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Misery Index (Jason Netherton)

Di Alberto Fittarelli - 22 Giugno 2003 - 13:01
Misery Index (Jason Netherton)

I Misery Index sono una nuovissima band, nata dalla defezione improvvisa di quasi tutta la formazione storica degli americani Dying Fetus: a differenza della band madre, però, questi ragazzi inseriscono nella loro musica parti più orecchiabili e melodiche, per quanto sempre furiose ed affini al grind/death più puro. Di questo e di parecchie curiosità abbiamo parlato col cantante/bassista nonchè leader della band, Jason Netherton.

Ciao Jason! I Misery Index sono ancora relativamente sconosciuti all’audience estrema, in Italia: puoi dirmi qualcosa riguardo alla storia di questa band?

Abbiamo iniziato nel Giugno 2001, e basicamente si trattava solo di me, con i miei amici Mike alla chitarra/voce e Kevin Talley alla batteria. Era uno studio-project che in qualche modo, grazie al progressivo interesse ed ai contatti in richiesta di più musica si è tramutato in qualcosa di più serio. La prima cosa che abbiamo realizzato è sto il demo “Overthrow” (ora pubblicato dalla Fadeless in Europa), e poco dopo Sparky Voiles si è unito alla band. Ora la line-up definitiva è con Matt Byers alla batteria (dato che Kevin Talley ha abbandonato il death ed il grind) e Bruce Greig alla seconda chitarra (un altro chitarrista nei tour dei Dying Fetus, e vecchio amico).

Avete rilasciato solo 2 EP, al momento: il citato ‘Overthrow’ e lo split con i Commit Suicide; ora è tempo per il vostro debut album, ‘Retaliate’: spiegaci cosa vi troveremo.

Si tratta dell’estensione naturale dei demo, solo con un sound estremamente migliorato (grazie a JF Deganais, chitarrista dei Kataklysm e produttore), ma sempre grezzo, brutale e pieno di energia portata dalla rabbia. Si tratta di 10 canzoni più una bonus track (una cover dei Brutal Truth)… e c’è un po’ di tutto, grind, crust, metal, punk… ma è molto più metal di qualsiasi altra cosa. Noi siamo una metal band.

La vostra musica comunque sembra unire il brutal death americano con l’hardcore, sei d’accordo?

Le etichette sono così generiche in questi giorni… in realtà, ogni cosa contiene un po’ di tutto. Negli Stati Uniti l’hardcore ed il metal si sono avvicinati così tanto che ora i confini risultano confusi; così come gruppi metal ed hardcore fanno costantemente tour insieme e quindi le etichette sono sempre più difficili da applicare. Per quanto riguarda noi, abbiamo un sacco di influenze provenienti dall’hardcore, ma più da quello brutale tipo His Hero Is Gone o altri acts nel filone hardcore punk. E’ tutto possibile per noi, non ce ne importa nulla.

Quanto è importante, per voi, avere delle canzoni e dei ritornelli “catchy” nelle vostre canzoni?

Non è certo il nostro obiettivo finale quando scriviamo pezzi, semplicemente teniamo ciò che suona bene: se una canzone suona bene con la ripetizione di alcune sezioni, beh, allora che sia così, non ci concentriamo certo sulla composizione di hit singles! Per cui è tutto possibile, quando siamo in fase di composizione. Posso dirti che le nostre canzoni sono molto dirette e vanno dritte al sodo: non siamo nè una band prevalentemente tecnica, nè tentiamo di semplificare troppo, è semplicemente ciò che ci viene dal cuore.

Ora una curiosità: i Misery Index sono nati dalla defezione dei 3/4 dei Dying Fetus; puoi dirci che cos’è successo esattamente?

Io ho lasciato i Dying Fetus nel 2000 per concentrarmi su altre cose nella mia vita; credevo di aver chiuso, ma i Misery Index rappresentavano un divertimento tanto grande che ho deciso di dedicarmici. Sparky e Kevin hanno lasciato la precedente band poco dopo di me.

E quanto credi che la vostra musica continui con lo stile ed il messaggio dei Dying Fetus stessi, sino a “Destroy the opposition”?

I Misery Index sono basicamente molto differenti, specialmente ora, col nuovo album “Retaliate”: ci sono riffs e strutture che non abbiamo mai provato coi Dying Fetus, più parti melodiche, più crust blast beats grindeggianti, ed è tutto ancora molto pesante. E’ tutto con più energia, più passione ed alla fine molto più divertimento. Il “messaggio” non è ovvio, i testi sono davvero critici, naturalmente, ma si tratta di qualcosa di più poetico e d’osservazione, non di predicare una dottrina… è perchè ognuno decida da solo…

In ogni caso a partire dai tempi dei Dying Fetus, per continuare poi con i Misery Index, sembrate prestare molta attenzione al messaggio trasmesso dai testi, che voi invitate ad apporfondire on la visita ad alcuni siti web: puoi spiegarmelo meglio?

Riguarda le persone che vogliono seguire alcuni di questi temi dei testi, cioè cosa sta succedendo nel mondo, chi è al potere e come interpretiamo la nostra realtà. Come ti ho detto, nessuna dottrina e nessuna regola, solo osservazioni, critiche e diatribe verbali. E’ tutto quanto divertimento, per cui lascia stare…

Quanto è importante avere una grossa label come la Nuclear Blast a lavorare per voi? Avete molte speranze sul loro lavoro, e credete che si adatti bene alle vostre necessità?

E’ una bella cosa, anche se non credo che la Nuclear Blast sia una “grande” label come molti pensano… una casa discografica come loro, con dozzine di dipendenti, è grande? NO, la Sony ne ha migliaia, quella è grossa. Siamo contenti sino ad adesso, ora aspettiamo l’uscita del nuovo album a mesi e poi vediamo, ma finora tutto bene.

Puoi dirmi qualcosa in più riguardo ai recenti cambi di line-up? Soprattutto, è vero che Kevin Talley ha lasciato la band perchè non voleva più suonare grind?

Beh, tutto questo non è molto recente, dato che è accaduto nel Marzo 2002: in effetti Kevin si occupa di altri tipi di musica, al momento, e questo è un bene per lui, gli auguriamo il massimo. Il nuovo drumer, Matt, è un allievo di Kevin: lo ha sostituito benissimo negli shows e sarà presente sul nuovo album.

Parlami della vostra futura partecipazione all’X-Mass Fest 2003: sei contento di partecipare ad un festival itinerante così importante? E quali sono le tue bands preferite, nel bill?

Sì, ci piacciono molto i festival-tour perchè non siamo costretti a guidare. Ci piaccio anche i piccoli tour nei club, sono più divertenti e vicini alla gente, senza nessun grande palco, ecc… Inogni caso ci piacciono entrambe le situazione per vari motivi; i Dew-Scented sono una buona band, per cui ci divertiremo di sicuro.

Grazie per le tue risposte, Jason: dì quello che vuoi comunicare ai nostri lettori!

Grazie di tutto, e attenti all’album in Agosto. Grind on!

 

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli