Magnum (Tony Clarkin)
Intervista a cura di Gloria Baldoni
Dopo la celebrazione dell’anniversario di “On A Storyteller’s Night”, con il DVD Livin’ The Dream, arriva il sontuoso Live celebrativo di Wings Of Heaven, altro grande successo dei Magnum anni ’80. Per l’occasione abbiamo intervistato Tony Clarkin, membro fondatore, compositore e chitarrista della band.
Tony, te la senti di fare un paragone tra le due release?
Beh… Non saprei.. Secondo me i punti in comune sono pochi. Con “Livin’ The Dream” intendevamo celebrare uno dei nostri dischi migliori e più famosi, in questo caso invece ci interessava fotografare lo stato attuale della band dopo aver volato insieme per tanti anni. E credo che sia una fotografia molto ben riuscita.
Il nostro direttore ha assistito allo show all’Astoria che è poi finito sul DVD “Livin’ The Dream”. Dice che sia stato uno dei migliori concerti che abbia mai visto. Puoi immaginare la sua faccia, e quella di tutti i presenti all’Astoria quella sera, quando lo ha rivisto…
Addirittura uno dei migliori? Ringrazialo! Mi fa piacere sapere che i nostri fan ci sono così affezionati, in fondo questa operazione è stata pensata soprattutto per loro.
E’ prevista l’uscita anche in DVD per Wings Of Heaven? In realtà esiste una vhs di Wings Of Heaven, degli anni ’80. Faresti un confronto tra le due performance?
Non lo so, non abbiamo ancora pensato alla possibilità di pubblicare anche un DVD. A mio avviso la band è molto migliore adesso di vent’anni fa, almeno in sede live. Per questo è stato eccitante ripescare alcune canzoni che non suonavamo da tempo o addirittura non abbiamo mai suonato e vedere come venivano! In fase di registrazione mi sono divertito molto, e sono molto soddisfatto del risultato finale, di come queste vecchie canzoni suonino ora.
Dobbiamo (possiamo) aspettarci anche un Vigilante Live? 🙂
No, non credo. A nessuno di noi interessa risuonare Vigilante, ma non si può mai dire. Ci penseremo su!
On A Storyteller’s Night – Wings Of Heaven – Vigilante: molti considerano questi dischi la triade perfetta dei Magnum. Il tuo preferito qual è?
Veramente i miei dischi preferiti dei Magnum sono Princess Alice And The Broken Arrow e Brand New Morning…
Intendevo tra i tre che ho nominato!
Ah, in questo caso allora scelgo Wings of Heaven – nonostante associ solo dei ricordi spiacevoli a quel disco.
Come mai? Cos’è successo?
Una vera odissea: abbiamo passato tre mesi in Olanda per registrarlo, ma era venuto così male che siamo dovuti tornare di gran fretta in Inghilterra e ricominciare da capo in uno studio londinese. Solo che ormai avevamo concordato la data di uscita con la label e non era più possibile posticipare… Insomma, ci siamo dovuti ammazzare di lavoro per riuscire a terminare tutto in tempo ed eravamo tutti quanti tesi e scontenti. Un vero periodaccio.
Non pensate che uscire in due anni con due Live e uno studio album (“Princess Alice and The Broken Arrow”) possa in qualche modo oscurare il nuovo lavoro?
No, non lo credo. Abbiamo spalmato le tre release in due anni, che secondo me sono un periodo di tempo piuttosto ampio, proprio per non costringere i fan a scegliere cosa comprare.
Non ti interessa la carriera solista, come Bob Catley?
Direi di no. Sai, nei Magnum scrivo tutto io e mi sarebbe difficile trovare tempo per dedicarmi anche ad altri progetti.
Bob Catley ha compiuto sessant’anni lo scorso 11 settembre. Molti lo trovano incredibile, ma spesso musicisti più “attempati” rendono molto più dei colleghi più giovani…
Ahahah questo sì che è un complimento! Glielo riferirò. Tornando a noi, credo che molto dipenda da come uno vive la musica più che da un fattore anagrafico. Certo, l’età ti dona un’esperienza che un trentenne per forza di cose non può avere… Sai, quando fai musica da trent’anni suonare diventa un po’ la tua seconda natura. Non voglio dire che non sei più emozionato quando sali sul palco o che ti limiti a fare il tuo mestiere, però sei in grado di gestire meglio uno show e magari correggere gli errori che facevi all’inizio.
Come fa Al Barrow (il nuovo bassista, n.d.r.) a trovarsi così a suo agio con voi? E’ poco più che un ragazzo…:)
Ma figurati, ci troviamo benissimo insieme. Al si è subito integrato con noi e non abbiamo mai avuto problemi né dal punto di vista musicale né tantomeno da quello personale.
Cosa dobbiamo fare per vedervi in Italia? Ve lo chiedo ad ogni intervista, ma sto veramente perdendo le speranze… L’anno scorso Bob mi disse che avete difficoltà a trovare un promoter disposto a investire in una vostra data, nel frattempo si è mosso qualcosa o avete ancora gli stessi problemi?
Ah, tocchi un tasto dolente… Mi spiace deludere i fan ma purtroppo abbiamo ancora gli stessi problemi. E’ proprio frustrante, sappiamo che i nostri fan adorebbero vederci e anche a noi piacerebbe tanto poter suonare davanti a loro, ma purtroppo nessuno ci invita e se anche prendiamo iniziative personali non ci sono mai riscontri… Mi dispiace davvero, spero che un giorno potremo esibirci per i nostri fan italiani.
Bene, ho finito le domande. Concludi l’intervista come vuoi.
Innanzitutto ringrazio TrueMetal.it e te, è fantastico sapere che i Magnum hanno dei fan giovani come te e come i lettori della webzine. Mi auguro che sappiate che non è colpa nostra se non siamo ancora riusciti a venire a suonare in Italia e che le cose cambino presto!