Orphaned Land: Kobi Farhi, “sono veramente deluso dagli artisti che boicottano Israele”
Il cantante degli Orphaned Land, Kobi Farhi, in un’intervista per l’Indipendent ha parlato contro il crescente movimento internazionale che ha messo nel mirino la sua terra natia: Israele. Un crescente numero di artisti, tra i quali ricordiamo Roger Waters, si sono espressi in favore della campagna “Boicotta, Disinvesti e Sanziona” (BDS), con lo scopo di fare pressione economica verso Israele per far cessare l’occupazione della Palestina, garantire loro pari diritti e rimpatriare i rifugiati. Ma secondo Farhi non è quella la strada giusta da percorrere:
I 13 anni di attività del movimento BDS non hanno cambiato niente, in buona sostanza. Inoltre ha fornito la scusa a tanti antisemiti di salire a bordo. Non vedo come Israele sia così differente da moltre altre nazioni che meritano di essere isolate e, in ogni caso, noi abbiamo letteralmente provato che il nostro approccio funziona meglio. Sono veramente deluso dagli artisti che scelgono di percorrere la strada dell’esclusione. Sappiamo tutti che i diritti umani sono un problema sia nei paesi arabi che in Medio Oriente, ma cosa otterrebbe ciascuno di noi se boicottassimo tutti gli arabi invece di scrivere i nostri album e raggiungere più persone con le quali altrimenti non saremmo in contatto?
Giusto un anno fa Farhi aveva detto a NewStatesmanAmerica:
Non si deve boicottare l’arte. La musica può cambiare il mondo. Pensate a ‘Masters Of War’ di Bob Dylan. Cosa sarebbe successo se l’aveste boicottata? L’Arabia Saudita o l’Iran hanno dei governi terribili, ma io ci suonerei se potessi.