Mpire Of Evil: Jeff ‘Mantas’ Dunn, il metal è cambiato
In una recente intervista rilasciata a Lithium Magazine, i due membri degli Mpire Of Evil ed ex-VENOM Jeff “Mantas” Dunn (chitarra) e Tony “Demolition Man” Dolan (basso, voce) fanno il punto sulla situazione del gruppo, analizzando anche in particolare come negli anni la musica metal sia inevitabilmente cambiata.
“E’ evoluta in qualcosa di diverso. Non sono necessariamente d’accordo, ma Cronos in un’intervista ha detto che tutte queste band avrebbero dovuto presentarsi con nomi tipo ‘corpse-pain’ e simili, ma ripeto, è questione di evoluzione. Se ascolti i primi Priest, o i Sabbath, o i LED ZEPPELIN, il metal è cambiato. I Priest sono cambiati. Confronta Rocka Rolla e Painkiller. Qualcosa deve essere successo in tutti quegli anni. E riguardo al nuovo album, io sono andato persino oltre. Ho scritto un brano intitolato ‘Devil’, un grande pezzo di sporco heavy blues. Utilizzo il bottleneck e cose simili, per quel brano. Deve molto al blues di Robert Johnson, e la storia di Crossroads. Dopo aver composto le prime note, l’ho presentata a Tony e abbiamo fatto il testo, cercando qualche idea per la canzone.
Con questo brano, racconto come i VENOM abbiano creato il black metal ancora prima che questo esistesse. Prima di loro, c’erano i BLACK SABBATH o i BLACK WIDOW. Se tu vai ancora più a ritroso, troverai alcuni ragazzi che sul loro portico, raccontano il lamento del blues. Tutto nasce dal blues. Tutto quel che voglio dimostrare è che invecchiando, cominci ad apprezzare l’origine delle cose, capisci? Quando ero più giovane, ero più limitato: heavy metal, heavy metal, era tutto quello che suonavo. Cosa ci poteva essere di più estremo, giusto? Ora cominci a considerare anche altro. Cerchi di tornare dove tutto è cominciato. Garantito, ogni fan di musica lo farà in un certo momento della propria vita. C’erano dei ragazzi giovani ai nostri spettacoli, ragazzi che non erano nemmeno nati quando è uscito ‘Welcome To Hell’, e si sono presentati con le magliette dei VENOM, gli ho persino firmato dei vecchi dischi del gruppo. E ancora più interessante è vedere i padri che portano ai nostri spettacoli i loro figli“.