Nanowar Of Steel (tutta la band)
E dopo aver ricevuto (meritatamente) il voto massimo disponibile su questo portale con la recensione dell’ultimo Into Gay Pride Ride, ecco a voi l’intervista con i NanowaR (Of Steel), ovvero quella che per noi rimarrà sempre “l’unica band ad aver ricevuto un “1” su Truemetal”. Ovviamente non ci riterremo responsabili di eventuali danni causati dalla lettura di quello che segue.
Intervista a cura di Angelo D’Acunto, Lucia Cal, Lorenzo Bacega e Massimo Ecchili
Anni fa siete stati gli unici a prendere un “1” su TrueMetal (riuscendo tutt’ora a conservare il primato), mentre con l’ultimo “Into Gay Pride Ride” vi siete guadagnati un bel “100”. Quale dei due voti vi rende più fieri di voi stessi?
Baffo: sicuramente 1 significa che siamo i numeri 1. Anche se nel secondo album abbiamo preso un bel 69… .a me piace questo numero.. .molto!
Potowotominimak: io sono fiero solo dei voti che ci dà Filippo Facci sul suo blog di Death Metal.
Abdul: sarò fiero di me stesso solo quando riuscirò a leccarmi il gomito..
Gatto: 1 vs. 100… ci hai preso forse per Fabio Lione?
Domanda tipicamente marzulliana: qual è stato il vostro primo pensiero quando avete visto Triumph of True Metal of Steel recensito con il minimo dei voti? E’ stata più la sensazione che il mondo non fosse ancora pronto per i NanowaR (of Steel), oppure, al contrario, che fossero i NanowaR a non essere ancora pronti per il mondo?
Potowotominimak: è stata più grande la sensazione che forse non era il caso di registrare e mixare un album in due giorni!!!
Baffo: io mangerei una tartaruga solo se fosse strettamente necessario.
Abdul: ti rispondo con una domanda. Rispondendo a questa domanda troverai la domanda a cui darei la risposta rispondendo ad essa. Pronto?
Fatta…
Gatto: Hai mai pensato che le parole “Marzullo” e “posticcio” rare volte appaiono nella stessa frase?
Spesso vi è stato chiesto, in maniera abbastanza impudente, di svelare particolari segreti e retroscena arcani riguardo la storia della band. Io invece vorrei sapere a cosa stavate pensando quando è nato il vostro monicker, e cosa avete provato nel cogliere l’ebbrezza della moda lanciata dai Rhapsody Of Fire, aggiornandolo in ‘Nanowar Of Steel’. Quali sono stati i vantaggi di questa scelta?
Baffo: il vantaggio è che se facciamo una canzone brutta la gente se la può prendere con i Rhapsody Of Fire, perchè siamo direttamente ispirati da loro.
Potowotominimak: l’abbiamo fatto apposta per far sì che voi ci faceste domande di questo tipo, in modo da eluderne altre più scottanti come ”Perché Sarkozy e GattoPanceri666 non si vedono mai insieme? Forse sono la stessa persona..?”.
Sarkozy: Quel che suggerisce Potowotominimak è pura speculazione…
Abdul: l’effetto serra.
Avete avuto il fegato non indifferente di comporre una canzone come ‘Blood Of The Queens’, un’ottima parodia di stampo manowariano già nel titolo, in cui si possono trovare decine di spunti (clacson e bollitori compresi), dall’accostamento degli arpeggi che richiamano inevitabilmente Battle Hymn all’omaggio reso a Louis Armstrong. Quanti poser sono stati immolati nel nome di Schopenhauer per permettevi di raggiungere l’ispirazione necessaria a comporre il brano?
Baffo: mi piaceva di più la domanda di prima… me la rifai?
Potowotominimak: come sempre quando si crea qualcosa di VERAMENTE artistico, bisogna fare dei sacrifici: economici, di tempo, di energie etc…ma il bello è che noi facciamo merda, per cui non ci è costato niente!
Gatto: ma tu hai mai pensato che facendoci questa domanda non avresti mai ottenuto una risposta?
Abdul: io ho trovato l ispirazione durante una notte di sesso estremo con un orsacchiotto.
E’ inevitabile accostare un pezzo come ‘Odino & Valhalla’ a un personaggio inafferrabile ed eccelso come Ennio Morricone, il quale ha affermato che “anche se “strano”, inconsueto, innovativo, un arrangiamento fatto da un grande professionista alla fine dà sempre i suoi frutti.” Voi quali frutti state raccogliendo dagli sprazzi di genialità che caratterizzano i vostri lavori e quali traguardi vi proponete di raggiungere?
Baffo: io quelli di Farmville.
Potowotominimak: riprendere con una cinepresa tutti gli sprazzi che ci arrivano e montarli in una Bukkake-Compilation da postare su Youporn.
Abdul: il federalismo fiscale.
Gatto: il mio traguardo personale è diventare presidente della SFRJ. Per quel che riguarda i frutti, a banane raccolte non stiamo messi male…
Dopo l’esperimento (riuscito) di RAP-sody, avete forse intenzione di continuare a battere questa strada in futuro, rischiando in questo modo di arrivare a scontrarvi con alcune realtà emergenti dell’hip hop italiano, oppure si è trattato solamente di una deriva estemporanea?
Baffo: sì, abbiamo intenzione di battere per strada, proprio come hai detto. Ma le realtà dell’hip hop emergenti verranno sempre rimesse con la testa sotto l’acqua da noi metallari. Chiaro?… ecco… a me no.
Gatto: come ebbe a commentare il compianto Francesco Forgione “… va dove ti porta il cuore…”
Potowotominimak: abbiamo già l’ok ufficiale dell’Amaru Entertainment per far riesumare Tupac Shakur e farlo cantare (in silenzio) su tutti i pezzi del nostro prossimo album.
Abdul: stiamo lavorando ad un pezzo in cui ci spacceremo per gangsta che spacciano ad altri gangsta una droga che li inibisce allo spaccio di droga verso altri gangsta e quindi tutti iniziano a spacciarsi droga da soli che li inibisce a spacciarsi di nuovo droga e alla fine si spacciano per droga per farsi spacciare da altri gangsta… io rivesto il difficile ruolo del terzo articolo determinativo di questa frase.
Uno dei fiori all’occhiello della cultura italiana è senza dubbio rappresentato dai reality show, un format estremamente diffuso che ha preso piede nel nostro paese nel corso del decennio passato. Avete mai preso in seria considerazione la partecipazione ad uno di questi programmi?
Baffo: sì… e tu hai mai preso in considerazione l’eutanasia anticipata?
Potowotominimak: i reality show italiani sono come uno di quei fiori all’occhiello di plastica di carnevale, solo che invece di acqua ti sparano in faccia piscio.
Gatto: chiamare “fiore all’occhiello” della cultura italiana uno spettacolo che di italiano non ha né nome né contenuto denota una vile sudditanza nei confronti dei nostri padroni statunitensi. Vergogna.
Abdul: “ho sempre sognato fingermi Raffaella Carrà per poi far vedere a tutti che in realtà ero Bud Spencer” ho iniziato cosi il mio provino al grande fratello ma non mi hanno preso… chissà perché…
I gruppi demenziali, in special modo quelli appartenenti alla scena metal, solitamente vengono visti di cattivo occhio da buona parte del pubblico e dalla critica specializzata. Per quali motivi accade una cosa del genere, a vostro parere?
Baffo: dire solo: “La gente è stronza” mi sembra una risposta semplicistica quantunque sfavorevole ad un dialogo ed un confronto ideologico/filosofico….comunque la gente è stronza!
Potowotominimak: l’essere divertenti è proprio di chi ha l’intelligenza per farlo…e per il riderne lo stesso: tendenzialmente, chi apprezza i Vanzina di Natale, disprezzerà Woody Allen, e viceversa. Personalmente a me piace Alvaro Vitali.
Abdul: cataratta sicuramente.
Gatto: l’ozio è il padre dei vizi, lo zio è il padre dei cugini, lozione per capelli serve a rinforzare il cuoio capelluto.
Non sono ancora riuscita a capire quali carreggiate intendete percorrere in sella ai vostri fiammanti Trycicles Of Steel per raggiungere i luoghi destinati alle vostre esibizioni live. Avete in programma di esibirvi dal vivo nel corso del 2011, o vi dedicherete a progetti di più ampio respiro, come dedicare le vostre sere a tentare di conquistare il mondo?
Gatto: prima che gli altri riempiano lo spazio risposte con cazzate: si, suoneremo a Marzo a Genova, Torino e Firenze e poi a Maggio e Giugno in Lombardia (forse).
Baffo: io vorrei imparare a cantare bene le canzoni dei Nichelback aiutandomi mentre sono seduto sul gabinetto.
Potowotominimak: i Nanowar of Steel SONO il nostro progetto alternativo, in realtà la nostra priorità consta in un incremento demografico del 122 % entro il 2011: incarico commissionatoci direttamente da Sisde, Cgil e Unire (Unione Nazionale Incremento Razze Equine); questi organi prestigiosi ci forniscono regolarmente i mezzi necessari (viagra gratis, alcool per intontire le possibili candidate alla fecondazione, etc.) per riportare il nostro paese agli antichi splendori.
Abdul: io ho intenzione di dedicarmi ad un progetto di più ampio respiro.. ma per farlo però devo aumentare la dimensione dei miei polmoni…
In una scala di Truezza (o Trueaggine, o Trueità, o Truequelchevipare) da uno a dieci, a che livello pensate si trovino i NanowaR of Steel in questo momento? Nel caso, che cosa vi manca ancora per raggiungere il valore massimo?
Potowotominimak: i soldi dei Manowar, di cui ci sentiamo eredi artistici e di cui vorremmo essere eredi economici.
Baffo: noi siamo il valore massimo del Metal, siamo l’alfa e l’omega, siamo il vecchio e il nuovo del metal. Nel mio sangue scorre metallo pesante…piscio mercurio e cago Bullock! (Con tutte le palle, si intende).
Abdul: i Nanowar of steel si trovano secondi dietro soltanto ai Giorgio Mastrota’s rising force, gruppo speed/ power/trash/gothic/grind/samba del 2013.
Gatto: la tua capacità di sostantivizzare aggettivi appartenenti a lingue straniere è seconda soltanto all’intelligenza di questa domanda.
Avete mandato il cesto natalizio ai Manowar? Con il loro Battle Hymns MMXI vi hanno offerto spunti almeno per un album ed un EP.
Baffo: non mi piace la scritta MMXI… sono già stato dall’oculista.
Potowotominimak: sicuro! Difatti pubblicheremo Triumph of True Metal Of Steel MMXI, che sarà identico al precedente, nel senso che sarà lo stesso demo registrato di merda, solo che avrà “MMXI” aggiunto in copertina…se si vuol fare i paraculi, facciamolo bene!!!
Abdul: credo chee pubblicheremo “Let it be” MMXI, un singolo contenente tutti pezzi inediti e mai sentiti, suonato pero dai beatles originali!! (compresi quelli morti)
Gatto: ho sempre apprezzato molto le iniziative dei Manowar, dalla pubblicazione di dieci quadrupli DVD con tre orchestre, otto batteristi e sei ore di assoli di basso a quest’ultima, lodevole iniziativa MMXI. Denota una freschezza di idee ed un affezione verso i propri fans che va al di là dello sfruttare un bacino di utenti garantito al solo fine di ricavare grosse somme da un investimento pari a zero. Questo è il vero spirito del Metal.
Come preferite essere definiti: demenziali o dementi? Ok, è una domanda retorica, ma sforzatevi di rispondere ugualmente come se il dubbio esistesse.
Baffo: come disse lo stitico: “Si, io mi sforzo ma esce poco e niente.”
Potowotominimak: Seno e coseno.
Abdul: non è la prima volta che ci è stata posta questa domanda… io ho sempre risposto, e continuerò a farlo…
Gatto: No, no, no e poi no. Non è una domanda retorica, è una domanda del cazzo.
Per quale motivo una band con delle capacità tecnico-compositivo di indiscutibile livello come la vostra decide di continuare sulle rotaie della demenzialità? E’ più o meno quello che tanti si chiedono in riferimento agli Elio e le Storie Tese. Di cosa si tratta esattamente? Una Vocazione? Una missione da compiere? Tell us or GTFO!
Baffo: ti ho già detto che sono stato dall’oculistaaaa!!!
Potowotominimak: ero tentato di rispondere molto seriamente, ma mi trattengo un po’… mi limito a dire che al giorno d’oggi una band (soprattutto rock) non può essere credibile se non ha un minimo di approccio leggero e canzonatorio.
Abdul: noi non siamo mai stati un gruppo demenziale.. i nostri pezzi sono tutti seri e vogliosi, avvenenti e muscolosi cercano mistress che li domini…
Gatto: le rotaie della demenzialità sono rotaie sicure. Se un pezzo fa cagare, puoi dire “beh ma è demenziale” se invece è figo (come nel nostro caso, sia detto con la dovuta non modestia) puoi dire “che incredibile”.
I riferimenti contenuti in Into Gay Pride Ride sono davvero tantissimi, ma Pino Daniele che canta Master Of Pizza è una delle cose più esilaranti che si siano mai sentite. Come vi è venuta in mente una cosa del genere?
Baffo: sì, ci è venuta in mente (che frase pornografica). E aggiungerei: “che cazzo di battuta a scoppio ritardato”.
Potowotominimak: chiedilo a lui! Un giorno squilla il telefono e sentiamo “Pronto songhe Pino Daniele, vorrei canta’ pe’vuje ‘na canzuncella…” il resto è storia.
Abdul: dopo il suo intervento su radio grafia anni orsono, decidemmo di fargli cantare un nostro pezzo come risarcimento per il danno morale causato dalle sue scottanti dichiarazioni in radio.. ha scelto master of pizza… non abbiamo mai capito perché…
Gatto: è più facile che Pino Daniele passi attraverso la cruna di un ago che i Metallica dicano “Dino erre collofit, proprio una camicia coi baffi”.
E questa era la nostra ultima domanda. A voi le ultime parole per concludere l’intervista!
Baffo: se il nuovo album vi è piaciuto ditelo a tutti, spargete la voce e gridate al mondo la nostra magnificenza. Se non vi è piaciuto, fatevi i cazzi vostri.
Potowotominimak: vuoi essere un vero alternativo? Entra nel tuo locale metal di fiducia con una t-shirt di Amici e insisti urlando e sbracciando perché il dj metta su il nuovo disco di Nek!!! E da bere ordina un latte al cioccolato!!!
Abdul: stronzo chi legge!
Gatto: persone le quali stanno leggendo questa intervista stessa: vi auguro un futuro migliore!