Mesmerize (tutta la band)
I Mesmerize non credo abbiano bisogno di presentazioni per il pubblico italiano, ma per chi è stato un po’ distratto diremo che è da poco uscito il loro terzo album intitolato “Stainless”. Un disco compatto e diretto come lo sono tutti quelli del gruppo capitanato da Folco Orlandini e probabilmente anche il migliore sfornato finora dai Mesmerize.
Engash-Krul: Beh, direi che un buon punto da cui cominciare è sicuramente l’inizio. Da dove son quindi nate le prime intenzioni di realizzare questo “Stainless” ?
Mesmerize [Folco]: “Stainless” prende origine indubbiamente dall’esperienza e dalla naturale evoluzione dei Mesmerize ma segna anche un piccolo punto di svolta nella nostra più che decennale carriera.
Dopo l’uscita di “Off the Beaten Path” e dei concerti ad esso legati, ci siamo concessi il tempo necessario per sviluppare nel modo più completo possibile le nostre “creazioni musicali” cercando di non tralasciare nulla e facendo tesoro dei suggerimenti che ci erano stati dati per i precedenti lavori…
Nel frattempo si è inserito un nuovo chitarrista (Luca Belbruno) in sostituzione di Paolo, oramai definitivamente trasferitosi a Napoli per motivi di famiglia, che ha portato il suo bagaglio di esperienza e di stile, sicuramente percepibile in Stainless.
Non ultimo l’allestimento di un nostro studio personale nel quale abbiamo finalmente potuto sperimentare tutto ciò che ci balenava in testa.
Engash-Krul: Come sempre i brani dei vostri dischi spaziano tra una serie di stili e di ispirazioni diverse, così come le storie che si trovano dietro ai testi. Normalmente quale è il processo che porta alla nascita di una canzone? E potreste parlarci della storia di alcune delle songs che ritenete più belle o significative da questo punto di vista?
Mesmerize [Andrea]: Il processo compositivo è tanto semplice quanto lungo e laborioso.
Si parte dall’idea di un riff, che nasce dai chitarristi o dal bassista, per poi sviluppare l’ossatura del pezzo tutti insieme. A questo punto si elabora una melodia di voce e un testo, ed in ultimo, dopo una registrazione veloce, si pensa agli arrangiamenti ed ai piccoli aggiustamenti del caso.
In questo modo tutti i pezzi, pur partendo dall’idea di un singolo, diventano l’espressione di tutti perchè ognuno ha la possibilità di aggiungere o modificare qualcosa… ed anche per questo il lavoro diventa estremamente lungo!!!
[Luca]: E’ difficile per noi dire quali siano i pezzi più belli… (ogni scarafone è bello a mamma sua). Ogni song rappresenta una storia, una parte di noi, un lavoro durissimo sia compositivo che di arrangiamenti… senza dimenticare che facciamo già una cernita in fase di scrittura e di pre-produzione e di conseguenza quelle che finiscono su disco sono sicuramente le migliori per noi .
Sono il frutto del lavoro di cinque teste, e per questo sono varie!!! Inconsciamente ricche di stili diversi; ognuno di noi ha un bagaglio di cultura musicale diversa sul groppone e viene automaticamente proposta in fase di scrittura e arrangiamento ed è questa sottile “alchimia” che caratterizza il sound dei Mesmerize.
Engash-Krul: Come ho potuto constatare anche con i miei occhi alla presentazione in anteprima del disco, questa volta non vi siete recati in uno studio altrui, ma avete fatto tutto in “casa”, nel senso che lo studio in cui avete pensato, costruito e registrato l’album, è vostro. Come ha influito questo a livello di scrittura dei brani? Quali sono state le differenze rispetto a prima?
Mesmerize [Andrea]: Il grande vantaggio di avere uno studio personale è di poter sperimentare tutte le proprie idee senza doversi preoccupare troppo del budget a disposizione (che per la cronaca è sempre abbastanza risicato!!!). Questo ovviamente favorisce le collaborazioni esterne e la possibilità di dare un taglio più personale al proprio lavoro (Anche se qualche “critico” frettoloso non lo capisce!). Ci sarebbe potuto essere il rischio di non avere una visione oggettiva del lavoro ma per questo ci siamo rivolti a Giovanni Spinotti (fonico di grande abilità ed esperienza nazionale e internazionale) che è riuscito ad inquadrare il giusto sound senza perdere l’impatto metal anche con strumenti acustici come il violino o il piano.
[Luca]: Lavorare in casa propria è fantastico soprattutto per noi che abbiamo mille impegni di lavoro e di famiglia: c’è un’atmosfera più rilassata, puoi dedicarti più agevolmente all’esecuzione, puoi permetterti di registrare il riff almeno due volte e scegliere quello suonato meglio e non dici buona la prima, non lavori con la fretta al culo come accade in studi esterni dove il tempo/denaro comandano spietatamente.
Engash-Krul: Come mi avevate accennano proprio in occasione della presentazione del disco, questo “Stainless” avrebbe dovuto rappresentare per voi una sorta di rinascita, tant’è che il titolo a tutta prima avrebbe dovuto essere semplicemente “Mesmerize”, come se fosse un nuovo primo album. Cosa vi aveva portati in direzione di questa scelta?
Mesmerize [Andrea]: Come già accennato, rispetto ai precedenti CD, ci sono stati importanti cambiamenti come l’arrivo di Luca che certamente ha potato nuova linfa al gruppo e nuove consapevolezze ed esperienze musicali maturate in questi molti anni di intensa attività…
Se aggiungiamo anche il fatto che ci sembrava più che abusato in ricorso a disegni fantasy per le copertine ed anche fuori luogo visto i contenuti di “Stainless”, i presupposti per una “rinascita” sotto una veste un po’ diversa direi che c’erano tutti!!!
Engash-Krul: Come facevate giustamente notare anche voi prima, uno degli elementi più innovativi e interessanti nel sound di “Stainless” è la presenza del violino solista. L’intervento di Vito Gatto però è solo uno dei tanti, diversi altri ospiti si sono avvicendati in particolare dietro al microfono. Cosa potete dirci di queste collaborazioni?
Mesmerize [Luca]: Si il violino è l’elemento di novità di questo disco ma non è nuovo come idea.
Da molto tempo ormai balenava per la mente dei “Mesme” il suono di questo magico strumento, in particolare Piero, fan e appassionato degli Skyclad, già quando scrisse “Off The Beaten Path” pensò al riff principale in funzione del violino, ma come ampiamente detto sopra i soliti problemi di tempo e soprattutto di musicisti in grado di suonare lo strumento fecero prendere altre decisioni.
In “Stainless” il discorso è cambiato, il tempo c’era, il denaro pure, abbiamo fatto qualche ricerca attraverso amici e parenti e abbiamo trovato questo fantastico “ragazzino” che risponde al nome di Vito Gatto!!! Musicista dotato di talento e orecchio assoluto in grado di ascoltare, scrivere e leggere a prima vista tutte le frasi che gli davamo in pasto.
Per quanto riguarda le altre collaborazioni sono il frutto di amicizie e di desideri che finalmente abbiamo realizzato.
Il “Vanni” voce e anima dei Wotan… quando noi giocavamo con il Lego, lui già cantava e sudava sui palchi delle nostre zone facendo accrescere la passione per il metal, chi non ricorda le sue performance al feste di paese con tanto di scenografie, luci, fumo, pelle e metallo?
Lo conosciamo bene ed è stato spontaneo invitarlo per proporgli l’idea che lui ha accettato di buon grado, ricordiamo ancora la sera in cui lui e Folco registrarono “Hot Lead Cold Steel”, in pochissimo tempo registrarono le parti e poi tutt’insieme a fare i cori: che risate, che divertimento, che passione.
Un’altra importante amica e Paola Bianchi voce dei Ludmila nonché compagna di Luca Valisi, il nostro vecchio bassista, che ha prestato la voce in Impossibile Infinity, voce particolare d’impostazione classica con quella vena dark che caratterizza la sua attitudine nei Ludmila; ci piaceva molto l’idea di sperimentare in questa direzione di creare questi botta e risposta tra Folco e Paola… L’esperimento è riuscito e non è detto che in futuro ci si riprovi.
Infine citiamo Alessandro Tiberi un altro amico, musicista pazzo ed eclettico che ha suonato il piano sempre in “Hot Lead Cold Steel”.
Engash-Krul: Già che ci siete non è che ci potete raccontare qualche divertente aneddoto che ha riguardato voi, o gli ospiti, durante le registrazioni di “Stainless” ? La lunga convivenza in studio sono sicuro che avrà portato a situazioni ormai leggendarie 😀
Mesmerize [Folco]: Una fase divertente delle registrazioni è stata, secondo me, quella delle “rifiniture” ovvero tutte quelle cose legate agli arrangiamenti finali. Psicologicamente sei rilassato perchè il grosso è già stato fatto e ti concedi momenti di vero divertimento. La serata che abbiamo organizzato, ad esempio, per registrare i cori maschili è sfociata in pura goliardia. Ci siamo trovati con alcuni amici e alcune amiche alcoliche (birre!!!) e abbiamo cominciato. Il risultato finale non è stato dei più convincenti (infatti abbiamo cestinato gran parte del materiale registrato), ma ci siamo divertiti un sacco!!!
Altri siparietti divertenti li abbiamo avuti quando dovevamo scegliere gli “effetti speciali” ovvero suoni aggiuntivi legati alle tematiche dei testi o all’atmosfera dei vari brani ( tuoni, spade, colpi di pistola, esplosioni, ululati…). E’ successo che, nella foga di provare suoni particolari, inserissimo nei brani rumori di scarichi WC, risate da sitcom anni ’70, miagolii di gatti in calore… peccato che non abbiamo tenuto nessun back-up di questi “esperimenti”!!!
Engash-Krul: Archiviata la pratica “Stainless”, son sicuro che i vostri fan, e io per primo, son già in attesa del vostro prossimo lavoro. Ci potete dire già qualcosa in merito? Avete già qualche idea e qualcosa di scritto, o preferite prima prendervi un certo periodo di pausa? (pausa per modo di dire, visti tutti gli impegni in sede live per il tour del disco)
Mesmerize [Andrea]: A dire la verità avremmo preferito essere ancora più impegnati, nel senso di fare ancora più concerti, girare ancora di più in Italia e all’estero… Purtroppo il panorama del live non è affatto roseo e le difficoltà ad organizzare in proprio un tour di un certo peso sono a volte insormontabili.
Detto questo pensiamo di dedicarci ai nuovi pezzi a partire dal 2006, cercando però di non tralasciare del tutto i concerti che restano in ogni caso uno dei nostri punti forti, sperando di poter agganciare qualche grosso festival per l’estate prossima.
Nella nostra idea i nuovi pezzi saranno ancora un passo avanti rispetto a “Stainless” sicuramente per quanto riguarda potenza, incisività ed impatto… chi vivrà vedrà!!
Engash-Krul: Beh, direi che è praticamente tutto, vi ringrazio moltissimo per la vostra disponibilità come sempre impeccabile e vi lascio spazio libero, se avete qualche comunicazione per i lettori di TrueMetal.it, questo è il vostro momento.
Mesmerize [Luca]: Siamo noi che ringraziamo te e tutti i vostri numerosi lettori, siete un punto di riferimento attento e critico per tutto il settore e non solo.
Ai lettori di TrueMetal.it volevamo rinnovare l’invito a partecipare numerosi ai nostri concerti che abbiamo in giro per l’Italia: verificate di volta in volta le date sul nostro rinnovato sito www.mesmerize.it, che viene costantemente aggiornato con le foto, le scalette dei concerti e le news che ci riguardano, e appena avremo un po’ più di tempo metteremo on-line del materiale live…
E supportate le numerose band che ci sono in Italia! Abbiamo bisogno della vostra carica, critica e sostegno!!!!
Rust When you’re Dead!!!!!!
Intervista raccolta da:
Alex “Engash-Krul” Calvi