Megadeth (Chris Broderick e Shawn Drover)
INTERVISTA MEGADETH (CHRIS BRODERICK E SHAWN DROVER) – 08 GIUGNO 2013 SONISPHERE – ORE 17.30
Intervista a cura di Vittorio “versus” Sabelli
Attendere settimane per un incontro con i Megadeth e trovarsi solo qualche minuto prima a dover accettare la decisione del leader Mustaine di non rilasciare interviste, la dice lunga sul rapporto che Super Dave ha con i suoi seguaci, e sul poco rispetto di cui gode nell’ambiente. A mio modesto avviso è una mancanza di rispetto verso tutti i fan che avrebbero voluto avere notizie sul nuovo disco, sul nuovo tour e su altre vicende riguardanti i Megadeth. Se poi consideriamo che Mustaine si e’ aggirato nei paraggi per tutto il il tempo dell’intervista si capisce chiaramente che la scelta di non partecipare non e’ stata dovuta a impegni improvvisi più importanti ma solo a una sua mancanza di volontà. Ci troviamo quindi di fronte un colloquiale Broderick, che fa le veci del ‘suo’ capo, ma naturalmente ogni fan della band capisce bene che intervistare Chris Broderick e Shawn Drover è come dover intervistare Gary Holt sugli Slayer. Lascio a voi tirare le somme…
– Ciao Chris e Shawn, bentornati in Italia dopo due anni dal Big 4. Non possiamo che iniziare chiedendovi del nuovo ‘Super Collider’ fresco di stampa.
C.B. Lo amiamo! (ride), è molto vario, composto da diversi tipi di brani, alcuni più pesanti altri meno.
S.D. Non abbiamo mai fatto due dischi uguali.
– Siete quindi soddisfatti del lavoro svolto in studio?
C.B. Siamo soddisfatti al 100%. Penso che nel momento in cui approcci una creazione musicale, devi crederci altrimenti il risultato risulterebbe falso e per niente onesto.
– Avete ricevuto recensioni contrastanti, alcune che è un gran disco altri che è un flop, perché secondo voi questa disparità di opinioni?
C.B. Perchè Super Collider è così diverso e non è nel percorso creativo dei Megadeth avere un disco in cui tutte le tracce suonerebbero tutte uguali.
– Come avete iniziato la collaborazione con David Draiman dei Disturbed?
C.B. Ci siamo incontrati prima della registrazione, durante la revisione delle demo, poi credo che David sia venuto in studio e così è nata l’idea di chiedere a David di cantare parte della canzone Dance In The Rain.
Ti è piaciuta questa collaborazione?
C.B. Certamente!
– Qual’e’ il messaggio dell’album?
C.B. E’ solo una creazione di brani heavy metal, in tutta onestà non credo ci sia un messaggio nascosto, non è un concept album.
– C’è qualche motivo scientifico dietro la scelta del titolo Super Collider?
C.B. Mi piace tutta questa roba, ma credo sia meglio porre questa domanda a David. Per come la vedo io ha diverse valenze.
– Quanto è difficile immaginarsi il mondo del metallo senza Dimebag Darrell e Jeff Hanneman?
C.B. E’ davvero molto triste, per me sono stati un’influenza fondamentale e sentiremo certamente la loro mancanza, soprattutto per noi chitarristi. Ma ci sono così tanti grandi musicisti ‘là fuori’, e fin quando le persone saranno disposte ad amare la musica crederci fino in fondo, ci sarà sempre chi porterà la torcia dell’heavy metal.
S.D. La penso esattamente come Chris, loro hanno contribuito enormemente alla ‘causa’ dell’heavy metal e noi tutti gli siamo riconoscenti.
– Qual’e’ stata la cosa più folle che un fan ha fatto per te?
C.B. i fan ci fanno un sacco di regali, e la cosa è davvero divertente. Una ragazza a Phoenix in Arizona mi ha tolto l’elastico dai capelli e mi ha detto che mi avrebbe clonato, beh…
– E’ vero che Mustaine ha detto che Super Collider è stato in parte ispirato dalla sua cristianità?
C.B. E’ possibile, anche questa sarebbe una domanda da fare a lui. C’è questa particella chiamata la “particella di Dio” che spiega la creazione della massa, quindi si collega a questa idea, è quindi una spiegazione plausibile.