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Lo Staff di TrueMetal: Alex ”Engash-Krul” Calvi

Di Alessandro Calvi - 19 Dicembre 2005 - 16:05
Lo Staff di TrueMetal: Alex ”Engash-Krul” Calvi

(intervista realizzata da Filippo “Armànd” Tonzig)

E’ con profonda emozione, con piena soddisfazione e, perché no, con una punta (ma proprio una punta) di soggezione che mi accingo a intervistare Alex Calvi, in arte Engash-Krul, uno dei redattori più antichi del portale; per dirla con Lovecraft, uno dei Grandi Antichi.

Allora, iniziamo con una domanda inusuale, tanto per giustificare la banalità successive. Engash, tra poco è Natale e poi, come tutti sappiamo, verrà Capodanno. Come vivi le feste? Ma soprattutto, quali sono i tuoi buoni propositi per l’anno nuovo? E quelli cattivi?

Eheheheheh… messa giù così il primo proposito sarebbe quello di riuscire a rendere questa intervista divertente la metà di quelle che l’hanno preceduta, già questo sarebbe un grande successo… invece penso che ne uscirà un pippone metafisico con elucubrazioni filosofiche sul senso della vita (non quello di Bonolis, quello dei Monty Pithon 😀 ) e varie dissertazioni sulla vita nelle dimensioni parallele…
Al secondo posto poi viene il riuscire a rendere questa intervista CORTA, ma anche qui sarà dura a causa della mia indefessa logorrea e a una grafomania degna del miglior Stephen King!!!
Questi i buoni propositi, riguardo ai cattivi… sono l’esatto contrario! Preparatevi perchè riuscire ad arrivare in fondo a questa intervista vi farà guadagnare tante indulgenze come se aveste fatto costruire da soli l’intera basilica di S. Pietro!!! 😛

Torniamo per un attimo alle domande di rito. Come accennavo prima, tu sei parte dello staff del portale da tantissimo tempo, addirittura dalla fine del 2001. Come è successo?

In realtà è avvenuto per caso, un giorno in università, in una pausa tra una lezione e l’altra stavo chiacchierando con due compagni di corso. Venne fuori che uno di loro aveva trovato questo sito piccolino, con solo 15 recensioni in database e che dava la possibilità di spedire recensioni e di vedersele pubblicate. Inutile dire che poi anche questi due loschi figuri si iscrissero al forum di TM, ma mentre Lucifer’s Heritage ce lo siamo persi per strada, il caro vecchio Lord of the Thunder è ancora tra noi…
Comunque, io al tempo, sentendo parlare di questo sito, lo visitai immediatamente e dopo aver scritto un paio di recensioni provai a spedirle. In meno di mezz’ora me le avevano pubblicate! E mi avevano pure scritto sia Enkidu che Keledan chiedendomi se mi interessava entrare a far parte della redazione, non so ancora bene per quale motivo, ma risposi subito di si… e quindi eccomi qui 🙂

Ti sei mai pentito della tua scelta di scrivere per TrueMetal? Avrai avuto sicuramente, come tutti noi, qualche momento di crisi… tra l’altro, dal 2001 siamo cresciuti enormemente… come vivono i redattori questa cosa? Cosa è cambiato nel modo di lavorare?

Dunque, in realtà la mia risposta potrebbe sorprendere qualcuno di voi, ma per me è cambiato ben poco. Non so se per mio modo di essere, per cecità o chissà cosa, ma il mio modo di percepire TrueMetal.it e di rapportarmi con esso è rimasto praticamente immutato. Fin dall’inizio ho pensato che dovessi comportarmi e scrivere nella maniera più professionale possibile, che allora brindassimo quando avevamo 30 accessi al giorno, così come oggi che siamo il portale metal più visitato in Italia, continuo a cercare di essere il più serio possibile, senza lasciarmi andare a facili entusiasmi (o a inopportuni atteggiamenti sboronistici), ne a farmi abbattere (almeno sul lavoro) dagli inevitabili scossoni che ogni tanto arrivano…
È altresì vero però che io non ho mai legato particolarmente in maniera diretta con gran parte della redazione, diciamo che son sempre rimasto un po’ chiuso nel mio bozzolo, pur rispettando tremendamente alcune persone. Non mi piace tanto fare nomi, ma credo che loro sappiano a chi mi riferisco…
Per finire: la nota dolente… cioè i momenti critici. Beh, non so se fosse proprio una crisi, ma dopo poco che ero in redazione forse ci fu il momento in cui andai più vicino al lasciare TrueMetal.it, non per problemi miei, ma a causa di uno stronzo di dimensioni galattiche che spero stia leggendo e che grazie a dio ora non fa più parte della redazione. Poi, beh, ci fu un momento un po’ di tempo dopo in cui per qualche mese fui un po’ troppo preso dallo studio, ma dopo questo periodo a scartamento ridotto, potei tornare a dedicarmi a TrueMetal.it a tempo pieno…

Mi rendo conto che sto per farti una domanda banale e scontata. Del resto, a chi interessa sapere che musica ascolti? Ognuno ascolta la musica che gli pare no? Detto questo, come tu m’insegni, ci troviamo su un portale che di musica tratta, non di pizza e fichi… per cui, dai, te lo chiedo: che musica ascolti? So che di dedichi ad uno spettro di generi molto ampio… hai avuto una evoluzione negli ultimi anni o hai semplicemente consolidato quelli che sono i tuoi gusti?

In quelli che sono proprio gli ultimissimi anni, devo dire che mi son praticamente concentrato maggiormente sul consolidare la mia conoscenza sui generi che già frequentavo in precedenza, ma la mia evoluzione musicale è stata un po’ travagliata. Iniziai infatti ad ascoltare metal in terza media grazie a “Rust in Peace” dei Megadeth, a quella giovane età mi presi benissimo per il thrash e tra Megadeth, Metallica e Pantera recuperai tutte le loro discografie, purtroppo tra le mie conoscenze non figuravano molti metallari, anzi, proprio nessuno! Così non ebbi molte occasioni di espandere le mie conoscenze con altri gruppi. Diverso tempo e frequentazioni dopo eccomi vedermi consigliare “Imaginations from the Other Side” dei mitici bardi, inutile dire che fu una totale folgorazione, dai Blind Guardian, agli Helloween, ai Gamma Ray e via discorrendo cominciai ad appassionarmi sempre più al power melodico tedesco. L’ultima svolta attende la classica gita all’estero che ogni quinta fa almeno una volta. Per la mia classe fu Parigi la metà prescelta e lì, sugli Champs Elysee, al Virgin Megastore, eccomi imbattere in “Spiritual Black Dimensions” dei Dimmu Borgir, ennesima folgorazione e da allora il black-metal sinfonico è quello che considero il mio genere preferito. Poi mi è capitato anche di occuparmi di gothic per TrueMetal.it e quindi sono giunto ad ascoltare anche questo genere, in generale comunque mi vanto di ascoltare un po’ tutti i generi del metal, dall’heavy classico, al prog, al black (sia grezzo che sinfonico), al power, al gothic, sono pochi gli stili che proprio non mi vanno giù e che non riesco ad apprezzare appieno.

So che un’altra delle tue passioni è la lettura. Parlami un po’ dei tuoi autori preferiti. E già che ci siamo, per movimentare un po’ le cose, c’è qualche libro che proprio ti sta antipatico? Perché?

Heheheheheheh, devo capire se questa domanda ti è venuta fuori proprio così spontaneamente, o se sai e sei cosciente di cosa potresti innescare!!! 😀
Comunque, parlare dei miei autori preferiti potrebbe risolversi in un nuovo Guerra e Pace, quindi è meglio dire che sono veramente tantissimi e che così su due piedi, al massimo potrei citare: Howard Phillips Lovecraft, Valerio Evangelisti, William Gibson & Bruce Sterling, Joseph Conrad, John Ronald Reuel Tolkien, Neil Gaiman tra quelli che mi han cambiato la vita, ma credo potrei continuare ancora molto, ma molto a lungo citando quelli che preferisco…
Sul libro “antipatico”, preferisco rimanere sul vago, anche se non mi son mai vergognato di dire quello che penso sul Codice DaVinci (ops, l’ho detto di nuovo), dicendo che in generale aborro tutti quei libri che vendono solo sull’onda di quanto son stati pompati dai media. Riccardo Valla, il traduttore italiano del Codice per esempio, ha fatto un lavoro straordinario al punto dal rendere il libro di gran lunga più bello dell’originale. Ciò però non toglie il fatto che leggendo il romanzo in lingua originale ci si renda conto di quanto Dan Brown non sappia scrivere, come lui poi è pieno il mondo tra l’altro. Come è quindi possibile che uno scrittore che non sa scrivere, venda milioni di copie nel mondo? Semplice: pubblicità, una pubblicità costruita a tavolino… perchè quindi non si può fare la stessa pubblicità a libri che invece son scritti veramente bene, come quelli degli autori che ho sopra citato per esempio? Una risposta mi sorge spontanea, ma per non alimentare inutili polemiche sarà il caso che me la tenga per me…

Hai mai scritto qualcosa? Racconti? Romanzi? Pensieri, parole, opere e omissioni? Dai, spara.

Purtroppo si, purtroppo per quelli che questi esperimenti li han letti intendo! Ho da parte circa una quarantina di racconti, oltre 120 poesie, una tragedia teatrale e 3 romanzi attualmente in lavorazione e a varie fasi di completamento… tutte cose che però quasi nessuno ha avuto la disgrazia di leggere, e così sarà anche per le prossime opere, scrivo solo per me stesso, per mettere a tacere questo demone che da sopra la spalla sinistra mi trapana il cranio appena giro la testa 😛

Ecco invece una domanda che mi interessa proprio. Forse non tutti sanno che sei un regista. Io lo so, ma solo perché me lo hai detto tu. Vabbè. Ci racconti qualcosa dei tuoi cortometraggi? Si possono scaricare? Da dove? E quali sono i tuoi progetti cinematografici per il futuro?

L’argomento cortometraggi in effetti è forse l’unico tra i miei vari interessi, in cui saltuariamente permetto alla mia vena comica di uscire allo scoperto (a parte quel periodo in cui facevo il cabarettista in alcuni locali di Pavia, ma quella è un’altra storia). Tutto è nato durante una vacanza con alcuni compagni di università, in questa casa sul lago di Garda, durante il ponte dell’immacolata si decise di realizzare un cortometraggio di genere “horror-trash”, il risultato fu “The Blair Kitsch Project”, una follia di circa 16 minuti di fronte alla quale non si riesce a rimanere seri a lungo. Da questo e dai riscontri di critica (parlo sul serio!!!) e soprattutto pubblico, non ci siamo più fermati. “Blair Kitsch” è diventato una trilogia (per il momento, ma il quarto, o meglio lo “Squarto” è già in fase di pre-produzione), a cui han fatto seguito film come “Pulp Kitschon”, “La Cruna del Lago”, “L’Ultima Sinfonia”.
Alcuni di questi sono scaricabili al seguente indirizzo se proprio volete farvi del male:
http://www.tipiloschi.net/pn/modules.php?op=modload&name=Downloads&file=index&req=viewsdownload&sid=7
mentre altri saranno presto disponibili…
Riguardo poi ai futuri progetti, a parte il già citato “Blair Kitsch Squ4rto” (e a un corto a cui sto lavorando da oltre 2 anni in solitaria), per capodanno, tra le nevi perenni, è in programma la realizzazione de: “Il Gatto delle Nevi”, che sperò sarà apprezzato dal nostro pubblico tanto quanto i precedenti 🙂

Musica, lettura, cinema. Ce ne sarebbe abbastanza per saturare le vita di qualunque individuo normale. Ma ho idea che tu abbia qualche altro asso nella manica, vero? Sono sicuro che hai altri hobby più o meno esoterici. Quali sono?

Ehm, sei sicuro di volerli sentire tutti? 😀
Comunque, giusto per fare una rapida carrellata, tra le altre cose da qualche tempo c’è in programma un gruppo musicale con alcuni amici in cui canto, dovremmo fare black-metal sinfonico e stiamo lavorando a un concept album su storia e testi scritti da me, poi c’è la fotografia nella quale vorrei dilettarmi un po’ di più, ma finora son riuscito a dedicarle poco tempo, poi c’è la grafica a pc, sia per siti internet che per immagini varie (difatti libretto del cd, logo e sito del mio gruppo ho fatto tutto io), poi la pittura e il disegno, piccoli hobby a cui dedico veramente pochissimo tempo però, e infine direi lo sport, anche se i risultati son un po’ calati dopo l’incidente al ginocchio, continuo a fare scherma, calcio e canoa…
Però ho come l’impressione di essermi dimenticato qualcosa…

Per finire, una domandona esistenziale, che neanche Marzullo. Tutte le volte che ci avviciniamo ad un compleanno, è impossibile non pensare che un’altro anno se ne è andato, e va ad aggiungersi ai precedenti. E’ inevitabile fare un piccolo bilancio di quello che abbiamo fatto, dei traguardi raggiunti, degli insuccessi occorsi. Ora, se tu potessi tornare indietro con la macchina del tempo, quali sono i tre errori che non commetteresti, con il senno di poi?

Cacchio, è tutta l’intervista che io ci provo a fare il divertente e a non riempire le mie risposte di menate… e tu mi salti fuori con sta domanda?
E poi i tre errori che vorrei non aver fatto in tutta la mia vita o solo nell’ultimo anno?
Comunque… non c’è niente che vorrei non aver fatto nell’ultimo anno, tutto quello che ho fatto l’ho fatto perchè ho deciso io di farlo e non me ne pento, certo, avrei preferito che alcune cose andassero in maniera diversa, in particolare con una persona… ma confido nel futuro…

Bene, direi che sono soddisfatto. Spero di essere riuscito a presentare al grande pubblico di TrueMetal un personaggio che, vuoi per indole, vuoi per le circostanze, è sempre rimasto, a mio giudizio, un po’ defilato. Per concludere nella migliore tradizione, ti lascio spazio per saluti, anatemi, perle di saggezza, ricette tipiche e quant’altro tu voglia.

Se mi parli di anatemi la tentazione è subito quella di citare il mitico distico di H.P.Lovecraft, ma non so quanto sarebbe adeguato all’odierna circostanza… in compenso, ritengo sarebbe decisamente più adatto alla mia persona scusarmi per i 2 (o plurimi) coglioni che vi ho fatto venire, nonchè accomiatarmi dai pochi prodi che fin qui son giunti attraverso le perigliose peripezie di questa lunga (fin troppo) intervista, con un augurio di buon Natale, buona festa di Mitra o del Sole Invitto che dir si voglia… a presto, ci si legge qui o lì!!!

Filippo “Armànd” Tonzig