Live Report: The Dead Daisies + The Treatment + Nastyville @ Phenomenon, Fontaneto D’Agogna (NO) – 08/03/2025

The Dead Daisies + The Treatment + Nastyville @ Phenomenon, Fontaneto D’Agogna (NO) – 08/03/2025
a cura di Fabio Vellata, foto di Simona Isonni
Serata primaverile quella dello scorso otto marzo: ad attenderci nel piacevole contesto del Phenomenon di Fontaneto D’Agogna un concerto hard rock con i fiocchi. I The Dead Daisies accompagnati dai The Treament.
Una bella accoppiata che promette energia, dinamismo e grinta da vendere.
Nastyville
Ad aprire la serata sono gli italiani Nastyville, gruppo rodato da anni di esperienza e con già quattro album all’attivo.
Hard rock torrido e muscolare che ha come da tradizione nelle chitarre il punto di forza assoluto.
Mezz’ora di tempo non è molto, tuttavia la band tricolore riesce a mettere a frutto piuttosto bene l’occasione di aprire per realtà di ampia caratura come The Treatment e The Dead Daisies. Il quintetto piemontese non è comunque nuovo a spalleggiare grandi nomi: in carniere ci sono già Crashdiet, Skid Row e Steel Panther, a segnalare come i nostri siano spesso presi in considerazione nel ruolo di affidabile act di apertura.
Energia ed entusiasmo le parole d’ordine: il frontman Mark Lee non gioca al risparmio al pari del carismatico chitarrista Dave Wild.
I Nastyville si confermano un buon gruppo, che pur senza raggiungere apici estremi, non sfigura nei confronti di nomi di maggior fama e prestigio.
The Treatment
Si alza decisamente il livello con i britannici The Treatment, ensemble che dall’alto dei suoi sei album pubblicati in carriera potrebbe benissimo recitare il ruolo di headliner. Una accoppiata non nuova quella con i The Dead Daisies con cui avevano già condiviso il palco in occasione delle date del tour intrapreso nel corso degli ultimi mesi del 2024.
L’impatto è notevole: i cinque inglesi si presentano in scena con uno stile vagamente “dandy” che tuttavia non lascia spazio a troppe finezze. L’hard rock dei Treatment è secco, deciso, arrembante, carico di vitalità. Ma pure melodico. E dal vivo rende assolutamente bene.
La voce abrasiva del frontman Tom Rampton è ben assecondata dalla coppia di chitarre composta da Tagore e Tao Grey, rodatissima e molto appariscente sul palco. Unico elemento di contrasto, il nuovo bassista scelto per sostituire il defezionario Andy Milburn, invero un po’ statico e non pienamente integrato nel resto della formazione.
In un ora scarsa di show il gruppo inglese mette a disposizione di una platea divenuta nutrita nei numeri, una bella dose di energia.
Punto forte dello spettacolo è ovviamente il recente album pubblicato per Frontiers, “Waking Up the Neighborhood”, disco che aveva confermato la rinnovata vitalità del quintetto.
Scivola senza intoppi e si arriva alla fine dell’esibizione senza quasi accorgesene: il quintetto onora l’impegno al meglio raccogliendo consensi decisi.
Dovesse capitare l’occasione, magari in un ruolo di primo piano, ci piacerebbe rivederli dal vivo con un set più esteso.
Divertimento garantito.
The Dead Daisies
Poco dopo le 21.30 l’atmosfera si fa torrida per l’arrivo in scena degli attesissimi The Dead Daisies.
Il pubblico è divenuto discretamente numeroso anche se non abbastanza da riempire la sala. Una buona affluenza che come già accaduto altre volte, non è tale da rendere giustizia alla portata degli artisti in scena. Poco male, comunque, abbiamo potuto godere dello spettacolo un po’ più comodi e rilassati.
Il gruppo, letteralmente un porto di mare, ha negli ultimi tempi acquisito una personalità più strettamente stradaiola e hard rock con il ritorno in line up di un singer ruvido e animalesco come John Corabi. Forse quello che, in effetti, serviva al quintetto per scrollarsi di dosso l’alone troppo revivalistico e da “vecchie glorie” assunto nell’ultimo periodo di Glenn Hughes.
Ora i The Dead Daisies appaiono come una band viva e reale e non come un side project di alcuni artisti radunati per puro divertimento.
“Long Way to Go”, “Rise Up” e “Dead and Gone” sono un buon modo per riscaldare le corde vocali di Corabi. Il gruppo appare decisamente affiatato ancorché animato da anime molto diverse tra di loro. La classe ed eleganza di Doug Aldrich è ben bilanciata dalla carica di Corabi e del bassista Michael Devin, mentre allo stile quasi timido del fondatore David Lowy fa da contraltare il feroce dinamismo del batterista Tommy Clufetos. Un motore dirompente, quasi “fumettoso” nelle sue movenze plastiche e sfrenate.
L’esibizione del quintetto sale di tono con la title track del recente album “Light ‘em Up”, un condensato di hard rock vecchia scuola, per scivolare poi verso il tellurico drum solo di Clufetos ed il momento acustico ed intimista in cui Corabi intona la soffusa “Love That’ll Never Be”.
Altro momento di grande impatto, la ruvida “I’m Gonna Ride”, inno biker, seguito dalla cover dei The Angels, “Take a Long Line”, preludio alla scenografica presentazione dei vari membri della band sulle note di brani celebri (Highway to Hell / Living After Midnight / Heaven and Hell / Seven Nation Army / Whole Lotta Love).
Da qui in avanti il concerto riserverà alcune sorprese, offrendo una accoppiata di cover blues tratte dal prossimo album del gruppo previsto per maggio ed alcuni pezzi storici di Creedence Clearwater (“Fortunate Son”) e George Thorogood (“Get a Haircut” con il timido David Lowy alla voce).
“Mexico” e “Midnight Moses” sfilano in coda prima dei tradizionali encore. “Resurrected” ed il brano dei Beatles, “Helter Skelter”, mandano a dormire il pubblico del Phenomenon di Fontaneto D’Agogna con un bel sorriso stampato sul volto.
Ce ne andiamo soddisfatti, la serata è stata, in effetti, all’altezza delle nostre aspettative.
I tre gruppi in scaletta ci hanno fatto divertire e ci hanno regalato qualche ora di pura spensieratezza e vitalità, confermando Aldrich, Lowy, Corabi, Clufetos e Devin come un patrimonio di energia e buona musica da preservare.
Non potevamo sperare in meglio.
Setlist:
Long Way to Go
Rise Up
Dead and Gone
Last Time I Saw the Sun
Light ‘Em Up
Bustle and Flow
Drum Solo
Love That’ll Never Be
With You and I
I’m Gonna Ride
Take a Long Line (The Angels cover)
(Highway to Hell / Living After Midnight / Heaven and Hell / Seven Nation Army / Whole Lotta Love) – Presentazione Band
Cross Road Blues (Robert Johnson cover)
Goin’ Down (Freddie King cover)
Fortunate Son (Creedence Clearwater Revival cover)
Get a Hair-cut (George Thorogood cover)
Mexico
Midnight Moses (The Sensational Alex Harvey Band cover)
Encore:
Resurrected
Helter Skelter (Beatles cover)