Live Report: Sound Weavers + Die Sünde + Bosco Sacro + Sylvaine, Alchemica, Bologna, 7 Settembre 2024
Con la calda stagione dei festival ormai alla fine inizia l’attesa (che si spera più fresca) per quella dei tour autunnali.
Ed è del primo evento della stagione quello di cui vi racconto questa volta, tenutosi il 7 settembre 2024 all’Alchemica di Bologna, la struttura polifunzionale pensate interamente per i musicisti.
Live Report a cura di Valentina Rappazzo
A farla da padrone della serata è nientemeno che il NERO: dalla Dark Ambient al Black Metal per giungere sino alle camere più oscure della nostra anima.
Aprono questa ben poco fresca serata bolognese i Sound Weavers, duo Dark Ambient che ci trasporta dentro sonorità pagane, di quelle che troveresti adeguate dentro un bosco quando albeggia o durante un viaggio onirico alla Lovecraft in qualche abisso sperduto. E la loro è la prima tappa di un viaggio che di salite e ricadute ne ha avute tante.
Particolare, e degna di nota, l’esibizione dei due musicisti. Unica, nel vero senso della parola: il loro è un concetto di totale improvvisazione, quanto suonato infatti non verrà mai più ripetuto, frutto del trasporto e della passione del momento.
Sound Weavers lineup:
Ephesian Zap – Guitars, Synth
Lucrezia Nai – Vocals, Drums
La seconda tappa ci porta in un mondo ancora più doloroso e introspettivo, generato dalla violenza sonora dei nostrani Die Sünde, che ci conducono e ci accompagnano nella seconda parte di questo nostro tenebroso viaggio.
La rabbia, la disperazione, la dissonante furia del loro sound è una coltellata in pieno petto! La voce del frontman Michael Anthony Foti è estremamente affilata, l’impatto uditivo e fisico è veramente commovente.
Non sono da meno le chitarre e la sezione ritmica, in particolare la presenza sul palco di tutta la band è estremamente coordinata, stoica nell’onda di potenza e aggressività che emana.
Per me questi ragazzi rientrano a pieno titolo tra le tre migliori scoperte del 2024, la loro pesantezza trascendentale trafigge la mia anima, in maniera tale che non trovo le parole per esprimermi.
Una lacrima sul mio viso: il dolore, la gioia e la consapevolezza di quello che la musica può essere per noi.
Die Sünde lineup:
Michael Anthony Foti – Voce
Simone Red Carraro -Chitarra
Davide Rovizzi – Chitarra
Nicola Rizzo – Basso
Filippo Baccega – Batteria
Sono ancora un po’ scossa e mi sa che non sono la sola, ma, come si sul dire, lo spettacolo deve continuare.
I Bosco Sacro salgono sul palco e, ccidenti, la strumentazione sembra non voler collaborare molto.
Nonostante questo la band va avanti estremamente decisa, nel non facile ruolo di trovarsi pre-headliner ma con due predecessori dai suoni estremamente differenti tra di loro.
Ma a loro volta aggiungono un pezzettino a questo complicato puzzle: il loro è un sound sperimentale dalle sfumature molto interessanti, un Ambient condito con un pizzico di Doom più una nota malinconica che svela un segreto ben celato.
Bosco Sacro lineup:
Paolo Monti
Giulia Parin Zecchin
Francesco Vara
Luca Scotti
Siamo giunti alla fine, all’attesa protagonista di questa serata. Sylvaine sale sul palco ed i toni si ammorbidiscono ancora una volta.
La sua voce è pura e ficcante come il suono del cristallo e, anche se sono un po’ spiazzata dal vederla in un ambiente acustico, è incredibile come la purezza e la chiarezza della sua performance vocale colpiscano lo spettatore.
Insala credo ci fossero almeno 40 gradi ed il contrasto tra l’atmosfera e l’Ambient da fiordo che ci propone la cantante viene ancora più sottolineato da questo.
Ci vorrei essere io in Norvegia adesso, al fresco, ma con la mente Sylvaine ci trasporta tutti lì. Sono convinta che sia in realtà un elfo: sia lei che la sua performance sono semplicemente eteree.
Durante la sua performance ringrazia più volte il pubblico italiano, anche se ricordando lo spiacevole accaduto del furto di tutta la sua strumentazione e degli averi personali suoi e della sua band durante il tour di inizio anno, avvenuto proprio a Milano.
Con il cuore colmo e l’anima un po’ ammaccata da tutto questo saliscendi di intense emozioni torno a casa, chiedendomi solo quando si potrà rifare una serata così.