Live Report: Theatres des Vampires @ Traffic Club, Roma, 04/12/2021
Live Report Theatres des Vampires @Traffic Club, Roma
Roma, 4 dicembre 2021. Theatres des Vampires al Traffic Club. E’ una di quelle serate speciali, in cui Roma si spoglia dei suoi vividi colori e del suo avvolgente calore, per diventare una meravigliosa e romanticamente decadente città; le sue mura, i suoi obelischi, le sue chiese, di notte, contribuiscono ad alimentarne il fascino e, come se dietro a tutto ciò ci fosse l’opera di un alchimista, la rendono oscura, affascinante e seducente, come un vampiro. E più ci si allontana dal centro, che è la sua essenza, il cuore pulsante della città che più di tutte e più di tutti ha da raccontare, e più si prende contatto con una realtà diversa da quella che le è propria e la caratterizza agli occhi di chi non l’ha mai vissuta. Perché Roma, in queste notti, diventa più simile ad una città mitteleuropea, più oscura.
E la bussola, punta dritto verso via prenestina, dietro Tor Tre Teste, dove il cielo si apre, e si libera dai grigi palazzi del centro e lascia spazio alle nuvole dense e nere, che lasciano fitte gocce di pioggia. Lì, dove c’è il Cuore Nero e pulsante del metal romano, il Traffic Club: un piccolo e meraviglioso locale, che raccoglie la trasudante passione di tutti coloro che non si riconoscono nelle note della musica mainstream. Avvicinandomi sempre di più al locale, mi rendo conto che ci sarà tanta gente – ma per me che vivo in zona, non è difficile trovare un posto, perché conosco tutti i “trucchetti”. La pioggia diminuisce l’intensità, come per favorire il mio ingresso: prima di entrare, esibisco il green pass e vado in biglietteria, mostro orgoglioso la mia tessera e chiedo un biglietto per “In nomine sanguinis official release party”, perché questa, è la serata dei Theatres des Vampires, una band a cui sono legato da diversi anni, quando li scoprii casualmente, cercando notizie su Google di Anne Rice, la mia scrittrice preferita: sono stati la colonna sonora dei miei viaggi in metro durante gli anni dell’università, mentre leggevo “le cronache dei vampiri” dell’autrice di New Orleans. E per me, incontrarli ed intervistarli prima della serata, è stato un grande onore.
Amo l’ambiente dei concerti, perché è caldo, passionale, fatto di gente che vive aspettando questi momenti.
A scaldare l’ambiente, ci sono i Rome in monochrome, un gruppo che non conoscevo, e che mi ha impressionato, perché sono li, in una sorta di punto di intersezione tra diversi generi, tra il bianco e il nero, la folla ascolta in religioso silenzio, perché tutti, sono colpiti, affascinati e ammaliati. La voce di Valerio Granieri è una sorta di Virgilio che mostra la visione del mondo dei Rome in Monochrome con i loro colori: a fine esibizione, corro verso lo stand a comprare la cassetta di “Away from light”, il precedente disco del 2018.
Dopo circa un’ora il palco si svuota, così come la sala del Traffic . “Bene” – penso dentro di me – “così potrò conquistare la prima fila. E l’attesa mi consuma, perché si sta per realizzare il momento clou della serata, ovvero l’esibizione dei Theatres des Vampires. La sala del Traffic si riempie e all’improvviso, sento le note familiari del Requiem di Mozart – che amo alla follia – e che introduce i concerti dei vampiri di Roma. Ed entra lei, Sonya Scarlet, avvolta da un manto, con maschera, tra fumo e luci rosso sangue: l’impatto emotivo è grande, perché immagini e musica si fondono all’unisono, dando vita ad un’emozione unica. E si parte immediatamente con Kain, un brano che scalda immediatamente il pubblico, dando vita ad una sanguinosa osmosi.
Il Traffic fa di una sua presunta debolezza un punto di forza: è un locale piccolo, ma ciò consente agli spettatori di potersi sentire parte integrante di qualcosa che altrimenti sarebbe più grande di loro e di avere il contatto con i propri idoli, cosa che non potrebbe avvenire in una situazione diversa. E se ami un artista, o una band, non c’è cosa più bella e piacevole, di poterlo sfiorare, magari incontrare o conoscere: cessi di essere soltanto un numero e un cliente, diventi parte integrante di un quadro. E dopo due brani, finalmente arrivano i nuovi lavori: Christina fa saltare il pubblico, e Death in Venice mi convince sempre più di quanto questo nuovo album sia un ritorno al passato. Già, perché quando vado ad un concerto, mi piace sentire musica “come se fosse un cd”: non amo la musica troppo “ritoccata”, e soprattutto amo le band che sanno esprimersi dal vivo. Ed i Theatres des vampires, indubbiamente, sanno suonare molto bene e credo che questa assenza forzata in realtà abbia giovato loro: non li ho sentiti in forma mai come sabato sera; la personalità di Sonya è ipnoticamente dominante, e il resto della band si amalgama alla perfezione con il suo carisma; c’è intesa, c’è affiatamento, e questo si percepisce. Perché è vero che Sonya ha una grande band alle spalle, ma è anche vero che la band ha un’eccezionale frontwoman sul palco.
Il live è un susseguirsi di successi e brani del nuovo album – Endless Darkness, Lady Bathory e la meravigliosa The Bride of Corinth, che valorizza la voce di Sonya – per portarci verso la parte conclusiva del live, dedicata ai brani del passato. Il pubblico si agita con Photographic e Parasomnia – pezzo che esalta le qualità live della band.
La band chiude la serata con un pezzo storico, Dance Macabre du Vampire, eseguita, come anticipato da Sonya nell’intervista preconcerto, con Justine, la corista dei “vecchi” Theatres des vampires, quelli di Lord Vampyr, per intenderci. E’ stato un momento molto toccante,
Una serata meravigliosa, che mancava veramente da molto tempo. Parliamoci chiaro, i miei gusti musicali sono ben diversi. Come giustamente sottolineato da Sonya durante l’intervista, la musica è evoluzione, perché nel corso del tempo, anche noi cambiamo. Ed io sono cambiato. Oggi non sono più il ragazzo che li ascoltava mentre andava in metro all’Università; sono un uomo che convive e principalmente ascolta black metal. Eppure, a distanza di anni, non posso fare a meno di ascoltare i loro cd, e andare a vedere un loro concerto appena possibile. Perché? Perché amo la musica di livello, che sa suonare ed emozionare.
Ed i Theatres des vampires sanno fare questo.
Bravi, e grazie ancora.
Setlist:
Intro
Kain
Unspoken words
Sangue
Christina
Death in Venice
Morgana Effect
Endless Darkness
Lady Bathory
Delusional Denial
Resurrection Mary
The bride of Corinth
Blood addiction
Carmilla
Photographic
Parasomnia
Rag doll
Dance macabre du vampire
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