Vario

Lo Staff di TrueMetal: Riccardo Angelini

Di - 14 Dicembre 2005 - 18:27
Lo Staff di TrueMetal: Riccardo Angelini

Tocca al nostro redattore dispari Riccardo Angelini prendere parte alla parata di interviste dello staff.

Ora, punzecchiarlo (live e non, compresa l’intervista) è uno dei miei passatempi preferiti, ma sarei un bugiardo se non dicessi che sono estremamente contento che Ric sia arrivato a TM, perché è un ragazzo per cui nutro tantissima stima, sia dentro che fuori TrueMetal. È un redattore serio, diligente e preparato, e una persona divertente e alla mano.

Sono quasi commovente vero? Bhè, buona lettura… ;D

Quasi quasi ti intervisto…

Adesso?

Ma sono tutta struccata! Comunque a me va bene

Anzi probabilmente ti sto già intervistando…

Questo potrebbe essere un problema…

Mio non di sicuro…

Per esempio la frase “ma sono tutta struccata!” potrebbe crearmi una cattiva reputazione se fosse divulgata… ma nelle interviste di solito non si fanno delle domande?

Da una mente prog come la tua mi sarei aspettato un approccio meno schematico e convenzionale. Allora, Riccardo Angelozzi, come sei arrivato a Truemetal? Con l’88 barrato?

Dunque, era una notte buia e tempestosa… anzi, non era notte, ma pioveva, e per ingannare la noia avevo deciso di scrivere una recensione per quel simpatico sito chiamato Truemetal che seguivo da tempo senza essermi mai iscritto. Scrissi una rece per colmare una (grave) lacuna nel database dei vecchi dischi, e così scrissi qualche riga sull’album Blue Blood degli X-Japan (“echicazzosono?” ti chiederai tu, “‘gnurante” ti rispondo io).

No, io mi chiedo le cose usando il condizionale, umphf!

Dopo qualche giorno mi contattò Mauro Gelsomini, che cercava qualcuno che si occupasse di prog metal…

Guarda, ricordo ancora quella mattina, quando appena collegato, un vice direttore raggiante mi portò tutto felice la lieta novella di un nuovo redattore prog… erano i tempi dell’intervista agli Spock’s Beard se non sbaglio…

Contrariamente al solito, non sbagli. Quella fu la mia prima intervista, e da allora spero che quel vicedirettore non si sia pentito della propria raggianza iniziale (anche se ho i miei dubbi). A questo punto ti intervisto io: che disse? che disse? davvero era raggiante? eh? eh? eh?

Bhè, per esserlo lo era. Ora invece parla di te in altri termini… ma sai, il tempo cambia le cose… Dunque dunque caro Angelici, uno dei passatempi preferiti di parte dello staff (salutiamo Hellbound) è storpiare il tuo cognome ogni volta se ne presti l’occasione. Come vivi questa sorta di nonnismo? Ti senti come una matricola al liceo? (…e qui devo per forza salutare Fenrir).

È una battaglia serrata e senza esclusione di colpi, soprattutto Hellbimbumbam è un avversario temibile, ma ciò rende lo scontro più saporito… in realtà è molto peggio che al liceo, anche se allora venne inventato un soprannome terribile e innominabile che spazza via le più fantasiose invenzioni degli odierni contendenti… ma quel nome infausto giacerà sepolto nell’oblio (per fortuna).

Consultando i miei potenti mezzi anagrafici ho notato che sei nato il 21 novembre, ovvero il 21/11. Sai cosa sarebbe significato nascere esattamente un mese dopo?

Sì:  ricevere i regali di natale e compleanno insieme.

Puoi fare di meglio…

Beh, da un punto di vista progressivo, avrebbe significato un destino dispari, una predestinazione per il rock canadese, e qualcosa per cui essere invidiato da chi conosce e ama quel mitico trio… ma a quanto pare ho fallito…

Come in ogni cosa…

Non è vero. Per esempio sono ancora redattore di Truemetal, nonostante tutti voi abbiate avuto modo di conoscermi meglio. Comunque cerco di consolarmi pensando che sono nato 19 anni e 1 giorno dopo Yoshiki.

Tra le tante cose che ti declassano come essere umano c’è la tua passione per il Giappone. Ce ne vuoi parlare brevemente e nel modo meno insopportabile possibile? Grazie gioia.

Benché io preferisca parlarne in modo diffuso e pedante, tenterò di venire incontro alle tue limitate capacità di comprensione del culturalmente diverso.

Ti ringrazio e disdico la visita per l’orchite.

Quando cominciai il liceo, decisi di fare qualcosa di diverso dal solito, così, per divertimento mi venne in mente di studiare giapponese, con lo scopo recondito di farmi una cultura base-base della lingua che mi permettesse di comprendere i videogiochi in lingua originale.

Un attimo, stacco l’allarme anti-nerd prima che esploda tutto. Eccomi, dimmi pure.

Di fatto, studiando la lingua, mi sono avvicinato alla cultura e alla filosofia orientale, e com’è, come non è, mi sono appassionato. Ho studiato giapponese per 4 anni, con qualche sosta dovuta per lo più a pigrizia, e nel frattempo ho avuto modo di allargare il mio interesse ad altri campi: musica, narrativa, animazione, cinematografia, arte, discipline marziali, e filosofia antica. Non posso negare che il confronto con una mentalità tanto lontana da quella occidentale mi abbia in un primo momento spiazzato, ma mettere da parte i propri schemi di pensiero abituali non è in fin dei conti un’esperienza così terribile… capito, Zaccarini? 

Bah… Allora Angeluzzi, la redazione di TrueMetal non è soltanto uno staff editoriale di un magazine web: è una congrega elitaria, una cerchia con tradizioni rigide e rituali arcani. Quasi una setta. Essere accolti significa essere accoliti. Questa testimonia la tua iniziazione ufficiale: vuoi raccontarci di quel momento fondamentale e dirci cosa provi a essere entrato in questa casta?


(In alto a sinistra Zac e Fenrir presiedono fieri la liturgia. AlexTheProgMan, con l’aiuto dell’oscuro capo-moderatore Armand e dell’assistente Immanitas, sacrifica un utente dispari in nome dell’ammissione di Riccardo Angelini, che giace inginocchiato e incappucciato con la felpa di Immanitas. Dobbiamo bere meno alle cene…)

Certo, l’evento ritratto nella foto rappresenta un passo molto importante della mia crescita spirituale progressiva nella congrega di Truemetal… si tratta del giorno, o meglio, della notte in cui Master Alex mi investì dell’ambito grado di Discepolo Prediletto (privandone l’indegno predecessore, cui va comunque la mia simpatia).
Inutile dire che da allora la mia vita è completamente cambiata. Da allora faccio colazione con birra e carne di cinghiale, dormo avvolto nelle pelli di orso e compongo frasi in cui la somma delle parole usate sia un numero dispari. Ma credo che il significato dell’evento possa riassumersi nell’eloquente gesto del cerimoniere di destra. Peccato che il mio livello sia ancora troppo basso perché io possa comprenderlo.

Su TrueMetal sei designato a seguire il prog metal, ma tra le tue passioni musicali troviamo anche il black sinfonico e il rock dispari estremamente raffinato. A questo proposito volevo chiederti un parere sui seguenti gruppi: Mortician, Nashville Pussy, Fleshcrawl, Holy Moses e… Motorhead…

I Mortician li ho sentiti di nome, e già quello mi ha spaventato, quindi non mi sono mai azzardato ad ascoltarli.
I Nashville Pussy credo siano uno staff di attori (o attrici?) porno, non sapevo avessero messo su una band.
Il Fleshcrawl mi pareva un piatto a base di pesce tipico dell’Irlanda, ma non l’ho mai assaggiato.
Holy Moses mi sembra un’imprecazione politically correct, o forse l’inizio di una preghiera sionista.

E i Motorhead?

Ehm… il gruppo musicale intendi?

Sì proprio quello, il gruppo musicale amato da tutti…

Diciamo che sono carini, magari un po’ minimali, però hanno la storia dalla loro, non saranno proprio esattamente il mio genere, però ecco sì insomma non è che mi dispiacciano, cioé un po’ mi dispiacciono a dire il vero, in realtà più che altro è la voce che non mi va tantissimo… anche le chitarre poi… ma in generale il sound… però ecco sì insomma… sono un gruppo importante e, come dire… storico e… ecco vedi… i Motorhead mi fanno cagare. Sono licenziato, vero?

Boh, decideranno direttore e vice, io ce l’ho messa tutta.

Ne ero sicuro, è bello poter contare su di te Zac.

Cosa saremmo senza i nostri punti fermi.

Una domanda che non mi renda più odioso al pubblico di quanto non lo sia già non ti è venuta in mente eh?

Sì, ma perché fartela? Ora abbiamo un contributo esterno. Un noto redattore di TrueMetal che per non renderlo riconoscibile chiameremo A ‘H’ F chiede se il lievito e il panificio rendono.

Uahuahauhauhauahauahha. Mi sarebbe piaciuto che me lo avesse chiesto direttamente, per rispondere col cu…ore, ma se non è possibile… La verità è che rende meglio la farmacia  (digli “buona ricerca” da parte mia).

Mentre un altro nostro collega (o forse lo stesso, chi può saperlo) chiede: da amante del Giappone, cosa pensi del bukkake?

Non credo che arriverò vivo in fondo a questa intervista. È una specialità interessante, un po’ troppo densa forse – non so se mi spiego – ma dal “gusto” molto caratteristico… lo consiglio a chi volesse provare qualcosa di caratteristico in un locale di Tokyo.

Adesso tenteremo di avviarci alla conclusione nel modo più serio e dignitoso possibile per l’occasione. In breve ti farò qualche domanda banale di rito. Sei contento?

Moltissimo.

Bene, anche perché mi hai implorato tu di fartele. Come sei arrivato al metal? Quale è stato il tuo cammino musicale? Quali album hanno segnato la tua (insignificante) esistenza?

Allora, se proprio devo rispondere a questa domanda abusata e stantia, al metal ci sono arrivato per caso. Per molti anni non sono stato affatto un amante della musica in genere, quel che ascoltavo (per lo più tratto da radio e tv) non mi piaceva per nulla e gli unici miei amori erano Elio e Le Storie Tese (che però  trascendeva il discorso musicale) e le sigle dei cartoni animati di una volta (i mitici cavalieri dello zodiaco mi hanno segnato l’infanzia). In genere prediligevo musica strumentale, ma un giorno un amico mi fece ascoltare “Black Diamond” degli Stratovarius. Stranamente mi piacque, e rimasi un po’ sorpreso quando seppi che si trattava di metal… Il mio primo amore sono stati (dai, facciamo harakiri) i Rhapsody, poi venne Malmsteen, poi dopo un po’ i Satyricon e il black. Parallelamente cominciai ad ascoltare anche i Dream Theater e da lì un po’ tutto il prog. In generale ho ascoltato un po’ di tutto nel metal, alcuni generi li ho preferiti ad altri, ma a parte i Motorhead direi che non nego una chance (quasi) a nessuno.

Tra tanti album te ne cito tre: Italyan Rum Casusu Cikti  di Elio, perché mi ha segnato l’infanzia e perché spero con esso di imbonirmi l’intervistatore; Rising Force di Malmsteen, che è stato il primo album metal che abbia acquistato; e Art of Life degli X-Japan, di cui è meglio che non dica nulla perché sembrerebbero i vaneggiamenti di un allucinato.

Avete in mente un tour europeo da headliner dopo l’uscita del disco?

No, faremo solo qualche data in Amazzonia in supporto ai Travestitos, poi ci dedicheremo alle famiglie e al sesso estremo.

È sempre meglio essere di spalle ai Travestitos, non si sa mai… Direi che possiamo concludere qui, ti lascio la possibilità di dire quello che vuoi a tutti gli utenti di TrueMetal che seguono il sito, hanno letto l’intervista e ti aspettano sottocasa con mazze e magliette dei Motorhead…

Temo che a questo punto chiedere pietà sia probabilmente vano, quindi mi accingo a prenotare un paio di biglietti per la Siberia ed evito di farmi vedere in giro per un po’. Sayonara!

Tschuess!

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini