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Mystic Prophecy (Roberto D. Liapakis)

Di Fabio Vellata - 29 Gennaio 2014 - 0:30
Mystic Prophecy (Roberto D. Liapakis)

“Killhammer” è un album pieno di potenza, versatile e con alcuni elementi che non sono mai esistiti prima nei nostri precedenti cd. Al tempo stesso, non è altro che il prossimo passo in avanti della nostra storia, una delle molte esperienze di tante che dovranno ancora arrivare…

(Roberto Dimitri Liapakis)

 

 

Intervista a cura di Fabio Vellata con la collaborazione di Eric Nicodemo

Ciao Roberto, è un piacere poterti intervistare…

Ma grazie a te Fabio per l’opportunità che ci offri !!!
 
Partiamo da lontano, parlando dal vostro modo di comporre musica. Ebbene, quando entrate in studio, il songwriting ed il processo di stesura delle canzoni è qualcosa che nasce spontaneo o è frutto di attenta meditazione precedente?

Credo si possa parlare di una combinazione tra le due cose. Molte tracce, in effetti, le prepariamo prima di iniziare ad incidere: come ben sai, il songwriting è un qualcosa di molto stimolante, come una sorta di sfida. Soprattutto per noi, sempre alla ricerca di uno spunto per migliorare la nostra musica. Per questo motivo non potremmo mai lasciare accadere tutto d’improvviso.
Preferiamo di certo costruire delle linee guida, entro le quali però, non è esclusa un po’ d’improvvisazione e spontaneità.
Sono essenzialmente gli elementi che riescono a donare un minimo di freschezza alle canzoni…
 
Mi racconti com’è nato Killhammer?
 
Abbiamo iniziato a comporre le nuove canzoni nel settembre del 2012. Gli sforzi maggiori sono stati portati da me, Markus, Laki e Conie: lasciami dire che abbiamo lavorato davvero duro, evitando compromessi di qualsiasi tipo. Alla fine del febbraio 2013 era tutto pronto per essere inciso.
Siamo entrati in studio poche settimane dopo ed abbiamo passato dieci giorni ad incidere le parti strumentali dei pezzi, più altri cinque per le vocals…tutto quanto, registrazione e masterizzazione, è avvenuto presso i Prophecy & Music Factory Studios in Germania, mentre il mixaggio è stato a cura, ancora una volta, di Fredrik Nordström, presso i Fredman Studios.
Al termine del processo complessivo, il disco era pronto alla fine di giugno 2013…

Qual’è essenzialmente l’obiettivo che vi ponete con I vostri dischi? Comunicare qualcosa d’impegnativo o, molto più semplice, quello di divertire i vostri fan?

Assolutamente quello di intrattenere i nostri fan, che amiamo tantissimo ed ai quali dobbiamo davvero molto. Ma di certo, farli divertire facendo del nostro meglio con la musica migliore che possiamo offrire.
Allo stesso tempo però, qualcosa di più “profondo” ci deve comunque essere, sia a livello musicale, sia per quanto concerne i testi delle canzoni.
In questo nuovo cd ad esempio, tocchiamo parecchi argomenti diversi: la title track, per citarne uno, si lega direttamente con la copertina del disco. Una figura potente che incute paura, paura delle guerre e della povertà…
C’è un bel mix di idee dietro al titolo “Killhammer”…politica corrotta, globalizzazione, oppressione delle masse, terrore della devastazione nucleare, distruzione dell’ambiente…tutte cose differenti che, se ti concedi qualche istante di ascolto attento, puoi cogliere senza problemi.
Ci sono poi anche cose più da fiction, come in “300 in Blood”, pezzo dedicato ai 300 eroi spartani che hanno combattuto alle Termopili contro l’esercito Persiano nell’antica Grecia.
“Warriors Of The Northern Seas”, come puoi intuire, racconta di guerrieri vichinghi, mentre “To Hell And Back”, narra di quanto possa essere insostenibile – quasi una tortura quotidiana – un’esistenza distrutta dal vizio.

Vorrei però soffermarmi ancora un attimo sulla titletrack “Killhammer”: con il suo stile specifico ed i contenuti, è un pezzo che rappresenta davvero i Mystic Prophecy ed il loro sound, senza necessità di sottolineare il resto del disco.
C’è poi un’altra cosa che vorrei porre in evidenza: il nostro desiderio è, sempre, quello di ottenere dei pezzi al 100% compatibili con la dimensione live, che siano facili da suonare sul palco ed abbiano un grande impatto. Proprio quello che abbiamo cercato con “Killhammer”: una manciata di canzoni che si attagliano alla perfezione ad un nostro concerto.
 
Insomma, la dimensione “live” per voi ha decisamente un’importanza notevole. Pensate sia anche un modo per migliorare le vostre doti di musicisti e magari, per raccogliere idee per nuovi pezzi?

Assolutamente sì!
Come ti ho appena detto, I Mystic Prophecy sono una band 100% live: noi viviamo e respiriamo sul palco, viviamo per vedere gli sguardi della gente ogni volta che suoniamo…vogliamo e desideriamo questo contatto…
Provare in uno studio o a casa è di certo un modo per migliorarsi, ma nulla è comparabile con il forgiare le proprie abilità on stage. L’esperienza è cento volte più forte e vivida e ti da una quantità enorme d’ispirazione in più…

Certo è che, alla luce di una carriera piuttosto lunga come la vostra, viene comunque complicato chiedervi quali sono le influenze che, ancora oggi, incidono sul vostro modo di comporre…
 
Il gruppo è stato fondato nel 2000 e sino ad ora abbiamo inciso otto cd…non so davvero quante siano le band che sono state in grado di raggiungere un tale traguardo negli ultimi anni.
Siamo sopravvissuti a molti problemi di formazione, cosa che ci ha permesso di capire quanto fosse importante restare uniti e quindi, possiamo affermare di avere ormai una nostra personalità.
Ci sono tuttavia un sacco di band che potrei citare, che ci hanno aiutati nel tenere viva la “fiamma” per molti anni: gruppi come Iron Maiden e Black Sabbath (grande disco l’ultimo “13”!) sono senza dubbio i principali. Quelli che definiscono da sempre tutte le leggi e l’importanza di questa musica…

Quale pensi sia stata l’esperienza passata che puoi considerare come più importante della tua carriera?

Vedo tutto come un viaggio continuo, è la mia concezione di vita. Non guardo mai al passato.
Per questa ragione non ho altro in mente che “Killhammer”… “Killhammer” è un album pieno di potenza, versatile e con alcuni elementi che non sono mai esistiti prima nei nostri precedenti cd. Al tempo stesso, non è altro che il prossimo passo in avanti della nostra storia, una delle molte esperienze di tante che dovranno ancora arrivare.

Proprio in ragione di questi elementi nuovi, dobbiamo attenderci qualche modifica futura nel vostro sound, magari con qualche deriva thrash, epic, death o prog? O la vostra musica si manterrà inalterata?
 
Vedi, i Mystic Prophecy hanno un loro sound metal unico, pieno di attributi, pesante ed aggressivo, ma al contempo melodico, veloce e diretto.
Si tratta di un’immagine forgiata dagli anni attraverso il duro lavoro ed una visione molto chiara di quello che doveva essere.
Semplicemente vogliamo mantenere quella visione, e continuare a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi dodici anni…ma stanne certo: qualche cosetta nuova, qualche piccola “esplorazione” ci sarà comunque…

E ci sarà, immagino, qualche nuova cover…un po’ come in “Killhammer”, nel quale possiamo ascoltare un buon rifacimento di un pezzo di Ozzy. Come nasce l’idea di coverizzare un artista? Scegliete sempre qualcuno che sia stato un’influenza per voi?
 
Come sicuramente saprai, abbiamo già rifatto brani sia di Ozzy che dei Black Sabbath (“Paranoid” dei Sabbath in “Satanic Curses” e “Miracle Man” del madman su “Ravenlord”), quindi per noi, beh, si tratta di una scelta quasi naturale! AHAHA!
Altre cover in futuro? Mah, magari di Dio…chi lo sa!
Io sono da sempre un devoto di Ronnie James – che Dio protegga la sua anima – e molto meno di Ozzy, ma credimi, per me è molto più facile cantare sulle linee vocali di Ozzy che non su quelle stellari di Ronnie.
Tuttavia Ozzy ha sempre avuto (e sempre avrà!) una sorta di trademark rock, costruito dalla sua enorme personalità, dalla sua immagine e dal suo incredibile genio musicale.
E come potrai intendere, per noi è sempre stato un grande onore e divertimento suonare qualche sua canzone!
 
E se avessi invece avuto la possibilità di essere coinvolto nella stesura di un vecchio classico, quale avresti scelto?
 
Beh, qualsiasi cosa di Ronnie, dei Rainbow o dei Sabbath!
 
E…se ti chiedessi un artista recente con il quale ti piacerebbe collaborare?

La mia risposta sarebbe Joe Bonamassa. Penso sia uno dei nuovi chitarristi davvero in grado di portare una ventata di aria fresca, che ha fatto rinascere il rock ed il blues.
Sì lo so, non è metal, ma come dico sempre, a me piace ascoltare ogni tipo di musica e so riconoscere un grande musicista quando lo ascolto…
 
Quale pensi sia, invece, il futuro della musica heavy? Un settore che sta iniziando a declinare o un genere capace di sopravvivere ancora a lungo, magari evolvendosi in qualcosa di diverso come accaduto per altri stili?
 
La musica è sempre in costante evoluzione. Si muove e cambia a seconda di come la gente la assume ed ascolta.
Penso che questa sia la risposta alla tua domanda: il futuro del metal dipende da quanto il pubblico continuerà a identificarsi in esso. Di certo sopravvivrà, almeno sino a quando i musicisti saranno capaci di sognare suonandolo.
L’audience continuerà sempre ad esserci, grande e numerosa, sino a quando ci saranno band capaci di scrivere roba buona e di qualità…

Che reazioni ha raccolto sinora “Killhammer”?
 
La risposta sinora è stata buona un po’ ovunque. Abbiamo raccolto molte buone recensioni (alcune perfette!) e la gente che ha acquistato il cd si è detta soddisfatta. Lo sappiamo dai concerti e dai fan che incontriamo ogni sera…siamo lieti di vedere che il pubblico si è divertito con il disco così come noi nel realizzarlo.
Siamo stati anche nelle charts tedesche, partendo la prima settimana dalla posizione numero ottantatre, che non è affatto male per un gruppo come il nostro.
Stiamo gia preparando nuove date per il tour, in modo da mantenere vivo l’interesse.
 
Fine dell’intervista.
Per me è stato un piacere e lascio a te, come d’abitudine, l’ultima parola per concludere…

 
Mille grazie per avermi dato la possibilità di parlare dei Mystic Prophecy e del nostro nuovo “Killhammer”. Credo che chiunque conosca la nostra storia, sappia che abbiamo sempre cercato di dare il massimo in ogni occasione. Per noi, la qualità del songwriting e del suono sono aspetti assolutamente cruciali. Saremo sempre coerenti. I nostri fan potranno stare sempre tranquilli: non troveranno mai strani esperimenti nei nostri cd!
Keep it safe, Keep It Metal …e speriamo di incontrarci in qualche concerto!

 

Fabio Vellata

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Discografia Mystic Prophecy:

    2001 – Vengeance
    2003 – Regressus
    2004 – Never-Ending
    2006 – Savage Souls
    2007 – Satanic Curses
    2009 – Fireangel
    2011 – Ravenlord
    2013 – Killhammer