Heavy

Live Report: Screamin’ Demons @ Druso, Ranica (BG), 12/10/2023

Di Stefano Ricetti - 17 Ottobre 2023 - 9:00
Live Report: Screamin’ Demons @ Druso, Ranica (BG), 12/10/2023

Ci sono giovedì e giovedì, nel calendario.

Quelli anonimi, quelli della partita a calcetto serale con gli amici e quelli dove vale la pena alzare il didietro, fregandosene dei chilometri da percorrere e della levataccia del giorno dopo pur di assistere a uno spettacolo nel nome dell’heavy metal. Che poi si sappia sin dall’inizio che il giovedì non è giornata capace di radunare folle oceaniche è solamente un particolare. Quando arde la passione del suonare di fronte a un pubblico tutto il resto passa in secondo piano.

Giovedì 12 ottobre 2023, presso il Druso di Ranica (BG), si è consumato il concerto degli Screamin’ Demons con in apertura lo show dei locali Darkhold.

I Darkhold sono un gruppo che, nonostante siano di giovane costituzione – la band esiste dal 2022 – al proprio interno schierano personaggi dal passato interessante, come ad esempio il frontman Claudio Facheris e il chitarrista solista Eros Mozzi, entrambi ex dei thrasher Methedras. Anche il resto della band non è di primo pelo: alla batteria l’ex Nefastis Jacopo Casadio, al basso Giuseppe Celeste e all’altra chitarra Giovanni Casagrande, entrambi ex Syndrome.

I Darkhold giocano in casa, all’interno delle pareti del Druso, essendo bergamaschissimi e sciorinano uno show intenso, pescando a piene mani dal materiale presente sul (per ora) unico loro lavoro, Tales From Hell, uscito nel marzo del 2023.

Darkhold

Facheris fa un uso sapiente del growl senza mai esagerare conferendo solidità a una prova, la loro, che trasuda credo dal primo all’ultimo minuto. La loro proposta poggia su di un heavy metal carico di groove che non lascia prigionieri inanellando, nell’ordine, le varie No Strings On me, The Child Within, Candy Brains, Savage, Heads Will Roll, Kings Of Miracles, Hypnotized Be Evil.

 

 

Il tempo di un breve cambio palco ed è poi la volta degli attesi Screamin’ Demons (qui loro intervista del giugno 2023), formazione nata nel 2021 e che al proprio interno schiera tre dei componenti della line-up dei Death SS più amata dagli italiani, parafrasando una pubblicità televisiva di qualche tempo fa: Andy Barrington (basso), Al Priest (chitarra) e Ross Lukather (batteria). Il resto della band si completa con Alessio Spini alla voce e Luca Ballabio alla chitarra.

La prima parte del loro concerto è a totale appannaggio di The New Era, al momento il loro unico album (qui recensione), più precisamente si susseguono Insomnia, Dark Side, Declaration Of Hate, Enlight (una spanna sopra al resto), Night Song, Green Fly, Warrior, Lies, Sacrifce, We’ll See The Light. L’impressione, sin dalle prime note, è di avere di fronte una band particolarmente coesa, dal suono fottutamente heavy metal. D’altro canto il passato dei vari musicisti coinvolti parla da solo ma nel nostro genere preferito il gradiente di Acciaio fornito si misura, da sempre, quando posti di fronte a un palco con dall’altro lato dei musicisti sudati che ci danno dentro. Lo show degli Screamin’ Demons è monolitico, vero sollucchero per tutti gli appassionati delle sonorità tradizionali benché la band suoni tutt’altro che demodé o datata: il loro è un heavy metal totalmente in linea con il tempo corrente.

 

Screamin’ Demons

 

Se la qualità di un cantante come Alessio Spini era fuori discussione, su disco, altrettanto si può dire in sede live, l’Italia ha trovato un nuovo Signor Frontman, cosa che farà sicuramente piacere anche all’intero movimento, oltre ovviamente agli stessi Screamin’ Demons. Su Barrington, Priest e Lukather non vi è nulla da aggiungere, semplicemente hanno confermato di sapere creare un’onda d’urto metallica come ai bei tempi dei Death SS. In loro aggiunta la chitarra di Luca Ballabio, chirurgica e funzionale ai pezzi, a completare un muro di suono di notevole entità.

Sul finire il piatto forte della serata, attesissimo, in tre portate: Peace Of Mind, Baphomet e Where Have You Gone?

Suonate in modalità originaria, ossia fottutamente heavy metal, a due chitarre, con un martello come Lukather a bombardare e scandire i tempi insieme con il basso di Barrington e un Alessio Spini che fa sé stesso, senza inutili e controproducenti forzature, nel pieno rispetto del ruolo, seguendo le linee guida tracciate illo tempore da sua maestà Steve Sylvester.

Apoteosi.

Pelle d’oca.

Punto.

Alla Prossima.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti