Nikki Sixx: ‘Non è lo streaming il problema della musica’
In un recente post su Facebook, Nikki Sixx ha dichiarato:
“Vorrei parlare dell’elefante rosa nella stanza per un momento.
Molti artisti parlano di Spotify al momento e alcuni potrebbero parlarne perché hanno nuovi dischi. Può anche essere un buono strumento di marketing perché, a essere onesti, ha molto risalto sulla stampa. Anche io ho un nuovo album e un nuovo video dei SIXX: A.M.
Ogni artista furbo dovrebbe usare Internet come fanno Bono, Taylor Swift e Dave Grohl ma c’è un elefante rosa nella stanza, ed è che Youtube suona tutta la loro musica senza che loro vengano pagati. Fanno meno soldi con Youtube che con Spotify, quindi non prendiamocela solo con Spotify.
Un problema non risolto (e più importante, secondo me) è che gli artisti non vengono pagati per colpa del ‘breakage.’ Vuol dire che molte compagnie prendono i diritti in anticipo dalle compagnie di streaming e non li ridistribuiscono. Non pagano mai i Bono, le Taylor e i Dave e tanti altri. Questi artisti dovrebbero parlare di questo. Ma penso che non lo sappiano o che temano che le loro etichette non li promuovano più se rivelano questi piccoli segreti sporchi.
COsa facciamo per aiutare i nuovi artisti? Siamo stati tutti nuovi artisti. Siamo in giro da abbastanza tempo da dover fare qualcosa per aiutarli; far vedere quali sono le cose che, più che blocchi, sono pozzi.
Non capisco perché non se ne parli, ma spero che la stampa cominci a parlare di breakage e di esposizione degli artisti.
Abbiamo il potere di aumentare la consapevolezza e modificare il futuro del business.
Non usiamo il cervello solo per promuovere la musica, ma per far notare l’elefante rosa nella stanza.”