Metallica & Lou Reed: il rocker, ‘Lulu’ è roba da intellettuali
The Telegraph ha raccolto lo sfogo di Lou Reed, in merito al criticato album “Lulu”, disco nato dalla collaborazione fra il rocker e i Metallica. Per Lou Reed, c’è poco da fare: il disco è un prodotto riservato a una stretta cerchia di intellettuali e se non viene capito, non c’è da stupirsene. E quindi, se ne frega delle critiche:
“Chi se ne frega? Non ho mai scritto per loro allora (riferendosi alla critica, ndr), e non scrivo per loro neanche ora. Non ho interesse in quello che hanno da dire, riguardo a qualunque cosa. Sono interessato a qualcosa se quella stessa cosa mi piace. Io scrivo per me.
Inoltre sono convinto che queste cose abbiano bisogno di un paladino. Questa è roba per gente colta. Non è un ‘Piango nel mio boccale di birra, perché hai mandato a quel paese qualcuno che poi si è vendicato sfondandoti il bar con il suo rimorchio ‘. Puoi anche scrivere 30 pezzi del genere e andartene a Nashville. Queste parole, ogni volta che le vedo sono scosso dall’emozione perché sono qualcosa che mi appartiene. Magari nessun altro prova questa sensazione, ma a me non interessa. Non posso provare con più forza di così e non riesco a fare niente di meglio: il mio cuore era sincero, la mia anima pure. Sono entrato là con l’intento di fare musica con i ragazzi migliori che potessi trovare in giro. E l’abbiamo fatto“.
Lou Reed così conclude la sua personale visione di “Lulu”: “Non mi piace la definizione di ‘rock opera’, ma sto cercando di scrivere a quel livello esclusivo riservato ai canovacci teatrali, o dei romanzi. Cerco di evadere da una struttura semplicistica e trovare una forma melodica di tipo diverso, sempre all’interno del rock. Non mi volevo trascinare nell’universo jazz. Tutto questo materiale è basato sulle emozioni, voglio dire, per cosa altro avrei dovuto farlo? ‘Via, consumati, corta candela!’ (Macbeth, atto V, scena V; William Shakespeare). Ehi, se ci posso arrivare, vorrà dire che salirò quella scala particolare. E per passare, devi lasciarci il sangue, ovunque sia la via“.