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Necrodeath (Tutta la band)

Di Orso Comellini - 25 Dicembre 2011 - 11:06
Necrodeath (Tutta la band)

In occasione dell’uscita del nuovo e ambizioso “Idiosyncrasy”, noi di TM, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione d’intervistare i Necrodeath al gran completo. I Nostri sembrano aver trovato nuova linfa vitale dopo tanti anni di onorata carriera e si sono prestati ben volentieri per fare un po’ il punto della situazione attuale e per rimembrare il loro glorioso passato.

Buona lettura!

 


    

Innanzitutto complimenti per il nuovo arrivato in casa Necrodeath, “Idiosyncrasy” e grazie per averci concesso l’intervista. Cominciamo parlando proprio della vostra ultima fatica: come è stato accolto dai vostri sostenitori? Potete ritenervi soddisfatti?

FLEGIAS: Se devo esser sincero, non mi aspettavo tanto entusiasmo per quest’ultimo lavoro Necrodeath. Considerando la struttura e la particolarità di “Idiosyncrasy”, eravamo preparati ad un’accoglienza  più tiepida. Invece, sia da parte di critica che di pubblico, i responsi sono stati addirittura sopra le aspettative e quel che mi soddisfa maggiormente sono state le lodi tessute dagli amici più vicini alla band, quelli che non lesinano complimenti insomma… Si, siamo pienamente soddisfatti.
 


    

Come siete giunti all’idea di comporre una canzone unica (anche se divisa in sette parti) e di adottare una copertina che rende omaggio a “Le Iene” di Tarantino?

FLEGIAS: L’idea è venuta in modo spontaneo, non siamo partiti con l’intento di fare un pezzo di quaranta minuti. Man mano che Peso e Pier davano forma alle idee nel cassetto, si è presentata questa soluzione che solo in un secondo tempo abbiamo arrangiato e strutturato come unica traccia. La divisione in sette parti è solo un’indicizzazione per una rapida ricerca su cd… in realtà andrebbe gustato tutto di un fiato.
Per quanto riguarda la copertina è stato un ulteriore mettersi in gioco. Siamo partiti dalle sole foto promozionali in cui volevamo assumere l’identità di killer psicotici senza scrupoli e senza credo, impersonando così il carattere ostico del protagonista del testo. Da qui è nata l’idea di “usarci” come cover e per rendere il tutto graficamente più appetibile l’abbiamo trattata in stile “pulp”…  tanto per rendere l’idea “tarantinesca” del termine.

A tal proposito, mi piacerebbe sapere qualcosa di più riguardo al concept o qualche curiosità al riguardo. Pensate di girare un videoclip di una delle parti?

GL: “Idiosyncrasy” non è stato concepito per essere un “concept” ma è un unico brano, solo che la durata è di 40 minuti ed è forse per questo che agli ascoltatori potrebbe sembrare un concept. In realtà ci sono serviti 40 minuti per raccontare l’eterna lotta tra il bene e il male che anima il personaggio di questa storia e che lo porterà da una semplice idiosincrasia a una guerra interiore con conseguenze disastrose. Per ora non abbiamo in mente nessun videoclip, ma non è detto che in futuro non lo si possa fare.

State promovendo l’album: dal vivo suonate “Idiosyncrasy” per intero o solo alcune parti?

GL: Abbiamo già fatto diversi concerti promuovendo “Idiosyncrasy” e per l’occasione abbiamo inserito nel nostro set live alcune parti del nuovo disco, ovviamente riproporlo tutto ci sembrava esagerato, anche perchè durante i concerti il pubblico vuole giustamente sentire anche i pezzi vecchi e quindi abbiamo creato una giusto equilibrio tra le nuove produzioni e i brani più datati.

Come è stato condividere di nuovo il palco con un’altra storica band italiana come i Bulldozer? Pensate di ripetere l’esperienza anche in Italia, magari coinvolgendo anche gli Schizo (così da ricomporre la “sacra triade” di allora)?

FLEGIAS: Per me è stato fenomenale! Non avevo mai avuto l’occasione di vederli dal vivo e ti posso dire che mi sono divertito come un bambino. Lo show è stato ottimo e le loro canzoni colpiscono davvero nel segno. Suonare insieme è stato altrettanto entusiasmante, il clima di amicizia era tangibile e penso che il divertimento sia stato reciproco. Ora non ci resta che organizzare come dici tu, il trittico con anche Schizo. E’ da un po’ che ci pensiamo su e prima o poi, appena ci saranno le condizioni giuste, lo faremo.

Tornando indietro nel tempo, specie per i più giovani lettori di TM, come ricordate il periodo dell’esordio con “Into The Macabre” e il successivo “Fragments Of Insanity”? Qualche aneddoto a riguardo?

PESO: Di anedotti ce ne furono chiaramente tanti..ma son passati anche tanti anni…lasciamo stare dai… Posso solo dire che un album come “Into The Macabre” per tanti musicisti estremi come Phil Anselmo o Dany Filth per citarne giusto un paio,ha rappresentato tanto e di questo noi ne siamo fierissimi!!

Cosa vi ha portato allo scioglimento di fine anni ottanta e invece cosa vi ha spinto a riformarvi poi circa dieci anni dopo?

PESO: Dopo 5-6 anni di attività senza nessuna struttura un po’ consistente che sostenesse la band,decidemmo di piantrala li…l’entusiasmo non era piu quello iniziale e tutto stava diventando forzato… E’ stato Claudio che mi e’ venuto a cercare quando ha saputo che non facevo piu parte dei Sadist e che non stavo neanche suonando con nessuno…. All’inizio non ne avevo molta voglia…ma sono bastate un paio di prove per far rinascere in me la passione per poter ritornare a far sentire i Necrodeath ovunque!!!
 


    


 

 

Come è nata la collaborazione tra Peso e Tommy Talamanca che poi darà vita ai Sadist? Cosa ne pensate del ritorno di questi ultimi?

PESO: Quando nel gennaio del ’90 la band si sciolse, dopo qualche mese diedi vita ad una nuova situazione…il nome doveva essere Necrosadist…. Ma per un anno intero non riuscii a trovare le persone giuste con cui dividere la formazione..c’era sempre qualcosa o qualcuno che non andava…. E’ stato l’incontro con Tommy che ha fatto partire finalmente il progetto nel ’91 e decidemmo comunque di levare la particella necro al nome lasciando solo sadist!
La nuova formazione e’ ottima e il loro sound e tornato in pieno “ Tribe” stile!

Di recente Peso ha riformato, diciamo in parallelo, anche i Ghostrider (prima incarnazione dei Necrodeath). Di chi è stata l’idea? Ci sarà un seguito di “The Return Of The Ghost”?

PESO: Piu che l’idea e’ stata una buona offerta che ho ricevuto dalla Foad Records….
Non so se ci sara’ un seguito di “The Return…” per ora in programma ho solo due concerti per il 2012 e poi decidere cosa fare….  La mia priorità sono sempre i Necrodeath per cui ora ,con l’anno nuovo voglio pensare a quello che sarà il seguito di “Idiosyncrasy”!

Partendo dal vostro ritorno con “Mater Of All Evil”, sarebbe bello se spendeste due parole anche per i dischi che sono venuti dopo. Non è la prima volta poi che realizzate un concept album, vero?

PESO: “Idisyncrasy” forse non si puo’ chiamare concept…e’ una canzone unica e basta….  Il concept per eccelenza e’ stato “Draculea”…tutto impostato sulla vita di Vlad Tepes ma formato da nove tracce differenti!

Capisco che per un musicista ogni album realizzato è un po’ come un figlio ma ce n’è uno in particolare della vostra discografia al quale siete più affezionati e uno del quale magari non siete del tutto soddisfatti e perché?

PIER: Personalmente sono molto soddisfatto proprio di “Idiosyncrasy”, non per principio visto che è l’ultimo ma perché ho avuto modo di partecipare molto attivamente alla composizione, ancora piu’ dei precedenti

Cosa ne pensate dell’attuale scena italiana? Con cosa “violentate” le vostre orecchie di recente?

GL: L’attuale scena metal Italiana mi sembra in stallo, non sento nuovi gruppi che riescono ad imporsi o che mi sorprendono durante i live. Questo non vuol dire che non ce ne siano, anzi, più giriamo l?Italia e più ci accorgiamo di quanti gruppi metal in gamba ci siano, solo che negli ultimi anni mi sembra che molti gruppi si siano conformati troppo a quello che è il trend del momento, perdendo in originalità. Questo fenomeno lo avverto anche all’estero ed è forse per questo che ultimamente mi sto riascoltando dei classici del death metal con i quali sono cresciuto e che ancora oggi a distanza di anni mi gasano, per esempio in questi giorni ho a rotazione sul mio stereo “Individual Thought Patterns” dei Death.

Cosa avete in cantiere per il futuro?

GL: Sicuramente suonare dal vivo il più possibile sia per promuovere “Idiosyncrasy” che per divertirci, visto che ogni volta che affrontiamo dei concerti ce ne capitano di tutti i colori! Per ora abbiamo già fatto un tour nel sud est Europa toccando paesi come Austria, Ungheria, Romania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia, mentre con il nuovo anno faremo diverse date in Italia e spero anche qualche festival estivo.

Cosa ne pensate, essendo di Genova, di iniziative come il Rock For Liguria? E qual è stata la vostra esperienza diretta dei tragici giorni dell’alluvione?

PIER: Io e Peso viviamo nella provincia di Genova e fortunatamente siamo stati solo sfiorati dall’alluvione. In quei giorni eravamo in tour nell’Europa dell’Est e abbiamo vissuto le ultime date con grande ansia per quello che stava succedendo. Lo scenario di Genova post alluvione è stato veramente brutto. Qualunque iniziativa pro alluvionati dunque è positiva. Con Ghostrider abbiamo partecipato al “Stronger Than All” festival a La spezia con quale sono stati raccolti 1000 euro per beneficienza
PESO: Nonostante l organizzazione dello “stronger than all” in collaborazione anche con il pub “la taverna del metallo” che ha rinunciato all’incasso della serata per darlo insieme all’incasso dei biglietti venduti,il quotidiano piu importante ligure e’ riuscito a fare un articolo vergognoso sull evento..sputtanando organizzazione e bands…  e tieni presente che tra i musicisti c’era anche gente con la casa ancora inagibile per l’alluvione avvenuta….  Questa e’ la solita Italia benpensante…che nel 2011 pensa ancora che i cattivi siamo noi….  La giornalista in questione insieme alle sue compagne del corso di uncinetto pare che sia scagliata in maniera particolare contro di noi per via della figura femminile che abbiamo nelle nostre foto promozionali ….  Rimango sempre piu esterrefatto dall’ipocrisia di certa gente…. Cazzo era un festival di  beneficenza pro alluvionati e sono riusciti comunque a trovare il modo per rovinare la propaganda dello stesso!! Incredibile!!!

Concludo lasciandovi lo spazio per fare qualche ringraziamento oppure, se ne sentite il bisogno, per esprimere il vostro disappunto per qualcosa in particolare.

PESO: Il mio disappunto totale per la giornalista in questione alla quale non voglio dare comunque troppa importanza..spero solo che il quotidiano in questione abbia l’onesta di poter dare il diritto di replica all organizzazione del festival di La Spezia…..
Il mio piu totale ringraziamento da parte di tutti noi va a coloro che da ben 27 anni continuano a sostenerci e un grazie anche a te per lo spazio che ci hai dedicato!

Orso Comellini