Pandaemonium (tutta la band)
Nuova band italiana, nuova intervista di Truemetal! I Pandaemonium, effettivamente, non sono al debut album e Return To Reality è il successore di …And The Runes Begin to Pray uscito 4 anni fa. Cosa è successo nel frattempo? Perchè tutti questi anni per uscire con un nuovo platter? Lo scoprirete leggendo di seguito…
Buondì Pandaemonium, una presentazione dei nuovi membri della band, mi pare, a questo punto, obbligatoria…
Daniel: Ciao Gaetano, mi fa piacere che ti sia piaciuto il nostro ultimo lavoro, trovo anch’io che sia migliorato rispetto al primo. Te li presento subito: l’ultimo arrivato è il batterista Federico Ria una vera macchina umana sul suo strumento. L’altra new entry è il chitarrista Steve Volta con il quale abbiamo potuto arrangiare i pezzi dell’ultimo lavoro.
Ho tra le mani il digipack del vostro debut album e, confrontando il booklet passato con quello di Return of Reality, le cosiddette prime domande nascono spontanee: che è successo alla formazione del 2001? Pare sia rimasto soltanto Daniel, gli altri dove sono finiti?
Daniel: In realtà è rimasto anche il bassista Lorenzo mio instancabile compagno di viaggio. Per quanto riguarda gli altri la lunga fase di stallo dovuta alla situazione creatasi dopo i primi entusiasmi dovuti all’uscita del CD ha creato una demotivazione generale. Quando hanno lasciato la band io e Lorenzo ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: “Non importa noi continueremo su questa strada perché il primo dei motivi è che amiamo il nostro genere, indipendentemente da quello che ciò può darci!”
Lorenzo: Chiamateci pure “Die Hard”..duri a morire! D’altra parte suono nei Pandaemonium da quando avevo 15 anni, è la mia prima e unica vera Band e non ho mai inteso fermarmi, così come il mio buon compagno Daniel.
Return to Reality è stato registrato agli Zenith Recordings Studios di Lucca tra novembre 2002 e febbraio 2003. Il missaggio ad opera di Steve è stato effettuato a maggio di quest’anno. I due anni di vuoto hanno a che fare con l’enorme split in casa Pandaemonium?
Steve: No no, lo split risale a molto prima! Il lungo periodo trascorso tra registrazioni e remix è dovuto a diverse cause, molte delle quali non dipendenti da noi. Ma più in generale da un calo della scena…
Lorenzo: …e dal downloading sfrenato che ha sostanzialmente ucciso, insieme alla saturazione del mercato, la scena italiana power metal.
Daniel e Lorenzo, dopo l’abbandono dei tre quinti della vecchia line up, cosa vi ha spinto ad andare avanti rialzandoti e riportando in alto il nome della vostra band?
Daniel: Il metal mi ha fatto da padre e da madre, ha formato il mio carattere, non smetterò mai di dare qualcosa a questo genere e comunque non sarà mai abbastanza rispetto a quello che ho ricevuto.
Lorenzo: Ciò che ci ha spinto è stata soprattutto la consapevolezza di poter dare di più di “Runes”, e di aver ancora tanto da dire. La stessa consapevolezza ce l’abbiamo adesso, siamo sicuri di aver per le mani una grandissima formazione, con la quale nel futuro non potremo che crescere.
L’amore che provate per la letteratura fantasy è lampante. Una veloce lettura dei vostri testi non mi ha permesso di capire se Return to Reality è un Concept Album o meno. Daniel, Lorenzo, potete svelarci qualcosa riguardo alle liriche?
Daniel: Per quanto riguarda i miei brani posso dirti che sono legati dalla stessa chiave di lettura. Sono si rivolti al fantasy ma è una sorta di porta temporale fra l’attuale era e il tanto amato medioevo. Ci sono anche delle attinenze al primo album.
Lorenzo: I miei brani invece sono delle narrazioni di carattere fantasy che raccontano, da diversi punti di vista, le varie sfaccettature di una ideale lotta fra il bene e il male. Fulcro della narrazione è un guerriero, di cui narro le fasi della esistenza nei vari brani. Potrebbe essere lo stesso guerriero solitario di cui parlava la mia prima song “Lone Warrior” da “…And the Runes begin to pray”.
Chi, dal punto di vista delle liriche, vi ha influenzato maggiormente? Se dico J.R.R. Tolkien, cosa vi viene in mente?
Daniel: Sin da ragazzino sentivo un forte trasporto per il medioevo questo mi ha portato ad interessarmi a tutto quello legato sia a quel periodo sia al fantasy. Le prime saghe che ho letto sono quelle di Dungeons and Dragons e via via sino ad arrivare al Signore degli anelli. In casa vivo contornato da una collezione di trolls, elfi e fate.
Lorenzo: Io invece non sono un accanitissimo lettore di narrativa fantasy, ma quando scrivo per i Pandaemonium, le atmosfere che evoca la musica mi inducono naturalmente a narrare storie di quel genere. In ogni caso ho sempre adorato la componente drammatica e maestosa della nostra musica che si riflette poi sulle liriche.
Parliamo di musica e parliamo di Return to Reality: mi sono letteralmente innamorato dell’ultima traccia; la ballad Land of Dreams. Dove si trova la terra dei sogni dei Pandaemonium?
Daniel: La terra dei sogni dei Pandaemonium è ogni volta che chiudo gli occhi, evado dalla realtà e vengo catapultato nel MIO mondo. In questa song è un guerriero ad essere l’attore principale e questa sua parte credo stia a pennello a tutti quelli che amano questo genere, ma prima o poi bisogna riaprire gli occhi e come si suol dire: “Return to reality”.
Steve: Per me la terra dei sogni è un palco come quello del Wacken!! A parte gli scherzi, penso che sia già stata una grande soddisfazione vedere pubblicato “Return to reality”, e comunque ora abbiamo molte cose in programma. Prima di tutto suonare dal vivo, cosa che non accade da molto tempo.
Lorenzo: La mia invece è il backstage del Wacken, con un orda di groupies che inneggia il mio nome AHAHAH!
Tra i brani veloci spiccano senza alcun dubbio l’opener Time of Glory e la title track, fast power metal tracks che hanno il trademark Pandaemonium. Possiamo dichiararle figlie di quella mitica “The Alchemist” che apriva …And the runes? Volete presentarle ai nostri utenti?
Lorenzo: Sono entrambi brani scritti da Daniel, “Time of Glory” oltre ad essere l’opener track è anche il primo pezzo che abbiamo creato con la nuova formazione. E’ volutamente un pezzo veloce e immediato che ben rappresenta la nostra voglia di tornare sulla scena. “Return to Reality” invece è un pezzo cattivo e potente, che darà il meglio di sé dal vivo.
Daniel: Comunque quando abbiamo lavorato alla pre-produzione di questi brani non abbiamo minimamente pensato al primo album, la musica è un insieme di emozioni che possono variare in base al tuo stato d’animo. Qualsiasi brano è quindi figlio dei Pandaemonium.
Steve: Sono entrambe potenti e veloci, pensa che di “Time of glory” esiste anche il video allegato al CD o scaricabile dal sito. Ci siamo divertiti un sacco a girarlo e penso sia venuto molto bene tenendo conto che è stato girato in un solo pomeriggio. Dobbiamo sicuramente ringraziare il nostro super-regista, Stefano Giudici, che si è prodigato notte e giorno per riuscire ad includere il video nel CD. Infatti devi sapere che il montaggio è stato ultimato il giorno prima di mandare in stampa il tutto. E’ per questo che Stefano è da me soprannominato “Pandaemonium’s fifth element”. Tra l’altro ha anche progettato il nostro bellissimo sito!
Che mi dite riguardo alle vostre influenze musicali? Rhapsody (Miracle) e soprattutto Blind Guardian (Hymn to the Fifth Element) pare siano citati spesso nel disco… C’è qualche nome che dimentico?
Daniel: Beh suonando questo genere è inevitabile una sorta di legatura tra tutte le bands.
Steve: Hai ragione, io aggiungerei Stratovarius, Malmsteen e Gamma Ray! (AVE Steve… NDG)
Lorenzo: Maiden! Maiden! Maiden!
Steve, innanzitutto ti faccio i complimenti per la prova con le chitarre (elettriche ed acustiche) e per quella balalaika utilizzato sulla già citata Land of Dreams. Com’è nata l’idea di inserire quello strumento? Puoi spiegare agli inesperti di cosa si tratta?
Steve: Grazie per i complimenti! La balalaika l’ho trovata per caso in una cantina, mi dispiaceva molto vedere uno strumento buttato lì a prendere polvere, allora gli ho dato una sistemata pulendola e cambiandogli le corde arrugginite. Il problema che non sapevo esattamente che tipo di corde monta la balalaika, quindi ho usato quelle da chitarra e mi sono inventato un’accordatura a caso! Poi suonandola mi piaceva e mi è venuta l’idea di usarla su “Land of dreams”. Come si può vedere nella foto è un triangolo (eheh…) con un manico e tre corde. Molto semplice ma efficace.
Dopo aver abbondantemente parlato del neonato, torniamo al passato della band. 4 anni fa vi ho visti suonare un paio di volte allo Skagen di Como, Lorenzo, ricordi qualcosa di quelle performance? Per quanto mi riguarda, ho flashback positivi.
Lorenzo: Era un tempo glorioso! Io ai tempi non ero forse neanche diciassettenne, eppure suonavo in una band come i Pandaemonium. Ricordo con nostalgia quei tempi, lo Skagen era sempre pieno zeppo di gente che ci veniva a vedere apposta… non avrei mai pensato che quei tempi sarebbero finiti da lì a poco, e che avremmo dovuto aspettare tanto tempo per ritornare a quei livelli.
Ci sarà la possibilità di rivedere i Pandaemonium dal vivo ora? Come vi state muovendo in questo senso?
Daniel: Abbiamo in preventivo delle date importanti Agglutination e Vox Day, sicuramente suoneremo anche in qualche locale, ci piace il contatto diretto della gente.
Steve: Ti posso confermare la partecipazione dei Pandaemonium al mitico Agglutination festival di Chiaromonte (PZ). Ho parlato personalmente con Gerardo che si è subito dimostrato entusiasta della nostra musica. Questo ci rende molto orgogliosi anche perché il festival ha visto nel bill gente come Freedom Call, Marduk e Iron Savior! Comunque la nostra prima data dopo l’uscita del CD sarà il 10 novembre al Woodstock di Grandate (Como).
Come vi trovate con la Underground Symphony? C’è qualcosa che possono fare per migliorare la vostra posizione sulla scena?
Daniel: Il nome dell’Underground Symphony è legato a ciò che più di spessore c’è adesso sulla scena italiana. Band come Labyrinth e Skylark hanno iniziato con loro. Speriamo di avere la stessa fortuna!
Steve: Purtroppo ci sono delle leggi di mercato che incombono anche sul metal, al momento è molto difficile per una band uscire dalla massa. Forse la nostra etichetta potrebbe cercare di spingere di più le sue band in modo da fare avere risultati di vendite migliori.
Lorenzo: La nostra etichetta ha un gran pregio: permette a tanti gruppi giovani di uscire sul mercato con prodotti competitivi. Questo può però essere un limite per le band “ammiraglie” che finiscono per avere qualche attenzione in meno di quante ne meriterebbero. E’ ovvio però che noi non possiamo lamentarci, anche noi nel 1998 eravamo poco più che dei ragazzini, ciononostante venimmo messi sotto contratto e ci venne data tanta fiducia e libertà.
Rhapsody, Domine, DGM, Secret Sphere, Elvenking, Vision Divine, Thy Majestie, Pandaemonium… Ogni tanto mi diverto a rifare la stessa domanda a band diverse per confrontarne le risposte. Ebbene, mi fate una classifica delle migliori band italiane che suonano il vostro genere? Chi escludete dal podio? E soprattutto quali sono le tre band power migliori d’Italia, e per quale motivo?
Steve: 1. Rhapsody 2.DGM 3.Domine. Comunque ci sono molte bands che valgono parecchio, bisognerebbe avere più spazio sopratutto per suonare dal vivo. Il problema comune a molte band italiane è l’attitudine al live. Non so perché ma il modo di stare sul palco di noi italiani è diverso dai tedeschi o i finlandesi per esempio. Forse noi ce la tiriamo un po’ troppo… però ti dico onestamente che sono rimasto deluso diverse volte dalle prestazioni live di molte italian band. Un paio di anni fa sono stato in un locale di Stoccarda che si chiama LKA e mi è capitato di assistere ad un concorso per gruppi metal. A fine serata mi sono detto: “Beh ma qui hanno il metal nel sangue!” Questione di attitudine…
Daniel: Lione… ha sicuramente una voce molto calda che appaga subito l’orecchio, Tiranti e Morby hanno una notevole estensione vocale. Abbiamo anche in Italia i nostri punti di forza!
Lorenzo: Io invece dopo i Rhapsody metterei i Labyrinth di “Return to Heaven Denied”, con le loro solo forze buttarono fuori un disco che è un classico power-metal a livelli internazionali, inoltre ci suona il nostro vecchio amico Mat Stancioiu!
I miei complimenti vanno naturalmente alla vostra etichetta per gli splendidi digipack che produce e soprattutto, a colui che disegna le copertine dei vostri lavori. Di chi si tratta?
Daniel: Trovo questa domanda in molte interviste e ne sono contento. La persona in questione si chiama Diego Ferrarin, vive nella splendida Firenze e anche se nel primo lavoro ci ho dovuto quasi litigare per fargli vestire un po’ di più le fate e fargli ridurre notevolmente il seno! Sarà al 110% l’autore della nostra prossima copertina!
Lorenzo: Diego sta ai Panda come Derek Riggs sta(va) ai Maiden, ho detto tutto.
Bisognerà ancora attendere 4 lunghi anni per un nuovo disco dei Pandaemonium, avete già qualche progetto per le prossime pubblicazioni?
Daniel: Dato che questa volta dipenderà solo da noi ti posso assicurare che la nostra prossima produzione sarà pronta entro la fine del 2006.
Lorenzo: E spaccherà il culo, ve lo assicuriamo.
Steve: Di sicuro ci saranno cambiamenti stilistici, dal canto mio penso che sul prossimo ci saranno dei killer-riffs mozzafiato.
Lascio a voi le ultime righe per salutare gli utenti di TM, volete aggiungere qualcosa che non sia ancora stato detto?
Daniel: Cosa sarebbe il mondo senza musica? O peggio ancora cosa sarebbe il mondo senza il metal? Comprate!!!!!!!! Non arricchirete gli artisti, ma la nostra cultura.
Steve: Un saluto a tutti i navigatori dello splendido Truemetal.it! Fatevi un giro nel nostro sito, potete ascoltare e vedere la nostra musica! Se poi vi va’, avere una copia di “Return to reality” giova di sicuro alla salute!
Lorenzo: STAY HEAVY!!