Necrodeath (Flegias e Peso)

Di Silvia Graziola - 5 Dicembre 2007 - 0:40
Necrodeath (Flegias e Peso)

Da sempre considerati il gruppo più rappresentativo della scena metal estrema del nostro paese, i Necrodeath sono tornati da poco sul mercato con Draculea, un concept album incentrato sulla vita di Vlad III. Abbiamo raggiunto Peso e Flegias per parlare del nuovo full-length e delle novità in casa della band ligure. Buona Lettura.

Intervista a cura di Angelo ‘KK’ D’Acunto

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Truemetal.it, siete attivi da poco più di 20 anni e siete stati da sempre definiti come una band di culto all’interno della scena estrema italiana ed europea. Come vi sentite con tutti questi anni di esperienza alle spalle?

Flegias – Vecchi? Eh eh…no, anzi direi ben rodati, con la carica e la consapevolezza giusta per affrontare tutto ciò che si presenta innanzi. L’esperienza ti insegna a non scottarti più, a vedere il mondo che ci circonda in maniera più disincantata. Ci sentiamo sempre attuali e un album come Draculea penso che ben rappresenti questo nostro status. Il fatto di avere 22 anni di carriera alle spalle non ci pesa, la line-up nel frattempo si è
ringiovanita con l’ingresso di Max e la voglia di dire ancora qualcosa all’interno di questo filone musicale c’è ed è tanta, basti dare un’occhiata ai nostri impegni live per dimostrarlo.

Guardandovi indietro ci sono più rimorsi, rimpianti o soddisfazioni?
Peso – Guarda, io credo che alla fine dopo questi 22 anni che sono dietro i tamburi e che ne ho viste di tutti i colori sia di belle che di brutte, credo che alla fine le soddisfazioni prevalgano su tutto. Le amarezze ci sono, i problemi si affrontano, ma alla fine anche se i Necrodeath non hanno riscosso un grande successo, riusciamo a fare quello che vogliamo e abbiamo, nella nostra piccola nicchia, un grande pubblico che ci sostiene in ogni città dove andiamo, certo non riempiamo i palasposrt, ma ovunque andiamo i nostri seguaci ci sono sempre e questa credo che sia la soddisfazione più grande. Abbiamo anche suonato in alcune grandi manifestazioni e il fatto di aver conosciuto anche dei nostri idoli di sempre è stato decisamene gratificante, e per me personalmente, che ho un grande spirito da viaggiatore, il fatto di poter vedere tutta l’Italia e tutta l’Europa grazie alla musica è un altro motivo di grande piacere.

Gruppi come Cradle of Filth, Mayhem, At The Gates, Immortal e Marduk hanno più volte citato i Necrodeath fra le proprie influenze sonore. Vi sentite in qualche modo onorati per questi apprezzamenti ricevuti da parte di alcuni fra i migliori gruppi della scena estrema internazionale?
Flegias – Come non si fa ad essere orgogliosi ti cotanta stima da parte di coloro che oggi rappresentano la scena metal estrema internazionale? Nel
corso degli anni la lista di gruppi che hanno dimostrato apprezzamenti nei nostri confronti è stata lunghissima, personaggi come Cronos, Phil Anselmo, Shagrath e molti altri ci hanno dato la forza di guardare il mondo della musica sempre a testa alta. I Necrodeath sono nati prima o in contemporanea a questi gruppi, periodo in cui i giovani tape-traders sono poi diventate le icone che oggi tutti noi conosciamo. Ciò che ci fa più onore è comunque il fatto di poter viaggiare fuori dai confini della madre patria ed essere riconosciuti come una delle band portabandiera del metal estremo tricolore. Il tutto va comunque vissuto con una buona dose di autocritica e umiltà, altrimenti non saremmo andati tanto avanti.

Draculea esce ad un anno di distanza dal precedente 100% Hell e, a mio avviso, rappresenta un’ulteriore passo in avanti dell’evoluzione che ha subito il vostro sound con il passare del tempo. In questo nuovo disco avete deciso di spingervi ancora di più verso i confini della sperimentazione mettendo parzialmente da parte la violenza tipica che contraddistingue il sound della band, siete d’accordo con me? temete un qualche tipo di reazione negativa da parte dei fan legati al sound più tradizionale della band?
Flegias – Draculea è quel che ci sentivamo di fare in questo periodo. Il fatto che si discosti leggermente dagli altri prodotti discografici targati Necrodeath a me personalmente piace. Se dovessimo tener conto di tutte le critiche non faremmo più uscire degli album, uno lo vorrebbe uguale a
Mater of all Evil, l’altro a 100% Hell, l’altro ancora vorrebbe che tornassimo ai tempi dei demo tape. Il fatto è che una band continua a far la propria musica, il nostro trade-mark è rimasto sempre e comunque inalterato, le critiche dei fans sono sempre importanti, ma non decisive. Un po’ di apprensione devo comunque ammettere che c’è stata, ma i primi responsi ci hanno fatto dormire sonni tranquilli.

Draculea è un concept album su Vlad III, da dove è nata questa idea?
Peso – Dopo aver iniziato a fare una piccola ricerca in merito al brano Impaler Prince, che parla dei metodi di tortura del voivoda, mi sono
appassionato a queste letture per cui alla fine ho deciso di impostare tutti i brani sulla vita di Vlad o comunque in riferimento a lui. Anche l’accostamento con la lingua rumena mi è parsa da subito una buona idea, e sostituirla a questo giro agli insert in latino che di solito facciamo, insomma questo doveva e vuole essere un disco diverso dagli altri, ma l’importante che si mantenga sempre il nostro stampo e che quell’alone di maligno rimanga anche nei brani dove la velocità è stata sacrificata in favore delle atmosfere.

Chi si occupa della stesura dei pezzi e dei testi?
Flegias – E’ Peso che si occupa di tutto. Se all’inizio della reunion sia io che Claudio avevamo contribuito in qualche parte, man mano che il discorso
progrediva, Peso si faceva carico di tutta la parte compositiva. Lui lavora molto da solo nella fase di pre-produzione, poi con l’aiuto del chitarrista
si affinano tutte le sue idee e gli arrangiamenti. In secondo luogo entriamo in gioco John ed io a completare il tutto, ma comunque e sempre seguendo delle direttive già ben delineate. Per il resto della band ammetto sia abbastanza facile trovarsi “la pappa pronta” ma è comunque un gran lavoro di squadra nella quale ognuno contribuisce in maniera professionale e con convinzione.

Che tipo di accoglienza vi aspettate dai fan dopo l’ascolto di Draculea?
Peso – Mentre con 100% Hell ero sicuro che i pareri sarebbero stati tutti all’unisono in favore della causa, in questo caso credo che ci saranno diversi punti di vista; l’album non e’ facilissimo da digerire, nello stesso tempo ha dei refrain molto orecchiabili, non è per amanti della musica alla Cannibal Corpse per intenderci, ma nello stesso tempo gli arrangiamenti e il massiccio uso del trinotono lo rende un album oscuro. Ci saranno molti pareri discordanti, farà parlare di se nel bene e nel male, ma in ogni caso farà parlare. Nel frattempo a livello discografico sta ricevendo molta attenzione dai distributori, c’è molta curiosità intorno, ed a mio avviso risulta essere un album speciale.

Avete già avuto modo di testare i nuovi pezzi dal vivo?
Flegias – Sì, al momento in cui facciamo quest’intervista abbiamo già fatto quattro date e stiamo partendo per tre giorni in Norvegia. Il pubblico ha
reagito benissimo ed è subito scattato un pogo bestiale durante l’esecuzione dei nuovi pezzi, questo tour si sta rivelando una bella soddisfazione per noi. Tieni anche presente che la maggior parte della gente ha acquistato il cd nella serata in cui ci veniva a vedere e non poteva aver già assimilato il nuovo album, per cui tutto sembra andare per il meglio. Contiamo di arrivare all’Italian Gods Of Metal con un bel macello sotto il palco.
Peso – Tieni presente però che avendo i Necrodeath un centinaio di brani scritti nel corso di tutti questi anni, non potremo impostare i nostri show su tutto Draculea, ma daremo spazio ad ogni album presente nella nostra discografia.

Fra le date del tour che avete programmato, non ho fatto a meno di notare un’esibizione prevista in Romania (la terra che ha dato origine alla leggenda di Dracula). Questa scelta è legata al concept racchiuso nel vostro nuovo disco? Che cosa vi aspettate da questa data?
Flegias – No, la scelta non penso sia dovuta a questo. E’ da un po’di tempo che ci sono trattative con i promoters locali per suonare in quelle zone. Il fatto che Draculea abbia accelerato i tempi non te lo so proprio dire. Non so neanche cosa aspettarmi dai concerti che faremo, ma ci sono delle
premesse; ho già fatto diverse registrazioni di saluti ai fans rumeni per le varie radio locali che avevano in programmazione il nostro nuovo cd e
pubblicizzavano le serate, per cui prevedo che l’evento sia abbastanza atteso. Il fatto poi che suoneremo con i nostri amici Ancient Rites agevola le cose e ci fa sentire un po’ in famiglia eh eh.

Prima la collaborazione con lo stesso Cronos nel precedente 100% Hell, adesso la cover di Countess Bathory dei Venom, il vostro è per caso un omaggio ai maestri?
Peso – Sicuramente! considero i Venom come i padri di tutto il movimento estremo, massimo rispetto!

Negli ultimi tempi, c’è stato un numero notevole di avvicendamenti per il ruolo di chitarrista. Credevo che Gonella sarebbe rimasto nella band anche per la realizzazione del nuovo disco. Potete spiegarmi cos’è successo?
Peso – Semplicemente Pier, dopo aver suonato con noi per un anno dal vivo, in particolare nel nostro tour europeo insieme ai Marduk, è stato
richiamato dai suoi impegni primari con i Labyrinth, prima di andare però gli ho chiesto se voleva prendere parte alle registrazioni di
Draculea, in modo da permetterci di cercare con calma il chitarrista definitivo, trovato poi nella persona di Maxx. Pier ha accettato
volentieri e man mano che gli facevo sentire tutte le idee si è appassionato alla causa mettendoci poi anche del suo e tirando fuori il suo animo maligno che fino a prima non aveva potuto esprimere. Un grazie di cuore a Pier Gonella, è sempre un piacere lavorare con professionisti simili.

In che condizioni è la scena metal attuale? Quali sono le band che vi hanno colpito di più nell’ultimo periodo?
Peso – Beh, forse tu che sei all’interno di una webzine ne saprai più di me, non so, io vivo la musica dei Necrodeath al 100% ma non sono più tanto
interessato alla scena per via del poco tempo libero che mi rimane a disposizione, quello che ho notato, più che altro suonando in giro, è che il livello tecnico anche dei gruppi più giovani si è alzato tantissimo e che anche qui in Italia abbiamo delle ottime band.

Che cosa ne pensate della scena metal italiana?
Peso – A questo proposito, legandomi alla risposta precedente, vorrei citarti i baresi Godiva. Penso siano la band rivelazione nel campo Gothic-Metal, ma non solo qui in Italia, credo abbiano tutte le carte in regola per essere una promessa internazionale. Non a caso un etichetta americana li ha già messi sotto contratto, per cui sentirete presto parlare di loro. Ho chiesto a Lady Godiva, la loro singer, di partecipare nel brano finale dell’album con la sua voce angelica per ottenere il massimo contrasto con Flegias, e anche lei come Pier, ha partecipato con entusiasmo e grande professionalità. Il risultato finale lo potete sentire appunto nel brano in questione V.T. 1476. Detto ciò come ti dicevo prima, in Italia ci sono ottime band, forse continuano a mancare certe strutture in particolare per la musica dal vivo, ma quello credo purtroppo che sia un fatto di cultura del nostro paese.

Oltre ai Necrodeath, avete a che fare con altri side project che spaziano anche fra generi differenti da quello che è il vostro sound (Raza De Odio, Cadaveria, Dynabite), dove trovate il tempo per seguire tutti questi progetti insieme?
Flegias – Tengo sempre a precisare che per me non si trattano di side project, ma di altre band con distinta personalità e importanza. Sono band in cui ognuno di noi sfoga i suoi lati più atipici del metal. Nei Cadaveria cerco di metterci lo stesso impegno che metto nei Necrodeath, senza alcuna distinzione. Per far questo e per far si che gli impegni non si accavallino, ci sono delle regole ben precise che tutti noi rispettiamo. Il fatto poi che tra tutte queste band ci sia una amicizia che dura nel corso degli anni agevola sicuramente le cose. Il tempo lo troviamo con una rigida organizzazione, con la consapevolezza dei nostri limiti e sacrificando un po’ di tempo al lavoro (quello vero) e alla nostra vita privata, d’altronde cosa non si farebbe per una vita on the road?

Cosa c’è nel futuro dei Necrodeath? Potete anticiparmi qualcosa?
Peso – Per ora vogliamo solo suonare dal vivo, abbiamo finito il disco, che ci ha succhiato molte energie, abbiamo trovato Maxx, il chitarrista che ha
una grande attitudine, per cui speriamo di aver risolto una volta per tutte la defezione che ci portiamo dietro dai tempi della dipartita di Claudio per
cui per ora nessun programma almeno fino a fine anno. Ci aspettano date un po’ in tutta Italia e in paesi all’estero.

Questa era la mia ultima domanda, chiudete l’intervista come meglio credete.
Peso – Grazie di cuore per il grande sostegno e per il vostro tempo che dedicate a noi, ed infine complimenti per la vostra webzine che ho avuto modo di visionare.
A presto.

Angelo “KK” D’Acunto