M.O.D. (Billy Milano)
Sono in attesa che squilli il telefono per poter intervistare il “mastodontico” Billy Milano frontman dei Newyorkesi M.O.D. Uscito durante i primi giorni di Giugno, dopo anni di silenzio, con il loro nuovo lavoro intitolato “The rebel you love to hate”, un album che segna la svolta della band verso lidi più sperimentali e moderni grazie anche al rimaneggiamento della line-up che si presenta così al pubblico: Billy Milano (Voce e Basso), Joe Affe (Chitarra) e Danny ‘DNA’ Burkhardt (Batteria e Campanaccio).
FALLEN ANGEL: Ciao Billy, prima di tutto ti devo dire che la prima volta che ho ascoltato il tuo nuovo lavoro “The rebel you love to hate” sono rimasto a dir poco attonito dal momento che mi aspettavo un disco completamente diverso, diciamo sulla falsa riga dei precedenti lavori degli M.O.D.. Come mai questo cambiamento nel tuo stile?
BILLY MILANO: Questo ultimo lavoro non deve essere visto come un normale album degli M.O.D., ma qualcosa di totalmente diverso, come se fosse l’inizio di un nuovo periodo musicale per me e per il gruppo, nuovi componenti e quindi nuova musica. Questo cambiamento è un’evoluzione del mio stile verso qualcosa di più fresco e innovativo a cominciare dagli inserimenti di musica techno, prendendo spunto dai tedeschi Rammstein, presenti nel brano “De men of stain”. C’è però una sostanziale differenza tra il combo tedesco e gli M.O.D.: i Rammstein utilizzano queste influenze techno per tutta la durata del brano, noi invece prendiamo solo alcuni spunti da questo genere musicale per poi ritornare su un genere più heavy. Nel brano “Rage against the mac machine” invece prendiamo alcuni spunti dalla musica dei Rage Against The Machine come per esempio alcune parti di chitarra; per quanto riguarda la opener “Wigga” si possono notare alcune influenze rap in tutta la durata del brano. La canzone “Get ready”, invece, deve essere vista come una sorta di tributo ai Kiss, gruppo di cui sono stato e continuo ad essere un grandissimo fan; ho cercato di comporre un brano, sia per quanto riguarda la musica che per quanto riguarda il testo, immedesimandomi nel modo di far musica di Gene Simmons e compagni ossia fare musica con l’unico scopo di divertire, far contenti ed intrattenere gli ascoltatori; per me era la prima volta che componevo una canzone prettamente hard rock e devo ammettere di essermi divertito tantissimo nel farlo. La canzone “He’s dead Jim” invece mi è stata ispirata da “Story Track”, un programma della televisione americana che parla di persone straniere.
F.A.: Ho notato che il logo sulla copertina del cd è molto simile a quello degli MSG (Michael Shenker Group), è un caso o è stato fatto volontariamente?
B.M.: E’ stato fatto volontariamente; io sono stato un accanito sostenitore del metal della “vecchia guardia” e ancora oggi amo ascoltare questo genere di musica; ho quindi deciso di utilizzare questo logo come tributo verso un gruppo simbolo della vecchia scuola dell’heavy metal come gli MSG e ho voluto fare la stessa cosa per quanto riguarda l’hard rock; infatti se noti sul retro del cd la scritta M.O.D. è fatta in chiarissimo stile Kiss, gruppo che ha composto le loro canzoni con l’intento di intrattenere i fan, stessa cosa che mi sono proposto io nella stesura di questo album.
F.A.: Ho letto che l’idea di comporre un cd ironico ti è venuta guardando un programma in televisione, è vero?
B.M.: E’ tutto vero, l’idea mi è venuta vedendo un programma sul canale VH1 in cui stavano intervistando Weird Al Yankovic che diceva che la parodia nella musica è un aspetto importante; pensandoci bene Yankovic ha ragione e quindi ho deciso di comporre qualcosa ricco di parodia, ma mentre i brani di Yankovic sono praticamente delle cover di brani famosi di cui cambia solo il testo e pochi altri accorgimenti musicali, io ho voluto prendere solo alcuni spunti ironici per poi comporre brani nuovi in cui la parodia serve per interessare maggiormente l’ascoltatore e che non diventi il centro focale di tutta la musica.
F.A.: Mi potresti dire di cosa parla il testo di “Ass-Ghanistan” e cosa ne pensi del conflitto in Iraq che si è da poco concluso?
B.M.: Il testo di “Ass-Ghanistan” parla della lotta al terrorismo con dei chiari riferimenti al Settembre del 2001 e ai seguenti bombardamenti che sono stati effettuati in Afghanistan a partire da Ottobre dello stesso anno. Il problema è che il terrorismo è presente su tutto il globo e credo che persone che uccidono innocenti in nome del loro dio, siano solo dei sfottuti pazzi. I bombardamenti in Afghanistan erano necessari per provare ad eliminare il problema del terrorismo, ma purtroppo sono state uccise anche persone innocenti; non tutti gli afgani sono terroristi e quindi la vera vittima di questa guerra è stata la popolazione afgana che ha dovuto subire sia le violenze dei terroristi che i bombardamenti americani. Per quanto riguarda la recente guerra in Iraq, a mio parere il discorso non è molto diverso, la vera ragione del conflitto non è tanto la questione degli interessi sul possesso dei giacimenti di petrolio quanto l’eliminazione del terrorismo e delle armi batteriologiche in possesso di Saddam Husshein che sono in grado di uccidere tantissime persone che non c’entrano con la guerra dal momento che questo genere di bombe non fa discriminazioni tra militari e civili, uccide tutti e crea disastri mastodontici. Bisogna quindi fare in modo che non ci sia più la possibilità di utilizzare questo genere di armi da parte degli irakeni o di chiunque altro; io sono una persona che non sopporta le guerre e le uccisioni, ma devo ammettere che è necessario eliminare tutti quei bastardi terroristi per poter vivere la nostra vita più tranquillamente.
F.A.: So che sei molto interessato ai gruppi underground americani, com’è la scena thrash e hard core in questo momento nell’underground newyorkese?
B.M.: Diciamo che l’ambiente underground americano di questo periodo è molto diverso da quello di alcuni anni fa. Non esiste più una netta distinzione di correnti all’interno della musica metal; non possiamo quindi più parlare di gruppo thrash o hard core o metal classico, ogni gruppo fa la musica che più gli piace prendendo degli spunti da diversi generi come il thrash, il metal, il rap, l’hard core e mixandoli assieme facendo così uscire un genere che non è più ristretto alle classificazioni che si usavano alcuni anni fa, ma è un ibrido di tutte le correnti. Un gruppo molto valido nel genere in questo momento sono gli Ill Nino che se non sbaglio hanno da poco suonato anche in Italia
F.A.: Cosa ne pensi quindi del genere chiamato Nu Metal?
B.M.: A me non interessano le classificazioni musicali, faccio solo una netta distinzione musicale tra buona musica e cattiva musica; non mi interessa se la buona musica è thrash, nu metal, come viene chiamata adesso, o metal classico, quello che importa è che trasmetta qualcosa di positivo a chi l’ascolta sia dal punto di vista della musica sia per quanto riguarda il contenuto dei testi.
F.A.: So che nella tua esperienza musicale hai cambiato parecchie case discografiche, come ti trovi per il momento con la Nuclear Blast che ha prodotto il tuo ultimo lavoro?
B.M: Devo ammettere che all’inizio ero un po’ titubante prima di firmare il contratto con la Nuclear Blast dal momento che produce quasi solo esclusivamente lavori di gruppi che suonano death o black metal e non sapevo come avrebbero trattato il mio lavoro, anche per il fatto che io sono molto deciso nelle mie scelte ed idee; per il momento invece è andato tutto bene anche perché grazie al nuovo contratto c’è stata data la possibilità di ampliare notevolmente l’audience della nostra musica e di avere una distribuzione migliore su scala mondiale. Per farti un esempio, se non avessi firmato questo contratto, molto probabilmente non ci sarebbe stata la possibilità di fare quest’intervista. Ciò non toglie comunque che noi rimaniamo l’unico gruppo che ha un contratto con la Nuclear Blast che suona questo genere di musica.
F.A.: Mi puoi dire già qualcosa riguardo il tour che seguirà l’uscita dell’album e soprattutto sono previsti concerti in Europa?
B.M.: Per il momento non è stato organizzato ancora nulla di definitivo anche perché io devo terminare di girare un video degli M.O.D. e poi dovremo vedere se c’è la possibilità di un tour europeo, l’unica cosa che so adesso è che probabilmente, se tutto va bene, dovremmo venire a suonare in Europa accompagnati dagli Ill Nino intorno a Novembre di quest’anno ma, come ho detto non c’è ancora nulla di definitivo.
F.A.: Un’ultima domanda: esistono ancora gli S.O.D. ?
B.M.: Gli S.O.D. erano un gruppo in cui militavo parecchi anni fa e, purtroppo, anche a seguito di alcuni problemi tra i vari membri della band, non esistono più.
F.A.: Grazie per la tua gentilezza e professionalità, spero di vedere un tuo show al più presto in Italia.
B.M.: Lo spero anch’io, spero che ti piaccia il nuovo album e grazie anche a te.
Quindi, mentre aspettiamo che vengano comunicate ufficialmente le date europee del tour degli M.O.D., possiamo prepararci ascoltando il nuovo album che è uscito il 2 Giugno 2003. Personalmente sono molto curioso di vedere come questo cd verrà accolto sia dal pubblico che dalla critica dal momento che è un album molto strano sia dal punto di vista musicale che di liriche; a me non è piaciuto un gran che se si escludono alcuni sporadici episodi.
Claudio “Fallen Angel” Casero