Manowar (Eric Adams e Karl Logan)
I Manowar per me sono sempre stato un gruppo speciale, la mia passione per loro è indiscutibile.
Proprio per questo ogni volta che ho la possibilità di incontrarli sono sempre un po’ più teso del solito, fortunatamente la cortesia e l’affabilità di due persone come Eric Adams e Karl Logan è utile a superare l’emozione iniziale.
Devo anche ringraziare la bella Valentina di Metallized che ha realizzato insieme al sottoscritto questa intervista, in cui si è parlato del nuovo EP, del prossimo album e di molto altro.
Per iniziare potete parlarci del nuovo singolo?
Eric: Ci sono 5 nuove canzoni, tra cui la versione live di “King Of Kings”, più due nuove canzoni che suonano come una grande esplorazione epica e parlano di dei… In questo caso parliamo di dei nordici ma ci sono anche canzoni che parlano di dei greci e romani…
Il disco completò quando uscirà?
Karl: Uscirà all’inizio dell’anno prossimo, lo stiamo terminando in questi giorni, Joey infatti non è presente oggi perché sta dando gli ultimi ritocchi al disco nel nostro studio
Sembra che le nuove canzoni abbiano un impronta epica come certe cose del vostro passato: è stata una scelta naturale o una scelta studiata?
Karl: E’ stata una scelta naturale, noi non ci sediamo mai ad un tavolo a dire “cosa suoniamo ora?” Inoltre i nostri fans avrebbero voluto più cose epic e loro sono le uniche persone che ascoltiamo.
Ma tu Karl hai usato tecniche particolari per incidere un disco che, da quello che dite, è su una linea più Epic Metal degli ultimi lavori?
Karl: Non ho usato nessuna tecnica particolare, ho suonato con il mio stile come sempre. Ho però usato delle nuove chitarre disegnate e studiate da me, che hanno un suono molto potente. Sono anche in vendita attraverso il mio sito internet!
Tempo fa, durante un’altra intervista, tu Eric mi hai detto che spesso Joey ti chiama in studio a qualsiasi ora, anche alle 5 del mattino, per provare nuove idee per delle canzoni, è ancora così?
Eric: Sì, sì! Non dorme! E’ pazzo! (risate)
Perché tanto tempo tra un disco e l’altro?
Eric: Perché siamo dei perfezionisti, noi vogliamo che tutto quello che produciamo ci soddisfi al 100%, non basta che la canzone che stiamo suonando sia buona, deve essere perfetta. Ad esempio ci sono 62 versioni di “Brothers Of Metal” perché per ben 62 volte abbiamo detto “uhm”… l’abbiamo riscritta 62 volte prima di arrivare alla versione definitiva! Questo ti da l’idea di quanto impegno mettiamo in ogni canzone!
Quando facciamo uscire un album suona incredibile, come i fan dei Manowar si aspettano!
Onestamente credo che nessun nostro album uscito finora sia brutto, penso siano tutti molto molto belli, penso anche che siamo migliorati album dopo album, perché di volta in volta impariamo di più su come scrivere e come produrre, ora produciamo noi stessi i nostri album, li registriamo noi stessi nel nostro studio con la nostra casa discografica. Non dobbiamo dipendere da nessun altro ora ed è una bella cosa!
Quindi adesso vi sentite più liberi che in passato?
Karl: Sì sicuramente!
Mi puoi spiegare esattamente che ti sei fatto, Karl, nell’incidente in moto che hai avuto?
Karl: In pratica mi sono lesionato il nervo che sta qui sul gomito, non potevo più muovere il braccio e dovevo continuamente fare lavaggi con acqua prima calda e poi fredda per far sì che la circolazione sanguigna rimanesse regolare. Poi ho dovuto affrontare la fisioterapia che è durata molti mesi.
Eric: Poi quando Karl è finalmente guarito abbiamo deciso di registrare nuovamente tutte le parti di chitarra che già avevamo pronte, perché pensavamo che lui potesse fare di meglio, infatti abbiamo avuto ragione, anche se lui non è stato molto contento (risate)
Karl: Io non ci potevo credere! Infatti la mia reazione è stata un bel “FUCK YOU”! ma poi mi sono rimesso al lavoro e ho inciso di nuovo tutte le mie parti, e devo dire che adesso sono molto soddisfatto di quello che ho fatto.
Qual è stata finora l’esperienza più eccitante o più divertente che vi sia capitata?
Karl: a quale notte ti riferisci? O a quale ragazza? A parte gli scherzi, per me l’esperienza più bella è stata suonare con Ross, con Dave e tutti gli altri all’Earthshaker Festival…
Se non ci sei stato devi vedere il dvd: suonare con questi ragazzi, salire sul palco con un’orchestra, con fans che arrivavano da ogni Paese… I fuochi d’artificio alla fine del concerto…
Ma vi aspettavate una risposta simile da parte del pubblico?
Eric: non mi aspettavo una risposta così forte: pensavo che la gente sarebbe stata contenta di essere lì e di sentire nuove canzoni, come “King Of Kings” ma non mi aspettavo una risposta così! Mi aspettavo di sentire la gente cantare ma non addirittura di vedere delle lacrime!
Preferite stare in studio a registrare oppure la vita durante i tour?
Eric: questa è una bella domanda! Preferisco entrambe! (risate) Mi piace il lavoro in studio, quello che non mi piace è dover riascoltare un sacco di volte i cd! Ma mi piace anche suonare live perché possiamo provare cose nuove senza dover rendere conto a nessun altro. Ad esempio una volta eravamo in Germania ed ho detto “ragazzi, voglio lanciarmi sul pubblico!” e loro “no, non farlo!” e io “sì, sto andando!” e Joey “no, fratello, non farlo!” e io “sto andandooo!” e mi sono lanciato sul pubblico, e qualcuno mi ha preso! (altre risate). Per questo mi piace la vita live, non si sa mai quello che sta per succedere!
Ma dopo tanti anni non siete stanchi di stare in giro a suonare?
Eric: Io personalmente non sopporto il dover stare per ore e ore su un tourbus, e nemmeno gli aeroporti, ma fa parte anche questo del nostro lavoro
Karl: Questa è la parte peggiore del business, il dover viaggiare; chiedi a qualunque musicista e ti risponderà la stessa cosa…
Da dove prendete l’ispirazione per comporre nuove canzoni?
Karl: Le ragazze con la mia iniziale tatuata, ragazze carine come questa (Valentina, la ragazza che, come ho scritto in apertura, ha condiviso con me questa intervista, ha una “K” racchiusa in cuore tatuata, vi lascio immaginare come Karl abbia giocato su questa cosa per tutta l’intervista, e il fatto che Valentina sia una bella ragazza non ha fatto altro che istigare i due musicisti a tentativi più o meno velati di concupirla! NDR) intendevo che i fans sono d’ispirazione…
Inutile dire che, come ho già avuto modo di ribadire in un’altra occasione, è sempre un piacere scoprire che i musicisti che contribuiscono a farti amare questa musica sono persone davvero molto belle e vere.