Massacre (Terry Butler)
Ciao Terry, un benvenuto da True Metal e grazie per questa intervista! Prima di tutto partirei dagli inizi, dalla nascita del death metal; qual’era l’ambiente musicale che hai frequentato alla fine degli anni ’80 e come e dove è nato questo questo genere musicale?
Grazie a te per l’accoglienza e per l’intervista. Beh, la scena death metal di Tampa come sapete era fiorente ed è letteralmente esplosa all fine degli anni ’80. Era un ambiente molto speciale e sono fiero di avervi preso parte. La scena Tampa è nata perché quando eravamo ragazzi eravamo affascinati da band come Venom, Mercyful Fate, e Slayer e volevamo essere come loro. Andavamo ad ascoltare gente come Nasty Savage & Savatage e loro ci ispiravano per quello che volevamo suonare. Ma non appena i Mantas fecero uscire il primo demo, il death metal si diffuse come un fuoco. Per me quello è stato l’inizio del death metal floridiano. Io personalmente ascoltavo di tutto, dai Bathory ai Watchtower, e le mie influenze sono state diverse, non solo da uno stile ben preciso.
Il tuo background è incredibile! Dai Death ai Six Feet Under, fino agli Obituary. Ci parleresti della tua carriera e dei musicisti con cui hai lavorato, in particolar modo del periodo dei Death insieme a Chuck?
Sono entrato nei Massacre verso la fine del 1986. Praticamente ero con loro sin dall’inizio perché il mio migliore amico era il batterista Bill Andrews, e facevo da roadie. Ma poco dopo Mike Borders, il bassista che c’era prima di me, ha lasciato la band e Bill mi ha chiamato chiedendomi di fare una prova con loro, e da lì sono entrato ufficialmente nei Massacre. Mentre a metà del 1987 sono entrato a far parte dei Death insieme a Rick e Bill e sono stato con loro fino al dicembre del 1990. Con Bill abbiamo cercato, insieme a Rick e Kam, di rimettere i Massacre di nuovo insieme, ma dopo qualche demo e “From Beyond”, la band si sciolse. Dopodichè sono approdato nei Six Feet Under nel 1994, e li ho lasciati nel 2011. Mentre i Denial Fiend si sono costituiti nel 2007 e al momento sono vivi e vegeti. Nel 2010 sono entrato a far parte degli Obituary e nel 2011 Rick e io abbiamo deciso di riformare i Massacre. Queste sono le tempistiche delle band con cui ho suonato, e devo ammettere di esser stato davvero fortunato ad aver lavorato nel corso degli anni con persone fantastiche e talentuose, tra cui i padri fondatori del death metal. L’esperienza accumulata in questi anni e le storie vissute hanno un valore inestimabile. Faccio questo lavoro da 28 anni e ancora godo come gli inizi. Ovviamente il periodo del death metal è molto speciale per me, perché stavamo facendo cose che sono state di rottura in quel particolare periodo. Quando abbiamo registrato “Leprosy” con i Death è stato un grande momento, a cui sono seguiti diversi tour che hanno contribuito a diffondere la popolarità del death metal, aprendo la strada per le band future. Lavorare con Chuck è stato fantastico e andavamo molto d’accordo. Sono ricordi che avrò per sempre a cuore.
I Massacre sono nati nel 1984 e dal primo “From Beyond” avete registrato tre dischi, incluso “Back From Beyond”, che uscirà il prossimo mese. Parliamo del nuovo album, una delle uscite più attese dell’anno.
Beh, in fondo è il nostro primo album da “From Beyond”. “Promise” non lo collocherei nella nostra discografia, soprattutto per il tipo di sound. Mentre “Back From Beyond” segue la falsa riga di “From Beyond”. Caratterizzato dal sound che ha fatto apprezzare i Massacre ai fan. Si tratta di tredici canzoni death metal spietatamente in stile floridiano.
In tutti questi anni com’è cambiato il vostro modo di comporre dal punto di vista musicale e del songwriting?
Lo stile nel comporre i brani è lo stesso di prima. Quando abbiamo iniziato a scrivere nuove canzoni per l’album, semplicemtne ci siamo lasciati andare. Non c’era bisogno di modificare la formula, è il nostro stile di scrittura.
Il vostro è un grande ritorno, una sorta di continuazione del disco che vi ha reso famosi nella scena underground. Martin Van Drunen degli Asphyx ha dichiarato in una recente intervista che inizialmente i Massacre erano tra le sue band preferite. Cosa ne pensi?
Questo è molto lusinghiero davvero. Ho conosciuto Martin durante il secondo Spiritual Healing Tour quando i Pestilence aprirono per i Death. È un grande amico. Ci sono altri musicisti di diverse band che pensano la stessa cosa, e sinceramente è una sensazione stupenda. Suonavamo pesantemente con dei riff accattivanti in perfetto stile Death Metal. Questo mostra che i brani hanno resistito alla prova del tempo.
Devo dire che “Back From Beyond” è impressionante, soprattutto per la sua potenza sonora. Come descriveresti il suo sound?
Credo tu abbia riassunto tutto nella domanda! Volevamo un sound grezzo e pesante, con una produzione senza suoni compressi e robaccia simile. Rick ha da sempre un tono assassino e la batteria di Mikey è molto naturale. Ed è un cantante potente ed io sono molto contento del suono di basso. Avere musicisti con tali qualità aiuta sin dall’inizio della registrazione, senza ulteriori aggiunte in fase di missaggio.
Qual è la differenza di scrittura nei Massacre rispetto alle sessioni delle tue band precedenti, come Six Feet Under e Denial Fiend?
Le sessioni di scrittura sono piuttosto simili. Soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, assolutamente privo di stress. Si presenta un riff o una canzone, e praticamente si decide se funziona o meno. L’unica differenza è che in tutte le band ogni membro ha voce in capitolo, compone e contribuisce alla stessa maniera. Cosa che non avviene con i Six Feet Under. Sono uno a cui piace la democrazia in musica!
Che mi dici a proposito dei 18 anni con i Six Feet Under? Ci racconteresti perché si è chiusa la tua esperienza con loro? È una coincidenza il passaggio quasi contemporaneo agli Obituary?
Beh, in pratica Chris (Barnes) annullò uno spettacolo di beneficenza che doveva tenersi per un amico stretto in comune di Greg, Steve e me ed era Curtis Beeson, il batterista dei Nasty Savage. Aveva un tumore al cervello rimosso e aveva bisogno di aiuto. Così abbiamo deciso di suonare per beneficienza. Ma una settimana prima dello spettacolo Chris chiama Greg e gli dice che il concerto è annullato. Chris non voleva suonare, dopo che l’evento era stato pubblicizzato per 5 settimane. Diciamo che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo stress ha fatto il resto. Queste due cose mi hanno separato dai Six Feet Under, mentre da un anno stavo dando una mano agli Obituary. Così ho chiamato John dicendogli che volevo offrirmi a tempo pieno, e lui mi ha detto semplicemente: benvenuto a bordo. Conosco questi ragazzi da oltre 25 anni e il ‘passaggio’ è stato semplice e rilassato.
Esistono tante band che suonano death metal attualmente. Qial’è il tuo pensiero sull’attuale scena underground?
Penso che la scena death metal è molto forte. Ci sono un sacco di nuove band che suonano pesante nel Death Metal, e questa è una naturale evoluzione. Voglio dire, guardo tutti i Festival che si organizzano in Europa oggi. Quando ho iniziato a suonare ce n’erano solo un paio, ora ce ne sono a centinaia. Quindi penso che l’underground stia lavorando bene. Non ci sono molti stili interessanti che vengono fuori, ma si può suonare ugualmente bene prima che le idee si esauriscano. Basta solo fare quello che si sa fare e farlo nel miglior modo possibile.
Sulla nuova line-up con Mike Mazzonetto alla batteria e Edwin Webb alla voce, pensi il suono sia cambiato e in che maniera?
Assolutamente migliore!, Mikey è una bestia sul kit. Puo’ suonare in qualsiasi stile. Ed è molto potente e può cantare in qualsiasi stile di voce death metal. Ciò consente una totale libertà di scrittura. I Massacre hanno il loro stile di scrittura che cerchiamo di conservare, e l’innesto di Ed e Mikey, con le loro relaive esperienze, non può che aiutarci in questo.
I vostri fan sono ansiosi di ascoltare i nuovi brani dal vivo. Quando pensi che potremo vedervi in Italia?
Abbiamo un breve tour allestito dal 2 all’11 Maggio in Europa a partire dal Neurotic Death Fest per finire in Belgio. Colpiremo l’Italia piu’ avanti nel corso dell’anno con un tour completo. Nessuna indicazione o programma preciso ancora, ma ci sarà. Italia rocks!
Ti ringrazio molto per questa intervista. Solo una breve frase per salutare i fan italiani dei Massacre e di Truemetal.
Ciao Italia, saremo presto nelle vostre bellissime città, e grazie a tutti voi per il supporto!
Intervista a cura di Vittorio “versus” Sabelli