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Lo Staff di TrueMetal: Alessio ‘AlexTheProgMan’ Battaglia

Di - 1 Ottobre 2005 - 11:20
Lo Staff di TrueMetal: Alessio ‘AlexTheProgMan’ Battaglia

Quando si dice Mission: Impossible… Intervistare AlexTheProgMan, al secolo Alessio Battaglia, significa aspettarsi di tutto: da risposte-monologo a sfondo musicale (prevedibilmente la materia preferita del Progressivo) a un sistematico silenzio stampa, specie quando si tratta di scavare a fondo – e con un po’ di ironia – nel personaggio, da sempre uno dei più amati/odiati del portale. E dire che il sottoscritto, con il pungente contributo di Riccardo Angelini, ha cercato in tutti i modi di ‘addolcire’ un po’ il nostro amico. L’esito si è rivelato altalenante, ma mr. Battaglia, nonostante un ruolo costruito e collaudato negli anni, non è così stizzoso come sembra…

[FM] 3 – x – 1 via! Partiamo da lontano: appartieni alla Vecchia Guardia del portale da diversi anni, com’è nata questa relazione? Introduce yourself.

[AB] Non me lo ricordo, so solo che frequentare i forum su Internet mi sembrava un’immensa rottura di cazzo, però TM mi pareva particolarmente invitante. L’ho trovato cercando recensioni che ai tempi stroncassero Renegade degli Hammerfall – credo che a suo tempo il voto fosse 60 o 65. Ho cominciato a frequentare il forum un po’ spesso e dopo un mese ho cominciato ad ambientarmi e ad abituarmi all’idea di confrontarmi con altre persone in campo musicale.

[FM] Su TrueMetal sei noto come il Progressivo: come sei approdato a un genere per certi versi bistrattato dalle ultime generazioni? Che significato dai alla parola progressive? [addio…, NdR]

[AB] La mia famiglia ascoltava e ascolta tutt’ora prog. Mio padre comprava LP a tutto spiano negli anni d’oro sia a Milano che in un negozio di Novate Milanese che Dio solo sa che fine abbia fatto… lui dice che aveva molta roba… tra l’altro nella mia città (Bollate) ci provava la PFM… Anyway è grazie al supporto di mio padre ma soprattutto di mio zio (che suona cover dei King Crimson) che ho molta simpatia per questo genere musicale. Ho coltivato la passione per il prog (quello più sinfonico e folkeggiante alla Jethro Tull) quando suonavo il flauto traverso, ma era uno strumento che non sopportavo perchè impostomi controvoglia. Nelle mie prime lezioni di pianoforte mi sono letteralmente innamorato di Emerson e Wakeman, quando avevo la voce bianca cantavo I’ve seen all good people e roundabout degli Yes… Quando in casa propria si predilige un certo genere e lo si ascolta sin da bambini è normale che ci si affezioni! Comunque per la domanda inerente la mia idea di Prog, dico solo che quello vero è nato negli anni ’70 e morto negli anni ’70. Tutti i gruppi neo prog dagli anni ’80 in poi devono la loro esistenza a Peter Gabriel soprattutto perchè i primi Marillion e Fish hanno un approccio che ricorda molto la musica dei Genesis. Poi vabbeh… chi più chi meno ha prodotto album più o meno buoni anche tra i gruppi neo prog. Ci sono stati gruppi negli anni ’80 (gli Yes o i Genesis ad esempio) che hanno intrapreso una via che ai puristi fece storcere il naso, fortunatamente i primi (senza Chris Squire al basso) nell’89 incisero ABWH, un’autentica pietra miliare (naturalmente non è un disco a nome degli Yes ma sono comunque loro, a quei tempi c’erano dei problemi legali con Squire e quest’ultimo non concesse l’uso del monicker…); i Genesis invece erano morti e sepolti non appena Gabriel e Hackett hanno lasciato la band, erano diventati una mediocrissima band pop. I gruppi che hanno continuato fino ad oggi ad avere un’impronta marcatamente Prog e una buona continuità a mio giudizio sono solo i King Crimson e i Rush. Comunque secondo me la parola prog viene usata a sproposito, specialmente in contesti di complessità musicale, e la cosa mi irrita notevolmente: suonare in 15/16 o cambiare stile di album in album mettendo tempi dispari a caso non fa prog un disco, sia chiaro!

[RA] Quindi secondo te l’attuale scena prog, quella legata ai Dream Theater per intenderci, è chiamata così a sproposito? E’ tutta da buttare o qualcosa per te si salva?

[AB] Non tutti i gruppi sono legati ai Dream Theater, i Threshold erano più legati ai Pink Floyd e gli Ark sono più metallosi. I Dream Theater sono un gruppo che in precedenza ho amato alla follia, in particolare per la situazione musicale degli anni ’90 (il grunge in avanzamento), e il periodo in cui hanno pubblicato Images And Words non era proprio il massimo dal punto di vista musicale! Loro sono partiti col piede giusto, ossia far tornare in auge un genere che nessuno si filava: buoni interpreti perlomeno, un po’ come i Bad English per il genere AOR… I DT a mio avviso non hanno aggiunto nulla di nuovo, però una buona dose di attitudine prog inizialmente ce l’avevano eccome, la musica era più ragionata, meglio composta, più lineare. Adesso i DT per me sono solo casino: basare le proprie canzoni esclusivamente sulla tecnica non mi sembra la cosa più indicata, specialmente in un contesto prog dove si è sempre detto “la tecnica è al servizio della musica”… I Threshold senza fare troppo gli autoindulgenti hanno pubblicato Psychedelicatessen, che avrà 1/10 della tecnica usata dai DT ma almeno è usata bene! Secondo me in campo Prog Metal non è proprio tutto da buttare via, gruppi come Psychotic Waltz o Conception fortunatamente non sono stati ancora dimenticati, peccato che siano sempre stati meno mainstream rispetto ai DT, che in un modo o nell’altro sono stati anche fin troppo sopravvalutati dalla critica. Attualmente il prog metal non lo sto più seguendo, in questo periodo sto ascoltando fino alla nausea l’omonimo dei Greenslade e Valentyne Suite dei Colosseum.

[FM] Sei l’unico esemplare vivente al mondo con combinazione cromosomica YYZ. Quanti sforzi hai fatto in grembo a tua mamma per non nascere con 30 sul calendario?

[AB] Veramente sono nato l’1 ottobre [si salvi chi può!, NdR]

[RA] Ma non è che dici così perché hai paura che ti chiediamo per quale motivo 2112 non è dispari?

[AB] Perchè sennò vi dò una coltellata!

[FM] Torniamo su territori più seri: oltre che mascotte del portale, sei il foto reporter ufficiale della redazione. Scegli un episodio / aneddoto / incontro memorabile dai campi di Battaglia.

[AB] L’incontro con i Rush assieme a Diego Cafolla nel backstage di Milano: ci voleva il defibrillatore per entrambi!

[RA] Per i Rush o per te?

[AB] Per me e Cafolla! [questo ragazzo è troppo serio, NdR] Poi l’incontro con gli Yes a Vado Ligure fu da ricovero immediato: li avevo visti a Roma il giorno prima con Mauro Gelsomini, e non abbiamo avuto tempo materiale di approfittare di un aftershow. Altri aneddoti… non saprei, so solo che molti aspetti della mia mansione di fotografo li ho perfezionati grazie a Keledan e a Matteo Lavazza.

[FM] Visto che hai citato il tuo prediletto Mauro, ti scarico addosso una patata bollente confezionata ad hoc. Situazione: il nostro vice-direttore ti invita a Roma per assistere al derby della Capitale. In tribuna VIP ti trovi seduto tra il Gelsomini formato Ultras (faticosamente costretto a rinunciare alla curva) e Sabrina Ferilli che ti fa gli occhi dolci. Per chi tifi?

[AB] La Ferilli! Sai com’è sono etero…

[FM] Addentriamoci nei tuoi hobby: collezionismo. Una volta ho temuto per la mia giugulare quando ti ho ‘soffiato’ sotto il naso un picture-disc dei Mekong Delta. Sei così spietato quando vai alle fiere del disco? Quali sono i tuoi cavalli di Battaglia?

[AB] Alle fiere del disco compro solo dischi fuori catalogo, o dischi comuni a meno di 7-8 euro. Ho fatto la spesa più grossa alla fiera del 2002 con mio padre, spendemmo 700 euro in due. Ho comprato molto materiale giapponese: per quello ci ho lasciato metà stipendio! L’80 % dei titoli erano Prog: si spaziava da Steve Hackett ai Soft Machine, passando per gli Eloy e una fraccata di materiale non molto noto (chi conosce i Quintessence o i McKendree Spring?).

[FM] Che idea ti sei fatto dell’industria discografica? Come preferisci aggirare il caro-CD imperante di questi tempi? Vai con i consigli per gli acquisti.

[AB] I megastores per me non esistono più: io compro prevalentemente su E-bay, su mailorder tedeschi o americani e dai miei fornitori di fiducia. Giro poco per i negozi, vado solo da Markuee a Milano perchè ha molto Rock melodico e materiale che in giro vedo raramente. Su E-bay ad esempio molti titoli della Metal Blade costano davvero uno scherzo! L’handicap in questo caso è il possesso di una carta di credito che molti non hanno… Però a mio avviso girando spesso per negozi e avendo molta pazienza si riesce a risparmiare non poco.

[RA] Hobby parte II: vedo che tra i vari interessi abbiamo una lettura comune: Così Parlò Zarathustra. Che cosa rappresenta questo libro per te e che cosa ti affascina di Nietzsche?

[AB] Diciamo che in Nietzsche mi ha sempre incuriosito l’idea di superomismo, ai tempi delle superiori mi documentavo molto in proposito… Mi sembrava molto contorta ed enigmatica la sua filosofia, ed è proprio questo l’aspetto che mi affascinava di più…

[RA] …è progressiva!

[AB] Ma anche sì! La parte più interessante e forse anche la più pesante sono i discorsi che Zarathustra fa al suo “pubblico”. Purtroppo l’hobby della filosofia non è più il mio forte, l’ultimo libro che ho letto è quello per ottenere la certificazione Microsoft; dovrei tornare a dedicarmici, a volte per evadere dai canoni comuni è utile liberare la propria mente dal lavoro…

[FM] Hobby parte III (e come potevamo limitarci a 2??): la chitarra. Prima ti sei dimostrato misterioso polistrumentista, ma so bene che nel tuo cuore il trono è tutto per la tua Fender Stratocaster! Come ti sei avvicinato allo strumento? Chi reputi i tuoi numi ispiratori in materia?

[AB] La Fender Stratocaster mi fu regalata dopo la maturità, prima utilizzavo un’Aria Pro 2 che perdeva l’accordatura: ce l’ho dalla seconda superiore, periodo in cui mio zio cominciava a darmi lezioni, ma alla lunga è diventata obsoleta quindi sostituibile… Mi sono avvicinato allo strumento ascoltando prevalentemente hard rock: ogni tanto suonavo cover dei Rainbow o dei Deep Purple per citare i più noti, ma suonando a casaccio senza un minimo di base e di studio mi sembrava controproducente. Come chitarristi di riferimento in primis c’è Steve Morse: è sempre stato uno dei miei preferiti, specialmente con i suoi Dixie Dregs e da solista. Poi non saprei, mi affascina lo stile neoclassico alla Uli Roth: Earthquake (che Roth compose con gli Electric Sun) è uno dei tanti brani strumentali che prediligo. Sono un fan per partito preso di Fripp-Lifeson-Hackett-Howe, ma le parti di questi chitarristi sono davvero molto complesse, vanno studiate come si deve, specialmente perchè questi musicisti ci mettono l’anima in quel che suonano, e coverizzarle non è cosa di facile impresa!

[FM] Dedica una canzone a ogni membro dello staff e motiva la tua scelta (non barare!)

[AB] E’ una domanda pericolosa, temo di non poter rispondere, specialmente perchè io faccio dediche solo a persone di sesso femminile quando ci devo provare. Mi avvalgo del silenzio stampa [tentativi ripetuti non hanno convinto il soggetto a esporsi…sob!, NdR]

[FM] Con chi dello staff:
andresti a rimorchiare: assolutamente con Gelsomini, è tagliato per il rimorchio
viaggeresti in trasferta per un concerto: Keledan e Lavazza per dormire nuovamente per terra e cascare dal divanetto dell’hotel Dionisus di Freiburg
parteciperesti a un incontro in coppia di wrestling: non fa per me
vorresti suonare in una band: Stefano Ricetti, preferibilmente metal anni ’80
usciresti a cena: tutti indistintamente
ti sposeresti (se fossi donna): Immanitas ahauahuahauhauh (te pareva mannaggia!!, NdR)

[FM] Gli utenti del forum ti conoscono come uno spietato sergente di ferro, ma in realtà sappiamo tutti che hai un cuore d’oro: come vuoi chiudere l’intervista? ‘Baci a profusione’, ‘Grazie di esistere’ o la più gettonata ‘Vi nuclearizzo l’account’?

[AB] Running from paradise… A song for you

– Un uomo un perchè –