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Naughty Boys (Morgan Valentin)

Di Fabio Vellata - 2 Febbraio 2008 - 16:47
Naughty Boys (Morgan Valentin)

Ritornati sulle scene musicali – dopo una lunghissima assenza durata quattordici anni – con il discreto “R U Naughty Enough?”, gli svedesi Naughty Boys vanno a rimpinguare ulteriormente il già cospicuo fiume di buone proposte provenienti dalla nord europa in campo hard rock.
Morgan Valentin, tastierista e membro fondatore del gruppo, ha risposto a qualche domanda sulla reunion del combo scandinavo, riannodando le fila di un passato all’apparenza ormai irrimediabilmente recise.




Iniziamo subito parlando del vostro recente CD.
Vuoi presentarlo a modo tuo?

“RU Naughty Enough?” è un ottimo disco realizzato per i fans dello sleaze-glam e del rock melodico. Contiene hooklines piacevoli ed accattivanti, molto affini allo stile degli anni ’80 / primi ’90.
Come ha scritto recentemente un tuo collega: “100% catchy, con la licenza di uccidere!”

Questo è il vostro secondo album in carriera e arriva dopo un lunghissimo stop di circa 14 anni.
Cos’è successo al gruppo in questo lungo periodo?

Mikael ed io siamo stati compagni di scuola sin dall’età di dieci anni e quando abbiamo messo in pista i Naughty Boys ne avevamo quindici. Suonavamo praticamente ogni giorno dopo la scuola e questo per almeno un paio di anni. Tutto era come un grandissimo e divertente party.
Il tempo però passa per chiunque e così, abbiamo iniziato lentamente a perderci di vista. Suonavamo di meno, frequentavamo giri diversi ed ognuno aveva i propri interessi.
Dopo il nostro debut, cambiammo alcuni membri della band e ci mettemmo a suonare covers. Questo fu l’inizio della fine: lo spirito iniziale era scomparso, e ci separammo del tutto.
Durante questo periodo, abbiamo comunque fatto le nostre esperienze in altri progetti musicali e bands.
Io ho fatto l’attore in teatro e per alcuni musicals, ho scritto un sacco di canzoni così come Mikael, che ha partecipato a parecchi projects e cover bands. Anche Jonas è rimasto nell’ambiente, componendo e realizzando un disco grunge, mentre Hans e Robert (il più giovane del gruppo), hanno passato il tempo accompagnando in tour alcuni artisti molto famosi qui in Svezia.
Insomma, la musica ha sempre costituito gran parte della nostra vita.

Quale è il significato di questa reunion e perché avete deciso di tornare?

Beh, durante questi anni ci è capitato spesso di ricevere la richiesta di una reunion da parte dei nostri fans, ma sembrava sempre che non fosse il momento giusto.
Avevamo i nostri progetti e i Naughty Boys erano un capitolo chiuso. Nel 2003 invece, Mike ricevette la proposta di sostenere uno show, solo uno, con i “vecchi” Naughty Boys per celebrare il decennale dell’uscita del primo disco.
Mi chiamò per chiedermi se ero interessato, e io gli risposi “sì, naturalmente!”: il resto della band era già d’accordo.
Ci ritrovammo per suonare insieme dopo qualche giorno e, in quegli attimi, sembrò che nulla fosse cambiato e non ci fossimo mai divisi, fatta eccezione per capacità tecniche superiori ed un suono che ci veniva più “heavy”…per il resto eravamo gli stessi, soliti fuori di testa di dieci anni prima.
Sai, quando abbiamo iniziato a provare, ci siamo subito stancati dei vecchi pezzi ed immediatamente ci è venuto spontaneo creare cose nuove prendendo spunto dalle nostre canzoni personali. All’inizio, ci sembrava una buona idea quella di mettere insieme un mini cd, giusto per avere qualcosa di nuovo da suonare in quell’occasione e da offrire ai fans.
Detto fatto: dopo poco tempo in studio, “X (ten)” era pronto.
Ci siamo ritrovati su di un palco davanti al pubblico dopo dieci anni – il 23 novembre 2003 – ed è stato grandioso: la gente urlava, cantava e ballava in ogni istante dello show! Una serata indimenticabile, pensa che addirittura la folla quella sera ha sfondato le barriere di protezione e Mikael è dovuto saltare sulla batteria per non essere travolto!
Dopo quella sera, abbiamo deciso che i tempi erano davvero maturi, che le cose erano finalmente come le volevamo e che il divertimento e la gioia di suonare insieme erano troppi per poter essere lasciati da parte.
Qualche tempo dopo, abbiamo ricevuto la proposta di inserire un nuovo pezzo nella compilation “The Beast Inside” patrocinata da Melodicrock.com e le cose hanno preso sempre più corpo sino a portarci al nuovo disco.
Ad ogni modo, è stato il rinnovato piacere di suonare insieme e la risposta dei fans che ha reso la decisione di riunirci, molto più facile di quanto pensassimo…



Mi pare di capire che la vostra dimensione ideale sia quella live…

Quando sei sul palco e la gente impazzisce, quella è la sensazione più bella del mondo!
Vedere i fans che cantano le canzoni che hai scritto, è indescrivibile!
E’ qualcosa che bisogna provare e che difficile da descrivere a parole. Quando ci siamo riuniti ci siamo subito accorti che era una cosa che ci mancava molto…sì, adoriamo suonare dal vivo!

Come siete venuti in contatto con la Artist Service?

Quando abbiamo iniziato a stendere il nuovo disco, eravamo concordi nel cercare poi una label che ci mettesse sotto contratto.
Avevamo poi avuto una sorta di “pre accordo” con una major (che preferisco non nominare) che sembrava interessata a pubblicare il nostro album.
Purtroppo, poco prima di iniziare le stampe vere e proprie, ci venne recapitata una lettera in cui, tra mille scuse, l’etichetta ci informava che non se ne faceva nulla. Immagina il panico…!
I nostri sogni e tutto il nostro lavoro giù per il cesso in un battito d’occhio…
Fortunatamente, attraverso questa major, eravamo venuti in contatto anche con Oliver della Artistworxx.
Mikael decise di chiamarlo immediatamente per capire cosa era successo.
“Non vi preoccupate” fu la risposta, “datemi un paio di giorni e vediamo di risolvere il problema”.
Datto fatto: dopo un paio di giorni ci ha richiamato davvero, per comunicarci di questa sorta di associazione chiamata “Artist Service”, una compagnia di distribuzione, non una vera e propria label, che supporta giovani bands che non vogliono avere a che fare con le case discografiche ma sono abbastanza solide e determinate a farsi conoscere il più possibile.
Ci è sembrata una buonissima soluzione, così abbiamo messo in piedi la nostra etichetta privata, la “N-Records” e siamo padroni della nostra musica, liberi di decidere cosa vogliamo o non vogliamo fare.
Dopo qualche mese, posso dirti che siamo molto soddisfatti di questa cooperazione…

Passiamo ora ai vostri gusti ed “influenze”. Si sono modificati nel corso di questi 14 anni?

Probabilmente un po’ si, ma non così tanto in fondo.
Ascoltiamo di tutto, da Frank Sinatra ai Dream Theater e le influenze ci arrivano da ogni parte.
Però non dimenticare che siamo cresciuti con il glam, lo sleaze ed il rock melodico in un epoca in cui “Headbangers Ball” era il miglior show su MTV.
Ascolto ancora molto spesso dischi come “New Jersey” di Bon Jovi e “Pride “ dei White Lion ed anche oggi credo siano attualissimi.
Per dirtela in poche parole, il melodic rock è sempre la cosa che ci influenza di più!

Domanda classica quanto inevitabile: i testi dei brani rispecchiano i vostri veri valori e le effettive esperienze di vita?

Hmmm…beh si, per quanto mi riguarda i testi nascono direttamente dalla mia vita privata, da qualcosa che è accaduto a me o a qualcuno a me vicino. Magari anche da avvenimenti letti sui giornali o visti in TV.
Generalmente scrivo di qualcosa che mi sembra attuale e consono al momento. Nulla di programmato, comunque. Non riesco ad impormi un testo su amore o tragedia, tutto dipende da come mi sento quel giorno.
Tentiamo in ogni caso, di creare qualcosa insieme il più frequentemente possibile: quando siamo lontani, componiamo solo per noi stessi e non per il gruppo.
La nostra vita è piena di musica, party ed un sacco di cose divertenti ed anche questo fa parte delle nostre lyrics..

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Quale credi sia il futuro dell’hard rock classico? Sempre relegato all’underground o di successo come avveniva negli anni ottanta?

Il futuro mi sembra positivo, sono tanti i gruppi giovani che nascono solo per suonare hard rock classico e, allo stesso tempo, non sono rari i ritorni e le reunions dei nostri eroi degli anni ottanta, sempre attualissimi ed ancora vivi con nuovo materiale, solitamente di buona fattura.
Non credo però avremo mai più una band, per citare un esempio, come i Guns n’ Roses, in grado di riempire in continuazione interi stadi come avveniva nel loro periodo di massimo splendore.

Nemmeno qualcuno che arriva dalla nuova terra promessa, la tua scandinavia?

Beh, la scena qui in Svezia è davvero ottima, ci sono tantissime bands veramente forti ma tutto è relegato al circuito degli appassionati. E’ difficile sentire le canzoni hard alla radio: anche qui, ogni aspetto è controllato dalle grandi etichette discografiche e si riconduce al business.
Sono pochissime le stazioni nelle grandi città che mettono in rotazione dischi heavy…

Ritornando al disco, che reazioni avete riscontrato sino ad ora?

Molto più buone di quanto atteso ed immaginato: sembra che il disco sia piaciuto abbastanza.
Molte canzoni sono state menzionate in numerosi magazines e siti web.
Siamo convinti di aver fatto un buon lavoro, costruendo un buon album con molti brani di buona qualità, ma le reazioni di fans e critica sono sempre un’incognita.
Eravamo un po’ timorosi all’inizio, ma sembra che non vada male ed i fans apprezzano!

Aspettative quindi?

Sin dall’inizio l’obiettivo era quello di mettere insieme un album per noi stessi, senza nemmeno
pubblicarlo: può sembrare bizzarro, ma ti assicuro che è così.
Durante le registrazioni però ci siamo accorti che stava nascendo un disco buono e ben fatto e che
sarebbe stato un vero peccato sprecare tutto il tempo speso senza poi darlo alle stampe.
In fondo non desideriamo altro che soddisfare gli ascoltatori ed i fans del rock melodico con un buon prodotto.
Se la gente apprezzerà ciò che abbiamo messo sul disco, avremo soddisfatto tutte le nostre aspettative.



Il futuro cosa vi riserva?

Stiamo finendo il video di “Only God”, l’abbiamo registrato e mancano solo i tocchi finali.
Abbiamo già iniziato la stesura di nuovi brani: io, Hans e Mike ci stiamo dando dentro.
Negli ultimi weekend abbiamo scritto e composto molto e, al momento, abbiamo già pronti sei pezzi per il nuovo disco.
Vorremmo anche organizzare un tour ma, sebbene ci stiamo lavorando, per ora non c’è ancora nulla di stabilito. Faremo qualche data in primavera ed estate, prima di rientrare in studio a metà 2008.

Siamo arrivati alla fine. Come sempre accade in ogni intervista, lascio all’intervistato la chiusura.
A te la parola.

Ci teniamo ad augurare a tutti i lettori un ottimo inizio di 2008, sperando sia una grande annata.
Grazie per ogni supporto vorrete darci, speriamo di suonare dalle vostre parti al più presto per incontrarvi.
Nel frattempo: “Stay Naughty”!

Fabio Vellata