Nexus Opera (tutta la band)
La tragicità della Seconda Guerra Mondiale rivive nella musica dei Nexus Opera: giovane Power Metal Band Capitolina che, fresca della pubblicazione del primo Full Lenght, “Tales From WWII”, racconta sulle pagine di Truemetal alcuni dettagli in più su questa prima ambiziosa opera…
Ciao ragazzi e benvenuti su Truemetal.it.
Ciao a voi di TrueMetal e a tutti i lettori. Siamo i Nexus Opera: Davide (voce), Marco e Alessandro (chitarre), Gianfrancesco (tastiere), Sandro (batteria) e il neo entrato Jorma (basso). Innanzitutto vi ringraziamo della bella recensione e per questa intervista molto gradita anche perchè TM è la metal webzine cui siamo più affezionati (Davide scrisse pure una recensione di un concerto degli Anathema da voi pubblicata anni e anni fa…).
Comincio subito col dire che il nome della band mi ha incuriosito non poco….Perché avete scelto Nexus Opera come monicker per la band? C’è un riferimento al terzo capitolo della trilogia letteraria “The Rosy Crucifixion”, scritta da Henry Miller?
Davvero interessante il riferimento all’opera di Miller, quasi lo facciamo nostro :). Scherzi a parte, no. Nexus Opera ha sia il significato di legare, di unire che il riferimento ad un’opera, un progetto e noi lo abbiamo inteso come “opera di connessione”, collegamento tra presente (la nostra musica) e passato (storie, personaggi e fatti reali) con un occhio anche al futuro (per preservare, nel nostro piccolo, il ricordo di queste storie).
Lo abbiamo scelto dopo la proposta di Davide di portare un po’di storia nei nostri testi.
Per me che ho ascoltato e recensito il vostro disco, non c’è dubbio che si tratti di un ottimo prodotto, ma Se doveste voi dare un giudizio su “Tales From WWII” come lo definireste? Vi sentite soddisfatti del lavoro svolto? O c’è qualcosa che vorreste cambiare?
Probabilmente, a livello personale lo definiremmo come la realizzazione di un piccolo sogno che per anni credevamo non potesse più avverarsi. Per il resto crediamo sia un buon lavoro con dentro tutta la nostra passione, le nostre idee, le nostre influenze e la carica maturata in anni di attesa. Noi siamo molto contenti e soddisfatti di come sia venuto, contentissimi delle recensioni positive che riceviamo ma anche di quelle con critiche negative e costruttive. Va ricordato che è un lavoro autoprodotto oltre ad essere la prima esperienza in studio per quasi tutti i componenti della band. Ci chiedi se cambieremmo qualcosa?? Col senno di poi si poteva lavorare ancora sui suoni…ma più cambi qualcosa e cerchi un suono o un’amalgama migliore e più non ti accontenti. Spendevamo ore a cambiare minuziosi dettagli.. non si finirebbe mai di sistemare. Per cui, alla fine…va bene così 🙂
Interessante ritengo sia anche l’argomento affrontato nel disco….A chi è venuta l’idea di trattare il tema della seconda guerra mondiale?
Davide (sempre lui…il cantante) è appassionato di storia delle due guerre mondiali e con questa passione è riuscito a coinvolgere anche il resto della band. Qualche ‘critica’ ci è stata mossa perché questi temi sono già magistralmente trattati dai grandi Sabaton. Onestamente non ne capiamo il motivo, a parte che anche gli Hail of Bullets trattano esclusivamente la WWII nei loro dischi ma è come dire che dopo i Venom non aveva senso che venissero fuori altre band di Black Metal o che dopo i Motley Crue nessuna altra band poteva cantare di sesso, birre etc. A noi piacciono le storie vere, soprattutto quelle del secolo scorso, abbastanza vicine a noi che hanno potuto determinare il nostro modo di vivere oggi. Ci piace metterle in musica e cantarle sperando di renderle note a chi non le conosce o di contribuire a mantenerne il ricordo. Qualcuno ci ha pure ringraziato per avergli fatto conoscere la storia del Laconia e non possiamo che esserne soddisfatti.. Un fatto drammatico e appassionante che coinvolse tanti prigionieri di guerra italiani e che, paradossalmente, è più noto all’estero che da noi.
Secondo voi dunque, è corretto considerare “Tales From WWII” un concept album?
Volendo si, possiamo anche definirlo in questa maniera anche se non c’è un’unica storia con un inizio e una fine ma un insieme di storie con uno sfondo o concept comune: la seconda guerra mondiale. Alcune canzoni narrano proprio fatti o persone ben precise con riferimenti storici (per es. Katyn, la succitata Laconia, NachtHexen…) altre possono essere viste come divagazioni un pò immaginarie o riflessioni intime ma che partono sempre da una base di fondo storica (Return of a Hero oppure End of War).
Sapreste dire qual è il brano che preferite dell’album e perché?
E’ sempre difficile dare una risposta a questo tipo di domanda. Primo perché magari ci troviamo a suonare uno dei pezzi in saletta e alla fine ci diciamo tutti convinti “Mi***ia ragazzi, questo è proprio un pezzone, la più bella etc etc” Poi ne suoni un altro, ti carichi, ti fomenti e dici la stessa cosa. Quindi dipende dal momento, dalle sensazioni che provi a suonarle e che possono variare. Poi c’è da dire che ognuno ha la sua scaletta di preferenze. Ma forse, se dovessimo fare una classifica, la maggior parte delle volte troveremmo in testa Katyn perchè è stato il primo pezzo scritto dopo che ci siamo riuniti e ci ha fatto capire che avevamo ancora molta voglia di fare musica e Laconia che, per il suo attacco dirompente e i suoi intermezzi melodici è la più esaltante da suonare dal vivo e, a nostro parere, descrive perfettamente la storia che sta sotto.
Quanto tempo siete impegnati nel processo di scrittura del disco?
Come accennato prima, il disco ha avuto una ‘gestazione’ davvero lunga per il semplice fatto che la band ha avuto uno stop di circa 8 anni. Abbiamo iniziato a scrivere le prime canzoni (Return of a Hero e Wolfpack su tutte) all’inizio del 2003 ma dopo un anno e mezzo circa abbiamo smesso di suonare per incontrarci di nuovo nell’estate 2012. Il tempo di rimetterci in carreggiata, tornare a suonare dal vivo e la seconda metà del 2013 è stata spesa per scrivere il nuovo materiale per poi passare buona parte del 2014 in studio. Diciamo che ci siamo presi il nostro tempo :).
Se devo essere sincero, la copertina che accompagna il platter è forse l’elemento che mi ha colpito di meno, posso chiedere il perché di un artwork così essenziale?
E’ la prima volta che ci viene fatta una domanda sull’artwork e ci fa sicuramente piacere anche se, di contro, ci dispiace poiché nel tuo caso non siamo riusciti a trasmettere quella che era la nostra idea. In sostanza l’artwork prende spunto dalle atmosfere del periodo storico sul quale l’album si incentra e lo abbiamo immaginato come un diario di guerra appunto, di cui la cover rappresenta proprio la copertina in pelle invecchiata con un foro e un proiettile su cui si riflettono i bagliori di esplosioni divenute ormai (fortunatamente) solo un ricordo. Il diario si sviluppa nelle 12 pagine del libretto al cui interno possiamo leggere i drammatici racconti e le riflessioni (i testi delle canzoni) dell’autore del diario accompagnati anche da disegni, schizzi o foto rappresentativi degli orrori cui ha assistito o di cui ha sentito narrare. Ovviamente l’artwork completo è apprezzabile sulla copia fisica del CD di cui abbiamo stampanto 500 copie e vendiamo tramite il sito o nelle serate live. A questo punto dovremmo pubblicare anche l’artwork interno 🙂
Musicalmente parlando invece, quali sono le vostre principali fonti d’ispirazione?
Veniamo tutti da una base comune che è il metal anni 80-90 ma poi ognuno di noi ha le sue influenze o ispirazioni a volte, anche, non del tutto consapevoli. Band come Iron Maiden, Stratovarius, Malmsteen, Nightwish, Dream Theater, Helloween, sono state il nostro pane quotidiano per anni e sfidiamo chiunque a non esserne influenzato :).E’ anche vero che ci piace ascoltare tutto il metal ma anche altri generi senza particolari preclusioni. A nostro parere una canzone del disco in cui è possibile notare varie influenze o commistioni di diverso genere è ‘Freedom Fighters’ in cui alcune parti sono venute così…in maniera del tutto naturale.
Quali sono i vostri piani per il futuro? Avete in programma un tour per promuovere il disco?
Grazie al supporto della Spider Rock (l’etichetta che distribuisce il disco nda) stiamo promuovendo il Cd sia nel panorama internet (recensioni, interviste su webzine e su radio) che nei locali di Roma, con vari live e partecipando a qualche contest, sia per rifarci dell’inattività degli anni passati sia per tastare l’undergound della nostra città. Siamo anche in contatto con varie altre band della scena capitolina per formare una base comune e una sorta di mutuo supporto sia per le singole band che per la scena live romana. Inoltre sono in preparazione alcuni video delle nostre canzoni per sfruttare anche il canale di youtube e non e’ escluso anche un minitour prima dell’estate.
Ancora un’ultima domanda: in questo album avete affrontato il tema della guerra, quali sono gli argomenti che vi piacerebbe affrontare in futuro per un nuovo lavoro?
Sono passati 3 mesi dall’uscita dell’album e fino a pochissimo tempo fa non avevamo il tempo di pensare a come proseguire. Recentemente, invece, durante le prove, nuove idee iniziano a prendere forma e comincia a balenare anche il pensiero di un ipotetico (per ora) prossimo lavoro. Di cosa tratteranno i testi? La Storia non smette di appassionarci e pensiamo di spostarci di una trentina di anni indietro raccontando a nostro modo cosa accadde 100 anni fa nel primo conflitto mondiale, ricordando che proprio il 2015 segna il Centenario dell’ingresso dell’Italia nel conflitto, che non a caso chiamiamo guerra del ‘15-’18, a dispetto di altre nazioni europee che avevano iniziato il grande macello un anno prima. Di sicuro c’è tantissimo materiale affascinante anche se tragico.
Ok, ringraziandovi per il vostro tempo, lascio a voi l’ultima parola per salutare i lettori di Truemetal!
Ancora un grazie a voi di TM e soprattutto grazie a tutti i lettori che, magari spinti dalla vostra recensione, hanno comprato il nostro album che, ricordiamo, è disponibile in digitale su tutti gli store oppure in versione CD. Invitiamo tutti a dare una chance al metal underground, ad ascoltare la nostra musica e leggere le nostre storie di guerra, nonché a seguirci e supportarci sia fisicamente (il nostro prossimo concerto sarà al Traffic di Roma l’11 marzo) (noto Live Club della Capitale nda) che virtualmente sui nostri canali social Facebook e Twitter. Stay hard…stay metal!