Origin (Paul Ryan)
Si dice che a furia di vivere in un determinato posto, si finisce per
diventare quel determinato posto; evidentemente anche suonare un determinato
tipo di musica, influenza fortemente il carattere, come deve essere successo a
Paul Ryan, chitarrista, voce e fra i membri fondatori degli Origin. Non
troppe parole, risposte sintetiche, fredde, un po’ come la sensazione che lascia
la musica degli americani. Fortunatamente di Ryan non dovremo mai
leggerci dei saggi, ci basta solo apprezzarlo per le sue indubbie capacità come
musicista, il resto poco importa. Ecco dunque l’intervista a uno dei principali
artefici di quella bomba atomica (non un esempio casuale… se avrete la voglia
di leggere fino in fondo) che prende il nome di
Antithesis,
autentico capolavoro di questo 2008. Buona lettura.
Dopo Echoes of Decimation non avete fornito molte informazioni sui vostri
piani futuri o sul nuovo album, c’è stato il grosso split che ha portato alla
nascita degli Ummerciful, e non avete aggiornato mai il vostro sito ufficiale, fino a quando siete riapparsi con la notizia che Antithesis era pronto. Come
avete trascorso questi ultimi tre anni?
Dopo il tour di Echoes of Decimation era chiaro che la band si sarebbe divisa
a metà su quelli che erano i progetti futuri… Mike Flores, James Lee ed io,
volevamo rimanere concentrati sugli Origin, mentre Clint Appelhanz e James King
si sono dedicati agli Unmerciful. Abbiamo iniziato le audizioni per i nuovi
membri, e John Longstreth ci ha detto di voler tornare con noi negli Origin.
Dopo numerose esitazioni e discussioni a riguardo, è stata la cosa più giusta
per la band, anche perchè Longstreth era stanco di essere un’arma a noleggio.
Cominciando a parlare del disco, credo che Antithesis sia il vostro
miglior lavoro di sempre. Siete riusciti a evolvere il vostro sound senza
intaccare il vostro stile caratteristico…
Come musicista sei sempre portato a sfidare te stesso sia come esecutore che
come compositore, mantenendo comunque l’integrità del tuo genere musicale, senza
svendersi. Personalmente, credo che la sfida più grande sia quella di spingere
ancora più in là “the redline”…
Penso che la supremazia di Antithesis, rispetto ai vostri album passati,
sia da ricercare principalmente a livello di songwriting; questa volta avete
dato l’idea di voler scrivere brani più elaborati, molto più vicini a una
canzone “classica”. Che ne dici?
Credo che Antithesis gratifichi tutto quello che abbiamo fatto in passato
come band… Racchiude elementi di ogni nostro cd. Personalmente mi soddisfa che
nessun nostro album suoni allo stesso modo.
Ovviamente non sto dicendo che i vostri brani del passato erano solo delle
sfuriate brutali senza alcun significato, ma per Antithesis avete anche
apportato alcuni nuovi elementi nella vostra musica, sempre con l’intento, a mio
avviso, di concentrarvi meglio sulla stesura dei brani.
Sì, nell’insieme c’è un songwriting più convenzionale, e credo che gli
ascoltatori si siano abituati a vedere evolversi il nostro sound. La gente
comprende meglio la nostra musica ora, rispetto a quando la nostra musica era
molto più estrema. Abbiamo sempre avuto due o tre brani con strutture più
comuni, ma il nuovo lavoro ha un songwriting più tradizionale nella sua
interezza (con questo voglio dire che con il nostro prossimo cd ci svenderemo).
L’idea di mettere The Aftermath come prima canzone disponibile sul vostro
MySpace è stata molto azzeccata. Quando l’ascoltai per la prima volta rimasi
quasi scioccato: ancora più potenza, più velocità, riff ancora più pazzi e
intricati, rallentamenti, e il vostro primo assolo della carriera… Credo che
The Aftermath sia un po’ il manifesto del nuovo album, uno dei brani che
rispecchia meglio il vostro livello attuale.
E’ stata la nostra “WE ARE BACK” track…
Con Antithesis avete dato spazio anche al lato un po’ più “melodico” della
vostra musica. Mi riferisco a pezzi come Wrath of Vishnu, Finite, e Ubiquitous,
ad esempio, dove ci sono anche degli slanci epici fino ad ora inediti per quanto
vi riguarda. Sei d’accordo?
Io non… non vorrei appellare le canzoni come melodiche. (evidentemente non
ha capito al domanda. ndr)
Cosa puoi dire della title-track? E’ stato un esperimento, una cosa non
prevista o avevate sempre avuto l’idea di comporre un brano così lungo?
Il primo riff è venuto fuori come un riff alla Napalm Death di Scum, ed era
solo un brano grind di trenta secondi… Dopo di che non so bene come si è
sviluppata sino alla fine, e la canzone ha cominciato a diventare sempre più
lunga. Per me rende ulteriormente migliore l’intero album, proprio per le
dinamiche contenute nel brano…
In questi anni ci sono stati diversi gruppi che, chi più e chi meno, si
sono ispirati al modo di concepire il brutal come gli Origin, nel senso
dell’esasperazione tecnica e nel segno della velocità d’esecuzione, ma nessuno è
riuscito ad arrivare ai vostri livelli… Per esempio, recentemente i Brain
Drill hanno dimostrato che essere ottimi musicisti, non è sufficiente per creare
ottima musica? Secondo te è proprio questo che vi rende unici nella scena?
L’imitazione è la più grande forma di adulazione… I Brain Drill l’hanno
dimostrato al meglio: “essere ottimi musicisti, non è sufficiente per suonare
ottima musica”.
Questa volta riuscirete a mantenere stabile la line-up? Spero proprio di
si…
Ci siamo messi insieme nell’idea che tutto quanto è stato fatto in modo che
ognuno nella band accetti la questione, e che sia disposto a sottostare alle
ragioni della maggioranza.
Credi che l’attuale formazione sia la più congeniale per la band?
Ho imparato molto da ogni singolo membro che ha suonato in questa band. Come
amico, come musicista e come essere umano.
Negli anni ci sono stati sempre importanti cambiamenti nella vostra
formazione, ma le vostre caratteristiche sono rimaste immutate. Cambiano i
musicisti ma il vostro trademark è sempre presente… E’ come se gli Origin
siano una sorta di concept?
Facciamo di tutto per essere la miglior band possibile, e continuare a
divertirci.
Come è il tuo rapporto coi vecchi compagni? C’è una qualche forma di
“competizione” con gli Unmerciful o siete rimasti in buoni rapporti?
Come Antithesis ha creato una separazione tra Origin e Unmerciful, il loro
nuovo disco farà lo stesso… Quei ragazzi sono eccezionali, non vedo l’ora di
ascoltare il nuovo album. Sono miei amici e ci hanno aiutato economicamente
quando si sono separati da noi. Ma al di là di tutto, è brutal death metal…
Tutti sono in competizione.
Ho letto che fare uscire il vostro primo videoclip per il brano Finite.
Puoi darci qualche anticipazione?
Non l’ho ancora visto ma è stato bello… David Brodsky della MyGoodEye, e
tutta la troup, sono stati molto professionali, e ci siamo divertiti molto.
Credo che sarà una grande rappresentazione della band, una volta completato.
Voglio ringraziare la crew della MyGoodEye, gli EyeHardluck studios di Brooklyn
e la Relapse per questa opportunità.
Puoi spiegarci il significato del titolo dell’album? E’ legato a qualche
brano in particolare?
Antithesis è una “proposizione contraria”, e denota un contrasto diretto a
quello che è stata la band (da canzoni corte con strutture non convenzionali, a
brani più lunghi e con un songwriting più tradizionale). Per far risaltare
questa opposizione, questo cambiamento, la band ha espresso un contrasto nel
significato (definizione, interpretazione o, nell’accezione semantica)
attraverso un ovvio contrasto nell’espressione come musicisti… Questo è il cd
più lungo che abbiamo mai fatto… Per i testi ci siamo affidati a quello che
abbiamo fatto fino ad ora. La title-track è basata su Robert Oppenheimer: “Se le
radiazioni di migliaia di soli esplodessero nel cielo, sarebbero come lo
splendore di questa potenza. Ora sono diventato la Morte, distruttore di mondi.”
(Robert Oppenheimer è stato un fisico americano che contribuì alla costruzione
della prima bomba atomica. La citazione è riferita proprio agli effetti
distruttivi della bomba. ndr). Per me è comico che gli Stati Uniti siano “in
guerra per la pace della nostra nazione”. Gli americani hanno scelto un
rappresentante delle compagnie petrolifere per essere nostro leader; quando è
stato eletto da un voto popolare, e quando è stato ri-eletto grazie a “BS”
(riporto letteralmente. Se qualcuno conosce il significato dell’acronimo lo
faccia sapere. ndr), ho capito che il mio voto non aveva più alcuna importanza.
I profitti del business stanno raggiungendo livelli record mentre la middle
class è stata completamente eliminata. I ricchi sono diventati ancora più
ricchi, i poveri ancora più poveri… The Republican Way… Il prezzo del
petrolio continua ad aumentare, mentre il dollaro americano è sempre più
svalutato… Se noi investissimo nelle nostra industrie (ad esempio se le ditte
automobilistiche lavorassero insieme per costruire auto non legate ai carburanti
fossili e che proteggessero l’ambiente), potremmo creare una migliore economia
per noi stessi, creando posti di lavoro, invece di avere soldati schierati in
lande straniere, spendendo miliardi per il petrolio straniero… Uccidi per
produrre pace… Questo è quello che volevo intendere nella canzone.
Puoi illustrare il vostro modo di comporre? Te lo chiedo perchè risulta un
po’ difficile immaginare come iniziate a lavorare su un brano… partite subito
così sparati? Ahah…
Procediamo passo per passo e il metronomo comincia ad andare sempre più
veloce…
Mi chiedevo se per caso componete mai materiale diverso da quello che
possiamo ascoltare nei dischi, magari qualcosa di più lento, o completamente
slegato al vostro stile. Penso ad esempio ad Halls of Amenti dei Cephalic
Carnage… Avete qualche idea in questo senso?
Sarebbe una bella sfida, come band, fare qualcosa del genere, fin quando i
nostri fan capirebbero che non stai cambiando direzione, e che tentare di fare
qualcosa di differente potrebbe essere bello per un musicista. Al giorno d’oggi
una canzone da Necroticism è considerata una “ballata”, a causa di qualche ritmo
più lento, “dall’elite dei fan del brutal”, nonostante siano ottime canzoni…
Internet è un luogo aspro…
Credo che Antithesis sarà, senza dubbio, il miglior disco brutal
dell’anno, a pari merito con il nuovo album dei Decrepit Birth. Penso che questi
dischi siano i migliori esempi della bellezza e della varietà che il brutal può
ancora offrire ai giorni nostri, così distanti nonostante facciano parte dello
stesso genere. Secondo te quale sarà il futuro del brutal?
Non credo che ci saranno grandi uscite quest’anno, almeno dalle preview che
ho ascoltato… Il nuovo cd degli Hate Eternal è il disco più brutale da qualche
tempo a questa parte, ma è molto lontano dai miei standards, anche se alcune
nuove band hanno fatto degli ottimi lavori (Hour of Penance e, Severed Saviour)…
Fin quando i musicisti continueranno a sfidare se stessi, posso solo sperare che
la musica sia sempre migliore.
Ok Paul, abbiamo finito. A te la chiusura, grazie mille.
Date un occhio alla nostra pagina
MySpace e lasciate un commento. Ci vediamo in tour!
Stefano Risso