Ophydian (Edoardo Bonafortuna)
Abbiamo raggiunto il batterista degli Ophydian, Edoardo Bonafortuna, per
parlare del bellissimo debutto discografico della band torinese, The Perfect
Symbiosis, un lavoro che potrà incontrare i gusti degli ascoltatori dalle ampie
vedute in cerca di sonorità moderne che sappiano conciliare potenza e melodia. Buona Lettura
Ciao, innanzitutto vorrei farvi i complimenti per The Perfect Symbiosis, un
disco davvero molto interessante, ricco di influenze e sfumature diverse, ma
nello stesso tempo immediato e piacevole da ascoltare.
Grazie mille!!!
Puoi parlarci di come è nato questo disco?
Sentivamo semplicemente che era arrivato il momento di confrontarci con un
full–length album. Avevamo alle spalle tre demo, svariate compilation e un
sacco di live; con parecchio materiale nuovo in mano abbiamo deciso di entrare
in studio con Andrea Fusini (Melody Fall, Winona Rec.). Non è stato un passo
forzato , ma piuttosto un importante tappa di un percorso più che naturale.
Come definiresti il vostro stile? Racchiudere in poche parole la vostra
proposta non è per nulla semplice…
La nostra musica è frutto di diverse contaminazioni che non si rifanno
esclusivamente al metal, ma possono spaziare dall’elettronica all’indie-rock al
crossover. Fondamentalmente amiamo sperimentare e senza porci barriere, ci
sentiamo in continua evoluzione. Tuttavia gli elementi fondamentali della nostra
musica sono le linee vocali e gli arrangiamenti… Riteniamo siano queste le cose
che possono fare la differenza , specialmente in un filone musicale dove è stato
già detto molto ed è facile cadere nella banalità.
Credo che la vostra musica cavalchi perfettamente un certo tipo di metal
moderno, in bilico tra melodia e potenza, senza però scadere nella banalità di
alcune proposte che vengono dall’estero, anzi arricchendo i brani con soluzioni
tecniche/melodiche molto pregevoli.
Tutto questo ci lusinga; è quello che volevamo ottenere… Un mix di potenza e
melodia che non risultasse banale. Dire qualcosa di nuovo al giorno d’oggi in
questo campo è estremamente difficile. Tutto quello che possiamo fare è cercare
di miscelare al meglio i nostri elementi caratteristici catturando l’attenzione
dell’ascoltatore senza però risultare scontati ma soprattutto mantenendo una ben
precisa identità musicale.
La cosa che mi ha sorpreso di più di The Perfect Symbiosis è il fatto che
tutte le canzoni siano molto curate, con un songwriting abbastanza maturo per
una band al debutto discografico.
La cosa ci fa enormemente piacere, soprattutto perché abbiamo dedicato
tantissimo tempo e energie alla stesura dei brani e all’arrangiamento, elemento
che noi riteniamo possa fare la differenza. Su ogni canzone abbiamo speso molto
tempo… Non volevamo che nessun dettaglio fosse lasciato al caso, sia in fase di
stesura e arrangiamento, sia in fase di registrazione.
Mi riferisco ad esempio a brani come Deception, In-Joke, Frozen Cries, o la
conclusiva Replace Myself. Forse i pezzi che mi hanno favorevolmente colpito per
la personalità che siete riusciti a trasmettere nella vostra musica.
Gli esempi che hai fatto probabilmente costituiscono i risultati migliori di
quello che vuole essere il nostro sound e di quanto versatili e dinamiche
vogliono apparire le nostre composizioni. Le canzoni che hai citato sono molto
diverse tra loro ma dal nostro punto di vista tutte unite da uno stesso filo
logico. Questa è una cosa per noi veramente primaria… Versatilità e varietà di
soluzioni e atmosfere mantenendo un’unica radice.
Molto indovinati sono anche gli inserti elettronici che si sentono un po’ per
tutto il disco, sempre incisivi e mai invadenti…
L’elettronica è un elemento che negli Ophydian sta assumendo sempre più
importanza. Durante la stesura dei brani abbiamo iniziato a prendere in
considerazione l’idea di mettere in mezzo qualcosa di “sintetizzato” e da subito
ci siamo resi conto che in questa maniera si potevano rendere i pezzi ancora più
vari e versatili. Siamo felici che in molti apprezzino questa novità;all’inizio, nonostante noi fossimo dal primo momento entusiasti di questo inserto, eravamo
un po’ titubanti, non sapevamo come il pubblico o la stampa avrebbero reagito
all’ascolto.
Un ulteriore elemento a favore del disco è la prova vocale di Gianluca
Carcangiu, che ha dimostrato di trovarsi a suo agio sia nei momenti più ruvidi che nelle parti più “cantate” come la ballata Snake Eyes.
Siamo estremamente soddisfatti delle linee vocali, e ci pare doveroso fare
un piccolo ringraziamento ad Andrea Fusini, che ci ha seguito molto in sede di
arrangiamento delle voci e ha messo in campo varie idee e soluzioni. Il buon
risultato del cantato pensiamo sia anche il risultato dell’ottima intesa
venutasi a creare in studio tra Gianluca e Andrea. Prima si accennava al fatto
di non voler lasciare nulla al caso e studiare tutto nei minimi dettagli… Per la
voce è stato fatto un enorme lavoro in questa direzione.
Come del resto molto buona è la prova di tutti gli altri componenti della
band, per non parlare della produzione. A un primo ascolto The Perfect Symbiosis
sembra quasi un disco di una band straniera gia con un certo seguito…
In effetti siamo molto soddisfatti dell’intera produzione… Abbiamo avuto la
fortuna di lavorare con grandi professionisti e splendide persone. Gli sforzi
fatti per pensare e dare alla luce il disco sono stati tantissimi e di sicuro il
risultato finale non può che ripagarci totalmente. Per questo vorremmo cogliere
l’occasione per ringraziare ancora una volta Andrea Fusini, e Alessandro Vanara,
a cui è stato affidato il mastering.
Come siete entrati in contatto con la Dioxzion Records?
Nell’estate scorsa, durante il tour inglese fatto insieme ai Mainline (amici
, concittadini e compagni di etichetta) siamo stati contattati da Dioxzion
records , un etichetta tedesca. Avevano sentito del materiale ed erano
interessati a distribuire il disco; al momento stavamo vagliando varie ipotesi ,
infatti quella di Dioxzion non era l’unica offerta pervenutaci. nei mesi
successivi è stata portata avanti una trattativa che ci ha portato poi in
autunno a firmare un contratto con la casa tedesca.
Avete in progetto un tour per supportare The Perfect Symbiosis? O è gia in
cantiere il prossimo disco?
La prima tornata di live a supporto del disco è finita da pochi giorni. Siamo
stati in giro a suonare un po’ ovunque in Italia da febbraio fino all’inizio di
giugno. Ora faremo un’apparizione in un grosso festival del torinese poi una
piccola pausa.
È stato un periodo molto intenso per noi , e vorremmo utilizzare questo momento
anche per dedicarci alla composizione di nuovo materiale…ci sono tante idee
nuove da mettere a punto. A settembre ripartiremo con i concerti , inoltre forse
faremo nuovamente un po’ di estero…per il resto staremo a vedere.
Grazie mille Edoardo. Puoi concludere l’intervista
Vi ringraziamo per la disponibilità e lo spazio concessoci.
A presto
Saluti dagli Ophydian!!!!
Stefano Risso