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Osada Vida (Adam Podzimski)

Di Riccardo Angelini - 7 Settembre 2008 - 23:32
Osada Vida (Adam Podzimski)

Fra le band più interessanti nel rooster della sempre attiva Metal Mind, i polacchi Osada Vida tornano in scena con il concept album ‘The Body Parts Party’. Mattatore della festa è per l’occasione Adam Podzimski, con il quale abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta ad ampio spettro.

Ciao ragazzi, per prima cosa vi chiederei di presentarvi ai lettori di Truemetal.

Ciao, gli Osada Vida sono un quartetto. Lukasz Lisiak, il bassista, è anche il cantante e il compositore principale; Bartek Bereska è la chitarra solista, Rafal Paluszek (r6) è il tastierista e il creatore dei nostri artwork e del sito ufficiale, mentre io, Adam Podzimski, sono il batterista e l’autore di parte dei testi.

Con ‘The Body Parts Party’, il vostro quarto album, avete preso la strada del concept. Puoi illustarcene i contenuti?

Innanzitutto devi sapere che gli Osada Vida si sono formati nel 1997: da allora i membri della nostra band sono cambiati molte volte e lo stesso è accaduto alla nostra musica. Il discorso musicale intrapreso con i primi album si è così modificato in quelli successivi. Ma il 2005 è stato l’anno della svolta per noi. Abbiamo invitato un nuovo chitarrista e realizzato un nuovo album ‘Three Seats Behind A Traingle’ (2006). Quell’album è stato ricevuto con calore dai fan del prog così abbiamo messo tutta la nostra energia sul suo successore. Come hai detto, si tratta di un concept album: volevamo mostrare i caratteri delle persone, le loro personalità e le loro debolezze utilizzando diverse parti del corpo umano.

Sono venuti prima i testi e il concept oppure la musica?

Onestamente, la musica è il nostro punto di partenza. I testi arrivano come ultima parte delle composizioni. Sono un supplemento alla nostra musica, un supplemento molto importante che la rende più facile da capire. O almeno spero.

Di solito in che modo lavorate sui brani? Quanto spazio lasciate all’improvvisazione?

Il nostro compositore principale è Lukasz. Lui porta le nuove idee musicali in sala prove, poi noi proviamo a comporre il resto del pezzo insieme. Infine io e Ola scriviamo i testi.

Credo sia difficile scegliere un brano sugli altri, visto che la qualità media è piuttosto omogenea e che il più delle volte viene spontaneo riascoltare l’album dall’inizio alla fine. Tuttavia, se proprio dovessi citare un brano, sceglierei ‘Liver’, che a mio avviso può vantare i soli meglio riusciti dell’album e un refrain piuttosto azzeccato. Tu che cosa ne pensi?

Beh, per me è impossibile scegliere un brano. È come scegliere fra i miei figli, quale è il migliore? Dilemma irrisolvibile. Ogni canzone ha qualcosa di particolare, qualcosa che tocca il mio cuore. Ma anche a me piace molto ‘Liver’, soprattutto mi diverte suonarla.

L’album è nei negozi da un paio di mesi. Posso chiederti come stanno andando le vendite in questo primo periodo?

Da quel che ci hanno detto, questo disco è fra i bestseller della Metal Mind, che ha deciso di stamparne molte altre copie, quindi cosa posso dire? Sì, siamo molto soddisfatti e speriamo che le vendite continuino così.

Il moniker ‘Osada Vida’ ha un suono assai poco polacco… posso chiederti da dove lo avete tratto?

Lascia che ti scriva una piccola storia come introduzione… nell’area dell’attuale Benin sorge un piccolo villaggio, i cui abitanti vivono lontano dalla civiltà, ma in perfetta armonia. I neonati sono affidati a PHYTONS che se ne prendono cura e li proteggono. Questo villaggio si chiama Osada Vida. Abbiamo scelto questo nome perché quell’Osada Vida era un posto dove le persone vivevano a modo loro, con le loro regole. A loro non interessava il mondo fuori dal loro villaggio. Credo che i membri della mia band siano come le persone di Osada Vida. Creiamo la nostra musica, una commistione insolita di suoni che per certe persone sarebbero inconciliabili. Ma questa è la nostra musica.

Come forse puoi immaginare, gli Osada Vida non sono una realtà particolarmente nota in Italia. Ti va di spendere qualche parola per i vostri primi tre album?

I nostri album precedenti erano una sorta di palestra di allenamento in cui abbiamo potuto imparare molto su noi stessi come musicisti e compositori. Suonavano molto diversi, poiché c’erano una voce femminile e testi in polacco. Ci hanno aiutato a trovare la nostra strada nel mondo della musica. Ci piacciono, ma li consideriamo più che altro come demo.

Come hai detto, lo stile degli Osada Vida non ha confini particolari, si può dire che sia progressive nel senso più profondo del termine. Posso chiederti quali sono gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente nella tua carriera?

Possiamo trovare ispirazione in tutta la buona musica, a prescindere dal fatto che sia pop, jazz, metal o musica classica. Per quanto mi riguarda, sono un particolare estimatore di Rush, King Crimson, Porcupine Tree e della vostra Premiata Forneria Marconi.

Parlando di progressive, a tuo avviso che cosa significa suonare prog?

Credo sia impossibile rispondere a questa domanda. La musica prog è in continuo sviluppo, non conosce legami né restrizioni. È una commisitione di suoni che si compenetrano in modo fantastico.

A mio avviso la Polonia oggi è un terra piuttosto fertile per quanto riguarda il progressive: negli ultimi anni ha dato vita a gruppi come i Quidam, gli Indukti, i Sandstone, i Riverside e gli Osada Vida stessi. Ci sono altri gruppi fra i tuoi connazionali che ritieni particolarmente interessanti e vorresti richiamare all’attenzione degli appassionati:

Certo, tenete d’occhio gli After, i Believe, i Satelite, i Division By Zero e gli Animations.

Cosa mi più dire sulla vita di una prog band in Polonia? C’è competizione o collaborazione? Quanto è difficile procurarsi un contratto?

Beh, sfortunatamente devo dire che per quanto riguarda il prog il music business in Polonia si sta espandendo molto lentamente. Abbiamo certo alcune band molto valide ma abbiamo notato che sono più popolari all’estero che in Polonia. Credo che gli ascoltatori polacchi abbiano bisogno di imparare questo tipo di musica. Al momento sono ancora disinteressati.

Credo che la Metal Mind stia facendo un ottimo lavoro col suo lavoro di promozione di gruppi prog dalla Polonia e dal resto del mondo. Cosa mi puoi dire del vostro rapporto con l’etichetta.

Confermo, la cooperazione con MMP è davvero eccellente ma la cosa migliore è che non dobbiamo preoccuparci di soldi e promozione. Possiamo concentrarci completamente sulla musica.

Ci sono paesi, soprattutto fra quelli nordici, in cui l’educazione musicale ha un ruolo di rilievo nelle scuole, e paesi come l’Italia in cui per imparare a suonare uno strumento bisogna percorrere per forza vie private. Cosa mi puoi dire del tuo paese?

Sfortunatamente la situazione in Polonia è simile a quella italiana. Se vuoi imparare a suonare uno strumento devi fare tutto da solo. Ecco perché molte persone non sono molto brave a suonare.

Tornando agli Osada Vida, avete pianificato qualche data per supportare l’uscita dell’album? C’è qualche possibilità di vedervi sui palchi italiani?

Dopo la pausa estiva torneremo a suonare dal vivo, direi verso la fine di settembre. Abbiamo un tour fra i nostri progetti ma non possiamo dire ancora nulla di preciso a riguardo. È una sorpresa. Posso dirti che mi piacerebbe molto venire a suonare in Italia. Tutto è possibile, si vedrà.

Avete altri progetti per il futuro? Avete considerato la possibilità di registrare un disco dal vivo, o magari un DVD?

Concerti, concerti, concerti. E naturalmente cominceremo a lavorare su un nuovo album, che valga almeno quanto i precedenti, spero. Per il DVD… temo sia troppo presto ancora, ma in futuro chissà?

Questa era l’ultima domanda, ti ringrazio del tempo che ci hai dedicato, se vuoi dire qualcosa ai nostri lettori, lascio a tua disposizione le ultime righe.

I migliori auguri e un grande ringraziamento a tutti i fan italiani che ci supportano e ascoltano la nostra musica. Attraverso la nostra musica vogliamo muovere la vostra immaginazione, darvi qualche momento di relax ed emozioni positive. Spero che sia così. Rimanete con noi cosicché possiamo capire che quello che facciamo – specialmente per voi che ascoltate – ha senso e arriva davvero dove dovrebbe, ai vostri cuori e alle vostre menti. I miei migliori saluti!

Riccardo Angelini