Live Report: Stratovarius – Moonlight Haze – Metalite – Centvrion – Dionysian @ Bambù Festival, Monte Urano (FM) – 12/08/2023
Stratovarius + Moonlight Haze + Metalite + Centvrion + Dionysian
Bambù Festival 2023 – Rock Metal Day
Monte Urano (FM) – 12/08/2023
A pochi giorni da Ferragosto gli appassionati di power metal melodico si sono incontrati nelle Marche, al Parco Fluviale Alex Langer, un’area verde affacciata sul fiume Tenna, in località Monte Urano (Fermo), per l’edizione 2023 del Bambù Festival. Una manifestazione eterogenea di tre giorni, che dopo due serate votate all’indie rock dedica la data conclusiva al power metal e al metal melodico. Un festival davvero ben gestito sotto tutti gli aspetti, organizzato da Lighthouse Entertainment, riuscito anche grazie all’apporto dei numerosi volontari della Pro Loco del territorio, molto accoglienti e ospitali con il pubblico. Da segnalare un’area ristoro ben fornita e con prezzi assolutamente onesti, sempre più una rarità, naturalmente con una bottiglia di Varnelli sempre ben in vista. Headliner della serata i finlandesi Stratovarius, chiamati a scacciare il brutto ricordo della serata di Milano del 15 luglio scorso, quando in apertura agli Iron Maiden per il The Future Past Tour (qui il nostro live report), causa cancellazione del volo e problemi in autostrada, hanno potuto suonare solo due brani per l’arrivo in fortissimo ritardo, funestati anche da problemi tecnici al microfono.
Con puntualità aprono i cancelli del main stage e alle 19 inizia la staffetta sul palco dei gruppi di apertura.
Dionysian
Ad aprire le danze i giovanissimi Dionysian, quartetto dedito all’hard rock, vincitori dell’ultima edizione del Sanremo Rock. Formatosi nel 2018 a Torino, il gruppo è composto dal mastermind Alessandro Wilkie alla chitarra, Raffaella De Luca alla voce, Samuele Verona al basso e Alessandro Tafuri alla batteria. La band è protagonista di una prova molto energica e vitale, con i ragazzi decisamente a proprio agio sul palco del Bambù che corrono irrefrenabili da una parte all’altra dello stage, incitando il pubblico tra acrobazie e hedabanging. I ragazzi propongono brani come “Vital Vibration” (nome decisamente appropriato alla performance) e il nuovo singolo “Under Your Spell”. Ottima la risposta del pubblico, già abbastanza numeroso sotto il palco, galvanizzato dalla voce di Veronica e dai riff di Alessandro Wilkie. Sicuramente la bella sorpresa della serata: un gruppo da tenere d’occhio per il futuro.
Centvrion
Giunge il turno dei fermani Centvrion, veterani del metallo che tornano sulle scene con una lineup leggermente rimaneggiata, composta da Roberto “Robo” Cenci al microfono, Fabio Monti e Fabrizio Sgatton alle chitarre, Gianluca Mandolesi al basso e Giovanni Pezzola alla batteria. L’esibizione giocata in casa parte subito a mille, con un heavy classico di stampo fortemente priestiano e riff spaccamascella con venature thrash. A colpire è la peformance di Roberto, vero Rob Halford nostrano, e il guitar work di grande esperienza di Fabio Monti, fatto di assoloni al fulmicotone come da buona tradizione heavy. Come annunciato sul palco, la band riunitasi di recente torna sul palco dopo ben 8 anni di inattività; tanto tempo è infatti passato dall’ultimo full-length “V” (2015). Ancora molto buoni i suoni al mixer, ma il volume generale forse troppo alto inficia la resa complessiva, considerata anche la serata dedicata al metal melodico. Tra i brani più rappresentativi, l’opener “Maximum Golgotha”, il brano eponimo “Centvrion” e “Panzermarch”. Che sia il preludio di un ritorno sulle scene per la band? Sembrerebbe di sì, almeno a giudicare dalla grande risposta del pubblico alla performance del gruppo.
Metalite
Con il favore delle tenebre salgono sul palco i Metalite, band svedese dedita ad un power metal melodico con virate verso il pop, farcito di effetti elettronici e synth da eurobeat che ricordano da vicino i colleghi Amaranthe; un genere che sembra sempre più in voga in questi anni, con videoclip che raggiungono agilmente (è anche il caso dei Metalite) il fatidico milione di visualizzazioni su Youtube. Si tratta della prima data italiana in assoluto per il quintetto svedese, attivo dal 2015, che si presenta sul palco con “Disciples of the Stars”, singolo che fa da preludio al nuovo album “Expedition One” in uscita per AFM Records nel gennaio 2024. Da segnalare l’assenza della batterista Lea Larsson, non presente per motivi di salute, sostituita da Alfred Fridhagen Den Andre, protagonista comunque di un’ottima prova. L’attenzione degli astanti è naturalmente catturata dalla cantante Erica Ohlsson, in lineup dal 2019 e con due album all’attivo, che dimostra di essere perfettamente padrona della scena. I suoni all’inizio sembrano un po’ impastati, così come la voce che dopo il primo brano sembra scaldarsi ed uscire con più naturalezza. Buona la prova anche sul classico “Afterlife” del primo album. Inno della band “Peacekeepers”, dall’album “A Virtual World” (2021), con la bandiera nera della band sventolata nella seconda parte del brano, ad emulare il videoclip. Chiude la generosa setlist “We Bring You to the Stars”, a congedare da un buon esordio sul territorio italiano.
Setlist
01. Disciples of the Stars
02. Heroes in Time
03. Far from the Sanctuary
04. Apocalypse
05. Cloud Connected
06. Afterlife
07. Eye of the Storm
08. Peacekeepers
09. We Bring You the Stars
Moonlight Haze
Ad aprire la strada all’esibizione degli Stratovarius sono i Moonlight Haze, formazione italiana fondata dalla cantante Chiara Tricarico e dal batterista Giulio Capone attiva dal 2018, con tre album in discografia, dei quali l’ultimo “Animus” uscito lo scorso anno per Scarlet Records. La band, anch’essa dedita ad un power molto melodico, si presenta sul palco con il dress-code dei videoclip, con i quattro ragazzi in divisa ufficiale e chitarre e basso rigorosamente bianchi e la frontwoman Chiara Tricarico con la sua asta microfonica personalizzata a tema lunare. A colpire positivamente il guitar work di Marco Falanga con la sua Solar, pulitissimo nell’esecuzione, e la prova di Chiara al microfono, capace di sporcare la voce quando necessario, forte dell’esperienza maturata in questi anni dai tempi dei Temperance, non da ultimo il coinvolgimento in tour con gli Avantasia di Tobias Sammet. Efficaci anche i momenti di coinvolgimento del pubblico come in “Ad Astra” in cui viene chiesto ai presenti di cantare la linea“Never give up never give in”. Setlist equilibrata sui brani più rappresentativi della band, neanche a dirlo spesso e volentieri a tema lunare, come nella dolce “To the Moon and Back” dal debut album, o la più poetica “The Rabbit of the Moon” dal penultimo disco, ispirata da una leggenda Giapponese, così come “Kintsugi”, la tecnica nipponica di riparare gli oggetti rotti con l’oro. Un compito impegnativo aprire per gli Stratovarius, svolto con grande professionalità. Chiude la setlist “We’ll be Free”, singolo estratto dall’ultimo disco, mentre al termine dello show un membro della band al microfono durante l’uscita si lascia sfuggire un: “Figata suonano gli Strato!”.
Setlist
01. The Nothing
02. Till the End
03. To the Moon and Back
04. It’s Insane
05. Kintsugi
06. Ad Astra
07. The Rabbit of the Moon
08. We’ll Be Free
Stratovarius
Ci siamo finalmente, il momento a lungo atteso! Le luci si abbassano, fumo a volontà, una breve intro ed eccoli sulla scena: sule note di “Survive”, titletrack dell’album omonimo uscito lo scorso anno su earMusic (qui la nostra recensione), la band inizia a dare battaglia sul palco fermano. Con il successivo classicone “Eagleheart” il pubblico è già in visibilio. Al microfono, Timo Kotipelto ammette senza mezzi termini che lo show di Milano per le cause già note è “went into the toilet”, ma la band è qui anche per riscattarsi da quel brutto episodio. La performance del frontman è decisamente sopra le righe con il pubblico che reagisce ad ogni sua mossa, oltre che capace di raggiungere senza eccessiva difficoltà le note più alte, a discapito di chi sostiene che abbia un po’ perso negli anni, segno della grande professionalità e dell’esercizio costante del buon Kotipelto, peraltro spesso impegnato in sede live anche fuori dagli Stratovarius, in acustico sia con Jani Liimatainen che con Netta Skog (putroppo per noi principalmente nella natia Finlandia). Superlativa anche la prova alla chitarra di Mathias Kupiainen, non in perfette condizioni di salute (almeno a quanto dichiarato dallo stesso su Facebook), che esegue un’interessante medley “Stratosphere – Holy Light” per tutti gli amanti del virtuosismo metal neoclassico, incoraggiato da Lauri Porra al basso che in italiano lo incita con un “For(r)za Mathias!”. Superlativo. Tra i brani più recenti, molto efficace dal vivo “Frozen in Time” col suo interessante break, oltre che all’apprezzatissima “Unbreakable” da “Nemesis” (2013), sempre nata dalla penna di Mathias. Imprescindibili i classici “Paradise” e “Black Diamond”, cantati a squarciagola dai presenti, e sempre emozionante la ballatona romantica “Forever”, a detta di Kotipelto un’extra inserita apposta in setlist per il pubblico italiano.
Chiusura affidata ad una versione un po’ più lunga di “Hunting High and Low”, con un siparietto in cui Timo chiede al pubblico di cantare più forte in competizione coi fan finlandesi dell’ultimo concerto a Helsinki, ma anche per superare il pubblico dei prossimi concerti, rispettivamente in Spagna e Portogallo.
Nota dolente: la durata. Sarà per i tempi stretti dell’organizzazione, o forse perché siamo ad un Festival e non ad una data del tour della band, comunque l’intera scaletta termina dopo un’ora circa dall’inizio, senza nessun bis. Dal pit il pubblico rumoreggia al termine del concerto, reclamando il gruppo fuori, ma all’accendersi delle luci sembra ormai inequivocabile l’esito della serata. Un vero peccato, perché buona parte del pubblico avrebbe apprezzato un paio di brani in più, dopo tanta attesa. Assente anche il merchandising degli Strato. Il prossimo appuntamento coi finlandesi per il pubblico italiano è fissato per sabato 28 ottobre all’Alcatraz di Milano, sul palco con i connazionali Sonata Arctica. Per tutti gli altri resterà l’emozione di una bella serata, per una manifestazione ben organizzata nel cuore delle Marche, il Bambù Festival, che speriamo dedichi una serata al Metal anche il prossimo anno.
Setlist
01. Survive
02. Eagleheart
03. World on Fire
04. Paradise
05. Frozen in Time
06. Stratosphere / Holy Light
07. Father Time
08. Black Diamond
09. Forever
10. Unbreakable
11. Hunting High and Low
Live report a cura di Luca “Montsteen” Montini