Pride Of Lions (Jim Peterik)
E’ davvero un grande onore ed un immenso piacere poter intervistare il disponibilissimo Jim Peterik, personaggio leggendario della scena AOR e fresco autore di ‘The Roaring Of Dreams’, nuovo, straordinario album dei suoi Pride Of Lions.
Ok Jim, dopo due album eccellenti, valutati da molte riviste specializzate con voti altissimi, i Pride Of Lions sono diventati uno dei gruppi di punta della scena AOR.
Avete percepito particolari pressioni nel creare il vostro nuovo album ‘The Roaring Of Dreams’?
Assolutamente.
Una pressione enorme da parte dei fans, dei giornali, delle radio e della nostra etichetta, ma nulla di paragonabile alla pressione che io e Toby abbiamo esercitato su noi stessi per fare del nostro meglio!
Fortunatamente sotto pressione riesco a rendere al massimo, quindi è stata una cosa positiva.
Sia a me che a Toby piace molto tentare di andare oltre alle aspettative del nostro pubblico!
Ho avuto l’impressione che ‘The Roaring of Dreams’, a differenza dei suoi predecessori, non catturi l’attenzione immediatamente, ma che esploda nella sua bellezza dopo qualche passaggio, offrendo qualcosa in più ad ogni ascolto: penso possiate esserne davvero molto soddisfatti.
Possiamo considerarlo come il disco “definitivo” dei Pride Of Lions?
Sì, siamo davvero contenti di quanto abbiamo realizzato!
Abbiamo avuto delle ottime impressioni sin da subito, non appena ultimato l’intero lavoro e le prime recensioni che abbiamo letto sembrano confermarcelo.
In ogni caso è vero, al riguardo dell’immediatezza del disco, credo proprio che chiunque si stanchi quasi subito di una canzone che ti colpisce al primo colpo; personalmente preferisco cercare di costruire qualcosa che abbia abbastanza appeal da invogliarti a riascoltarlo ma che possa anche crescere con ripetuti passaggi.
E’ una cosa che avevo già tentato in passato nei Survivor, con brani come ‘I Can’t Hold Back’ e ‘The Search Is Over”.
Come pensi reagiranno il pubblico ed i vostri fans?
Staremo a vedere. Pare che per molti sia l’album che attendevano da tempo.
Tuttavia esistono anche dei critici che non la pensano allo stesso modo…beh, del resto è impossibile piacere proprio a tutti…
Venendo al disco ed alle sue tematiche, ‘The Roaring Of Dreams’ tratta di sogni e speranze.
Da cosa ti sei fatto ispirare?
La cosa risale a qualche tempo fa, quando mi sono reso conto che la mia vita è stata sino a qui costellata da una serie di sogni che ho rincorso e cercato di realizzare.
E devo dirti che molti ora sono divenuti realtà, ma ne ho ancora tanti altri!
Ci piace molto cercare di sollevare il morale della gente con la nostra musica, provare a far capire alle persone che non sono sole nell’affrontare i problemi della vita. Ci piace stimolare il nostro pubblico cercando di farlo sentire bene stando in pace con se stessi invece del contrario…questa è la forza della buona musica.
Credo che ognuno abbia dei sogni racchiusi nel proprio animo che aiutano ad andare avanti ogni giorno.
Questa speranza di un futuro migliore è proprio il “ruggito dei sogni” (The Roaring Of Dreams).
Quindi ti consideri più un sognatore, o ritieni di essere un uomo concreto e con i piedi per terra?
Sono molto più un sognatore che un uomo concreto…mia moglie è quella realista che mi tiene con i piedi ben ancorati a terra!!!
Però credo che in fondo, cosa che vale sia per il musicista che per l’uomo comune, è solo il sognatore che desidera cose impossibili ed alla fine riesce a farle diventare realtà!
Che posto hanno la spiritualità ed il romanticismo nella tua vita?
Sono una persona molto spirituale.
Credo che ogni mia canzone provenga da Dio; mi sento come se ogni ispirazione provenisse da lui.
Tutti quanti abbiamo ricevuto un dono alla nostra nascita…ritengo che sia nostro obbligo quello di utilizzare questo dono ogni giorno senza sprecarlo inutilmente.
Se riuscissimo a farlo…beh…sarebbe un mondo molto migliore!
E chi è dunque Jim Peterik nella vita di tutti i giorni?
Esattamente lo stesso che vedi sul palco…sebbene sul palco io sudi molto molto di più!!!
Mi piace stare con gli altri, credo di essere molto disponibile e non ho paura del contatto con le persone.
Qualcuno potrebbe dire che concedo troppa fiducia, però, che ci vuoi fare, sono fatto così!
E fortunatamente questo atteggiamento per ora non mi ha mai nuociuto.
Per il resto, sono sempre al lavoro sulle mie canzoni, anche quando faccio la spesa, guardo la TV, mi faccio la barba…
Per me è come respirare!
Recentemente hai fatto squadra con Kelly Keagy nella realizzazione del suo nuovo cd ‘I’m Alive’.
Cosa pensi del risultato?
Mi piace davvero moltissimo!
E’ molto più Hard Rock di quello che di solito faccio nei miei dischi solisti o in quelli dei Pride Of Lions, ma riflette molto bene l’amore di Kelly per la musica hard.
Ci sono in ogni caso, abbastanza melodia e contenuti da rendermi orgoglioso del lavoro fatto.
Kelly poi è un tipo molto profondo e passionale.
Restando sempre in tema, hai collaborato con un sacco di ottimi artisti e musicisti nella tua carriera, ma c’è qualcuno con cui ancora desidereresti lavorare?
Tantissimi.
Per adesso però il mio impegno e rivolto esclusivamente alla realizzazione di un nuovo album di Toby in cui duetterà con sua sorella Tory che, tra l’altro, puoi già sentire nel brano ‘Turnaround’ presente su ‘The Roaring Of Dreams’.
Ho in progetto inoltre un nuovo disco con gli Ides Of March e sto lavorando con Will Floyd, un ottimo cantante in stile Rober Plant per qualcosa da fare in futuro.
Ed oltre a questo? Chi ha catturato la tua attenzione recentemente?
Ho gradito molto l’ultimo cd di Joe Lynn Turner…ma non solo perchè molte delle canzoni le ho scritte io!!! Poi sicuramente i Wig Wam, i Five For Fighting, i Train ed i Rasmus…
Che opinione hai del music business di questi ultimi tempi?
Secondo me le cose stanno poco alla volta migliorando.
Le bands sono molto più propense ultimamente a suonare strumenti ed a comporre buone melodie piuttosto che fare musica con un computer…c’è speranza!
Un altro aspetto del music biz sono le case discografiche.
Come ti trovi con la Frontiers?
Beh, è gente che lavora davvero con passione.
Serafino (Perugino, leader della Frontiers nda) poi, riesce sempre ad essere una fonte di ispirazione per me (lo chiamo “la mia musa”!!!) perché apprezza davvero quello che faccio ed ama tantissimo la voce di Toby.
E’ veramente un grande appassionato della musica che fanno le bands che incidono per lui… è un grandissimo fan del classic rock!!!
Toglimi una curiosità. Come ti senti ad essere una influenza per tantissimi giovani artisti, oltre ad essere considerato una leggenda vivente?
E’ il miglior premio che possa pensare di ottenere.
Sai, non faccio questo lavoro per i soldi, li ho sempre considerati un grosso ostacolo nella comunicazione tra le persone e non sono mai stati il mio obiettivo.
Per quanto mi riguarda, le lettere che ricevo dai fans e la gente che incontro e che mi racconta la storia di come una mia canzone li ha commossi, sono le cose che contano di più.
Per me questo vale più dell’oro e di ogni altra cosa.
Siamo arrivati alle ultime domande di rito.
Quali sono i tuoi progetti più immediati?
Beh, per ora promuovere ‘The Roaring Of Dreams’ e fare interviste.
Poi ci esibiremo dal vivo a Chicago il 18 maggio, faremo delle date in Belgio ad agosto e probabilmente in Giappone a giugno ed in Inghilterra ad ottobre…
E in Italia?
Ci stiamo provando. Stiamo cercando di mettere insieme qualche data anche lì!
Bene. A te la chiusura Jim!
Che dire, amiamo moltissimo l’Italia e la gente lì da voi sembra apprezzare parecchio la nostra musica.
Sarebbe un sogno che si avvera poter suonare dal vivo nel vostro paese…garantisco che faremmo davvero tremare i muri!!!
Per il resto, grazie per l’attenzione che vorrete dedicare al nostro nuovo album!
Keep Rocking!!!