Thrash

Megadeth: David Ellefson, “Il Metal è sottocultura, non è fatto per essere mainstream”

Di Davide Sciaky - 29 Dicembre 2024 - 20:08
Megadeth: David Ellefson, “Il Metal è sottocultura, non è fatto per essere mainstream”

Recentemente intervistato dalla giornalista svizzera Alexandra Hernandez, David Ellefson, l’ex bassista dei Megadeth, ha parlato della sua visione della comunità Metal:

Nella mia carriera ho visto tante discoteche [nei locali dove suoniamo concerti]. Ricordo la prima volta che ho visto questa cosa, credo fosse il 2001, con i Megadeth eravamo in tour per l’album ‘The World Needs A Hero“. Subito dopo aver suonato, hanno sistemato il locale ed è entrato un DJ, ha attaccato il giradischi, e hanno fatto entrare gruppi di ragazzi tutti in tiro, facendo pagare a tutti la stessa cifra [che per il concerto] e vendendo loro altri drink. Quindi c’erano i metallari e i rocker tutto il giorno, e poi dopo c’era la serata con il DJ. E a noi è successo proprio in quest’ultimo tour. Eravamo nel Regno Unito e l’atmosfera era qualcosa tipo, “Ok, facciamo velocemente questa cosa del concerto Metal, così possiamo preparare il locale e fare il nostro rave”. Mi piace pensare che quello che facciamo noi sia forse un po’ più artistico di così. È un po’ più inserito nella società e nella vita delle persone, non è solo nostalgia.

Penso che questo sia un elemento importante nella musica Metal – nel Metal e nel Jazz. Ci sono alcune sottoculture eclettiche, e il Metal non è musica mainstream; è una sottocultura. E non è destinato a essere mainstream. Ha avuto i suoi momenti mainstream, ma per la maggior parte è una sottocultura, e la gente ne è attratta perché è appassionata e conosce le canzoni, conosce le persone coinvolte, conosce i testi, alcuni di loro sono musicisti. Sento che forse c’è un po’ più di connessione intrinseca tra noi. Anche se è più grezza, pugni in aria, stage diving e casino, è una comunità molto interattiva. E per me lo è sempre stata. Fin dai primi giorni dei Megadeth, quando abbiamo fondato la band, ci divertivano a guardare i fan come probabilmente loro guardavano noi, per quanto erano coinvolti e presi dalla musica, tra mosh pit, stage diving e tutto il resto. E’ musica che fa emergere sentimenti molto primitivi nelle persone. È stata una cosa divertente di cui ho fatto parte per tutta la mia carriera. E lo vediamo ogni sera con il progetto Kings of Thrash. È divertente vedere che non è scomparso. Fa ancora parte di ciò che siamo e di ciò che facciamo.