Vario

Paul DiAnno

Di - 5 Ottobre 2004 - 10:08
Paul DiAnno

L’amico Francesco Noli (bardk) ci ha fornito un’esclusiva intervista con l’ex singer degli Iron Maiden. Lo ringrazio a nome di tutta la nostra comunità virtuale.Chiariamo subito una cosa: per il sottoscritto Paul DiAnno è sempre stato un mito, un uomo da un carisma incredibile, una persona ottima, prima di essere un cantante di prestigio. Troppo si è parlato riguardo a lui e spesso a vanvera, solo perché ritenuto l’ex cantante degli Iron Maiden. Invece egli vanta una discografia di tutto rispetto e ancora oggi, non dandosi per vinto ma anzi, ora più che mai devoto alla musica che tanto gli ha dato nel corso della sua vita, vanta festival e tournée lunghissime in tutto il mondo. La Parola al mito. . . . .

Ciao Paul, come stai?

Ciao Francesco, sto bene grazie, a parte quelche doloretto alla schiena. . . . sai la vecchiaia si fa sentire hehehehehe

Allora Paul, vorresti aggiornarci suoi tuoi progetti attuali?

Certo, sicuramente. I miei prossimi progetti mi vedranno impegnato come sempre da 4 anni a questa parte a suonare shows in tutto il mondo. A novembre sarò in Argentina, poi Brasile, Cile un po tutto il Sud America. L’anno prossimo tornerò in Europa, in Irlanda per la precisione e poi ci sono date ancora da definire. . . ma come mia abitudine non starò con le mani in mano hehehehehe

Possiamo quindi contare di rivederti presto in Italia?

Sì, certo, stanne sicuro. . . i primi mesi del prossimo anno sarò in Italia per qualche show con la mia attuale band, gli Screaming Monkeys, che tra l’altro sono italiani!

Sì, li conosco molto bene. Una curiosità Paul… Gli Screaming Monkeys non sono altro che i Children of the Damned (cover band emiliana degli Iron Maiden) e ti accompagnano nei concerti che tieni in tutta europa… Ma ti seguiranno anche oltremanica?

No. E c’è una ragione per questo. Vedi, loro sono ottimi ragazzi e grandi musicisti, oramai è quasi 3 anni che suono con loro ed il feeling è al massimo. Ma è troppo costoso portare una band europea in altri continenti. Così sto seguendo una linea da tanti anni. Ho diversi gruppi a seconda del posto dove suono. In Europa ci sono gli Screaming Monkeys, in Sud America suono con una band del posto, ottimi musicisti che conosco molto bene (infatti Paul vive gran parte del suo periodo anche in Brasile, n.d.A.).

Ho letto da qualche parte che state pensando ad un nuovo cd con gli Screaming Monkeys è vero?

Sì, tutto vero. Abbiamo in cantiere questo disco, ma non so quando sarà pronto.

Paul, la tua carriera è stata costellata da molti gruppi, sciolti e poi rimessi insieme dopo la tua dipartita dagli Iron Maiden. Vorresti ripercorrere brevemente questa carriera per chi magari si è perso qualche tuo passo?

(ridendo) Ok man!!! Proverò… Allora, dopo aver lasciato gli Iron Maiden il mio primo gruppo furono i Lonewolf ed iniziammo a suonare grandi gigs in inghilterra. Il nome della band fu cambiato semplicemente in DiAnno. Tengo a precisare che questa non fu una scelta mia, ma di tutti insieme col manager di allora, visto che comunque essendo stato negli Iron avevo un nome ababstanza famoso rispetto agli altri membri del gruppo. Facemmo uscire un cd autointitolato nel 1984 (sotto FM Records), un hard rock molto tranquillo con inserti di tastiere (Mark Venables suonò le tastiere nel disco). Poi mi accorsi che non era esattamente la musica che volevo fare e sciolsi il gruppo. Nel frattempo, un manager produttore abbastanza noto all’epoca, Johnatan King, mi contattò per un progetto che vedeva coinvolti membri di spicco della scena nwobhm. Il progetto mi sembrò buono ed accettai, ma dopo il primo ep capii che le intenzioni di King erano solo quelle di farci diventare un gruppo commerciale e basta. Me ne andai subito così come fecero gli altri (il nome del gruppo era Gogmagog e vedeva Janick Gers e Pete Willis, ex Def Leppard alle chitarre, Clive Burr, ex Iron Maiden, dietro le pelli, e il bassista Neil Murray ex Black Sabbath). Il risultato mi lasciò perplesso ed ancora oggi ripudio quell’ep intitolato “I Will Be There”, contenente le peggior icanzoni che io abbia mai inciso (e molto difficile da reperire tra le altre cose). Così nel 1986 deluso da tutto questo decisi di fondare i Paul DiAnno’s Battlezone (autori di 2 dischi, “Fighting Back” e “Children Of Madness” di tutto rispetto) andando verso sonorità piu heavy metal. Facemmo 2 dischi e tante tournée e nonostante tanti cambi di formazione per problemi generici ci togliemmo veramente molte soddisfazioni (il periodo di cui parla va dal 1986 al 1990, n.d.A.). Ma siccome io son nato dal punk e quindi ho un approccio alla musica più “in your face”, crebbe in me la voglia di fare qualcosa di ancora più granitico, più diretto. Canzoni corpose e spacca ossa. Dopo un breve concerto con i miei amici Praying Mantis (grande gruppo tutt’ora vivo e vegeto della nwobhm che vede in formazione il primo chitarrista degli Iron Maiden, Dennis Stratton, n.d.A.) tenutosi in giappone ed immortalato nel Live At Last Praying Mantis CD (1990), decisi di mettere su un altro progetto, i Killers, insieme ad i miei amici Steve Hopgood (batteria ex Jagged Edge) e Cliff Evans (guitar, ex Tank). Facemmo 2 ottimi dischi (“Murder One”, del 1992 e “Menace to Society”, del 1994) e, forti del contratto della CBS Sony, facemmo anke molte tournée. Rilasciammo anche qualche cd dal vivo (“Killers-Live”) e una raccolta. A quel tempo io vivevo in America e mi ero risposato per la quarta volta. Era tutto fantastico, finché purtroppo alcune vicissitudini personali mi portarono alla dolorosa decisione di sciogliere il gruppo, che comunque tra alti e bassi ci ha visto suonare fino al 2001. Nel 1998 insieme al mio amico chitarrista Paulo Turin decidemmo di registrare un disco sotto il nome Paul DiAnno’s Battlezone, intitolato “Feel My Pain”. Un disco molto hardcore con influenze panteriane. Mi trasferii in Brasile perché nel frattempo (1996) divorziai da mia moglie per rifidanzarmi con una ragazza brasiliana e visto che Paulo Turin abitava là, decisi di comprare casa lì anche io. Stando così a contatto, io e Paulo Turin registrammo l’ultimo mio disco in studio sotto il monicker DiAnno dal titolo “Nomad” nel 2001 (uscito per Perris Records). Il disco è buono e vi hanno suonato giovani musicisti brasiliani che conoscevo; anche il lavoro è stato registrato in Brasile (Acquiles Priester, batteria e Felipe Andreoli, basso poi reclutati in pianta stabile negli Angra). Di qui l’idea di continuare sotto il monicker DiAnno, lasciando perdere sia i Battlezone che i Killers

Cavolo Paul, una carriera molto movimentata la tua… C’è da perdere la bussola!

Hahahaha lo so. Ma vedi Francy, tu mi conosci bene, io sono un tipo che deve fare quello che sente di fare… e quindi magari capisco che seguirmi nei miei progetti può risultare difficile… Ma io sono così, tu lo sai (ride!).

Sì lo so Paul, come so che tu non vuoi parlare degli Iron Maiden! Ma una domandina te la devo fare… Come ti lasciasti con loro?

Semplicemente così: io ero giovane, molto giovane (all’epoca Paul aveva poco piu di 20 anni) ed entrai a far parte degli Iron Maiden nel 1978 quasi per gioco, visto che io mai avevo pensato di fare il cantante o almeno, il cantante heavy metal. Io ero un punk, mi piace tutt’ora quella musica… Così accadde tutto velocemente… Facemmo un boom strepitoso coi primi 2 album… tournée su tournèe anche in Giappone… Io forse non ero preparato a tutto questo e magari qualche sbaglio l’ho commesso nell’abuso di droghe e conducendo una vita non consona a rendere al meglio con le mie prestazioni. Il malumore nacque tutto di lì. Io vivevo a pieno lo stile della rock’n’roll star, gli altri membri no… Già questo mi faceva star male, perché se non ti trovi d’accordo sul modo di vedere e vivere la vita con le persone è difficile poi stare insieme anche per lunghi periodi… Se ci metti poi il fatto che io volevo andare su sonorità piu hardcore-punk, mentre il resto del gruppo voleva fare solo heavy metal… Allora il malcontento aumentò. Cosi un giorno Rod (Smalwood, manager degli Iron) mi chiamò e mi disse che forse era meglio per tutti se io avessi lasciato il gruppo. Senza pensarci su 2 volte, presi la mia tessera del gruppo, gliela misi in mano e risposi “lo penso anche io” e così me ne andai.

Prendesti una decisione difficile ed è per questo che io e molti altri fan in tutto il mondo ti rispettiamo… Lasciasti un gruppo che stava diventando molto grande ed hai sempre perseverato nei tuoi progetti senza mai tornare indietro… per me questa è una grande prova di carattere!

Grazie man!!! Sì, è vero, potevo accettare le loro condizioni, ma non ero felice. Mi dissi che per essere felice dovevo fare ciò che mi sentivo e così feci. C’è da dire anche però che se da una parte gli Iron Maiden costituiscono un grande passato per me, la stessa cosa vale anche per loro.

Senza dubbio! Come sono i rapporti con gli altri membri del gruppo?

Ma guarda… Steve è un buon ragazzo che però pensa un po troppo ai soldi… Ogni tanto ci vediamo e parliamo tranquillamente… Figurati, non c’è rancore o nessun odio provato da entrambi… Siamo maturi oramai per queste cose! Con Dave sono molto amico, così anche con Clive. Con gli altri… Beh se ci vediamo ci salutiamo… Se non ci vediamo è uguale hehehhee

Ok Paul, ti ringrazio dell’intervista e ti aspettiamo allora agli inizi del prossimo anno in concerto qua da noi ok?

Grazie a te Francesco e a tutti voi di Truemetal. Sì, sicuramente ci vedremo presto in Italia. Grazie a tutti e ricordatevi… i veri miti siete voi… perché senza di voi io non sarei mai arrivato ad esere quello che sono… A presto FAMILIA MIA ITALIENA!!! (detto proprio così!)