Thrash

Pantera: Phil Anselmo, “So per certo che Vince and Dime approverebbero a mani basse”

Di Orso Comellini - 23 Novembre 2023 - 7:44
Pantera: Phil Anselmo, “So per certo che Vince and Dime approverebbero a mani basse”

In podcast su “The Metallica Report”, Phil Anselmo ha fatto il suo primo commento pubblico sul ritorno dei Pantera on stage. Assieme a lui era presente anche Rex Brown. Queste le sue parole:

È un’esperienza che dà forza. È incredibilmente bello e si sente così tanto amore quando si è lassù sul palco. Se lo si assorbe, è una sensazione fantastica, amico. Al giorno d’oggi, io e Rex ci dedichiamo di più agli spettacoli. Quando eravamo più giovani era un po’ come entrare in guerra; quando eravamo sul palco eravamo incazzati, come se fossimo in guerra. Ora… le canzoni sono lì. Posso concentrarmi sul cantare i brani. Cavolo, è un sollievo per me, amico. Non devo più rompere il mio fottuto corpo in pezzettini…

Riguardo Charlie Benante e Zakk Wylde:

Quei due ragazzi sono così entusiasti. Hanno le loro band e il loro patrimonio artistico, entrambi, anche senza di noi. È un onore suonare con loro. Sono i ragazzi più simpatici del mondo, amico. Sono così… Zakk ti fa davvero schiantare dalle risate, amico. È un tesoro. E il fottuto Charlie, lo conosciamo dall’87, amico. È un sacco di tempo.

Rex Brown ha aggiunto:

Il modo in cui (Charlie) suona le parti di Vinnie è sorprendente. Non credo che ci sia nessun batterista in grado di suonare come Vinnie. Chiudevo gli occhi, perché cercavo di concentrarmi, e ogni volte l’affinità mi sembrava migliore. E mi scendeva una lacrima di gioia, perché ci avvicinavamo davvero a come suonavamo io e Vinnie. Quindi le basi c’erano tutte.

Anselmo:

La sezione ritmica suona dannatamente Pantera, amico. Mi fa impazzire!

Se secondo lui nel 2023 i Pantera abbiano ancora lo spirito della band che fu:

L’unica cosa che posso dire è che so per certo che Vince e Dime vorrebbero che lo facessimo, a mani basse. Vorrebbero che il marchio Pantera, con annessi e connessi, continuasse. E non so cosa voi crediate, ma a volte mi piace pensare che i nostri vecchi compagni ci guardino da lassù con i pollici rivolti verso l’alto.