è frenetica, furiosa. Gli TSUBO ci minacciano per tutta la durata dello show. Non a caso, tra il pubblico, parte un violento pogo. Lo spettacolo ha un che di punk e ci rimanda agli scenari combat dei primi anni ’80 dove il sudore è parte integrante dello show e dove ogni singola nota è imposta con una strafottente violenza.

Setlist:

Guerre

Stretta Sorveglianza

Overdose

Vili Bastardi

Neoplasia Dogmatica

Il Tempo Non Cura

Capitale Umano

Ultimo Colpo

Nel Bene Nel Male

Nomofobia

 

 

CORPSEFUCKING ART

Dopo tanta rabbia e cattiveria, la serata finalmente ci regala una boccata di leggerezza (si fa per dire). Sul palco salgono i Corpsefucking Art, capitanati dal cavernoso Frank Moretti, vestito da sanguinario macellaio, con tanto di macete alla mano e maschera di cuoio sul viso. La band suona un preciso e ben confezionato Brutal Death Metal di stampo Cannibal Corpse ma condito con una divertentissima chiave humor gore. L’universo in cui ci caliamo prende vita dai film horror, creando una parodia al contempo cruenta e canzonatoria. Basti pensare al loro ultimo lavoro “Tomatized”, dove un esercito di giganteschi pomodori è intenzionato a conquistare il pianeta massacrando e triturando ogni forma di vita. A dispetto del “non prendersi troppo sul serio”, i capitolini hanno, come si suol dire, il manico. Il batterista John De Bello possiede, oltre a una palese tecnica, un’inventiva e una capacità di variante di tutto rispetto, corroborata dalla precisione del bassista Marco De Ritis. Alle chitarre troviamo Andrea Corpse e Mario Di Giambattista che ci deliziano con riff massicci intagliati nella pietra, che passano dal cadenzato alla velocità ultrasonica in un unicum perfettamente fuso. Ultimo ma non ultimo, il già citato Frank Moretti, che con il suo growl profondo e cupo e la sua presenza scenica istrionica, completa lo scenario spietato e sanguinolento di questa formazione.

Setlist:

Tomatized (Intro)

Nightmare City

Voracious Tomatoes

Centrifuged

Four On a Meathook (Intro)

Beverly Hills Corpse (Intro)

Fucked

Bloodcraving (Intro)

Cat in The Brain

The Freezer’s Monster (Intro)

They Won’t Stay Dead

Sachertorture (Intro)

Splatter Deluxe (Finale)

 

HIEROPHANT

Ed eccoci alla fine di questa serata.

Tutto quello che abbiamo visto e sentito, in confronto a quello che accadrà, non è niente.

Il palco viene decorato con teschi e installazioni raffiguranti antiche rune norvegesi e l’unica luce che pervade la sala è quella rossa. Macchine del fumo al massimo ed è il vero inferno in terra.

Il gruppo di Ravenna, nato nel 2009 e noto anche oltralpe, è una realtà di violento Black Metal. Il carisma della formazione è qualcosa di magnifico che trasuda da ogni singolo atomo (soprattutto dalle cellule del mefistofelico bassista). Il loro show è, a dir poco, sconvolgente, devastante e turbante. I suoni ci avvolgono come fossimo in una palude che arriva fino alla gola: densi, soffocanti. Una sorta di energia proveniente da un lontano universo lovercraftiano incute un ancestrale timore reverenziale.

Siamo di fronte a una band che il Black Metal non solo lo suona, ma lo è in tutto quando sta sul palco. La professionalità e l’esperienza danno al tutto qualcosa di estremamente smaltato. I brani si susseguono senza mai far calare la tensione. Onestamente, io sono letteralmente rapito. Il concerto degli Hierophant scorre come un fangoso fiume in piena, in una maniera talmente dura e schietta che nessuno della sala ha staccato un attimo gli occhi e l’attenzione da loro. Senza dubbio è l’apice della serata.

Setlist

Mortem Aeternam

Seeds of Vengance

Devil Incarnate

Crypt of Existence

Spawned Abortions

In Chaos, In Death

Death Siege

Nemesis of Thy Mortals

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