Doom Drone

Live Report: Sunn O))) + Horror Vacui @ Live Music Club (MI) – 20/09/2023

Di Jennifer Carminati - 21 Settembre 2023 - 16:17
Live Report: Sunn O))) + Horror Vacui @ Live Music Club (MI) – 20/09/2023

Live Report: Sunn O))) + Horror Vacui @ Live Music Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 20.09.2023
a cura di Jennifer Carminati

 

 

Dopo un’assenza di oltre 3 anni, l’ultima volta era stata il 26 gennaio 2020, sempre qui al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI), i Sunn O))) tornano finalmente in Italia per l’unica data del loro tour europeo iniziato lo scorso 4 settembre da Amsterdam che si concluderà il 24 a Porto, con ben tre tappe a Oslo, chissà come mai questa scelta, che le atmosfere norvegesi ben si addicano alle loro sonorità? Forse si, o forse son solo mie supposizioni, poco ci interessa.

L’importante è che abbiano deciso di passare anche da noi per questo evento unico, presentato da Hardstaff Booking, in collaborazione con Live Music Club, che vede la band di Seattle, portare sul palco il loro rituale più che un semplice concerto, che consiste nel ripetere un suono e prolungarlo fino allo sfinimento, questo è sostanzialmente il drone metal. E no, la 0))) non si pronuncia, è solo un simbolo grafico, il loro nome si legge sun, come sole, anche se qui sembra stia per arrivare l’Apocalisse, altroché.

In questo tour suoneranno con una line-up incentrata sui due membri fondatori, Stephen O’Malley e Greg Anderson, portando sul palco, Shoshin (初心) Duo, lo show che li riporta al nucleo primordiale della loro dimensione live, con atmosfere ancora più suggestive grazie ad amplificazioni valvolari, armoniche dal tono spettrale e tetro, distorsioni e volumi dei suoni che ti penetrano i timpani e che contraddistinguono da sempre la drone metal per eccellenza. Nessun turnista fidato ad accompagnarli quindi, e neanche le litanie di Attila Csihar come successo in passato, ma i Sunn O))) questi sono, e a noi piacciono così, nella loro forma originale.

Prepariamoci dunque ad un cerimoniale drone a tutti gli effetti, dove, i sacerdoti per eccellenza di questo genere veramente di nicchia e di non facile comprensione, condurranno gli astanti attraverso 80 minuti di suoni deflagranti che ipnotizzano come un mantra, attraversando l’intero spettro delle frequenze, facendoci vivere quasi un’esperienza catartica, e non sto esagerando, i qui presenti che leggeranno questo report credo possano solo che confermare quanto ho appena dichiarato, diversamente, commentate pure che vi leggo.

Un pubblico, rispettosamente silenzioso per tutta la durata dello spettacolo, accorso in maniera copiosa considerando la data infrasettimanale e il fatto che non siamo a Milano città, devo ammettere, alquanto eterogeneo e trasversale per età e tipologia, che vede tra le sue fila persone alquanto insospettabili, passatemi il termine, che si uniscono nel rito quasi sciamanico di alzare le braccia al cielo, con gesti cadenzati dal duo sul palco, come atto solenne che trascende i gusti musicali e demolisce seduta stante i confini noti che troppo spesso delineiamo inutilmente, nella musica, come in altri aspetti della nostra vita, e quanto è bello tutto ciò? Emozionante davvero, e lo è ancora di più essere qui, farne parte, e potervelo raccontare.

Personalmente, contavo i giorni che mancavano a questa serata da tempo, e finalmente ci siamo, leggete un po’ cosa è stato questo “non-concerto”, ma prima, ad aprire la serata alle h 20 precise ci pensano i nostri Horror Vacui.

 

Horror Vacui

Premessa: erano anni che volevo vedere live questi dark bolognesi ma ogni volta, per un motivo o per l’altro, me li perdevo sempre, ma dentro di me sapevo che prima o poi ce l’avrei fatta e soprattutto, che non mi avrebbero delusa, e così è stato oggi. I nostri sono una macchina live ben collaudata, nulla da dire se non complimenti davvero per la capacità di coinvolgerci nelle loro atmosfere cupe, tinte di dark, che per ben 45 minuti ci hanno catapultato direttamente in quegli anni ’80 post-punk mai dimenticati, facendoci riassaporare quelle sonorità che ricordano molto i The Cure e a tratti i Depeche Mode.

E questo fanno loro, spesso definiti death rock, ma che a mio parere non ha particolarmente senso come definizione, con i loro quattro album all’attivo e centinaia di concerti in giro per lo stivale e non solo, li ritengo ben incanalati nel filone post-punk perlappunto, con una forte anima dark wave, unita all’oscurità del gothic rock, che sembra piacere e convincere anche il pubblico già presente in maniera copiosa in questa serata che si prospetta tutt’altro che allegra nell’atmosfera. Gli Horror Vacui, con una nuova formazione dopo la dipartita di uno dei membri fondatori lo scorso febbraio, vedono oggi sul palco Koppa alla voce, profonda, tenebrosa, a tratti impetuosa, ma con tratti sempre sofferti, Lucretia e Vasu alle chitarre, Thomas al basso e Marzia alla batteria; quest’ultima facente parte con il suo gruppo Marthe della scuderia della Southern Lord Records di Greg Anderson.

Gli Horror Vacui, non hanno perso la grinta che li contraddistingue sin dagli esordi, e saranno un ottimo preludio al clima di desolazione vagamente sinistro e cupo che si verrà a creare ancora di più con gli headliner della serata, e con la decina di pezzi in scaletta proposti trasmettono inquietudine e tormento, con l’intensità e l’attitudine tipica di quelli a cui piace quel che fanno, e si vede, nella passione e nell’entusiasmo che trasudano, e si confermano essere una più che valida realtà nel nostro panorama italiano, e come dico sempre, di qualità ce ne abbiamo tanta qui da noi, e non sempre c’è bisogno di varcare la Alpi per sentirne.

See you in the next darkness show.

Lineup
  • Koppa – voce
  • Lucretia – chitarra
  • Vasu – chitarra
  • Thomas – basso
  • Marzia – batteria
Setlist
  1. Consolation Prize
  2. 5000
  3. Forward
  4. Distressed
  5. My Funeral, My Party
  6. Grey Shadows
  7. We Are The Ones
  8. Upside Down
  9. Unreachable
  10. In Darkness You Will Feel
  11. Alright

Horror Vacui

 

Sunn O)))

Da oltre vent’anni i Sunn O))) fanno parlare di sé, mettendo in discussione il modo in cui tutti noi pensiamo al concetto stesso di “fare musica”. Loro lo fanno creando connessioni tra più mondi, dal drone metal, all’ambient, al post rock, passando per lo sludge e il doom, con qualche divagazione nel black metal, creando un prodotto finale dal peso specifico non indifferente.

I Sunn O))) non sono per tutti, non si capita per caso ad un loro concerto, che poi, come anticipato, di questo non si tratta, ma di una vera e propria esperienza sensoriale a 360°, dove le vibrazioni dei suoni, spesso ripetuti e prolungati fino allo sfinimento, prodotte dagli amplificatori, tra riverberi ed echi, ti penetrano nelle ossa oltre che perforare i timpani; oggi si, che i tappi li ho portati, c’è un limite di sopportazione anche per le mie di orecchie, già parecchio provate come ben sapete, anche perché avevo già deciso di mettermi in prima fila questa volta.

I Sunn 0))) sono davvero qualcosa di diverso e fuori dall’’ordinario, bisogna esserne consci prima di decidere di comprare un biglietto per quello che non è un live nell’eccezione classica del termine, ma qualcosa di diverso, un rituale più che un semplice concerto, con il fumo denso, quasi impenetrabile, a farla da padrone, attraverso il quale il duo sembra essere quasi un ologramma.

Queste due figure spesso evanescenti indossano un saio monacale che li ricopre interamente, la testa avvolta in un cappuccio, i volti quasi non si vedono, ma son ben noti e si aggiravano indisturbati prima tra il pubblico, e alle loro spalle un muro di amplificatori immersi nell’oscurità della coltre grigia che ha saturato da subito l’aria del Live Club, in questo mercoledì di metà settembre non ancora dalle atmosfere autunnali, fuori, ma dentro queste quattro mura ora son calate le tenebre dell’Inferno.

La vista è il primo senso che perdiamo, essendo immersi letteralmente in metri cubi di fumo che non ci permettono di scrutare neanche il vicino, figuriamoci chi sta sul palco. Ma quando partono i primi droni di chitarra capiamo che i Sunn O))) sono arrivati tra noi, e ne abbiamo la prova quando finalmente intravediamo le braccia alzate a sorreggere gli strumenti come fossero un idolo, impegnati d’ora in avanti a dilatazioni estreme dei suoni, grazie al muro mastodontico di amplificatori posto alle loro spalle, che si intravede appena, ma si sente eccome, con frequenze bassissime e un volume tutto sommato non assordante come mi è capitato nelle altre occasioni in cui li ho visti. Ma i tappi me li tengo, siamo solo all’inizio, non si sa mai.

Come detto inizialmente è un’esperienza totalizzante quella che i SunnO))) portano sui palchi da oltre vent’anni, dove tutto è importante e pensato con uno scopo preciso, dal fumo come già detto, alle luci, rappresentate in questo tour da tre fari circolari che puntano e scrutano il pubblico, e vi assicuro che se ti metti a fissare quei cerchi roteanti, è la fine, si entra davvero in un loop ipnotico da cui è difficile uscirne.

La performance stessa del duo americano, solo apparentemente statica, senza alcuna interazione col pubblico, anch’esso immobile e in religioso silenzio come giusto che sia, ci parla in maniera trascendentale e profonda, attraverso le suggestioni stranianti e distorte che i Sacerdoti del drone metal sanno fare con i loro strumenti.

La scaletta c’è, l’ho anche riportata per onore di cronaca, ma davvero non ha alcun senso menzionare i singoli pezzi; anche perché è difficile riconoscerli su disco, figuriamoci dal vivo, non essendoci quasi pausa alcuna tra uno e l’altro. Quello che ho cercato di trasmettervi in questo live report è il senso generale di ciò che significa essere ad un concerto dei Sunn O))) e spero di esserci riuscita.

Col passare del tempo, i volumi si alzano, le orecchie vengono totalmente saturate da un getto di decibel a tratti quasi insopportabile, amplificando l’onda di risonanza in bassa frequenza generata dagli amplificatori a livelli estremi, tanto che li senti rimbombare dentro di te queste vibrazioni, come a generarti quasi un senso di nausea forse è esagerato, ma sicuro, un malessere generale ti pervade, un senso di straniamento che accompagna tutta la loro esibizione, e anche il dopo.

Ad un certo punto, la saturazione dei suoni e dei volumi sale ad un livello assurdo per poi iniziare a scemare, pian piano, il fumo si dissolve e i nostri appaiono immolando per un’ultima volta i loro strumenti al cielo, e capiamo che siamo giunti, purtroppo, al termine della loro esibizione. Le luci si accendono improvvisamente, gli strumenti si spengono, gli amplificatori vengono posti su OFF ed ecco che finalmente si alza un muro di applausi scrosciante e tanto fragoroso quanto l’affetto che il pubblico italiano trasmette nei confronti dei Sacerdoti drone metal per eccellenza che ci hanno offerto ancora una volta uno spettacolo intenso e fuori dal comune.

Ed ecco che alla fine di una loro performance anche l’udito si perde un po’, come anche, ci si sente un po’ smarriti, totalmente annichiliti da questa esperienza densa di emozioni e molto impattante, una prova di resistenza fisica a tutti gli effetti a cui son ben felice di essere egregiamente sopravvissuta, anche stavolta.

Assistere ad un live dei Sunn O))) è senza dubbio un’esperienza che esula dall’idea classica di concerto, come l’ho definito sin dall’inizio di questo report non facile da scrivere; è un “non-concerto” che consiglio a tutti, o quasi, di provare almeno una volta nella vita, e spero di avervi convinto a farlo.

Che si tratti della prima volta come per molti dei presenti questa sera, e lo capisco dalle facce ancora più sconcertate e provate che escono dal locale, o che sia la quarta come la sottoscritta, uno loro spettacolo rappresenta sempre e comunque una sfida sensoriale, intensa ed opprimente, con un senso di angoscia alienante che può raggiungere livelli di difficile sopportazione, e per questo ribadisco non è per tutti, non va affrontata alla leggera quantomeno, ma fatela, non ve ne pentirete.

Io sono la prova vivente che i Sunn O))) si possono vedere e rivedere e si sopravvive, e, soprattutto, voglio sfatare la frase fatta che sento troppo spesso dire su di loro, ovvero che non sono musicisti e si ripetono, album dopo album, uguali a sé stessi: no, cari lettori di TM, Stephen O’Malley e Greg Anderson si evolvono e sperimentano continuamente, ma bisogna conoscerli, e ascoltarli non solo con le orecchie. Certo, possono piacere o meno, ma come dico sempre, i gusti musicali e non solo, non sono opinabili e vanno rispettati. Ascoltateli come faccio io per ore in maniera randomica, pescando dai loro dieci full-lenght e numerosissimi live album, ricchi di collaborazioni anche, e vi renderete conto che quello che ho detto non si discosta molto dalla realtà.

Spesso di loro ho sentito dire e persino letto che non fanno musica ma rumore, si certo, forse è vero, come detto non è musica nel senso che intendiamo comunemente, ma vi assicuro che fanno un rumore ben pensato e consapevolmente concepito, che dopo vent’anni ancora è qui a molestarci le orecchie con queste sonorità oscure, e personalmente, spero continuino a farlo, perché al di là del pensarne bene o male, il mondo della musica estrema ha bisogno della loro inusuale espressione musicale, del loro noise fatto di frequenze sorde e risonanze, disturbante, opprimente e sconquassante, che arriva dritto allo stomaco, e lascia il segno.

Lineup
  • Greg Anderson
  • Stephen O’Malley
Setlist
  1. CandleGoat
  2. Big Church
  3. Butch’s Guns ((The first live performance of a new song)
  4. Lynwood

Sunn O)))

 

Photo Report completohttps://www.truemetal.it/heavy-metal-news/photo-report-sunn-o-horror-vacuilive-club-2023-1133564