Heavy

Live Report: Yngwie Johan Malmsteen @ Piazzale del Castello, Udine 25/06/2024

Di Marco Donè - 29 Giugno 2024 - 11:00
Live Report: Yngwie Johan Malmsteen @ Piazzale del Castello, Udine 25/06/2024

Live Report: Yngwie Johan Malmsteen @ Piazzale del Castello, Udine 25/06/2024

 

Dopo il successo riscosso in autunno, con quattro date sold out, Yngwie Johan Malmsteen torna in Italia con tre imperdibili show. Il primo appuntamento è a Udine, in data 25 giugno, nell’ammaliante sito del Piazzale del Castello del capoluogo friulano. Una cornice affascinante, tagliata su misura per la personalità di uno degli artisti più iconici della chitarra elettrica. Malmsteen, a tutti gli effetti, può essere considerato un’autentica leggenda vivente, il sovrano indiscusso di un certo modo di intendere la sei corde. Il suo inconfondibile stile – salito alla ribalta con il rivoluzionario e seminale primo disco, quel “Rising Force” del 1984 – ha influenzato intere generazioni, contribuendo a “creare” molti virtuosi della chitarra in circolazione al giorno d’oggi. Quando si parla di Malmsteen, d’altronde, si pensa subito a una specifica visione dell’heavy metal, fatta di atmosfere barocche e neoclassiche. Vengono alla mente i suoi assoli, caratterizzati da scale velocissime, e il suo tocco delicato sulle corde. Si immaginano muri di testate e casse Marshall, la sua inconfondibile Stratocaster con la tastiera scalloped. Pensiamo subito a un artista dal temperamento focoso, esuberante, proprio dei musicisti più talentuosi e geniali.
Beh, dopo quanto appena scritto, credo sia superfluo dire che noi di Truemetal.it non potevamo assolutamente mancare all’appuntamento. Il 25 giugno, quindi, ci siamo messi in viaggio verso il Castello di Udine, per assistere a uno degli show più attesi dell’estate metallica (qui trovate invece il photo report della data di Bologna).

 

 

Live report a cura di Marco Donè

 

Dopo aver fatto un interessante aperitivo pre-concerto con alcuni amici di Udine, entriamo nel Piazzale del Castello verso le 21:15. L’orario di inizio show è previsto per le 21:30 e in questo quarto d’ora di attesa cerchiamo di goderci appieno la location. Notiamo subito un’ottima affluenza: le poltroncine numerate posizionate nel Piazzale del Castello sono infatti quasi tutte occupate. Considerando che si tratta di un martedì, secondo giorno della settimana lavorativa, possiamo dire che il richiamo malmsteeniano ha avuto l’effetto sperato. Dopo qualche passo possiamo finalmente ammirare il palco nella sua interezza e un sorriso affiora sulle nostre facce: il tanto atteso muro di testate e casse Marshall è lì in bella vista, come da tradizione in casa Malmsteen. Lo sognavamo, lo desideravamo, lo aspettavamo: adesso è lì, davanti ai nostri occhi. Basta uno sguardo alle facce dei metalhead a noi vicini per capire che non siamo gli unici a provare un pizzico di emozione per questo piccolo, grande particolare. Giusto il tempo di prenderci una birra e alle 21:45 circa le luci si spengono, parte l’intro e Malmsteen entra in scena con la sua band, aprendo le danze con una ‘Rising Force’ da paura. La formazione è in palla e Malmsteen, soddisfatto dalla grande affluenza, sprigiona adrenalina da ogni singolo poro: il chitarrista appare in forma, come ai bei tempi, rivelandosi sin dalle prime battute per quell’animale da palco che abbiamo imparato a conoscere e amare. In questo modo, sono sufficienti i primi secondi di ‘Rising Force’ per coinvolgere il pubblico e assistere a un’autentica marea umana alzarsi dalle poltroncine e accalcarsi sulle transenne, sotto il palco. Una scena da brividi, che rimarrà impressa nella nostra memoria, per molto tempo. Sullo stage, intanto, dopo la battaglia solistica tra Malmsteen e il tastierista Nick Marinovich, ‘Rising Force’ lascia il posto alla splendida ‘I’ll See the Light, Tonight’, accolta con un boato dal pubblico. In queste prime tracce è Marinovich a occuparsi delle parti cantate, mentre nel prosieguo della serata saranno Marinovich e Malmsteen ad alternarsi al microfono. Stasera, come promesso, il chitarrista svedese regala una sorta di greatest hits della propria carriera. Ci troviamo quindi a vivere un classico dietro l’altro, per una scaletta capace di ripercorrere quasi tutta la storia dell’eclettico guitar hero. Certo, è inevitabile che si peschi a piene mani dal primo seminale lavoro, quel “Rising Force” che ha segnato un punto zero nell’universo chitarristico, creando la divisione temporale tra il prima e il dopo Malmsteen. Ci troviamo quindi a vivere emozioni forti con ‘Evil Eye’, ‘Now Your Ships Are Bunrned’, ‘As Above so Below’, ‘Seven Sign’ e ‘Like an Angel (for April)’, passando per le più recenti ‘Soldiers’ e ‘Wolves at the Door’, fino ad arrivare alla cover di ‘Smoke on the Water’ e agli arrangiamenti per chitarra di Paganini e Bach. Una scaletta da brividi, capace di entusiasmare un pubblico in estasi, completamente ammaliato dal musicista svedese. Sì, perché sul palco lo spettacolo è trascinante, di quelli che rimangono stampati nella mente per molto, moltissimo tempo. Come dicevamo, la band è in formissima, i pezzi vengono suonati con precisione ed esplosività, garantendo un gran tiro. Ma è la presenza scenica a fare la differenza, con un Malmsteen assoluto mattatore e trascinatore. Marinovich, Martinez e Klingenschmid, i musicisti che accompagnano il chitarrista svedese in questo tour, occupano il lato sinistro del palco, mentre Malmsteen si muove a tutto campo, aggredendo ogni singolo centimetro dello stage. Il suo carisma è travolgente: la chitarra viene fatta roteare a ripetizione, i plettri vengono lanciati dal palco con la stessa frequenza con cui le foglie cadono dagli alberi in autunno. Vederlo poi eseguire gli assoli con i suoi classici passettini all’indietro è pura poesia, l’espressione romantica di un’epoca lontana, carica di passione, di emozioni. Non possono poi mancare i calci in aria, i giochi di volume e con gli effetti, il grattare le corde sugli amplificatori, lasciando la chitarra in loop sopra le casse, fino al lancio della sei corde ai suoi roadie. Se al giorno d’oggi esistono ancora delle rockstar, beh, Malmsteen rientra di diritto in questa categoria. Lo show prosegue con grande carica e, soprattutto, grande partecipazione del pubblico, che canta i ritornelli a gran voce e acclama il proprio beniamino. Bello vedere in platea molti voti noti, tra cui spicca un certo Arthur Falcone, che non poteva certo mancare a un tale appuntamento. I suoni, considerando la difficoltà di amplificazione dell’area, risultano ottimi, ennesimo particolare degno di nota di una serata che sta assumendo toni trionfali. Lo show sta per arrivare alle sue battute conclusive, giusto il tempo di apprezzare la prima parte di ‘Trilogy’ – con un pubblico con le bave alla bocca – il classico drum solo e una sentita ‘You Don’t Remember, I’ll Never Forget’ che conclude il set. La band saluta e rientra nel backstage. Il pubblico non ci sta, e chiama a gran voce Malmsteen. Il chitarrista esce con due chitarre, classica ed elettrica, accompagnato da un roadie. Il musicista svedese indica il cielo a più riprese, lasciando intendere a tutti quale sia il brano in arrivo e, non a caso, attacca con ‘Black Star’. È la fine dello show, Malmsteen e la sua band salutano un pubblico entusiasta e rientra nello stage. La folla continua però a rumoreggiare, a intonare il coro “Malmsteen, Malmsteen” e il guitar hero non può far altro che uscire una seconda volta, regalando ai fan una ‘Heaven Tonight’ cantata con classe da Marinovich. Lo show finisce con un Malmsteen raggiante, al settimo cielo, con un enorme sorriso stampato sul viso, che ringrazia a più riprese il pubblico. I fan, estasiati, omaggiano il proprio beniamino con cori e ripetuti applausi. Che finale, cavolo!

CONCLUSIONI

Credo non serva aggiungere altro. La serata è riuscita, sotto ogni punto di vista, con un Malmsteen che ha regalato uno show monumentale, come da tempo non gli vedevamo fare. Il pubblico esce dal Castello di Udine con il sorriso stampato – qualcuno con gli occhi lucidi – segno inequivocabile di come lo spettacolo sia stato intenso e carico di emozioni. Ma al settimo cielo non risultano essere solo i fan: lo stesso Malmsteen appare emozionato dalla serata. Sì, perché subito dopo lo show, sui suoi social, ringrazia il pubblico di Udine a più riprese. Sottolinea, inoltre, che il secondo encore non era in programma ma, vista la folla e il clamore con cui è stato acclamato, era l’unico modo per poter ripagare i suoi seguaci per l’affetto espresso. Il vero epilogo del concerto non può che essere questo. Chapeau.

 

Setlist:

Rising Force
I’ll See the Light, Tonight
Top Down, Foot Down – No Rest for the Wicked
Soldier
Into Valhalla – Baroque & Roll
Like an Angel (for April)
Relentless Fury
Now Your Ships Are Burned
Wolves at the Door
(Si Vis Pacem) Parabellum
As Above, So Below
Badinere (Johan Sebastian Bach cover)
Paganini’s 4th/Adagio (Niccolò Paganini cover)
Far Beyond the Sun
Seven Sign
Toccata
Evil Eye
Smoke on the Water
Trilogy (Vengeance)
Guitar Solo
Red House
Fugue
Drum Solo
You Don’t Remeber, I’ll Never Forget

Encore:

Black Star

Encore II:

Heaven Tonight

 

Marco Donè