Månegarm (Erik Grawsiö)
Vargstenen è ormai uscito da diversi giorni, per cui ci intratteniamo – dopo una lunga attesa – con Erik Grawsiö, cantante dei Månegarm, il quale ci racconta un po’ di sé, della band e del futuro…
Ciao Erik, qui è Daniele (Fenrir), di Truemetal.it.
Lascia che ti dica innanzitutto che qui su Truemetal abbiamo una comunità molto vivace di appassionati di Viking/Heathen metal scandinavo, e devo dire che seguiamo i Månegarm con molta attenzione fin dai tempi di Havets Vargar – e questo solo perché ai tempi dell’uscita di Nordstjärnans Tidsålder la nostra webzine ancora non esisteva. È stato detto un po’ di tutto, e molti hanno mostrato di gradire la vostra musica sia commentando le nostre recensioni e sia disquisendo sul forum. Nonostante abbia sempre apprezzato i vostri lavori, ho sempre pensato che gli mancasse un “qualcosa” di dinamico per sfondare. Beh, posso dire con certezza che con Vargstenen avete sorpassato anche la mia più fervida immaginazione, e non riesco a smettere di sentire il vostro promo quotidianamente nonostante l’abbia ricevuto da più di due mesi. Penso che il peso di un album del genere si farà presto sentire nel genere, e ormai credo che la palma di album dell’anno, per quanto mi riguarda, sia già abbondantemente vostra. Per i miei gusti dovete solo battervela con il nuovo Rotting Christ!
Grazie mille per le belle parole, mi fa davvero piacere sentirle!
Ok, detto questo direi che sfrutterò quest’opportunità per scarnificarti di domande.
Prima di tutto, la data di pubblicazione è molto vicina… ti senti nervoso? Certo, questo è il vostro sesto album (beh, settimo se contiamo Vargaresa) e dovreste ormai essere abituati all’”adrenalina da release”… eppure ogni album fa storia a sé. Beh, come vanno le cose al vostro quartier generale?
Ecco… visto che ho risposto con un pochino di ritardo (50 giorni!), posso dirti che ormai l’album è uscito da un paio di settimane, ma nonostante tutto prima della data di pubblicazione eravamo un po’ nervosi… anzi, non proprio nervosi, diciamo curiosi di sapere come sarebbe stato accettato dal pubblico e dalla critica. Come hai già detto, indubbiamente abbiamo un paio di album alle spalle, ma siamo sempre curiosi di sapere di che morte dobbiamo morire.
Per quanto riguarda tutto il resto, noi Månegarm stiamo bene. Al momento stiamo scrivendo delle nuove canzoni e ci stiamo preparando al tour estivo.
– Mi sono sempre piaciute le vostre pubblicazioni tramite Displeased Records. A dire il vero ho comprato tutti i vostri album tramite il loro mailorder, e ogni volta sono rimasto sorpreso dalla presentazione dei digipack e dei jewel, sempre di prim’ordine. Perché avete deciso di abbandonare Displeased Records in favore di Black Lodge? Siete ancora in buoni rapporti con Displeased? Pensate che Black Lodge vi porterà ancora più avanti?
Siamo ancora in buoni rapporti con Displeased Records, ma dopo esser stati sotto Displeased per oltre dieci anni e aver pubblicato cinque album con loro abbiamo pensato che era il caso di cambiare un po’ aria.
La nostra nuova collaborazione con Black Lodge è iniziata molto bene. Si sono impegnati a fondo e ci hanno supportato, per questo siamo molto soddisfatti.
– Parte del fascino che circonda i vostri album deriva sicuramente dalle fantastiche copertine di of Kris Verwimp, e credo che quest’ultima non faccia eccezione. Chi decide il tema delle copertine? Su quest’ultima vedo il sempre benvenuto potpourri di Odino, Freyr, Tyr, Fenrir, i corvi di Odino e tutta l’allegra brigata runica. Avete deciso voi cosa doveva entrare nella copertina, o vi ha aiutato anche Kris?
Per lo più sono Pierre e Jonas che decidono cosa mettere sulle noste copertine, ma stavolta è stato solo Pierre. Pierre aveva un’idea ben precisa di cosa mettere sul dipinto, e ha parlato molto a lungo con Kris. Kris Verwimp è un grande artista, e ha dipinto tutte le nostre copertine (tranne quella del primo album). Quindi non solo ci conosce, ma sa benissimo cosa ci piace e ha un sacco d’idee niente male.
– Ho visto un’altra copertina realizzata esclusivamente per la canzone “Genom världar nio”. Peccato che non ne abbiate fatto un singolo, o un EP. Era vostra intenzione utilizzarla per un’uscita separata, o è stata un’immagine puramente promozionale?
Questo qui è un concept album, e i testi si basano su una storia principale divisa in undici capitoli differenti. Kris Verwimp ha fatto un dipinto per ogni capitolo! L’immagine che hai visto era quella che si riferiva alla canzone “Genom världar nio”, ma come ti ho detto, sono stati realizzati ben undici dipinti diversi.
Non abbiamo mai pensato a pubblicare un singolo, ma la canzone “Genom världar nio” è stata la prima canzone del nuovo album che abbiamo diffuso prima della data di pubblicazione. È stata utilizzata in una compilation contenuta nella rivista metal svedese “Close Up Magazine”, l’abbiamo messa sul nostro MySpace e chiunque poteva scaricarla dal sito di Black Lodge/Sound Pollution.
– Sono davvero rimasto sorpreso quando ho sentito Vargstenen. Sai com’è, Vredens Tid stava sterzando pesantemente verso il Folk-Viking metal, e con la pubblicazione di Urminnes Hävd mi aspettavo che sareste saliti sul treno del folk, fiancheggiando band come Korpiklaani e via dicendo. Beh, mi sbagliavo di grosso, Vargstenen mischia con grande equilibrio parti più violente con parti folk e parti epiche. Non potete nascondere il fatto che quest’album c’entri poco con Vredens Tid, e la cosa mi ha sorpreso proprio perché Vredens Tid in realtà era il seguito naturale di Dödsfärd, senza grosse sorprese. Qualcosa dev’essere successo, qualcosa che vi ha fatto decidere di approcciare il Viking in maniera più dinamica rispetto al passato. Le sequenze di riff lungo tutto l’album mi sono sembrate particolarmente ispirate, e alcuni assoli sono davvero fenomenali (sto pensando alla cavalcata al centro di “Genom världar nio”, perfetto esempio di dinamismo non-sequitur). Allora, sputate il rospo. Diteci un po’, a cosa pensavate mentre componevate Vargstenen?
Già, ben detto! “Vredens Tid” ci è sembrato un seguito molto naturale di “Dödsfärd”, mentre con “Vargstenen” abbiamo cercato indubbiamente di fare qualcosa di differente. Con ogni album che pubblichiamo cerchiamo sempre di migliorarci: canzoni più potenti, arrangiamenti migliori, produzione migliore, e pensiamo di avercela fatta anche stavolta. Certo, magari non tutti saranno d’accordo, ma questa è stata la nostra intenzione. Certo, si sente ancora un po’ di similitudine con “Vredens tid”, ma stavolta abbiamo aggiunto della roba un po’ più “vecchia”, per così dire, più heavy/thrash metal per intenderci. Siccome l’album è un concept indipendente abbiamo cercato di dare grande peso all’atmosfera generale, e lo stesso vale per i testi. Per questo motivo è facile riuscire a sentire anche un po’ di “Urminnes Hävd” nelle nostre canzoni.
Non c’è stato, diciamo, un punto in cui abbiamo detto “no, ok, cambiamo direzione musicale”. La cosa ci è venuta naturale appena abbiamo iniziato a lavorare sull’album. Jonas e io abbiamo costruito delle canzoni che ci sembravano belle e che facevano la loro porca figura, e così siamo andati avanti.
– Un perfetto equlibrio tra voci pulite e growl, uno scorrere di potenza per tutta la durata dell’album, e alcune tracce più pensierose che riportano la memoria a Urminnes Hävd (Vedergällningens Tid, ma più di tutte “Eld”). Insomma, sembra proprio che Vargstenen abbia una storia da raccontare… perché non ci dici qualcosa a riguardo?
Esattamente, Vargstenen ha proprio una storia da raccontare. “Vargstenen” è un concept album che racconta l’epica storia di un uomo alla ricerca della sua “anima lupo”. L’intera storia è suddivisa in undici capitoli. Volevamo che la storia si dipanasse nel miglior modo possibile, per questo si possono sentire sia canzoni acustiche che canzoni molto pesanti. È la storia che ce l’ha comandato, e noi abbiamo obbedito.
– Le vostre esperienze live vi hanno condizionato in qualche modo durante la composizione di Vargstenen? La reazione del pubblico vi fa capire in qualche modo cosa mettere o non mettere nei vostri lavori successivi?
Le reazioni del pubblico ci ispirano e influenza, ma non penso che arrivino a modificare il modo in cui componiamo la musica. Ovviamente ci condizionano durante i nostri live; piano piano si inizia a capire cosa vogliono ascoltare i nostri fans, quello che funziona e quello che proprio non gli va giù…
– Ok, ora una domanda che probabilmente sapevi che sarebbe arrivata. Che avete fatto con quella batteria? Sarò franco, non mi ha convinto affatto. I crash mi sembrano decisamente sintetici, e i tom a volte sembrano un mitra. Direi che è fin troppo triggerata per i miei gusti, ma forse sono solo io… allora? Che è stato?
Questa domanda mi coglie un po’ di sorpresa… sei il primo che ce lo chiede a dire il vero, quindi cercherò di rispondere. È vero, se devo proprio dirti la verità, i tom non mi convincono affatto. Ci abbiamo lavorato a lungo, t’assicuro, e tutto il resto degli elementi di batteria funziona, ma i tom insomma… abbiamo cercato di rendere il suono più “grande” possibile, tanto per intenderci. Per questo motivo i piatti in genere sono molto presenti. A non tutti piace il suono dei piatti e dei timpani, ma personalmente mi piace l’idea di rendere il suono più “grande” possibile… fa sentire l’intera batteria più vicina, se capisci cosa voglio dire.
– Dando una scorsa alle vostre biografie ho notato che molti di voi pensano che “I Underjorden” sia la traccia migliore che abbiate mai fatto. Ma perché tanta unanimità? Non è che ha un significato particolare per voi?
Hahahahaha, è a quel bastardo che piace un casino, non certo a me, hahaha!! Beh, che posso dire…”I Underjorden” è una bella canzone. Ha una base folk molto intrigante che si unisce per bene a una buona dose di thrash e a un tremendo assolo di violino, forse è per quel motivo che è una delle loro preferite. Personalmente preferisco melodie più forti e veloci, quindi mi piacciono altre tracce.
– Anche se avete uno stile molto distinto, durante l’ascolto di Vargstenen ogni tanto mi tornavano alla mente alcuni richiami ad altre band metal. Addirittura, se proprio vogliamo esagerare, “Genom världar nio” mi ha ricordato persino i Grave Digger, e così mi sono chiesto… quali sono le vostre principali ispirazioni? Con che tipo di musica siete cresciuti, a tal punto da esserne anche influenzati?
Ho ascoltato un sacco di metal tedesco in passato, e la mia band preferita sono i Running Wild (se ti chiami Rock n’ Rolf non puoi farne a meno!!), tuttavia non ho quasi mai ascoltato i Grave Digger, e lo stesso credo che valga anche per Jonas.
Certo che si sentono alcuni richiami ad altre band nella nostra musica… immagino si possa dire praticamente di ogni band. Penso che sia normale; in quanto musicisti ascoltiamo sempre un sacco di musica e alla fine ne veniamo influenzati. Non posso rispondere per conto di Jonas, ma per quanto mi riguarda è difficile specificare la mia ispirazione principale. Ascolto un sacco di musica diversa, e sono stato influenzato dagli stili più disparati. Mmmh… è difficile dirlo… ultimamente non ascolto molto Viking o musica estrema, quindi non è di certo quella la mia ispirazione. Se devo dirla tutta, dalle mie casse ultimamente esce molto buon vecchio heavy metal/hard rock!
– Sono certo che siete soddisfatti di Vargastenen. È uscito tutto come prevedevate? O avete avuto delle ispirazioni improvvise che hanno modificato un concept che era già stato scritto? Avete qualche aneddoto a riguardo?
Tutto è venuto fuori esattamente come pianificato, ma ovviamente alcune cose sono saltate fuori mentre eravamo in studio. Niente di grande, beninteso, solo qualche variazione di riff o una linea vocale che abbiamo leggermente modificato e così via…
Gli assoli di violino sono stati tutti registrati in studio, e a proposito, la metà sono pura improvvisazione, l’altra metà composizione, e una terza metà di studio comune.
– Alcune canzoni vantano una formidabile concatenazione di strumenti e riff, e mi riferisco in particolare a “En Fallen Fader”, la mia traccia preferita di Vargstenen. Deduco, parlando anche in veste di musicista, che non è stato semplice amalgamare tanti generi diversi mantenendoli sempre coerenti con il vostro sound. È stato difficile per voi comporre quest’album? Quanto ci avete messo? E parlando nello specifico di “En Fallen Fader”, qual è il segreto dietro a quella canzone? Ricordi qualcosa di specifico durante la sua composizione? Emozioni, sentimenti, o peripezie?
Già… eh sì, è stato davvero tosto comporre quest’album, anzi direi che è stato a tratti molto difficile. Visto che “Vargstenen” è il nostro primo concept volevamo che fosse perfetto, ma a metà del processo ci siamo spesso chiesti “in che guaio ci siamo ficcati?”.
Ho composto “En fallen fader” a casa mentre stavo suonando con la chitarra classica. Prima mi è venuta fuori quella figata di primo riff di chitarra, e senza accorgermene ci stavo già cantando sopra. La cosa bella è che pur non avendo i testi in mente sono lo stesso riuscito a comporre tutte le melodie per le voci pulite e per quelle femminili. In seguito abbiamo arrangiato tutti i violini in sala prove e abbiamo messo tutto insieme. In studio poi abbiamo aggiunto lo scacciapensieri, alcune chitarre aggiuntive e alcuni effetti. Beh… questo è tutto, non c’è molto altro. Ma sono personalmente felice che ti piaccia!!
Viking Metal. Un termine abusato, perché non figura uno stile musicale ma un genere di concetto. Per te “Viking Metal” significa qualcosa?
Non siamo mai stati bravi a categorizzare le cose… davvero, non è molto importante. La gente ci chiama Viking metal, Viking Black metal, Pagan metal e a volte Folk metal. Noi concordiamo, anche se tutto sommato non fa molta differenza… la gente ci può chiamare come vuole, tanto la musica rimane la stessa!!!
– E le vostre origini svedesi hanno un ruolo nella musica che componete? In molti pensano che il sangue non conti nulla, l’importante è essere in grado di comunicare le giuste sensazioni attraverso la musica. Io mi trovo parzialmente d’accordo… e voi? Siete ispirati dalle gesta dei vostri antenati?
Credo che la nostra mitologia e le gesta dei nostri antenati siano un argomento molto affascinante, visto che i testi dei Månegarm si ispirano proprio a cose del genere. Certo, non posso dire di essere ENORMEMENTE ispirato… sarebbe un’esagerazione. Diciamo che sono moderatamente interessato.
– La parola “Europa” (era “Europe” nell’intervista, da cui il riferimento NdFen) significa qualcosa per voi? E non mi sto riferendo a “The Final Countdown” 😉
No………………………….. e questa è la mia risposta più breve di tutta l’intervista, hahaha!!
Comunque no, nemmeno per me significa solamente “The Final Countdown” 🙂
– Allora parliamo un po’ delle vostre famiglie. Gli piace quello che suonate? No perché come ben sapete a volte proprio “non ci arrivano”.
Alla mia ragazza piacciono le nostre canzoni più ”tranquille” diciamo, nonché quelle acustiche. Infatti a un certo punto si mette a dire ”e che cazzo, finalmente si capisce qualcosa di quello che cantate!” A lei non piacciono le canzoni più veloci, quelle col growl per intenderci… proprio ”non ci arriva”, come hai ben detto tu, haha!!
Alla mia bambina piacciono molto le canzoni acustiche dell’album “Urminnes hävd-the forest sessions”. Di solito si fa molto tranquilla molto quando ascolta quelle canzoni. L’altro giorno mentre stavo ascoltando l’album e provandolo con la chitarra acustica, lei è venuta sul divano vicino a me e dopo un po’ mi si è addormentata a fianco…
– Vi ricordate ancora il periodo di Nordstjärnans Tidsålder e Havets Vargar? Cavoli, mi sembra passato un milione di anni… cosa vi ricordate di quel periodo? Avreste mai pensato, al tempo, di pubblicare un album come Vargstenen?
Sì… è passato un sacco di tempo… mi ricordo che in quel periodo era una cosa emozionantissima. Scrivevamo un sacco di canzoni, provavamo di continuo, ci ubriacavamo e attendevamo “la svolta”. Eh sì… ci siamo proprio divertiti. Ora ci divertiamo lo stesso, certo, ma siamo più vecchi e abbiamo più esperienza, quindi la situazione è un po’ differente.
Al tempo condividevamo tutti gli stessi sogni e le stesse visioni, ma non immaginavamo mai che saremmo andati tanto lontano… tour europei, festival in America, sei album caldi caldi nei negozi…
Per quanto riguarda la musica già, non pensavamo effettivamente che avremmo mai pubblicato un album come “Vargstenen”… no, direi di no. Nei giorni in cui abbiamo registrato “Nordstjärnan” e “Havets Vargar” la cosa che ci premeva di più era suonare più velocemente e duramente possibile, senza compromessi!! Hahaha!
– Cosa ne pensi della scena metal in Svezia e in Europa in generale? Avete trovato difficoltà a imporre la vostra musica al pubblico?
Se pensi alla scena Viking, direi che si è imposta molto più in Europa che in Svezia. Anzi, a pensarci bene forse è una cosa comune a tutti i generi metal… non abbiamo mai avuto particolari difficoltà a proporre la nostra musica al pubblico, anzi a dire il vero forse un po’ in Svezia… la gente sembra sempre un po’ poco recettiva a questo genere di musica. Ma guarda, non è un problema. Forse il fatto è che abbiamo ricevuto molti più feedback da altri paesi.
We just try to do our thing and we’re very glad that so many people like it.
– Prendendo per scontato il fatto che ormai state strattonando la corona del Viking Metal con vigore, mi piacerebbe sapere se ascolti questo genere, o se in generale ascolti le frange più estreme del metal. Ti piacciono più stili diversi, o in genere tendi a evitare alcune band?
A dire il vero non ascolto molto metal estremo. A casa ascolto per lo più del buon vecchio metal come Motörhead, Iron Maiden, Deep Purple, Running Wild eccetera. Ascolto un sacco di Viking metal quando suoniamo nei festival, e direi che alcune band sono ottime, mentre altre band non sono un granché…
– Siamo molto interessati all’opinione che hanno determinate band verso altre band: ti andrebbe di spendere un paio di parole su alcune band che hanno circondato – e tuttora circondano – il vostro campo di battaglia?
Va bene. Scommetto che stai parlando di band di viking svedese e finlandese, vero?
– Mithotyn
Hanno iniziato un paio di anni prima di noi, agli inizi degli anni novanta, mi pare. Gran bella band. Non che io li abbia sentiti particolarmente, ma le canzoni che ho sentito non erano niente male.
– Bathory
Ho sempre avuto l’impressione che il Viking sia nato con Bathory. Ciò che gli è successo è stato davvero tragico, era un grande musicista che ha scritto delle ottime canzoni… decisamente troppo giovane per morire.
– Moonsorrow
Una buona band dei nostri vicini finlandesi. Abbiamo suonato con loro al Ragnaroek Festival in
– Thyrfing
Alcuni anni fa la gente insisteva nel paragonarci con i Thyrfing, ma non abbiamo mai capito perché. Non penso che suoniamo un genere che si avvicina a quello dei Thyrfing. Non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo mai, davvero, non ci avviciniamo nemmeno di striscio. Le uniche cose che ci accomunano sono i testi in svedese e il tema mitologico norreno. In ogni caso, i Thyrfing sono una buona band, e non vediamo l’ora di sentire cos’avranno da proporci con il nuovo cantante.
– Amon Amarth
Altri vichinghi svedesi, direttamente da Stoccolma.
Gli Amon Amarth hanno avuto un sacco di successo negli ultimi due anni. Suonano da molti anni, e mi fa piacere che le cose gli stiano andando bene. Tuttavia non sono mai stato un fan degli Amon Amarth; ho solo sentito il loro ultimo album e forse un paio di canzone dai loro album precedenti, ma quello che ho sentito mi è piaciuto molto.
– Parliamo un po’ del futuro – e questa è la solita parolina magica che vuol dire che l’intervista sta per finire, quindi l’agonia sta per finire. Siete soddisfatti di cosa siete diventati, oppure avete intenzione di cambiare nuovamente?
Siamo molto soddisfatti di “Vargstenen”, ma non saremo mai soddisfatti abbastanza per impedirci di mutare nuovamente (beh, almeno lo spero…)
Cercheremo di fare un altro passo avanti nel nostro prossimo album.
– Cosa possiamo aspettarci dal prossimo Månegarm? Cosa vi aspettate da voi stessi? Spero che non vi siate stufati, perché noi non lo siamo di certo! Avete delle idee? Registrerete immediatamente un album? O volete girare per festival e concerti? Oppure volete pubblicare un DVD? O chiamerete qualche ospite famoso e suonerete un all stars?
Haha, tranquillo, non ci siamo stancati!!
Beh, ecco, al momento abbiamo iniziato a lavorare su alcune nuove canzoni per il prossimo album. Ne abbiamo provate già due e la terza è in fase di registrazione.
Il nuovo materiale è ancora molto grezzo, senza molti arrangiamenti, per cui è difficile presentarlo in maniera coerente, ma sappi che cercheremo di fare un album più veloce e diretto, diciamo così. Quest’autunno sarà abbastanza calmo per i Månegarm per via di alcune questioni familiari, ma in gennaio/febbraio 2008 probabilmente ci imbarchermeo in un tour europeo.
– Avete intenzione di aumentare la vostra presenza live? Molti di noi non vi hanno mai visto live, e mi stavo chiedendo se avevate intenzione di suonare da qualche parte nel prossimo futuro. Chissà, magari anche in Italia? (ci siamo capiti!)
Prenderemo parte ad alcuni concerti quest’estate, ma come ho già detto non suoneremo in autunno. Speriamo di poter visitare l’Italia l’anno prossimo. Non abbiamo mai suonato in Italia, ma se potessimo sarebbe davvero una figata!!
– Prima di portare i remi in barca vorrei chiederti un’ultima cosa. Abbiamo tutti visto quel filmato di Youtube in cui Pierre sembrava un tricheco ubriaco in una specie di fast food. Dove ha lasciato le rotelle?
Wahahahhaah, e va bene, ormai è diventato un classico!!
Avevamo fatto un concerto a Koping, Svezia, e mentre tornavamo a casa il giorno dopo avevamo dei postumi di sbronza davvero niente male, per cui ci siamo fermati a un Mc Donald’s per mangiare due bocconi. Mentre stavamo mangiando, Markus prende la fotocamera e Pierre, con delle patatine fritte infilate in bocca, stava aspettando che Markus facesse una foto divertente… ma quello che Pierre non sospettava è che in realtà Markus stava filmando la stramaledettissima sequenza da tempo con la telecamera della macchinetta! E così Pierre s’è pesso a dire qualcosa tipo: dai… fai la foto…ghurgh…e dai su, falla, sbrigati…ghurgh.
Ci siamo ribaltati dalle risate, e tuttora rido ogni volta che lo vedo.
Beh, tristemente questa è davvero la fine. Grazie per il tempo concessoci, so che siete molto impegnati con la promozione dell’album, e che le interviste possono essere molto stancanti. Ma state certi che promuoveremo Vargstenen in ogni maniera possibile, perché se lo merita. Ti va di dire un paio di parole in libertà per noi? Dì qualunque cosa ti passa per la testa.
Volevo innanzitutto ringraziarti personalmente per le parole che hai avuto nei nostri confronti, e grazie per averci concesso un’intervista emozionante come questa!! Sono sicuro che “Vargstenen” partirà in quinta con un’intervista del genere, quindi grazie ancora.
Comprate il nostro album “Vargstenen”, è appena uscito, e venite a vederci live se ne avrete le possibilità!!
Rock N’ Roll! / Erik