Intervista Plateau Sigma (Manuel Vicari)
Cominciamo dalla fine: quando è ufficialmente uscito, “The True Shape Of Eskaton”?
Innanzitutto ciao e grazie Daniele e grazie Truemetal.it per questo spazio a noi dedicato. “The True Shape Of Eskatos” è uscito ufficialmente il 29 settembre corrente anno.
In questo lasso di tempo, si può già avere un’idea del suo feedback con i fan, la stampa specializzata, ecc.?
Nonostante l’album sia appena uscito, possiamo dire con profondo orgoglio che il feedback da parte dei fan, degli organi di supporto, delle piattaforme di ascolto come per esempio YouTube è stato ed è enormemente positivo. La cosa ci rende molto soddisfatti e ben speranti per il futuro.
Le fonti d’ispirazione. Per l’artwork, i testi e la musica.
Dunque, la musica dei Plateau Sigma ha sempre umilmente cercato di perseguire questi leitmotiv: sogno, erotismo, rituali antichi, morte, scienza, storia antica, cinema e letteratura. Questo per quanto riguarda liriche e composizione. L’artwork è un quadro di Mark Demsteader, un geniale pittore inglese che, per il gusto dark, ossianico ed evocativo delle sue opere, ci ha fatto innamorare di questo quadro, intitolato “Into The River”, che peraltro si sposa benissimo col concetto del nostro disco e della nostra musica.
Musica. Come si è sviluppato il processo compositivo?
Il processo compositivo si è sviluppato come al solito da idee istintive e bozze di riff tirate giù di getto durante le prove, nello studio, anche nel cuore della notte! Idee grezze che poi sono state rielaborate in un secondo momento, ovviamente con tutto il gruppo a creare la ‘finitura’ oppure con Francesco (Genduso, il secondo chitarrista, ndr) che, alla vecchia maniera, portava un ampli da studio a casa mia per rifinire le chitarre che, credo, siano il fondamento del nostro sound.
Il Ponente Ligure è un deserto, per il metal. Figurarsi per il doom. Come vi siete trovati, l’uno con l’altro, quando avete dato alla luce il progetto ‘Plateau Sigma’?
Il nostro rapporto nel corso degli anni è rimasto immutato, siamo davvero una famiglia felice, si ride, si scherza e si lavora moltissimo quando è il momento. Ovvio, come ogni famiglia talvolta nascono discussioni ma posso dire senza ipocrisia alcuna che, alla base, le nostre discussioni servono a farci crescere e a fortificare la natura della nostra musica.
A proposito, qual è il significato di un nome così strano?
Il nome Plateau Sigma viene da un disco della depressive black metal one-man band Benighted In Sodom. Ci sembrava evocativo ed affascinante, aveva un nonsoché di… oscuro e… rituale. Come una specie di nome in codice, qualcosa che richiama anche un movimento segreto o una setta, anche se in sostanza è il nome di una sostanza chimica.
Il vostro doom è ricco di inserimenti che esulano un po’ dal discorso metal (sax, flauto, ecc.). È un esperimento, o è una direzione intrapresa definitivamente?
Bella domanda… che dirti… se sentissimo il bisogno di aumentare la forza dei nostri pezzi e divertirci a sperimentare, beh, no, non credo che ci faremo problemi,, in futuro, a coinvolgere altri strumenti e altre menti. Perché no?
Qual è stato il percorso che vi portati dal debut-EP “White Wings Of Nightmares” del 2012 a “The True Shape Of Eskathos”?
Un percorso fatto di salite ardue, ma anche di dolci discese. Dopo “White Wings Of Nightmares” non vedevamo l’ora di lavorare a brani nuovi e migliorare quanto già fatto in passato! Ed è stato davvero bello sviluppare“The True Shape Of Eskathos” nonostante le difficoltà di non avere uno studio proprio e cercare una sala prove stabile. Ricordo l’entusiasmo e il divertimento quando abbiamo iniziato la stesura definitiva tutti assieme alle prove…
Recentemente avete suonato in un tour attraverso vari Paesi dell’Est europeo. Com’è andata?
Il tour con i nostri grandi amici e bravissimi musicisti Echo è stato indimenticabile. Soprattutto l’esperienza rumena, ma ovunque abbiamo trovato un calore e un responso davvero sopra le righe.
Qual è l’attività della band, adesso?
Ora cercheremo di trovare nuove date e promuovere al meglio il nuovo disco. In più, sono sempre al lavoro con idee e nuovi riff. Ultimamente ho creato molto nuovo materiale su cui lavorare sperando sia buono e maturo per un discorso futuro, anche se ovviamente ancora non si potrà ‘amalgamare’ tutti assieme e ci sarà da aspettare per portare avanti il naturale percorso di questo ultimo.
Per concludere, ecco uno spazio tutto vostro da dedicare ai lettori di Truemetal.it…
Desideriamo ringraziare caldamente Daniele e Truemetal.it per la vostra disponibilità. Davvero, grazie a voi si tiene accesa la fiaccola del metal estremo anche in zone ‘impervie’ come la nostra. Grazie di cuore! Buoni ascolti e… God Save The Doom!
Intervista a cura di Daniele “dani66” D’Adamo