Live Report: Vanexa + special guest @ Defrag, Roma – 30/03/2024
Altro evento imperdibile questa sera al Defrag. Il carosello sonoro vedrà infatti ben cinque band suonare sul palco del locale romano. Il menu unisce sia nomi emergenti, come Gates of Chaos, Vials of Fury e Pomerium, sia formazioni più famose e storiche della scena italiana come Scala Mercalli e, in qualità di headliner, i savonesi Vanexa. Visto il numero e la caratura dei gruppi presenti, il pubblico accorso è ovviamente numeroso.
GATES OF CHAOS
Alle 21,00 i primi a salire sul palco sono i Gates of Chaos, band romana Symphonic Metal di indubbio talento. La loro esibizione risulta pulita e precisa, fatta eccezione per le parti di tastiera che, purtroppo, non emergeranno mai in maniera ottimale, mettendo in secondo piano proprio l’aspetto sinfonico del combo. Probabilmente un problema di settaggi iniziali della serata da parte della regia, ha soffocato il suono dei tasti bianchi e neri, cosa abbastanza comune nei live, che andrà comunque a risolversi nel corso dell’evento. I cinque offrono un Symphonic Metal fortemente ispirato ai Rhapsody of Fire, anche nelle liriche, visto che sono stese parzialmente in Italiano e chitarre molto tecniche e veloci negli assoli.
Il suono proposto dai romani è ovviamente pomposo, ma senza risultare stucchevole e monocorde come a volte succede in questo sottogenere musicale.
Setlist:
Invictus
Far Down Below
Out of Hell
Ninth Circle of Inferno
Blackout
POMERIUM
Dopo le orchestrazioni e i cori dei Gates of Chaos, ecco arrivare sul palco i Pomerium, band che già ha calcato il palco del Defrag diverse volte. Il gruppo si presenta, come al solito, con la sua mise scioccante e orrorifica. Alfiere di questo stile che unisce il gotico e il cruento è l’istrionico vocalist Lorenzo Fioravanti, che con la sua voce cavernosa (attenzione, non growl), esprime il sentimento maligno che permea la band romana. I quattro già li conosciamo, garanzia di energia e divertimento, sparano un Heavy Metal roccioso, non troppo articolato, diretto e compatto, mentre Fioravanti inquieta tutto e tutti con movenze demoniache e sguardi allucinati. Abbiamo davanti un prodotto decisamente malato (in senso buono) con una buona dose di autoironia, che non si risparmia nemmeno il lancio di sangue finto sul pubblico, per fortuna a piccole dosi.
Da notare che i Pomerium sono stati fondati in piena pandemia globale nel 2020, mentre il mondo intero rivedeva molti dei suoi concetti intimi, anche sulla vita e la morte. Coincidenze? Non credo…
Setlist:
Through the Styx
Berserk
You Cannot
The Fates
Blood Storm
Twisted Smile
Dig Up
VIALS OF FURY
Terminato il vampiresco e grottesco show dei Pomerium, il tempo di constatare se il locale si fosse trasfomato o meno in un girone dantesco (ma descritto da Lucio Fulci), ecco arrivare i Vials of Fury, band praticamente appena nata che si propone nella scena capitolina con un Heavy Metal con forti influenze della NWOBH (soprattutto maideniane), arricchite da una vena statunitense. Il gruppo tiene bene il palco, intrattiene con disinvoltura il pubblico ed emana un’energia palpabile. Al microfono, il bravissimo Flavio Falsone, si esibisce con atteggiamento estremamente professionale regalando un’estensione vocale e una potenza notevoli. La performance scorre piacevole ed energica, tutto molto classico ma ben strutturato e fresco.
Setlist:
Wake up fighting
I can still roar
Unleash hell
The future of law enforcement: Robocop
Heavy Metal hero
Knight of venture
SCALA MERCALLI
Ed eccoci arrivati al primo dei due nomi altisonanti di questa sera: gli Scala Mercalli. Il gruppo sta festeggiando il trentesimo anniversario della sua fondazione e, evidentemente, ha deciso di farlo nel modo più esplosivo possibile. I nostri “Sabaton nazionali“, infatti, portano sul palco una scaletta a dir poco devastante. La band, vestita di tutto punto con divise militari d’epoca e con la batteria ornata dalla bandiera del Regno d’Italia, ci porta indietro nel tempo, raccontandoci le guerre e le imprese garibaldine, e le gesta di eroi del passato attraverso la voce stupefacente di Christian Bartolacci. I cinque accendono le polveri e sparano, come prima palla di cannone, una furiosa “The 1000 (Calatafimi Battle)” dove la famosa prima battaglia dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, viene dipinta con pennellate di doppia cassa, chitarre che mitragliano e acuti potenti. La nostra esperienza di guerra patriottica prosegue con “Honest Brigant”, per poi portarci, con “The Last Defence (Roma Gianicolo 1849)” tra le fila dell’ultimo scontro della Storia della Repubblica Romana. I cori belligeranti si innalzano poi con “La Grande Guerra”, “Never Surrender” e “Write Your Destiny”. La cartuccera esaurisce gli ultimi colpi con “Ace of Aces (Francesco Baracca)” e “Impresa di Premuda (Luigi Rizzo)” che narra la storica impresa compiuta da due reparti della MAS nel 1918.
I nostri cinque soldati d’acciaio colpiscono senza pietà, risultando un unico corpo d’armata. Il pubblico appare fomentato, deliziato dai brani proposti. Un dettaglio da non trascurare è la maestria con cui i musicisti marchigiani fondono l’impeto con la melodia, regalando momenti emozionanti e, a tratti, addirittura commoventi.
Che dire? Il trentennale di questa storica band italiana non poteva essere festeggiato in modo migliore.
Setlist:
The 1000 (Calatafimi battle)
Honest brigant
The last defence (Roma Gianicolo 1849)
La grande guerra
Never surrender
Write your destiny
Ace of aces (Francesco Baracca)
Impresa di Premuda (Luigi Rizzo)
VANEXA
E veniamo all’ultima band di questo ricco evento: i Vanexa.
Attivi già dal 1979, il gruppo è uno di quelli che ha fatto la storia del Metal in Italia. Con soli cinque album in studio, una raccolta e un live, sono entrati di diritto nell’Olimpo del metallo tricolore. I savonesi salgono sul palco ed appaiono subito simpatici e ammiccanti, riportando alla memoria un incoscio collettivo on the road americano. Purtroppo, vista l’ora (è passata la mezzanote da un po’), il pubblico è fortemente diminuito, cosa che non impedisce al gruppo di sfoderare carica ed entusiamo durante tutto lo show.
Il primo brano è “Too Heavy to Fly”, traccia che dà il titolo al loro penultimo album. L’esiguo numero di persone rimaste riesce benissimo a riempire la hall con il calore e l’entusiasmo di un pubblico vasto, complice anche il fare trascinante della storica band. Si prosegue con la veloce “Tarantino Theme”, seguita da “In the Shadow of the Cross”. I toni si fanno ancor più scatenati con “Metal City Rockers” e “Hiroshima”.
La ballad “Kiss in the Dark” ci fa prendere fiato, donandoci un momento intimo molto suggestivo. Torniamo vigili e al passato con “1000 Nights” per poi riaffacciarci ai giorni nostri insieme a “007” e alla orientaleggiante “Armless”, un brano ricco di venature prog-rock.
Andiamo ora a conoscere le live-version di “The Last in Black” (title track del loro ultimo album) e di “Paradox” (tratta dal penultimo lavoro). La trascinante “My Grave” e “Rainbow in the Night” vanno a chiudere quest’ultima emozionante parte dell’evento.
Setlist:
Too Heavy to Fly
Tarantino Theme
In the Shadow of the Cross
Metal City Rockers
Hiroshima
Kiss in the Dark
1000 Nights
007
Armless
The Last in Black
Paradox
My Grave
Rainbow in the Night
Siamo tutti molto stanchi, ormai è l’una e mezza di notte. Ma la stanchezza si percepisce solo nell’andamento della camminata e nella lentezza dei riflessi. Gli occhi, invece, tradiscono un entusiasmo che traspare dagli sguardi: è stata una splendida serata che, attraverso una catena d’acciaio, ha unito band emergenti e gruppi storici sullo stesso palco.
Però, vuoi per la simpatia e l’umiltà dei gruppi più famosi, vuoi per la professionalità e la bravura delle formazioni più “giovani”, l’unico filo conduttore del tutto è stata una sorta di musicale democrazia platonica.
https://www.facebook.com/DefragTufello