Phobos Preacher (Diego)
Dopo l’uscita del primo album “Humanos”, True Metal incontra gli spagnoli Phobos Preacher. Buona lettura agli amanti della old-school e non solo.
Ciao Diego, benvenuto su True Metal e grazie per la disponibilità per quest’intervista. Inizierei parlando del nome della band, puoi spiegarci da dove deriva e cosa significa Phobos Preacher?
Ciao a tutti, Phobos (Dio della paura) nei nostri brani narra la realtà globale, autentiche storie horror (crisi, droghe, abusi, etc…). Da questo il nome Phobos Preacher (Predicatore di Paura).
Voi siete nati nel 2011 e il vostro primo disco “Humanos” è uscito qualche mese fa. Come avete trascorso questi due anni come band?
Questi anni sono stati abbastanza lunghi ma ci hanno permesso di apprendere tante cose sia come musicisti sia come persone, iniziando a lavorare insieme e a scrivere i brani per il disco.
La realtà musicale spagnola è molto interessante sotto il profilo del death metal, con band quali Wormed, Avulsed, Hybris e molte altre. Qual è il vostro pensiero in merito?
In questo momento in Spagna ci sono act di altissimo livello, e la scena estrema è molto fortunata per questo. Noi naturalmente siamo davvero orgogliosi di dare il nostro contributo.
Nel vostro stile c’è molta old-school, quali sono le band cui v’ispirate?
Abbiamo differenti gusti musicali, ma senz’altro le band principali sono Kataklysm, Six Feet Under, Avulsed, Kreator e i primi Sepultura.
La voce di Dany spesso ricorda il primo Glen Benton. E’ solo una mia impressione o c’è di più?
Dany è un grandissimo fan di Glen ed è naturale che spesso gli assomigli nel modo di cantare.
Parlando del vostro primo disco, so che è difficile descriverlo, ma credo che nessuno meglio di voi possa spiegarlo e presentarlo ai fan italiani del death metal.
Ok, credo che la maniera migliore di approcciarlo sia come un disco live, francamente devastante e senza compromessi. Siamo molto soddisfatti del risultato.
Ho notato questo tipo di approccio nel sound espresso che è davvero disarmante, in che modo vi rapportate alle composizioni?
Durante la stesura dei brani siamo stati tutti attivi. Ognuno portava le sue idee in modo che il risultato finale fosse il risultato della loro somma. In questo modo ognuno ha dato il suo apporto per la riuscita del disco.
Come mai la scelta dei testi in spagnolo? Qual è il messaggio che i vostri testi vogliono esprimere agli ascoltatori?
Tutti ci fanno la stessa domanda! La scelta del cantare in lingua madre è solo perché Dany (voce) si trova a suo agio e riesce ad esprimersi bene in spagnolo. I testi raccontano la triste realtà globale, come dicevamo a proposito del nome all’inizio dell’intervista.
State per prender parte a concerti o a un tour per promuovere il nuovo disco?
Si, ci stiamo preparando per l’inverno, in cui partiremo per la seconda parte del tour “Humanos 2013/14” in Spagna, ma speriamo di riuscire a presentarlo anche fuori e far visita anche a voi in Italia.
Un saluto finale per i vostri nuovi fan e lo staff di True Metal.
Sosteneteci acquistando una copia del disco e godetevelo!
Grazie a tutti voi.
Intervista a cura di Vittorio Sabelli