Metal Theory: disponibile il libro che esplora da un punto di vista critico e filosofico l’universo heavy metal
Comunicato
METAL THEORY
di Claudio Kulesko e Gioele P. Cima
D Editore
Collana Eschaton
234 pagine
21,90 €
In libreria dal 5 dicembre 2023
Come può un genere musicale che si identifica nella rottura con la norma e nella discontinuità essere anche il più riconoscibile? Se il metal è radicalismo musicale per eccellenza, Metal Theory nasce per dimostrare che scrivere di metal significa radicalismo concettuale. I curatori Claudio Kulesko e Gioele P. Cima, insieme agli altri sette autori di questa antologia saggistica, lanciano una sfida all’esplorazione dei più estremi confini acustici e critico-filosofici.
Se ascoltare metal assorda l’orecchio impreparato, leggere filosofia metal spiazza la mente distratta. La raccolta Metal Theory trascende la critica musicale e ibrida la riflessione filosofica: è una catabasi speculativa che trasporta attraverso scenari perturbanti, esperienze allucinatorie e paranormali, per approfondire autolesionismi auricolari, poetiche della brutalità, megalomanie artistiche e incensazioni del maligno. Dopo millenni di cultura occidentale, nell’èra dell’informazione e della proliferazione incontrollata dei contenuti, il concetto di originalità deve essere usato con grande cautela. Per questo libro ci sentiamo di usarlo.
I metalli sono elementi malleabili, che si prestano a infiniti usi, manipolazioni e ibridazioni, eppure in ogni sua forma, manifestazione e trasformazione il metallo rimane inconfondibile nella sua estraneità, nel suo apparire alieno rispetto a noi creature organiche, mortali ed effimere. È per questo che il metal si chiama così: è un genere musicale primordiale, sovversivo, anarchico, che trova la sua essenza nel discostarsi dalla propria matrice, nella rottura continua, nello stridore, e nella deformazione, eppure rimane inconfondibile.
Il filosofo Mark Fisher ha definito il metal un genere “saturo di metafisica”. Gli unici approcci possibili per accostarsi al metal sono infatti quello mistico e quello filosofico. In Metal theory, in nove, tra autori e autrici, colgono la sfida concettuale posta dal genere dionisiaco per eccellenza: oltre la critica musicale, oltre la concettualizzazione filosofica, in un viaggio attraverso temi e immaginari inquietanti, sostanze psicotrope, possessioni demoniache, volumi al limite del danno auricolare, narrative ultraviolente, deliri megalomani ed estatiche celebrazioni del male.
Se, per usare le loro parole, “pensare il metal equivale ad andare alla deriva”, i curatori di questa raccolta, Claudio Kulesko e Gioele P. Cima conducono una compagnia del metallo oltre le colonne d’Ercole della critica musicale, per tradurre l’esperienza sonica estrema in un’esperienza di lettura altrettanto radicale.
Claudio Kulesko (1991) studia filosofia presso l’università Roma Tre. Si occupa principalmente dell’opera di Deleuze e Guatari, ma il suo campo di ricerca si estende all’ecologia, al realismo speculativo e al pessimismo filosofico. Suoi scritti sono apparsi su diverse testate, fra le quali Not e L’Indiscreto, A-Rivista Anarchica, e in diverse antologie. Per Nero Edizioni ha tradotto “Tra le Ceneri di Questo Pianeta” (2019) e “Rassegnazione Infinita” (2021) di Eugene Thacker, e recentemente ha pubblicato “L’abisso personale di Abn Al-Farabi e altri racconti dell’orrore astratto” (2022) ed “Ecopessimismo. Sentieri nell’antropocene futuro (2023)”.
Gioele P. Cima è un ricercatore indipendente. Tra le sue pubblicazioni: “Il seminario perpetuo. Il tardo e l’ultimo Lacan” (Napoli-Salerno 2020), “Motivi lacaniani. Scritti sul peggio” (Napoli-Salerno 2022), “Georges Bataille. Il pensiero violento” (Milano 2022), “Psicoanalisi e dissidenza. Su Elvio Fachinelli”(Milano-Udine 2022). Ha curato la traduzione di Reza Negarestani, “Tortura Concreta” (Roma 2022) e l’introduzione critica a Elvio Fachinelli, “On Freud”(Cambridge, MA, 2022).
Metal Theory è per entrambi la prima collaborazione con D Editore.