Lord Of Mushrooms (Luca Mariotti)
Data la fresca uscita degli allucinati Lord Of Mushrooms con l’ottimo Perspectives, Truemetal si è fiondato in Francia sulle tracce del tastierista Luca Mariotti. E per carpire i segreti di un italiano all’estero, ha appioppato l’incarico ad un altro italiano all’estero. Vediamo com’è andato questo scontro tra “esiliati”.
Intervista raccolta da Tiziano Marasco.
Prima di tutto, ovviamente, sono incuriosito dal nome. Come vi è venuto in mente il monicker Lord of mushrooms?
Eheh ce lo chiedono in tanti… E al contrario di quel che molti pensano, non facciamo uso di funghi allucinogeni, anche perché, in caso contrario, sarebbe veramente difficile eseguire i nostri brani!
Il nome Lord of Mushrooms nasce dal fatto che la maggior parte delle volte, nell’ambito rock/metal/progressive, ci si prende troppo sul serio, e in realtà il nostro scopo era soltanto quello di portare un briciolo di ironia anche in questo stile di musica!!!
Oltre al nome, colpisce la vostra gustosa formazione meticcia stile Inter di Moratti. Tuttavia so che tu sei arrivato nella band solo dopo il 2005. Quindi potresti dirmi la storia dei LOM prima che tu arrivassi.
Il gruppo è stato negli anni Novanta dal chitarrista Laurent James e dal bassista Julien Negro (i due francesi ancora parte della band ndr). Inizialmente erano nati come progetto “cover band” nell’ambito progressive (Marillion, Genesis, Dream Theater, Rush…), ma non solo (Faith no More, Queen). In ogni caso, la tendenza era quella di proporre qualcosa di alternativo.
Nel 2002 la band ha deciso di inoltrarsi anche nella composizione, “partorendo” il suo primo ed ononimo album, registrato in casa e distribuito dall’etichetta francese “Muséa”.
Il secondo album, “7 Deadly Songs”, è uscito 3 anni dopo, questa volta distribuito dalla Label Finlandese “Lion Music”. Qualcosa cominciava a smuoversi, ottime recensioni ed in poco tempo la band cominciò ad esibirsi in vari concerti e festival. Dall‘Europa alla Cina, il gruppo ha preso parte pure al prestigioso “MIDI Festival” di Pechino davanti 15000 persone.
Da qui come siete arrivati alla formazione attuale? Come siete entrati in scena voi italiani?
Mentre tutto sembrava andare per il meglio si sono formate delle crepe all’interno della band. Soprattutto a livello compositivo stavano nascendo troppe divergenze tra i membri del gruppo. Che, uno alla volta, hanno lasciato la band per formare una nuova formazione di tutt’altra ispirazione musicale (pop-rock)…
Laurent è riuscito a richiamare Julien (anche lui aveva lasciato dopo “7 deadly song”) sperando di trovare dei nuovi compagni di viaggio. Cominciarono a fare audizioni in tutta Europa per riformare il gruppo. Ed è qui che siamo entrati in scena sia io che Marco (il batterista): già membri della band metal progressive italiana “Inner Sphere”, abbiamo deciso di tentare l’audizione indetta da Laurent. Così in breve tempo siamo entrati ufficialmente a far parte dei Lord of Mushrooms. Io poi sono divenuto una delle due menti pensanti del gruppo per quanto riguarda la composizione della musica, assieme a Laurent. Julien invece si è sempre occupato dei testi. Ora mancava solo il cantante. Dopo una lunga sessione di audizioni la band ha deciso di ingaggiare il brasiliano Gus Monsanto, cantante già noto per aver collaborato sia con gli Adagio (gruppo metal francese) e con i Renassance Revolution (gruppo di Timo Tolkki). Lui è entrato nella band nel 2008, prima ci eravamo affidati a William Morabito.
E quindi, la domanda a questo punto è fondamentale, siete andati tutti a vivere in Francia?
Io mi sono trasferito quasi 2 anni fa, qui in costa azzura tra Montecarlo e Nizza, visto che l’Italia mi cominciava a puzzare già da tempo e non avevo un lavoro fisso (non so perché ma mi ricorda qualcuno ndr). In più trasferirmi è stato quasi “obbligatorio” per me dato che in composizione ci siamo rimboccati le maniche, io e il chitarrista, dopo aver notato un bel feeling a livello compositivo. Marco è, come me, sempre di Fano, ma è rimasto in Italia e viene qui ogni volta che ne abbiamo bisogno, esattamente come il cantante brasiliano.
Ah beh, per il brasiliano deve essere molto pratico…
Eheh già la praticità ci fa un baffo a noi!
Ti dirò che voi mi ricordate parecchio da vicino qualche gruppo, ma non ho capito ancora chi. Da chi traete ispirazione?
Stiamo ricevendo delle bellissime recensioni da tutto il mondo e abbiamo fatto pure un‘intervista per una radio californiana che ci ha ormai etichettato come i “French Dream Theater”. Ahahah anche se a dire il vero non ci piace troppo essere paragonati ai DT, soprattutto agli ultimi capitoli che han fatto uscire (ma quelli di SDOIT sono abbastanza vicini secondo me, ndr). Inoltre mi fa piacere vedere che nella tua recensione parli di PFM, visto che è sicuramente tra le mie bands preferite in ambito progressive rock. Anche se qui, in fondo, c’è ben poco che possa ricordarla. Il nostro scopo è comunque stato quello di creare un nostro stile, anche se è normale avere delle influenze. Ed è anche vero che ultimamente nel nostro genere non ci sono tantissimi gruppi innovativi, quindi speriamo di poter girare questa cosa a nostro favore!
A proposito di originalità, parliamo un po‘ dei tuoi ospiti: è una mia impressione che la scena metal transalpina sia più agonizzante di altre? Conosco solo i Carnival in coal, che sono davvero agghiaccianti. E se guardi le recensioni di Truemetal, il tricolore bianco rosso e blu compare assai raramente. Ci sono band valide?
Ahahahah ok, sinceramente non conosco i Carnival in Coal. Quello che posso dirti è che in generale in Francia, come in Italia, non è il metal il tipo di musica che passa alla radio ma posso anche dirti che ci sono diversi gruppi transalpini che pure nel metal si fanno riconoscere, giusto per citartene un paio ci sono i “Gojira” che sono oramai diventati famosi pure negli USA, e gli “Adagio”, gruppo dal quale arriva appunto Gus, che in passato ha venduto un sacco di album ritrovandosi in tournée in ogni parte del mondo, anche se personalmente non amo troppo la loro musica. Non direi che la scena transalpina è poi cosi agonizzante. Anzi per gusti personali, sinceramente preferisco il metal fresco, ritmico e originale dei francesi Gojira piuttosto che il metal statico, sempre uguale, ambientato tra spade e dragoni, dei gruppi italiani alla Rhapsody of Fire. Poi come al solito si tratta sempre di gusti!
Progetti per il futuro?
In questo periodo stiamo girando l’immancabile videoclip promozionale. Inoltre, anche se ormai siamo una band internazionale per quanto riguarda la line up, stiamo cercando di organizzare una tournée, ma è ancora tutto da stabilire, vediamo un pò cosa riusciremo a fare. Sono passati 7 anni dal precedente 7 Deadly songs, ma adesso Perspectives è sul mercato, e i Lord of Mushrooms sono pronti più di prima per tornare sulla scena!!!
Che progetti di tournee avete? Dall’italia passerete di sicuro, ma a Praga ci venite?
Sicuramente entro la fine di quest’anno si avrà l’occasione di poterci vedere live, spero in giro per il mondo, e perché no, anche a Praga! Ora dobbiamo ancora capire se sarà più facile fare una tournée con un altro gruppo, magari più famoso di noi, così da potergli aprire i concerti. Oppure potremmo pesare di farci una tournée tutta nostra, anche se con mezzi più limitati. Per ora la sola cosa che posso proporre è quella di seguirci sul nostro sito ufficiale www.lordofmushrooms.net oppure sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/lordofmushrooms perchè, a parte il discorso “tournée” ci sarà presto una nuova sorpresa!
E infine, ovviamente una domanda per me obbligatoria. Com’è per te vivere all’estero?
Vivere all’estero non è male per niente, a parte il fatto che tantissime volte si vede la nostra Italia presa, giustamente dico io (e siam d’accordo), per i fondelli, soprattutto dal punto di vista politico. Inizialmente venivo qua in Costa Azzurra una volta al mese per provare con i Lord of Mushrooms e, visto che all’epoca non avevo né un lavoro fisso, né qualcosa che mi teneva particolarmente attaccato alla nostra nazione. Si è poi aggiunto il fatto che io e Laurent avevamo un certo feeling a livello compositivo, così ho deciso di trasferirmi in questa bellissima zona. Con il tempo mi son reso conto che, effettivamente, qui ci sono tante possibilità in più rispetto all’Italia, dal punto di vista lavorativo piuttosto che in ambito musicale. In patria il mio lavoro sarebbe dovuto essere quello dell’orchestrale, visto che sono un clarinettista diplomato al conservatorio. Era il lavoro che avrei voluto fare da sempre ma purtroppo nel nostro paese è veramente dura trovare un posto fisso in questi ambiti, anzi quasi impossibile al giorno d’oggi. Ormai stanno tagliando i fondi pure alle orchestre più importanti e chi ha già il posto ci mette pure le radici. Detto ciò non voglio dire che in Francia ho trovato lavoro in campo orchestrale, non l’ho manco cercato. D’altro canto qui, il musicista ha un sacco di privilegi: per esempio la Francia è rimasta l’unica nazione in Europa che rende statale il lavoro del musicista, grazie ad uno statuto che si chiama, “intermittenza dello spettacolo”. Ciò significa che qualsiasi musicista che si esibisce live, dal concerto in un pub al concerto in uno stadio, dichiarando ogni singola data che fa, con un minimo di 4-5 date dichiarate al mese, riceve uno stipendio fisso che cresce in base al numero di date. Non sarebbe una figata se ciò fosse attivo pure in Italia?
Comunque in breve tempo mi sono ritrovato a suonare in altre due formazioni oltre ai Lord of Mushrooms: i ”Water Pipe Cult” (e anche lì un nome col suo narghilettoso fascino), gruppo rock alternative dalle influenze stoner, con i quali ho già partecipato a 2 tournée in Francia e in Europa (Germania e Rep. Ceca); l’altro si chiama “MC Quartet”, un quartetto jazz.
Quindi posso infine risponderti che vivere all’estero mi ha cambiato la vita, e per quanto mi manchi enormemente essere in Italia con la mia famiglia e con i miei amici, per il momento non ho assolutamente intenzione di tornare indietro. La mia vita è la musica, l’ho capito quando avevo 8 anni, e da come ho sempre fatto fin da quella volta, stringo i denti e tiro avanti finchè il mio sogno non diventi realtà!
Tiziano Marasco
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