Vario

Manowar (tutta la band)

Di Keledan - 18 Maggio 2002 - 12:25
Manowar (tutta la band)

Giovedì 11 aprile 2002, giornata campale per i molti brothers of metal (e alcuni false di merda) riuniti nella hall di Rock Tv a Milano. I Manowar concederanno una conferenza stampa alle webzine e fanzine italiane, al termine di una giornata fitta d’impegni e stancante, la grande band americana trova il tempo e la voglia di presenziare di fronte anche alle piccole realtà dell’informazione musicale italiana, dando per l’ennesima volta dimostrazione di coerenza e umiltà. Chi dice che i Manowar se la tirano, si fotta pure con le sue idee. I Re del Metallo, che tutti i motivi avrebbero per atteggiarsi a rockstar, sono invece disponibili e simpatici, scherzano e ridono con noi, rispondono esaurientemente a ogni domanda, nonostante siano visibilmente stanchi.

Un ringraziamento particolare a Monica di Audioglobe, per avermi fatto realizzato il sogno di intervistare i Manowar.

La conferenza inizia, appena i 4 entrano l’emozione cresce tra i convenuti. Abbiamo già fissato l’ordine per le domande, e si inizia. Al mio fianco ho il grande Luca Bernasconi di Metallus, un vero Defender che sono sempre felice di incontrare, a lui l’onore di aprire.

Luca di Metallus: Eric, la tua impressione su Nessun Dorma, e a quando un duetto con Big Luciano?
Eric (ride): sono stato molto molto fiero di cantarla e, come ho già detto precedentemente, l’idea di mettere Nessun Dorma in questo album è venuta dall’Italia, quando abbiamo suonato al Gods Of Metal, come speciale tributo ai fans. È piaciuta così tanto che abbiamo sentito di doverla proporre ai fan del resto del mondo, credo che lì sia sia nata la decisione di proporla nel nostro album. Ecco perchè “Warriors Of The World” è stato pubblicato, ci ha veramente dato la possibilità di tendere le regole del metal ad un passo più in là, per gli altri cantanti metal che possono fare lo stesso. Inoltre potrebbe aprire la strada per i Manowar ad un nostro nuovo mondo che sarebbe veramente grande, siamo sempre stati i leader.

Siamo stati i primi a usare il suono digitale, siamo stati i primi a unire metal e musica sinfonica, siamo stati i primi a usare un mucchio di melodie nel metal e siamo stati i primi contattati dalla Philips per produrre un super audio CD, infatti Warriors Of The World sarà registrato nel nuovo formato audio.
Quindi sarà qualcosa di nuovo e innovativo, e noi abbiamo le palle per farlo, e la gente avrà modo di sentire presto.

Luca: e il duetto con Big Luciano?
Eric: Oh, non vedo l’ora, sarò lì alla prossima esibizione, mi piacerebbe farlo

Luca: quindi al prossimo Pavarotti and friends vedremo Eric Adams?
Eric: Adorerei farlo. Ma ho bisogno di sapere un’altra cosa prima.. (indica una ragazza in prima fila) Hai il ragazzo? (la ragazza risponde di si)
Joey: ehy, mi trovi qui per fottere, ok? (parlando con Eric) Abbi un po’ di rispetto, disgraziato!

Metal Knight: sono curioso riguardo il background letterario dell’album, sia per quanto riguarda gli anthem che le canzoni più epiche. Fight for freedom e american trilogy sono forse legate ai terribili eventi dell’11 settembre? Vorrei anche sapere qualcosa riguardo le altre canzoni, quelle più epiche, come “Sword In The Wind”, “Hand Of Doom”, “House Of Death”.

Joey: well, un argomento bello grosso e siamo a corto di tempo. Sai, l’immagine, suono e sentimento dei Manowar sono sempre stati positivo, da spirito guerriero. “Credi in te stesso, e puoi diventare qualsiasi cosa al mondo”. Ed è la verità, io sinceramente credo che ogni cosa parte da un pensiero nella tua testa, che dice “penso che posso riuscire a farlo”, qualcuno disse “Credo che posso volare”, un mucchio di gente lo insultava, lo sfotteva, ma lui volò! E se siamo riusciti a volare, credo che un essere umano possa fare ogni cosa. Quindi, se inizi a pensare che con le giuste motivazioni puoi fare qualunque cosa, specialmente in tempi come questi, dopo il fatto dell’11 settembre. Sai, quello che è successo a New York poteva capitare a chiunque in qualsiasi altra parte del mondo, la stessa cosa potrebbe capitare a Milano (ndr mi sono toccato le palle) qualche cazzone potrebbe fare qualcosa di schifoso anche domani, quindi tu non puoi vivere la tua vita guardandoti sempre alle spalle, devi guardare avanti. Ogni giorno possono accaderci cose terribili, come la morte di membri della famiglia. Per esempio, la madre di Eric è morta durante le registrazioni di quest’ultimo album, ma noi dobbiamo trovare lo stimolo per continuare nel nostro cuore. E ciò è veramente essenziale per noi per vivere. Penso che proviamo tutti gli stessi sentimenti, che c’è qualcosa all’interno della sfera umana, se ti guardi dentro, trovi il tuo potere. Io penso che la gente che guarda agli altri ha problemi, forse perché guardano nel posto sbagliato, ti assicuro, ogni cosa è qui dentro (mette la mano sul cuore).
E penso che sia la migliore risposta che posso dare, potrei dirti altre cose, ma sarebbero cazzate, e i Manowar non sono cazzari. Io credo sinceramente che se ci guardiamo dentro, possiamo trovare qualcosa di grande. Ok, cè anche qualcosa di incasinato in tutti noi, ma bisogna trovare le cose che più ci piacciono in noi stessi, e se troviamo qualcosa che ci piace veramente, dobbiamo provare a migliorarla e non cambiarla, tutti possiamo farlo, almeno, se lo vogliamo. Comunque era una gran bella domanda, grazie.

Leo: vorrei sapere qualcosa sulla nuova cover, ho letto sul vostro sito un’intervista a Ken Kelly, uno dei più grandi artisti di sword and sorcery.
Joey: la nuova cover rappresenta una scena che rispecchia il titolo, ossia il guerriero dei Manowar con i vari fans da tutte e nazioni, che mostrano le loro bandiere. Il significato di questo è che noi ringraziamo tutti i fans in tutte le nazioni dove abbiamo avuto la fortuna di suonare, e noi siamo tutti uniti sotto la grande bandiera dell’Heavy Metal. Perché quando vai a un concerto dei Manowar, per esempio in Italia, io so che certa gente può arrivare anche dal Giappone, Germania, Francia, da qualsiasi parte del mondo, e quando comprano il loro biglietto e entrano non dicono “sono francese”, dicono “sono qui con i Manowar”, e all’improvviso, ognuno di loro è un fratello.
Questo è ciò che vediamo ai concerti, ed è spettacolare, perché lo sentiamo: Quando guardo giù e… la gente non si conosce, dico “hey ci sono almeno 15000 persone laggiù e non si conoscono”, si guardano tutti negli occhi, e quando sul palco succede qualcosa che piace a tutti, la prima cosa che dicono è … (Joey tocca il gomito di Scott) “hey l’hai visto quello?” tutti sono assieme, uniti. E credimi, per noi è la più grande soddisfazione: siamo stati capaci di unire la gente grazie all’amore per la musica, ed è reale, sincero, è tremendo. Il più grande feeling al mondo.

Leo: quindi sulla cover ci sarà ancora il classico guerriero Manowar di Triumph of steel, per esempio?
Joey: ma certo, sicuramente. A proposito… (Joey cazzia il tour manager e lo manda a prendere la cover dell’album) Dovremmo avere una cover da qualche parte, qualcuno potrebbe andare a prenderla dalla mia borsa e portarla qui, credo che tu ce la possa fare, credo che se la meritino.

I ragazzi della band chiamano tutti i presenti brothers, il feeling con loro è altissimo, pochi minuti e siamo tutti a nostro agio, anche se, devo ammetterlo, al momento di proporre la domanda sento ancora un certo nodo alla gola!

Roberto TrueMetal: voglio porvi una domanda molto semplice: qui in Italia abbiamo avuto molto, molto poco Manowar. Quando ci sarà un intero tour in Italia, con tanti concerti?
Joey: Well, probabilmente faremo qualcosa questo autunno. Stiamo parlando con i promoter, gli abbiamo detto esattamente quello che hai detto tu, noi vorremmo veramente suonare, al sud, al centro, al nord, e loro credono che verso la fine dell’anno riusciremo a fare un tour completo. Stiamo cercando di decidere come farlo in maniera sensata, perché non puoi fare tutti felici. Qualcuno ti dice “Andate in tour con altre band metal” mentre altri diranno “che si fottano gli altri, venite da soli così suonate di più, venite a suonare 2 o 3 ore”. Quindi, prima di partire ascolteremo ogni voce, leggeremo le e-mail e cercheremo di prendere la decisione migliore per tutti, in tutte le nazioni, in base a cosa vuole ciascuno.
Sono sicuro che ci sarà da divertirsi, quando abbiamo fatto i tour Hell on Earth e anche Hell on Wheels, suonavamo un’oretta, facevamo un break, e ognuno si rilassava, si faceva una pisciata, si faceva una birra, faceva quel che voleva, poi noi tornavamo e facevamo un altro scaletta completa di musica, ed era grande, i fan l’adoravano.
TrueMetal: spero che ci saranno solo i Manowar in tour, così potete suonare di più, vi voglio sentire suonare per 4, 5 ore. (risate varie)
Joey: oh, noi abbiamo un mucchio di canzoni da suonare!
(Eric fa il segno di soffocare)
TrueMetal: no problem, portati l’ossigeno (risate varie)

Joey: anche noi lo vogliamo, abbiamo sempre desiderato mettere in piedi una presentazione speciale, un tour speciale, che ci consenta di fare qualcosa di veramente diverso, come una presentazione multimediale, uno schermo dove proiettare materiale dal nostro repertorio video. Inoltre vorremmo suonare un concerto speciale in 5.1 (ndr una delle più recenti tecnologie Dolby per il sonoro ambientale, usata nei migliori cinema), hai presente, col surround, siccome la nostra musica è molto drammatica ed epica, e vorremmo anche portare un paio di tastieristi per gli archi (ndr e per tutta la parte sinfonica, deduco), e magari in qualche città avremo un’orchestra, quindi ci sono un mucchio di discussioni con la band riguardo a questo, quindi, credimi, noi vogliamo farlo.

TrueMetal : I always have faith in Manowar.
Joey: noi possiamo solo fare il meglio che possiamo, raccogliamo idee dalla gente.

TrueMetal: devi sapere che sono veramente stanco di dover andare in Francia, o in Spagna per un vostro concerto, ora vi voglio qui, e voglio seguirvi per tutta Italia.
Joey: questo è un buon punto, perché la performance che faremo al GoM di quest’anno sarà molto diversa dall’anno passato, e gli spettacoli che faremo a fine anno, saranno ancora una volta diversi.
Ne approfitto ora per evitare il problema a chiunque voglia chiederci cosa faremo con tutte quelle bands al GoM, o cosa faremo quando saremo sul palco. È molto semplice: andate dal distributore, comprate della benzina, versatevela sulla palle e datevi fuoco! Al GoM sarà così, sarà il massimo.
Eric (indica una ragazza in prima fila): lei potrebbe avere dei problemi a farlo!
Joey: well, se lo verserà da qualche altra parte!

(Entra il tour manager con la copertina)
Joey: siete tutti pronti? Ecco come sarà. La parte posteriore continua con tutti i fans di tutte le altre nazioni, è rappresentata ogni nazione dove abbiamo suonato.

(forse Joey vede qualcuno con una maglietta non ufficiale tra i convenuti)
Non comprare le magliette al di fuori dello show, comprate solo il merchandise ufficiale all’interno del concerto, non comprate dai bastardi! (dice don’t buy from the bastardos)

Metal.it: abbiamo aspettato parecchio per Warriors of the world, quanto aspetteremo per l’album successivo?
Joey: un anno (lo dice in italiano).
Metal.it: solo un anno? Quindi state già lavorando al nuovo materiale?
Joey: questo è il bello di ciò che accade ora. Di anno in anno, la tecnologia di registrazione è cambiata, ora hai bisogno di un decimo degli equipaggiamenti che ti servivano prima.
Ora con i computer portatili, hai la stessa qualità del migliore studio del mondo, quasi tutti usano la stessa attrezzatura.
Quindi per la prima volta, durante i tour potremo lavorare sulla nostra musica, così non faremo più aspettare i fans, per i prossimi 5 anni continueremo a martellare con tour e registrazioni, infatti abbiamo 3 DVD pronti per uscire, che sono killer, Hell on Earth Part 2, Hell on Earth Part 3, e un concerto speciale che è stato registrato durante il monsters of rock in Brasile, nel quale ci sarà, per la prima volta, un intero concerto Manowar, dall’inizio alla fine. Registrato da 12 telecamere, sonoro in Dolby 5.1, fottutamente massiccio. Inseriremo interviste, e tutto ciò che succederà nei tour, Hell On Earth Part 3 è circa un’ora e mezzo, sarà veramente massiccio, ci sarà tutto ciò che possiamo fare in giro per il mondo.

Metal.it: una piccola domanda riguardo i Bludgeon, la vostra prima produzione. La gente si attendeva qualcosa di molto diverso.
Joey: oh, molta gente magari ha pensato “I Manowar hanno iniziato a produrre, diventeranno commerciali, roba tipo Paula Abdul… non ho idea di cosa pensino!
Metal.it: è stata una grande sorpresa!
Joey: si, perché il tipo di musica che è più vicina ai nostri cuori, parte dai musicisti. Il genere di persone che suonano nella stanza da letto, o nel soggiorno, che credono enormemente in quello che fanno e lo amano, ed è tutto quello che c’interessa. Non c’interessa se i Bludgeon venderanno 5, o 500 mila dischi, abbiamo semplicemente visto questi ragazzi suonare, loro vivono nella stessa fottuta casa, lavorano nello stesso posto, la fottuta fabbrica di chitarre, tornano a casa la sera, si fanno la doccia a turno, c’è un solo fottuto bagno, e appena escono dalla doccia cenano e si mettono a suonare la loro fottuta musica, fino a che non si addormentato. E il giorno dopo si alzano, e si rompono il culo, tutta la loro vita è la fottuta musica. Così li abbiamo visti e abbiamo detto: “che fottuta grande band, stanno assieme, soffrono provando in continuazione, non fanno una fottuta pausa, nessuno di loro”.

E non ce ne fotteva niente se erano troppo veloce, troppo pesante, troppo rumoroso. La stessa merda che sono i Manowar: troppo rumorosi, troppo pesanti, troppo lenti, troppo veloci, troppo grossi.
Ci siamo detti “grande fottuta band, loro ci credono con tutto il cuore”, e quando è giunto il momento di registrare il disco, non c’è stato nemmeno bisogno di portarli via dal loro soggiorno. “Che i fottuti rimangano là”, abbiamo portato tutta l’attrezzatura per registrare, fatto un buco nel soffitto, tirato i cavi fino a sopra per metterci le console. Quando ho portato lì Brian Sleckning (ndr spero si scriva così) della Metal Blade Records, gli è bastato sentire una canzone e (schiocca le dita) ha detto : “firmate immediatamente!”.
Quindi è stata una bella soddisfazione per questi ragazzi, dopo tutti questi anni, trovare da registrare un disco, e non avere avuto nessun rottinculo dell’etichetta a dirgli “troppo, troppo veloce, troppo lento, canta una canzone d’amore, tagliati i capelli, nessuna di queste cazzate. Abbiamo ascoltato il disco, è brutale, totale e fottuta brutalità, e ci è piaciuto perché è puro, e questo è quello che la musica deve essere, gli artisti dovrebbero dare al mondo quello che hanno nel cuore. Se al mondo piace, bene, altrimenti… almeno loro hanno espresso la loro arte.
E questo è la cosa che più conta per ogni le band e per noialtri, e ogni altro gruppo che lavorerà con noi avrà la stessa opportunità di esprimere ciò che ha nel cuore.
Spero vi piacciano, perchè ne siamo veramente orgogliosi, ne vale la pena.

Joey De Maio

Metalmaniacs: sono passati 20 anni dal vostro primo album, come vi sentite?
Joey: veramente: io avevo 5 anni, tu ne avevi 4 (rivolto a Eric, ridono)
Scott: ehy, io non dimostro mica 65 anni!
Metalmaniacs: come vi sentite dopo tutto questo tempo, come vi vedete?
Eric: forse pensa a quando siamo nudi.
Joey: quando penso al passato, sai, a quel tempo nessuno capiva quello che facevamo, la gente pensava che eravamo un gruppo di rottinculo, naturalmente lo pensano ancora, almeno alcuni.
Noi volevamo una band che fosse completamente diversa, e avremmo mostrato alla gente con la nostra musica, che ci saremmo impegnati a fare musica heavy senza compromessi, avremmo mostrato alla gente col nostro look che noi supportiamo l’immaginario del guerriero, e che credevamo in quello che facevamo. A quel tempo, siccome non potevano prendersi gioco della nostra musica e non potevano neanche dire ‘questo ragazzo non sa cantare’, ‘questo ragazzo non sa suonare il basso’, insomma non potevano sputare sulla nostra musica, avevano una sola altra scelta, dire “non ci piacete, siete brutti”, ma non potevano dire neanche questo, siccome le loro ragazze volevano sempre scopare con noi. Così era frustrante per tutta quella gente che nel corso degli anni cercava di trovare qualcosa di negativo da dire.

Il nostro pensiero è lo stesso di allora, ed è per questo che noi siamo ancora qui, e tutte le altre band sono andate. Siccome non ci è mai fregato di niente, tranne che dei fans, che comprano i dischi, quella gente che è fuori dai concerti a congelarsi il culo, per comprarsi i biglietti prima dello show, e per avere gli autografi dopo lo show, e questa è la gente che è più vicina al nostro cuore. Penso che se ascolti i fan, puoi andare avanti, mentre se ascolti chiunque altro, finisci fottuto di certo.

Metalmaniacs: qualche anno fa, Eric ha diviso il palco con un mio altro grande mito, R.J. Dio. Il mio sogno sarebbe vedere Eric e Ronnie, i migliori cantanti metal di sempre, cantare assieme nel nome del Vero Heavy Metal.
Eric: ogni cosa è possibile, siccome io e Ronnie siamo buoni amici, eravamo in tour assieme l’ultima volta in Scandinavia (Joey conferma), ci conosciamo da quando siamo teenager, e ogni cosa può succedere, se si tratta di vero fottuto metal al meglio, io ci sono.
Joey: una grande voce ne merita un’altra, questo è ciò che pensiamo. È un grande cantate, un’ottima persona, un grande amico, e anche un amante della pasta.

Suburbia: al GoM suonerà un’altra grande band epic metal, i Virgin Steele, che ne pensate?
Joey: non pensiamo nulla sulle altre band, non sono importante per nos otros (lo dice misto italiano spagnolo), c’è solo un gruppo che suonerà quel giorno, i Manowar. Non sto dicendo questo perché sono un bastardo, non lo dico per essere arrogante, ma dovete capira una cosa. Tutto è tutto, è questo è come la pensiamo. Non salirò su quel palco per pensare “che cazzo avranno fatto oggi i Virgin Steele”? Non me ne fotte un cazzo se vivono o muoiono, non me ne fotte un cazzo di qualsiasi altro gruppo, non me ne fotte un cazzo di niente. Puoi essere certo che quando saliremo sul palco, 4 persone al cento per cento, per un totale di quattrocento per cento, per una sola ragione: dare al pubblico ogni fottuta cosa che abbiamo. E non puoi farlo se stai pensando “oh, la mia ragazza è incazzata con me”, “oh, sto male”, “l’impianto luci è fottuto?”. Questo è la nostra preoccupazione per lo show “l’impianto luci è buono, perché questa gente ha pagato. Il suono è buono, perché questa gente ha pagato”.
Stessa cosa nello studio di registrazione, non possiamo pensare “cosa ne penseranno, a chi piacerà” quando stiamo cercando di darvi il sangue in un piccolo fottuto compact disc che rimarrà per sempre. Non possiamo pensare quelle cose, noi dobbiamo concentrarci su quello che è necessario, che è dare il cento per cento ogni volta. Non è che non diamo importanza alle altre band, siccome alcuni di questi gruppi sono buoni, per forza, alcuni devono essere buoni, naturalmente hanno anche buoni fans. Ma a noi non interessa un cazzo, ci interessa solo dei fans dei Manowar, siccome loro sono quelli che ci hanno portato dal nulla, a dove siamo ora. E se noi siamo headliner. C’è un motivo.

Voglio farvi capire quello che voglio dire, perché spesso la gente dice “che cazzo dicono questi?”, non capiscono, ma è vero, e viene dal profondo del mio cuore. Se sei un pugile o un combattente, e devi salire sul ring, non hai chance di vittoria se la tua mente non è concentrata al cento per cento su quello che stai facendo, e probabilmente sarai fottuto. È come se sei un guerriero, un soldato, non puoi pensare a che cazzo ti è successo oggi. Scordatelo! Finiresti morto. Ed è la stessa cosa per noi quando siamo on stage, è come entrare in un fottuto campo di battaglia. Siamo lì per fare un lavoro. Ho letto un pezzo di un famoso giornalista di New York, un italiano, Vincenzo Ceccolini, riguardo al Monsters Of Rock in Brasile, e hanno suonato tantissimi quel giorno, Megadeth, Slayer, Dream Theater, Saxon, Glenn Hughes, non so chi cazzo d’altro ha suonato, poi siamo saliti noi e abbiamo fatto il nostro fottuto spettacolo, e questo giornalista ha detto “ho assistito all’esibizione dei Manowar, quel giorno, ed è come se fosse stata la sola band ad aver suonato, e per il pubblico è stata l’unico gruppo che ha suonato. È così è stato, noi abbiamo concentrazione, e un rapporto con il pubblico che nessun gruppo ha.
Perfino il chitarrista dei Savatage è venuto da me dopo l’esibizione, e disse “Perché non ve ne siete andati a casa dopo la prima canzone? Non c’era bisogno che arrivaste alla fine, finendo la scaletta, non era necessario.” E lui lo diceva veramente col cuore, è un ragazzo simpatico, no?
We’re italians, c’mon, what country ruled the world? Think about it.
(Siamo italiani, su, che nazione ha dominato il mondo? Pensateci sopra)

Metalitalia: (a Joey) hai detto che Call To Arms sarà la nuova Hail And Kill.
Joey: io non l’ho detto, l’ha detto qualcun altro.
Metalitalia: volevate ricreare le atmosfere di hail and kill nel vostro intero album?
Joey: è una definizione di un giornalista, che provava a spiegare velocemente, leggendo su un pezzo di carta, come sembrava il nuovo Manowar. Credo che volesse spiegare che, se ti piace la canzone Hail And Kill, tornerai immediatamente nel giusto feeling. Perché non si può ricreare le cose, una volta che una cosa è fatta, è fatta, noi andiamo avanti.

 

Orion: perché ti sei costruito lo studio in casa?
Joey: perché è una bella sensazione alzarti la mattina e entrare nel tuo bagno, bersi una tazza di caffè, e click, ecco il lavoro che hai fatto la sera prima.
Ti svegli all’improvviso quando hai qualche idea che ti ronza per la testa, ti telefonano e ti dicono “Dove sei?” “Sto andando a vedermi un film!” “Che si fotta il film, torna a casa!”. È una bella sensazione poter lavorare quando vogliamo.
Eric: non conta che ora della notte è, si va!
Joey: è una gran cosa, per noi è stato super, poter avere lo studio quando volevamo, inoltre ci aiuterà in futuro per le prossime registrazioni della Magic Circle Records.

Music Boom: portate avanti il vostro concept da un mucchio di tempo, dopo tanti anni di carriera, non sentite il bisogno di fare qualcosa di diverso?
Joey: questa è la cosa bella di questo disco, per la prima volta abbiamo suonato musica di altri, sai, lavorare su Nessun Dorma è stata una grande emozione, e anche una responsabilità per tutti di noi, e abbiamo imparato parecchio facendolo. Quando prendi un compositore come Puccini e leggi la sua musica, e vedi che tutti gli strumenti s’intrecciano insieme come in un puzzle, pensi che Puccini era un fottuto genio, quindi è stato istruttivo per tutti noi. E anche quando abbiamo iniziato a lavorare a American Trilogy, tutti abbiamo avuto delle responsabilità:
“Karl impara le parti di chitarra alla perfezione. Scott, impara le parti di batteria alla perfezione. Karl, sono occupato, impara le parti di basso per me, perfettamente, e insegnamele”.
È vero, non avevo un cazzo di tempo durante le registrazioni, non avevo manco il tempo di andare a cagare. Se non avessi avuto un telefono anche nel bagno, non avrei potuto neppure andare al cesso.
Scott: non credo che gli serva saperlo!
Joey: è vero, se non avessi avuto un telefono nel bagno, non ci sarei potuto andare, tanto eravamo occupati. Gente che entrava e usciva di casa con attrezzature, che le cablava, e io non avevo un cazzo di tempo, così Karl ha dovuto imparare le parti di basso per American Trilogy, e me le ha insegnate, ed è così che le ho imparate, e me le ha insegnate perfettamente, perché è un musicista molto preparato, e mi ha risparmiato un mucchio di tempo.
È per questo che siamo un gruppo di fratelli, questo è quello che facciamo, ci diamo una mano, cerchiamo di pararci il culo a vicenda, lavoriamo assieme al meglio possibile.
Quindi è stata una bella sensazione, aprirsi a musica diversa, c’è un grande feeling, specialmente quando ci apriamo e cerchiamo di trovare qualcosa di leggermente differente, e anche lavorare con i Bludgeon è stato divertente, come anche altri progetti della Magic Circle…. ti mantiene fresco.

(Monica annuncia il turno di MetalWillNeverDie, Joey ride e ci scherza sopra)
Joey: che grande titolo per un magazine!
Scott: suona come il titolo di una canzone.
MetalWillNeverDie: che ne pensi del titolo della mia webzine?
Joey: fottutamente tremendo! È meglio che metal “will die magazine”! (risate)
MetalWillNeverDie: sono d’accordo. Questo album condivide elementi di altri album, dalle atmosfere epiche di “Into Glory Ride”, il feeling spontaneo di “Battle hymns”, la carica di “Hail To England”, e il suono diretto e forte di “Louder Than Hell”.

Joey: sono lieto che la pensi così, perché ho appena fatto un’intervista con un tipo fottuto che mi diceva che questo disco non è assolutamente nulla speciale, e per nulla interessante. Ha detto che era come un grande cuoco che si mettesse a cucinare le patate fritte. Chi è che ha detto così, per che magazine scrive, come si chiama? (Joey chiede a Monica di Audioglobe, che le risponde Maurizio di Guitar Club).
Per piacere, ognuno di voi scriva a Maurizio, del magazine Guitar Club, e ditegli la vostra opinione sulle nostr patate fritte, ok?
Eric: forse ognuno di voi potrebbe prendere delle patate fritte e spedirgliele, no? (risate) Ok Joey, credo che il fratello deve continuare con la sua domanda.
Joey: ok brother, go on, sorry.

MetalWillNeverDie: credete di aver raggiunto gli obbiettivi che vi eravate prefisso, registrando questo disco?
Joey: oh, penso che tutti noi, quando eravamo in procinto di fare questo disco, abbiamo pensato a quando, in tour, a fine concerto, firmi gli autografi, e i fans ti dicono “Non hai suonato la mia canzone preferita!”, “HAI suonato la mia canzone preferita!”. Noi teniamo a mente tutte queste informazioni, e le portiamo con noi.
Si, penso che se ascoltando questo disco, troverai elementi di ogni album dei Manowar. E credo che quelli a cui piacciono i Manowar e i fans, troveranno in questo album un altro pochino di quello che gli piace della band. Questo è ciò che noi speriamo, noi non dimenticheremo mai il nostro passato, se c’è una cosa che non si può pensare dei Manowar, è che non ci ricordiamo sempre da dove siamo partiti. Non devi mai dimenticarti quello, una volta che l’hai perso, sei fottuto.

Eric Adams

TrueMetal: vorrei farvi una domanda a te, Joey, riguardo al tuo basso, e a tuti voi riguardo al vostro apprendistato musicale. A Eric dico tu non hai avuto maestri, nessuno canta alla tua maniera (se la ride)
Joey: (scherza) a lot of scene, a lot of scene! No, il piccolo bass non è mia invenzione, credo che la prima volta che l’ho sentito, lo suonava Stanley Clark. Ma la maggior parte dei bassisti lo suona con le dita, quindi non apprezzi il suono nello stile della chitarra, ma lo strumento che suono si chiama ‘electric bass guitar’, e la chitarra elettrica, si suona con il plettro. E io suono il basso col plettro.
Sono autodidatta, ma ho suonato con parecchi musicisti, e ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa.
Suono con Karl, che mi da ispirazione, e un calcio in culo ogni sera “alzati e fai qualcosa di buono, mi sembri un citrullo (lo dice in italiano). Sono stato fortunato, ho suonato con Ross, Dave Shankle e ora Karl, ho avuto l’opportunità di suonare con grandi musicisti, ognuno si nutre con le energie degli altri, credo che suonare con ottimi musicisti sia una delle cose migliori.

Scott:
sono quasi completamente auto didatta. Ho iniziato a scuola, nella banda, e ho avuto la mia prima istruzione musicale, rudimentale, per il resto sono autodidatta. Ma in tutta la mia carriera ho tenuto occhi e orecchie aperte, c’è sempre qualcosa da imparare, dai tanti musicisti.

Eric: si, ho sempre detto in risposta a questa domanda che Ian Gillan è stato il mio primo riferimento, poi ho imparato da solo, durante la mia carriera. Ora ti spiegherò un segreto, quando vuoi raggiungere note particolarmente alte, metti una mano sulle palle e strizza!
Joey: provateci a casa stasera!
Karl : (purtroppo Karl parla con la voce bassissima, non riesco a riportare il suo discorso, lo approssimo un pochino) ho avuto molti maestri di chitarra durante la mia carriera, per i diversi stili. Ogni volta che sentivo qualcosa che volevo imparare a suonare, provavo e riprovavo. Ho imparato anche dai grandi chitarristi rock, quando sentivo un assolo che mi piaceva, provavo a rifarlo. Volevo diventare il migliore, quindi mi sono impegnato.

Metalmaniacs: Karl il tuo stile di chitarra secondo me è perfetto per i Manowar, cosa facevi negli anni 80?
Joey: era ubriaco quasi tutti i giorni! Poraccio!
Karl: (ndr sono spiacente ma il finale è incomprensibile)

(Applausi)
Joey (urla): ricordate, scrivete a quella rivista riguardo alle patate fritte!

É questo è tutto, aspetto da un brother la parte conclusiva della risposta di Karl per completare l’intervista, ma ho ritenuto necessario pubblicare, visto che il 99% era già pronto.

Sentiti ringraziamenti a Enkidu e NoOne per l’aiuto alla traduzione, a Sergio per la compagnia e per aver recuperato una telecamera da un momento all’altro, anche se non abbiamo potuto usarla. Grazie a Monica, per l’opportunità concessaci.
Uno speciale ringraziamento ai brothers Lorenzo ‘txt’ Testa e Gianluca Grazioli di metal.it, che hanno dimostrato a fatti e non a parole di essere delle grandi persone.
Un saluto a tutti i Brothers che erano in sala, e un vaffanculo ai falsi di merda che erano lì con tutto il loro carico di ipocrisia, e loro sanno bene di chi parlo.

Essere True Metal vuol dire essere parte di una grande comunità, una famiglia, nella quale siamo tutti fratelli e sorelle.
Fate ancora in tempo a redimervi.
Bastardi.

Hail!