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Live Report: Therion, Satra @ Revolver Club, San Donà di Piave, Venezia 09/03/2024

Di Marco Donè - 14 Marzo 2024 - 18:30
Live Report: Therion, Satra @ Revolver Club, San Donà di Piave, Venezia 09/03/2024

Live Report: Therion, Satra @ Revolver Club, San Donà di Piave, Venezia 09/03/2024

Forti di un disco tutto nuovo, pubblicato lo scorso dicembre e intitolato “Leviathan III”, i Therion non hanno perso tempo e con l’inizio del 2024 si sono subito lanciati in un tour europeo, pronti a promuovere a dovere l’ultima fatica. Un tour dal sapore speciale, soprattutto per i fan italiani, visto che l’ultima apparizione nel Bel Paese di Johnsson e compagni risale a circa sei anni fa. Gli appuntamenti sul suolo italico del “Leviathan Tour 2024” sono ben due: in data 8 marzo, allo Slaughter Club di Paderno Dugnano, e il 9 marzo, al Revolver Club di San Donà di Piave. Ad accompagnare i Therion nella nuova avventura europea troviamo i finlandesi Satra, freschissimi di debutto discografico grazie all’album “Sand of Time”. Noi di Truemetal.it abbiamo partecipato a entrambe le date italiane e dopo aver condiviso il photo report dello show milanese, eccovi il resoconto dell’infuocata serata in terra veneta.

 

 

Live report a cura di Marco Donè

 

A causa di un contrattempo arriviamo al Revolver Club quando i Satra stanno ultimando il proprio show. Riusciamo ad assistere solamente a due pezzi e, a essere sinceri, la prova della formazione finlandese non ci entusiasma. Due pezzi, però, sono pochini per poter analizzare a dovere la performance live di una band. Scusandoci con i Satra, quindi, parleremo di loro la prossima volta, quando riusciremo ad assistere per intero a uno spettacolo della compagine finlandese.
Durante il cambio palco ci ambientiamo all’interno del locale e, con piacere, incontriamo parecchi musicisti della zona, oltre a qualche vecchio amico che non vedevamo da tempo. Si viene subito a creare una bella atmosfera e i ricordi dei bei tempi andati prendono il sopravvento. C’è chi racconta con trasporto di quando vide per la prima volta i Therion, durante il tour di “Theli”, chi dello show visto nel tour di “Secret of the Runes”. In molti si interrogano sull’attuale stato di forma della compagine capitanata da Johnsson, con il timore di veder rovinato il ricordo del glorioso passato. I discorsi si fanno sempre più intensi e profondi, tanto da rendere indispensabile l’aiuto di una bella birra fresca per inumidire la gola diventata un po’ troppo secca. Ed è proprio in quel momento, verso le 21:50, che i Therion irrompono in scena.

THERION

Il combo svedese attacca con un pezzo da paura, l’energica ‘The Blood of Kingu’, che spazza via ogni cosa. Thomas Vikström non ha la stessa voce graffiante di Mats Levén, ma regala una prova di assoluto rilievo. La compagine scandinava appare in forma smagliante e, soprattutto, affiatata. I sette musicisti aggrediscono il palco con impeto ed esperienza, creando subito un gran feeling con il pubblico, coinvolto sin dalle prime battute e per tutta la durata dello show. Si prosegue alla grande con ‘Ruler of Tamag’, dall’ultimo “Leviathan III”, subito seguita dal classico ‘Birth of Venus Illegittima’. L’atmosfera si fa caldissima e carica di pathos e l’intero Revolver Club, come ipnotizzato, reagisce con trasporto, in totale balia di Johnsson e compagni. E quando arriva il turno della splendida ‘Tuonela’ è sufficiente uno sguardo d’intensa con tutta la vecchia combriccola incontrata durante il cambio palco: non servono parole, gli occhi, le espressioni dicono tutto: i Therion sono in formissima, e stanno spaccando di brutto! La prova dei tre cantanti è di livello assoluto, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per la teatralità con cui tengono la scena e interagiscono sul palco. Rosalia Sairem è energia allo stato puro e la sua prestazione in ‘Eye of Algol’ è a dir poco impressionante, sia per potenza vocale, sia per aggressività scenica. Ma, come dicevamo, è tutta la band a girare a mille. Sul palco i Therion appaiono in totale sinergia, suonano con entusiasmo, con passione, divertendosi. Aspetti che inondano il Revolver Club di positività, regalando ai presenti tonnellate di adrenalina. Il risultato? Un pubblico coinvolto come non mai, pronto a cantare, saltare, scandire il tempo con le mani. Da segnalare, poi, gli ottimi suoni della serata, forse i migliori mai sentiti al Revolver Club. I Therion pescano a piene mani dalla propria discografia, da “Theli” in poi. Danno ampio spazio agli ultimi tre lavori ma, ovviamente, non dimenticano classici immortali, come la splendida ‘The Siren of the Wood’, ‘Sitra Ahra’ e pezzi come ‘Ginnugagap’ e ‘Asgard’, questi ultimi tratti da un gioiellino intitolato “Secret of the Runes”. Una scaletta da brividi, insomma. La serata si sta per concludere e i Therion, come ultimo pezzo, piazzano un’accattivante ‘Son of the Staves of Time’. Ultimata la canzone i sette dovrebbero uscire dal palco e aspettare di essere richiamati a gran voce dal pubblico per i consueti encore. L’atmosfera, però, è talmente infuocata che i Nostri decidono di non entrare nel backstage e di rimanere in scena. È questione di un attimo: quando i fan comprendono cosa stia avvenendo, iniziano a intonare a gran voce il nome della band. I Therion riattaccano con la suadente ‘The Rise of Sodom and Gomorrah’, per chiudere con il classico dei classici, quella ‘To Mega Therion’ che più di ogni altra canzone rappresenta l’essenza artistica di Johnsson e dei suoi Therion. La formazione svedese riceve il meritato plauso da un Revolver Club letteralmente in estasi. Dopo il consueto lancio di plettri e strette di mano con i fan delle prime file, i Therion ringraziano e salutano un pubblico che definire soddisfatto è dire poco. Guardiamo l’orologio: due ore di concerto, due ore di livello assoluto, sia per le emozioni ricevute che per la prestazione offerta dai singoli. Chapeau.

Setlist:

The Blood of Kingu
Ruler of Tamag
Birth of Venus Illegitima
Tuonela
Twilight of the Gods
Mon amour, mon ami (Marie Laforêt cover)
La Maritza (Sylvie Vartan cover)
Leviathan
Asgård
Morning Star/Black Diamonds
Ginnungagap
Litany of the Fallen
The Siren of the Woods
Aeon of Maat
Lemuria
Sitra Ahra
Quetzalcoatl
Eye of Algol
Son of the Staves of Time
The Rise of Sodom and Gomorrah
To Mega Therion

 

CONCLUSIONI

Altra serata di livello quella andata in scena al Revolver Club, un locale che, imperterrito, continua a regalare tonnellate di qualità a tutto il Nord-Est metallico. Da sottolineare l’interessante affluenza di appassionati, accorsi numerosissimi a questo appuntamento imperdibile. Una data sentita, nonostante il costo del biglietto fosse tutt’altro che popolare. Un aspetto, quest’ultimo, che sottolineiamo, soprattutto per evidenziare come il post-covid abbia visto decollare i prezzi dei live, di qualsiasi livello, nome e genere. Ma quando la spesa per l’ingresso viene ripagata da una prestazione come quella messa a segno dai Therion, beh, c’è da ritenersi fortunati nell’aver presenziato a uno show di tal fattura. E l’entusiasmo che si respira all’interno del Revolver Club non fa altro che confermare quanto appena affermato. C’è poco da fare: il motto metal will never die continua a risuonare indisturbato.

Marco Donè