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Moonlight Comedy (Simone Fiorletta)

Di Riccardo Angelini - 27 Aprile 2007 - 23:34
Moonlight Comedy (Simone Fiorletta)

In occasione dell’uscita di “Dorothy”, secondo full-length dei capitolini Moonlight Comedy, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’axeman della band, Simone Fiorletta.

Nel 2004 i Moonlight Comedy debuttavano con “The Life Inside”. Come avete trascorso questi tre anni e che cosa è cambiato da allora?

Ciao Riccardo, innanzi tutto ti ringraziamo per la tua disponibilità. Dopo l’uscita di “The Life Inside” sin da subito, in un modo o nell’altro, abbiamo iniziato la stesura del nostro nuovo materiale che poi è divenuto…”Dorothy”.
C’è una cosa che è cambiata dall’ora…la line-up, a questo punto ne approfittiamo subito per dire che il ruolo di Actor II è stato preso da Valerio D’Anna (tastiere).

“Dorothy” può essere considerato un concept album ispirato al personaggio de “Il Mago di Oz”. Ti va di parlarcene un po’?

Cosa è Dorothy…chi è Dorothy…
Come hai potuto ben capire, Dorothy è chiaramente ispirato dalla famosa favola del Mago di Oz, infatti in essa si possono trovare tutte le sue più famose caratteristiche.
Dorothy fa parte comunque di un cammino all’interno della vita cominciato 3 anni fa. Rappresenta lo stereotipo del classico adolescente che si trova di fronte alla drammatica domanda:“Cosa devo essere?”, non avendo una guida Dorothy si ritrova ad assumere una doppia personalità. Nascondendo le sue vere emozioni di odio e rabbia verso chi la circonda con una grottesca maschera da coniglio, si lascia logorare l’animo, ormai sospesa sul l’orlo della pazzia, da una sola frase … “I was Wrong”,  “…io ho sbagliato”, frase chiave per capire la sua instabile personalità.

Il vostro è uno stile difficile, molto eclettico, che abbisogna di tempo per essere pienamente apprezzato. Credete che questo approccio vi possa penalizzare dal punto di vista commerciale?

Può anche darsi, ma crediamo che chi è davvero appassionato di musica, in special modo di Prog.Metal, può veramente capire e apprezzare il nostro disco cogliendo tutte le sue sfumature che ad un orecchio poco allenato potrebbero sfuggire, nulla togliendo a chi non ascolta tale genere.

A tal proposito, l’album è ormai fuori da un paio di mesi. Quali sono state finora le prime reazioni del pubblico? Come le valutate rispetto alle vostre aspettative?

Una cosa che subito ci ha appagati di tutto il lavoro che c’è dietro Dorothy è che sin da subito in alcune nazioni, quali Inghilterra, USA ed altre, siamo stati ritenuti band innovativa nel mondo Progressive Metal e, con tutta sincerità, ci ha davvero onorati perchè le band italiane in determinate nazioni, almeno in molti casi, hanno sempre un ostacolo da superare, cioè l’essere italiani…quindi un’opinione del genere vale molto, capisci cosa voglio dire?

Si parlava di eclettismo: “Dorothy” mescola parti prog, power, thrash senza disdegnare sinfonia ed elettronica. Quali sono le vostre radici musicali e le vostre fonti di ispirazione?

Radici musicali?! Bhè, di sicuro Rock / Metal con tutte le loro sfumature, tutti i loro rami. E’ anche vero che ciascuno di noi, chi più chi meno, è amante di altri generi quali Funk, Jazz, Fusion e via dicendo.
E’ un po’ delicato parlare di fonti di ispirazioni perchè qualsiasi nome venga chiamato in causa, si rischia di essere “accusati” di provare ad imitare tizio o caio. Dal canto nostro possiamo dire che la nostra ispirazione la troviamo nella nostra vita, nelle nostre emozioni. Le nostre intenzioni sono cercare di musicare i sentimenti che ognuno di noi può provare quali amore, odio, rabbia e via dicendo. Comunque se proprio dobbiamo citare dei nomi, intendendole solo come bands che apprezziamo molto,  potremmo dire Symphony X, Vanden Plas, Fates Warning, ARK…grandissime Prog. bands ma comunque tutte personali. E con questo ne approfitto anche per dire che Dorothy rispecchia una propria personalità dei Moonlight Comedy.

Dal punto di vista tecnico i brani denotano una preparazione di prim’ordine. Volete parlarci dei vostri percorsi di studio individuali?

Abbiamo un background molto simile tra noi, nel senso che ciascun componente della band ha un proprio bagaglio di studio che deriva dal Jazz alla Fusion, dal Rock al Metal e via discorrendo. Avere almeno un minimo di conoscenza musicale che vada ben oltre dal proprio genere preferito è la base di partenza per pensare di proporsi nel mondo Progressive Metal.

Qual è la vostra concezione di progressive metal? Che cosa significa per voi suonare prog?

Chiederci che cosa significa per noi suonare Prog. è un po’ come chiederci che cosa significa per noi vivere. E’ una domanda alla quale è difficile rispondere senza incappare in cosidette frasi fatte. Possiamo solo dire che sentiamo il bisogno di farlo senza voler dimostrare niente a nessuno se non altro che a noi stessi.

Avete intenzione di realizzare un tour di supporto all’album?

Le intenzioni ci sono per questo ci stiamo affidando a Chiara Pellegrini, la nostra tour manager, per cercare di portare il nostro spettacolo in più posti possibili. Possiamo anticiparti che il calendario inizierà a prendere forma tra Maggio e Giugno il ché vuol dire che potrete vederci live a partire tra Settembre / Ottobre. Per ora abbiamo avuto il primo showcase ufficiale il 30 Aprile scorso e ti assicuriamo che il pubblico ha apprezzato molto il nostro show. A questo punto ne approfittiamo per pubblicizzare la data del 12 Maggio per l’Hot Ice Club di Boville Ernica (FR), comunque per tutte le info potete venirci a trovare su www.moonlightcomedy.com oppure www.simonefiorletta.it

Negli ultimi anni la scena progressive tricolore si è dimostrata una delle più fertili a livello europeo, (e il discorso potrebbe di certo estendersi anche ad altri generi…). Tuttavia non sempre questi meriti vengono riconosciuti. Quali sono a tuo avviso i principali problemi dell’ambiente metal italiano, e quali secondo te le possibili soluzioni?

Spero che nessuno me ne voglia…ma purtroppo spesso mi sembra che le bands italiane vengano ignorate o spesso boigottate dagli italiani stessi che, o per invidia o per ignoranza, tendono ad elogiare in special modo gruppi provenienti dall’estero senza rendersi conto che l’Italia ha da offrire veramente artisti con la A maiuscola.

C’è chi ritiene il progressive metal un genere meno adatto di altri alla dimensione live. Voi che cosa ne pensate?

Non siamo assolutamente d’accordo. Ci sono band Prog, e tra queste ci inserisco anche i Moonlight Comedy, che sono in grado di offrire un ottimo spettacolo sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista scenico, il ché vuol dire che lo show risulta essere molto più completo rispetto a gruppi che si concentrano troppo sui “movimenti sul palco” per non dar a vedere la propria incapacità tecnica. Ma comunque anche in questo caso, a mio avviso, il discorso potrebbe estendersi anche ad altri generi…nel senso che, se prendiamo il thrash giusto per fare un esempio, ci sono gruppi che a primo impatto hanno un’energia da invidia ma se si analizza bene il tutto hanno anche una tecnica davvero notevole.

Ci sono novità riguardanti il tuo progetto solista?

Mi fa piacere che mi dai modo di parlarne. Si, ci sono novità…il disco è pronto e verrà pubblicato, dalla stessa Lion Music, nel mese di Luglio; l’album si chiamerà “My Secret Diary” e con questo disco ho avuto modo di lavorare con musicisti davvero ottimi quali Andrea De Paoli (Labyrinth) alle tastiere, Pasko (Cans) al basso e Tony Liotta (Santana, Sting, Tina Turner ed altri) alla batteria.

Quali sono i prossimi obiettivi dei Moonlight Comedy?

Cercare di suonare live il più possibile ed iniziare a comporre il terzo disco. Abbiamo intenzione di portare il nostro nome sempre più in alto!!!

Grazie ragazzi, era l’ultima domanda. Lascio a voi queste ultime righe per salutare il pubblico come preferite.

Di nuovo grazie a te, Riccardo, ed a tutti i tuoi lettori che sono stati in nostra compagnia. Vi invitiamo ad ascoltare l’album e venirci a trovare sui nostri siti ufficiali.

Riccardo Angelini