Hard Rock

Quiet Riot: Frank Banali, “Dovevo morire a ottobre. Vado avanti con un atteggiamento positivo”

Di Simone Volponi - 25 Novembre 2019 - 0:48
Quiet Riot: Frank Banali, “Dovevo morire a ottobre. Vado avanti con un atteggiamento positivo”

Il batterista Frankie Banali ha parlato della sua battaglia con il cancro al pancreas nel corso di una apparizione su SiriusXM il 20 novembre. Ecco alcuni estratti significativi:

Ad aprile all’improvviso il mio polpaccio iniziò a farmi parecchio male insieme al piede destro. Ho fatto un’ecografia del mio polpaccio destro, e avevo un coagulo di sangue, un altro coagulo di sangue era nel polmone sinistro. La preoccupazione era che se si spostavano potevano prendere solo due vie: una al cervello, aneurisma e fine della storia. L’altro al tuo cuore, attacco di cuore, fine della storia. Una scansione ha evidenziato che nel mio fegato qualcosa non andava. Alle 4:30 circa del mattino, il chirurgo arriva e dice senza tante cerimonie: “Hai un carcinoma pancreatico di quarta fase con metastasi al fegato. E mi piace molto la tua musica.” Firmò i documenti e uscì. È così che l’ho scoperto.
Avevo mandato mia moglie Regina a casa all’una e mezza del mattino, perché era stata con me tutto il giorno. Quindi la mia prima preoccupazione era: come faccio a dirlo a mia moglie? La mia seconda preoccupazione è come mi prendo cura dei Quiet Riot? Quindi ho deciso di non renderlo pubblico. A quel punto, tutto quello che sapevo è che avevo quello che considerano il cancro terminale, e mi hanno dato sei mesi, il che inizialmente significava che a metà ottobre sarei probabilmente morto. Non volevo rendere pubbliche solo le cattive notizie, quindi la mia prima considerazione è stata: “Ok, bene, vediamo come va, perché mi rifiuto di accettare che tra sei mesi morirò”, anche se ho iniziato a prendere accordi, perché non lo sai come andrà. Ma mi sono rifiutato di accettarlo. Dopo la diagnosi sono volato in Florida e ho fatto un festival, contro gli ordini del mio dottore, per via dell’altitudine e dei coaguli di sangue. E poi a maggio, ho fatto il festival M3, ma dopo quello è diventato impossibile viaggiare. Nei mesi estivi la band aveva un calendario completo. Come potevo prendermi cura dei ragazzi? Tutti hanno delle spese, hanno famiglie e tutto il resto. Quindi mi sono messo in contatto con il mio agente e abbiamo discusso di far andare in tour la band con batteristi sostitutivi.

La mia prognosi attuale? Ho compiuto a dir poco un miracolo. Grazie al trattamento che sto ricevendo, ma anche alla mia dieta, perché, grazie a Dio, mia moglie Regina mi ha portato anni fa dall’essere un carnivoro italiano completo e totale all’essere vegetariano… Mio padre è nato in Sicilia e adorava cucinare. Quindi ho imparato da lui. Almeno quattro volte a settimana mangiavamo la pasta quando ero un bambino, con le polpette e la salsiccia. E poi gli altri tre giorni della settimana carboidrati, riso e fagioli e pesce e questo e quello e l’altro… Quello che sto dicendo è che penso sia utile per il mio recupero che non mangio carne e pollo o maiale. Sono molto consapevole che per il cancro non esiste una cura. Quindi so che il cancro causerà la mia morte. La domanda è quando. E penso che avere un atteggiamento molto positivo sia molto utile. Sì, va bene avere i tuoi giorni negativi, perché li ho. Va bene essere depresso, ma non va bene rimanere lì fermo. È più importante continuare a vivere la tua vita, non solo per te stesso, ma per i tuoi familiari e i tuoi amici. Quindi è molto importante essere positivi e realistici. Non sono una persona pessimista o ottimista. Sono un realista, mi occupo dei fatti quando mi vengono presentati“.