Vario

Longobardeath (Ul Mik)

Di Stefano Ricetti - 6 Dicembre 2008 - 0:00
Longobardeath (Ul Mik)

Intervista con Ul Mik, leader dei varesini Longobardeath, in procinto di far uscire il Loro nuovo album Bonarda Bastarda. N’demm…

Ciao Mik.

Ciao Steven e un alcolico saluto anche a tutti i lettori di Truemetal!

Raccontami, in breve, la storia della band (origini, aspettative, come nacque l’idea di fare HM in dialetto lombardo etc etc).

Sono partito nel lontano 1993, con degli approcci al genere veramente pessimi, vista la giovane età, e un po’ come tutti, tra lavoro e studio, alternavo la sala prove, abbozzando qualche brutta cover biascicata male in inglese. Poi, grazie a vino e birra, ho provato ad improvvisare in “milanese”, scoprendo che ciò si sposa molto bene con metriche e tempi tipici di rock e metal.

Come nasce il Vostro nome?

Visto che ai tempi prediligevo di più la musica estrema, quale il Thrash tedesco e il Death metal, mi ero detto: ”vorrei fare Death in lombardo….” poi con un colpo di “Viking” ho aggiunto il “go” mancante e da lì “Longobardeath”, oggi divenuto in chiave più “rochenroll” “Ul Mik Longobardeath” band.

Quali sono le tue influenze musicali?

Motorhead su tutti, ma con un po’ di personalità milanese, dai! Sono molto vicino anche a Venom, Maiden e Wasp, inoltre in maniera meno predominante Slayer, Sodom e Destruction.

Un tuo commento per ogni disco dei Longobardeath.

AL CURNAC DA TORGHEN/KI L’ E’ DÜR(2002) – Sono molto affezionato a questo demo che nasce postumo rispetto alla prima incarnazione del progetto dell’epoca. Credo di avere in giro da qualche parte alcune becere registrazioni, che hanno raggiunto una diffusione non superiore alle 30 copie. Ho deciso di realizzare lo split Ep limitato a 200 copie perché, durante i miei concerti in altro contesto artistico, ricevevo sovente richieste di informazioni a proposito di Longobardeath e se c’era qualcosa di edito da poter avere. Grazie a quattro validi musicisti, entusiasti e compiacenti, appartenenti alla scena estrema varesina e novarese di allora, decisi di dare inizio alle registrazioni di due inediti quali Fossa e Lader, nonché del cavallo di battaglia “L’ass de Picch”, leggermente più tirata e tagliente rispetto a come presentata oggi dal vivo.

KI L’È DÜR(2005) – Visto che le 200 copie dello split sono state bruciate via in un attimo e dopo un mini concerto di tre pezzi nel 2003, il cui locale straripava di gente, ho ripreso entusiasmo e interesse per la mia proposta dialettale. Prendendomi due anni in gran segreto, ho deciso di riprendere in mano tutto e mettere a posto il materiale d’epoca, nonché scrivere nuovi pezzi, che in tempi morti avevo negli anni scarabocchiato qua e là. Il Cd “ki l’e’ dur”, in una produzione low budget, contiene la ristampa dello split sold out, vari inediti storici e la ripresa audio e video del concerto del 2003. La sua uscita è avvenuta in concomitanza con l’avvenuta reunion, in formazione attuale, anche se il disco annovera la formazione del 2002. Nonostante la produzione scarna e minimale, il lavoro in questione ha dato ottimi risultati e avvicinato moltissimi nuovi fan, assieme agli affezionati d’epoca.

POLENTA VIOLENTA(2007) – Posso dire che questo lavoro dia un orizzonte più definito alla mia proposta e soprattutto è più fedele a quello che la gente può rivedere dal vivo. Il precedente era più legato al Thrash teutonico, mentre questo è più aperto all’ heavy‘n’roll, che è quanto suoniamo ora. In questo ambito musicale, i testi si capiscono meglio! Questo lavoro ha dato tanta soddisfazione e ricevuto molti commenti più che positivi, sia da musicisti, che estimatori del dialetto.

Che ricordi hai del Vostro concerto a Bologna del 12 gennao 2007 in compagnia di Atroci e Phrophilax?

Eccellente esperienza. Siamo arrivati a Bologna nel tardo pomeriggio e da Milano ci siamo portati dietro pure la nostra cara nebbiazza. Grazie al buon Benny, che ci ha riservato una gran bella accoglienza, subito siamo entrati in sintonia con tutti e direi che a livello di band, un assortimento più devastante di così non si poteva mettere insieme. Nota di merito al grande Luca Bernasconi, fotografo di Metal Maniac e compagno di viaggio, che ha provveduto a farci un servizio fotografico in un periferico parco giochi bolognese, dove tutti bevuti ci impegniamo in giostre e altalene.

Un tuo commento su:

ATROCI – Proprio a Bologna siamo diventati amici e da lì abbiamo in seguito fatto altre date assieme. Si è creato una sorta di sodalizio artistico direi, ogni data con loro è sempre stata un piacere, sia sul piano umano, sia per la notevole affluenza di pubblico, veramente esaltato all’inverosimile. Ricordo con piacere una data di 800 anime all’ex Transilvania Live di Milano.

PHROPHILAX – Memorabile il saluto in entrata del batterista che esordendo con un rutto commenta: “non preoccupatevi, è gratis, offro io”. Da lì, tra bevute collettive e danni vari, posso dire che la serata è andata veramente alla grande.

Cosa pensi di personaggi come Van de Sfroos e Nanni Svampa?

Ringrazio pubblicamente il grande maestro di vita e arte Nanni Svampa, il quale sulla parola e fiducia, ha preso parte alle registrazioni del nuovo “Bonarda Bastarda”, con semplicità e sincerità, regalandomi un grande onore e gratificando il mio operato. Da sempre una leggenda vivente e nella sua linea tradizionale: una persona lungimirante e saggia. Apprezzo anche Davide Van de Sfroos, sia artisticamente, sia per aver portato la sua realtà vicina al lago di Como a un livello di apprezzamento nazionale e internazionale. Ha traghettato l’Italia e la Lombardia in una dimensione vincente ovunque.

Quali sono stati i momenti migliori e quelli peggiori in casa Longobardeath?

I migliori tanti: dai concerti sempre pieni di entusiasmo da parte dei nostri devotissimi fan (grazie mille a tutti voi) ai consensi sempre più numerosi ricevuti da artisti e addetti ai lavori. Di negativo posso solo ricordare in due contesti separati, due somari di tecnici del suono che recitando la parte dei padroni con totale irriverenza e maleducazione, hanno tentato di fare male e a modo loro, sottovalutando la mia proposta artistica. Se serve mi piace litigare e mandare dove di dovere chi se lo merita. Mancanze di rispetto tali non le tollero in nessun contesto. Da ex organizzatore di concerti ho sempre dato cura alla qualità tecnica di ogni band, anche di teenager alle prime armi e, in caso di problemi, se reali, dare spiegazioni plausibili. No a insolenza e maleducazione gratuita.

All’interno della Nwoihm ci furono già delle anticipazioni riguardo il fatto di associare l’HM con le lingue e i dialetti locali. Mi vengono in mente gli Incinerator all’interno del disco Uh!?!, con il brano Umbari Chi Spacchiu Si completamente in siciliano oppure il pezzo Don Andras in napoletano su The Final Separation dei Bulldozer, anno 1986. Ne eri a conoscenza? Hai in qualche modo preso spunto da queste prime avvisaglie?

Ah, la grande scena italiana di qualche anno fa! Certo, ricordo anche i Deathrage di Alex che chiudevano un loro disco con alcune parole dialettali mentre citando i Bulldozer, sono più che orgoglioso di aver di recente collaborato con loro e in particolare col grande Andy, che mi ha anche confermato il loro prossimo ritorno. Non vedo l’ora, sono un Loro grande fan e a proposito di Bulldozer, non posso esimermi dal ricordare la band che faceva a capo a loro ex componenti, i Neurodeliri. Quando ho lanciato Longobardeath, non sapevo di quanto loro avevano realizzato e sono rimasto felicemente stupito quando ho ricevuto, un anno fa, registrazioni di loro pezzi in autentico dialetto milanese, su musica alla Venom/Tank. Avveniristici e geniali.

Cosa rispondi a chi Vi accusa (o semplicemente asserisce) che i Vostri testi sono comprensibili solo per gente prevalentemente del nord Italia?

Sono anni che mi rompo le palle a tradurre canzoni in inglese o in tedesco, e adesso posso render loro il favore! Garantisco di aver piazzato un discreto numero di Cd nel mondo, compreso Giappone, Sud America e Thailandia, ricevendo buoni commenti. Ovviamente non ho fatto traduzioni, altrimenti sarei impazzito alla grande!

Ricordo che quando venni invitato dai Deejay di Radio Tsn per “due ore” in diretta sull’HM arrivarono un po’ di domande su di Voi. Sapevi di essere molto conosciuto anche in alta Lombardia?

Diciamo che la nostra roccaforte è nelle province di Varese, Milano, Novara, Como, Lecco e Verbania, però ricevo commenti e consensi anche in tutto il nord Italia e non solo. Credo che l’importante sia saper trasmettere con la giusta comunicazione la goliardia e l’allegria che unisce con semplicità chiunque ha voglia di divertirsi. Dopo il concerto in Germania e le date in Sicilia, posso fieramente dire che siamo tutti fratelli nell’ambiente rock metal.

Bonarda Bastarda è il Vostro ultimo album. Gradirei una mini presentazione di ogni pezzo.

1. I BABILONES CIOCCH – Intro del disco affidata a maestri di vita, originari messia di vita lombarda e piemontese !!!

2. BONARDA BASTARDA – Dopo Polenta Violenta non potevo altro che continuare il concetto accompagnando la cena con del buon vino. La canzone cita nomi e luoghi dei più devoti fan e di posti caratteristici dove abbiamo suonato. I ringraziamenti scritti sul Cd li mettono tutti, io preferisco cantarli. Cari amici questa è tutta per voi!

3. TE ME FEE GIRA’ I BALL (YSMR) – Riprendendo il pezzo dei Dead or Alive, ho dato seguito a quello che è la fine che rischiano i più dopo lunghi anni di matrimonio. Salvatevi finché siete in tempo. W il Rochenroll!

4. NATASCIA INTERNESCIONAL – Recupero dalla tradizione, giocando su un’introduzione alla Manowar. Si può pensare a chissà quale maestoso seguito, vedete voi poi che ne pensate…

5. BARBAPEDANA 3000 – Nessuno sa in pratica che il Barbapedana è il vecchio cantastorie di osterie, carica tramandata pare da un lontano avo, con passato militare o per ottone visconti o forse a seguire in veste di bersagliere, fino da arrivare all’ultimo storico molaschi, detentore di tale carica e nome a cavallo tra ‘800 e ‘900.
il cantore di osterie, tutto a memoria e chitarra e’ simbolo artistico e musicale, nonche’ padre e nonno di quello che in pratica tento di fare io con il mio progetto….. in maniera un po’ piu’ inconcepibile direi !!!!

6. MARIUCCIA – Viste le mutazioni genetiche e relativi problemi di inquinamento è possibile riscontrare qualche difetto fisico, magari non troppo evidente a occhio nudo ma in camera da letto si, con tragiche sorprese! Specie se da una “Mariuccia” ti trovi davanti un “Mario”!

7. VITA STRACA – In questa canzone è stato bello vedere partecipe il grande Pino Scotto, fiero della sua origine partenopea, cantare in napoletano unendo la Sua interpretazione con il leggendario Nanni Svampa, che alterna con sapienza la sua parte, collegando la tradizione all’heavy metal e non da meno le molteplici culture italiane.

8. F. B. L. O. – Come già accennato in precedenza, questa canzone nel suo spirito punkeggiante intende creare coscienza nell’ascoltatore, facendo presente che non c’è bisogno di essere a tutti costi esterofili, ma di rammentare che tante belle cose le abbiamo direttamente sotto il naso e a casa nostra, rammentando che bisogna esserne fieri. “va’ a da via el cuu” will never die!

9. I VAHHA PUT HANGA – In omaggio al grande Walter Valdi, ho ripreso il suo testo di cabaret e l’ho riproposto musicalmente, in maniera più in linea con il nostro spirito. Un testo così avrei voluto scriverlo io, geniale.

10. PASTA, FASO’ & BARBERA – Come in Te Me Fee Girà i Ball, qui il medesimo tragico sviluppo matrimoniale è visto tra le mura di casa. State attenti!

11. UL PASTUN – Vecchia canzone riproposta in maniera più moderna. Vai che dal vivo ce la cantiamo tutti assieme col bicchierone in mano. Salute!

12. UL GIUVAN ROCHENROLL – Medley di canzoni rock note a tutti, abbinate a testo riprendente lo stesso spirito che potete trovare nelle nostre province come nei paesini del Texas. Contadini e cow-boy united!

13. AMBROEUS !!! – Nonostante io sia ben distante dal demenziale, prediligendo una più riflessiva goliardia, devo presentare a Voi tale coglionata, scritta in momenti di vero abuso alcolico. La prossima volta prometto che mi bevo una minerale, piuttosto! L’Ambroeus, uomo soggetto al peto facile, lavora alle dipendenze dell’azienda ”Italgas”. Felice e fiero delle Sue capacità, un giorno scopre che può diventare lavoratore in proprio, producendo da sè il gas per tutta la città. Diventerà commendatore.

14. EL RIDICUL MATRIMONI – Un tradizionale che parla di due fratelli permalosi in cerca di moglie. Una poi trovata in campagna e l’altra invece donna cittadina, con relativi pregi e difetti.

15. L’ E’ FINI’ !! – La parola qui viene nuovamente lasciata agli intellettuali, già padroni dell’intro.  Tali Ul Braz e Ul Claudio Porca Mutanda, quest’ultimo già appartenente, in veste di bassista, alla band: anno 2002.

Oltre a Bonarda Bastarda è disonibile anche il Cd Acciaio Bianco Blu. Di cosa si tratta?

Al fine di non fare torto ad altri team calcistici, ho deciso di produrre questo singolo, separatamente da Bonarda Bastarda, la cui title track è dedicata ai fan della Pro Patria di Busto Arsizio (Va), storica realtà sportiva. Il resto delle canzoni contenute nel singolo riguarda re-interpretazioni con cantato e testi differenti di pezzi inseriti già nel nuovo BB.

Qual è stato il concerto che ti ha dato più soddisfazione?

Due sono già stati citati precedentemente, ma in generale ogni volta che siamo su un palco, quando c’è grande partecipazione, per noi è sempre un grande evento. Ti posso dire che mi piace anche il grande palco, ma preferisco quando ci sono serate in piccoli contesti senza stage, magari in abbinamento a cene o pranzi con concerto a seguire. Ebbene si, abbiamo dietro il bicarbonato sempre!

Progetti futuri?

Ho pianificato l’attività per almeno altri sette anni a seguire, ma non dico altro perché volendo sempre fare tutto e subito, rischio la pazzia solo al pensiero e quindi faccio finta di dimenticare nell’armadio tutto quello che ho in mente. Per ora Bonarda Bastarda e relative date live ovunque sono la priorità e l’obiettivo.

Chiudi l’intervista come vuoi, Mik. Grazie.   

Grazie mille Stefano per la bella e completa chiacchierata. Un saluto a tutti i grandi lettori di Truemetal e a tutti i nostri inossidabili seguaci. Ci vediamo presto ai live, specie il 13 dicembre a Busto dove presentiamo ufficialmente il disco. Non mancate e per ogni info contattateci agli indirizzi sottostanti. Teeehhhhhh!!!!!!!!!!!!!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti 

 

PS: Ringrazio l’amico Luca Bernasconi per il servizio fotografico.

 

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