Live Report: Wolfmother @ Festival di Majano, Majano (UD), 04/08/2024
Live Report: Wolfmother @ Festival di Majano, Majano (UD), 04/08/2024
Domenica 4 agosto 2024: il Festival di Majano si tinge nuovamente di rock’n’roll, portando sul palco gli australiani Wolfmother. La formazione di Andrew Stockdale agli inizi del nuovo millennio si impose al grande pubblico grazie a due dischi di spessore: l’omonimo “Wolfmother” e il successivo “Cosmic Egg”. La band di Sydney sembrava ormai lanciata, pronta a conquistare il tanto ambito successo. Le cose, purtroppo, non andarono così. I Wolfmother rimasero un nome importante all’interno del revival Seventies, ma non riuscirono a conquistare quel seguito mainstream che sembrava quasi scontato dopo i primi due lavori. Stockdale e soci non si sono però abbattuti e hanno continuato a regalare tonnellate di qualità e show adrenalinici, ottenendo lo status di uno dei gruppi di riferimento del genere. Essendo uno dei nomi caldi dell’attuale scena di ispirazione Seventies, noi di Truemetal.it non potevamo certo mancare all’appuntamento. Eccovi quindi il resoconto della serata. Buona lettura!
Live report a cura di Marco Donè
Arriviamo a Majano attorno alle 20:00. Incontriamo qualche simpatico metalhead con cui scambiamo quattro chiacchiere, parlando di musica e birra. Iniziamo quindi a goderci l’atmosfera del Festival di Majano, che ci accoglie con la solita splendida area ristoro, in cui è possibile degustare ottimi piatti tipici della cultura friulana e buone birre. Ci inoltriamo verso l’area concerti, il campo sportivo di Majano, e vi accediamo verso le 20:30, in perfetto orario con l’ingresso in scena dei Broken Wings, la band di apertura.
BROKEN WINGS
La formazione friulana gioca in casa e sfruttando una proposta caratterizzata da un party rock stradaiolo e in your face riesce a scaldare un pubblico via via sempre più numeroso. I Broken Wings pescano a piene mani dalle propria discografia e regalano un’ora di piacevole hard rock. I suoni, considerando che siamo a inizio serata, risultano efficaci. I pezzi dei Broken Wings sono ormai dei classici per i rocker friulani e la formazione di Udine, potendo contare su una scatenata Sabrina al microfono, sa come tenere il pubblico in pugno. Ottima la prova di Ilenia Serini alla batteria che, assieme al bassista Gabriele Plai, regala un gran groove. Ma è tutta la band a girare alla perfezione, confezionando un’ottima prova, carica di intensità e adrenalina, con un Massimo Zanuttini alla chitarra ormai sinonimo di garanzia per qualità e tiro. Sono circa le 21:30 quando i Broken Wings salutano un pubblico caldissimo con l’ormai abituale foto dal palco. Inizio migliore non poteva esserci!
WOLFMOTHER
Durante il cambio palco iniziamo a girare all’interno dell’area concerti, per vivere al meglio l’atmosfera della serata. Notiamo la presenza di tanti bambini, segno che più di qualche famiglia è venuta ad assaporare la prova dei Wolfmother. L’affluenza alla data è interessante: il pubblico occupa il campo sportivo di Majano fino alla zona mixer, ma va detto che per un nome come i Wolfmother mi sarei aspettato una risposta maggiore da parte del pubblico friulano. Al di là delle aspettative personali, il risultato è senza ombra di dubbio convincente. Finito il cambio palco, verso le 22:00 il combo australiano entra in scena e attacca con il classico ‘Dimension’. La traccia d’apertura aizza il pubblico a dovere, con il ritornello cantato dall’intero Festival di Majano. I Wolfmother pescano a piene mani dal primo omonimo lavoro, il disco che li ha portati alla ribalta nel 2005. Ecco quindi pezzi del calibro di ‘Woman’, ‘White Unicorn’ e la divertentissima ‘Apple Tree’. Certo, viene dato spazio a tutta la discografia di Stockdale e soci, con canzoni come ‘Rock Out’, ‘California Queen’, ‘New Moon Rising’ e ‘Victorius’, ma le composizioni proposte dal debutto “Wolfmother” risultano essere ben nove. I suoni, dopo un inizio altalenante, migliorano repentinamente, anche se peccano in “spessore”, con un ampio uso di frequenze alte. Una soluzione forse voluta dalla band più che un problema di bilanciatura. Sul palco, intanto, i tre australiani suonano da paura e regalano una prestazione intensa e precisa. I ragazzacci di Sydney, dal punto di vista scenico, non puntano sulla fisicità, non si spostano sullo stage, non lo occupano in tutta la sua ampiezza, preferiscono stazionare nella propria posizione e muoversi a tempo, cercando a più riprese il dialogo con il pubblico. Proprio questo aspetto accende la folla presente al Festival di Majano con i fan pronti a incitare i Wolfmother con enfasi e passione. Bellissimo vedere un oceano di mani al cielo pronte a tenere il tempo e sentire il pubblico cantare i ritornelli a squarciagola. E quando i Wolfmother decidono di omaggiare la propria Terra, presentando e proponendo ‘Whole Lotta Rosie’ degli AC/DC, beh, l’intero Festival di Majano esplode in un boato, con tanto di bandiere australiane al cielo. La serata libera ora tutta la sua essenza, l’anima rock’n’roll che la contraddistingue, creando un legame fortissimo tra pubblico e band. Prendono vita ripetuti crowdsurfing, chiaro segnale di come i Wolfmother abbiano fatto centro. Ci stiamo avvicinando alle battute conclusive dello show, e i tre australiani ci regalano classici su classici, gemme come ‘Rock’n’Roll Survivor’, ‘Joker and the Thief’ e ‘Colossal’. Siamo arrivati al capolinea, con Stockdale, Wassenaar e Condon che si presentano al limite del palco, al centro, per ricevere il meritato plauso di un pubblico caldissimo. I Wolfmother salutano Majano e tornano nel backstage. La folla ha però ancora fame di rock e chiama a gran voce i propri beniamini. I tre australiani non possono far altro che tornare in scena e soddisfare l’appetito dei propri fan. Ecco quindi una splendida ‘Stay a Little Longer’, che lascia poi spazio a ‘Rock and Roll’, cover dei Led Zeppelin. Nel finale di canzone i Nostri si lanciano in un’improvvisazione in pieno stile anni Settanta, con Condon pronto a picchiare le pelli a mani nude, senza bacchette, da vero percussionista. Al termine dell’improvvisazione i Wolfmother propongono una short version di ‘Lucy In The Sky With Diamonds’ dei The Beatles e chiudono lo show con la bellissima ‘Love Train’: che spettacolo! Il pubblico non smette di applaudire e incitare la formazione australiana, che riceve l’omaggio e ringrazia a sua volta. Sono circa le 23:30 quando il sipario cala definitivamente sulla serata e un pubblico soddisfatto inizia ad uscire dall’area concerti.
CONCLUSIONI
È sempre piacevole vivere una serata all’interno del Festival di Majano, un evento in cui gli spazi sono gestiti alla perfezione. La zona ristoro è vastissima e regala un’ampia scelta enogastronomica. L’area concerti, posizionata a pochi passi dalla zona ristoro, permette di vivere lo show con molti comfort. Durante lo show, poi, non si sono generate inutili code nelle zone bar dell’area concerti, sinonimo di un’organizzazione attenta ai dettagli. E la musica? Beh, i Wolfmother hanno fatto il resto, confezionando uno spettacolo riuscitissimo. Una serata da incorniciare, insomma! L’appuntamento è per il 2025, con la speranza che il Festival di Majano continui a puntare sul rock’n’roll.
Marco Donè