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Nasty Idols (Dick Qwarforth)

Di Fabio Vellata - 16 Aprile 2009 - 0:05
Nasty Idols (Dick Qwarforth)

Ritornati dalle nebbie dei tempi con un cd nuovo di zecca, i Nasty Idols sono stati uno dei numerosi gruppi sleaze attivi a cavallo tra ottanta e novanta costretti ad appendere gli strumenti al chiodo, causa ondata grunge.
Abbiamo intercettato il bassista Dick Qwarforth, uno dei membri storici della band, per una veloce chiacchierata sui tempi andati e sul recentissimo “Boys Town”, fuori da poco per Metal Heaven.




Benvenuto su Truemetal Dick!
Boys Town è il vostro quinto album e succede a “Heroes For Sale” – addirittura del 1995 – ed allo scioglimento del gruppo avvenuto poco dopo. Che cosa hanno combinato i membri della band durante questi anni?

La gran parte di noi ha proseguito con sideprojects e gruppi diversi ma non io. Io ho passato tutto il tempo seduto sul sofà, in attesa di una telefonata che mi confermasse la possibilità di far rivivere i Nasty Idols! Ha ha ha!! Sto scherzando naturalmente, ma ad ogni modo, non ho realmente mai voluto costruire o far par parte di un’altra band…è come se i Nasty Idols mi fossero tatuati addosso!

Come mai vi siete sciolti nel 1995 e per quale motivo avete deciso di ritornare in pista?

Ci siamo separati perché ci siamo resi conto che non interessavamo più. Avremmo dovuto avere alle spalle un’etichetta più grande, in grado di distribuire i nostri album in tutto il mondo per pensare di rimanere in scena.
Ci proveremo stavolta, la Metal Heaven è una label che ci sa fare!
I motivi del ritorno? È sempre tutto relativo alla telefonata di cui ti dicevo prima. Andy mi ha chiamato, per sapere se ero interessanto a suonare allo Sweden Rock, considerato che la gente ci aveva votato, ci voleva rivedere sul palco, ed ho subito pensato che sarebbe stato bello riprovarci…

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È cambiato molto l’ambiente nel frattempo, vero?

Molto. La scena è diversa e diversificata.
Oggi ci sono più sottogeneri per ogni stile: il glam rock è diventato glam sleaze, glam metal, sleaze metal… e puoi continuare quanto vuoi. In Germania addirittura chiamano il nostro genere in un modo del tutto nuovo per me: Poser metal!
Ma soprattutto, triste ma vero, i media non parlano più di hard rock come un tempo, o per lo meno, trattano solo dei gruppi più famosi e blasonati…

Beh, veniamo al vostro nuovo cd! Riassumilo con parole tue…

L’idea centrale era quella di fare un disco da “Party selvaggio del venerdì sera”. Tanto che io ed Andy abbiamo scritto le canzoni proprio di venerdì per entrare nello spirito giusto! Ah ah!
L’ideale è ascoltare questo cd alla sera, appena prima di uscire in giro per la città, così da avere le sue canzoni ben stampate in testa. Specialmente “Crashlanding”! Ha ha ha!!!
Per il resto, lo stile è sempre il nostro, quello che abbiamo sempre avuto. Insomma, come ho appena detto, musica che sia divertente da ascoltare ed indicata per un bel party!

Registrerete anche qualche video suppongo.

Sì, due. Il primo, per “Method to my Madness”, sarà già probabilmente fuori quando uscirà questa intervista ed il secondo, “Boys Town”, è in programma. Stiamo aspettando di avere le ispirazioni adatte in modo da creare un video dotato del giusto feeling e con le immagini più indicate.

Una domanda un po’ strana, se mi consenti. Ho notato che nelle vostre canzoni, avete talora l’abitudine a ripetere molte volte il coro centrale. Prendi “Rock Out” proprio per citare un esempio pratico.
È uno stratagemma del vostro songwriting, per creare brani già pronti in previsione live, momento in cui lascerete al pubblico la possibilità di scaldarsi cantando a lungo alcuni ritornelli direttamente con la band?

Uh! Beh, quando scriviamo un brano, ci esce sempre un po’ diverso da quella precedente di solito, ma penso che tu possa anche avere ragione, sebbene non abbia mai pensato al songwriting in questi termini. Il coro centrale è senza dubbio una parte importante del brano ed in effetti, “Rock Out” è un pezzo messo lì all’inizio del cd, proprio per creare una certa atmosfera, per portare l’ascoltatore nell’animo giusto. Il disco, comincia a fare sul serio dal secondo pezzo in avanti…

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Le vostre influenze sono di certo riferibili alla Los Angeles degli anni ottanta e a cose forse radicate ancora più indietro nel tempo. C’è qualche nuovo gruppo che può essere paragonato, a tuo modo di vedere, con i vecchi maestri e da cui pensi di poter trarre nuove ispirazioni?

In effetti i nostri amori principali sono stati Sweet, Kiss, Alice Cooper e Sex Pistols. I nostri eroi, se vogliamo chiamarli così, arrivano da quegli anni. Nessuno di quest’epoca potrà sostituirli! Tutto sommato ad ogni modo, devo ammettere che il suono dei Nasty Idols un po’ ricorda anche gli anni ottanta, aspetto questo che, quando ci viene fatto notare, valutiamo sempre come un complimento.
Anche se il nostro obiettivo è quello di avere più un’approccio affine agli anni ’70. Un pezzo come “Runaways” te lo può testimoniare!

Ricordiamo i bei tempi andati allora! Su Facebook si usa stilare la classifica dei cinque album più amati. Quali sono i tuoi risalenti a quegli anni?

Fammi pensare… direi Sweet “Give us a wink”, Kiss “Destroyer”, Sparks “Indiscret”, Alice Cooper “Schools Out”, con questo ci sono cresciuto! E uno degli eighties naturalmente, quello che ha dato il via alla scena losangelina secondo me :
”Too Fast For Love” dei Mötley Crue!

Ora che vi siete riuniti, quali obiettivi vi siete posti?

Fare concerti, fare concerti ed ancora fare concerti. Questo è il motivo per cui abbiamo inciso il disco. Eravamo stanchi di suonare sempre la stessa roba ed è stato naturale pensare, che se dovevamo andare in tour era necessario avere qualche nuova canzona da proporre al pubblico.
Ora le abbiamo! Quindi dateci un palco, e noi lo raderemo al suolo…
Non siamo mai stati impazienti di suonare dal vivo come stavolta!

Avete già delle date, immagino…

Partiremo dalla Danimarca il 29 maggio al “The Rock”, il miglior live club del paese e poi programmeremo altri show, quanti più possibile.
Li stiamo organizzando proprio ora, mentre stiamo parlando!

Che dire d’altro! In bocca al lupo e arrivederci on stage allora!

Ci vediamo in tour, se vi capiterà venite ai nostri spettacoli. Vi divertirete a vedere quanto siamo folli!

Fabio Vellata

Pagina Myspace

Sito Web

Discografia:

· Gigolos On Parole (1989)
· Cruel Intention (1991)
· Vicious (1993)
· Heroes For Sale (1995)
· Boys Town (2009)