Rage (Mike Terrana)
I Rage hanno, secondo me, prodotto uno dei dischi più belli di questo 2003, ecco cosa mi ha raccontato il batterista Mike Terrana durante la nostra chiaccherata al telefono
(M.L.) Iniziamo subito parlando del vostro nuovo album “Soundchaser” che so essere un concept, potresti spiegare bene di cosa tratta?
(M.T.) Il concept dell’album è basato su un racconto di H.P. Lovecraft, famosissimo scrittore di science fiction, in pratica parla di questi Soundchaser, esseri preposti a proteggere i Grandi Antichi, che vengono attivati attraverso la musica. In pratica questi esseri non sono ne del tutto umani ne del tutto macchine, quindi possono provare emozioni. Il racconto inizia quando un gruppo di archeologi ritrova uno degli ultimi Soundchaser, il resto lo scoprirai leggendo i testi, non voglio svelare troppo.
Ovviamente anche la copertina è correlata al concepì, infatti quelli che vedi sono i proprio i Soundchaser, anche se ovviamente sono impersonificati con la nostra mascotte.
(M.L.) Musicalmente trovo molte somiglianze tra il vostro nuovo album e “The Missing Link”, anche se su “Soundchaser” tutto sembra amplificato, melodie grandiose e tanta potenza, questa sorta di ritorno al passato è stata una cosa studiata o totalmente spontanea?
(M.T.) Beh non è stata proprio una decisione presa a tavolino, ma di sicuro una decisone presa coscientemente. Credo che il periodo della sperimentazione con un orchestra sia finito per noi, stava diventando noioso sia per i fans che per noi, quindi abbiamo voluto tornare a suonare Heavy Metal in classico stile Rage. Comunque il processo di songwriting è avvenuto senza stare a pensare troppo, abbiamo scritto i pezzi in maniera molto spontanea e naturale.
(M.L.) I Rage sono uno di quei gruppi che non hanno mai ottenuto il successo che meritavano, credi che questa possa essere la volta buona per voi?
(M.T.) Io lo spero davvero!
Tutti stanno facendo dei grossi sforzi per questo disco, partendo proprio da noi, la casa discografica ci ha messo a disposizione un buon budget sia per le registrazioni sia per la promozione e tutti stanno facendo davvero un ottimo lavoro. Adesso bisogna solo aspettare i responsi che ci arriveranno dalla stampa specializzata e soprattutto dai fans, noi siamo consapevoli di aver fatto del nostro meglio.
(M.L.) Tu per molto tempo sei stato una sorta di session man, mentre ora sei in pianta stabile nei Rage, continui lo stesso ad avere altre bands?
(M.T.) Sì certo, anche se si tratta più che altro di progetti fusion o comunque non Metal. I miei gusti musicali sono molto ampi e quindi ho bisogno di suonare molti generi per sfogare la mia creatività. Sai io ho suonato con gente tipo Malmsteen o Tony McAlpine, mi sono tolto parecchie soddisfazioni, ma suonare con Yngwie vuol dire fare esattamente quello che vuole lui e basta, non puoi esprimere la tua personalità, infatti è capitato spesso che qualcuno lo abbia mollato nel mezzo di un tour…. Ok lui è Malmsteen però non è molto appagante per un musicista andare avanti così per molto tempo. Io conosco gente che ha suonato con Duke Ellington, anche lui è un musicista solista, ma lascia molta libertà ai musicisti che suonano per lui, e questo è davvero bello.
Con i Rage ho questa libertà, posso dire la mia in fase di songwriting e tutto questo mi rende davvero felice della mia situazione attuale.
(M.L.) La formazione dei Rage è composta da uno statunitense, tu, un russo, Victor, e un tedesco, Peavy, credi che il fatto di mettere assieme tre persone con culture ed abitudini così diverse tra loro sia un vantaggio oppure questo può portare a delle discussioni all’interno della band?
(M.T.) Può capitare che a volte si creino delle situazioni strane, in cui non capisco bene il perché di certi comportamenti da parte degli altri due, ma tutto deriva proprio dalle differenze culturali che abbiamo. L’importante è cercare sempre di capire il perché una persona si comporta in un certo modo, io posso dire che questa diversità culturale all’interno della band mi ha fatto crescere parecchio come persona.
Sai la cosa che più colpisce è che le nostre tre nazioni in passato hanno avuto rapporti difficili tra di loro, eppure adesso noi tre andiamo d’accordo, nel nostro piccolo abbiamo dimostrato quanto possono essere stupidi i pregiudizi nei confronti di persone che hanno una cultura diversa dalla nostra.
(M.L.) Tu che sei americano come vedi la scena Metal nel tuo paese?
(M.T.) Beh io vivo ad Amburgo ormai da anni, però so che purtroppo il Metal negli Stati Uniti è un fenomeno molto underground, poca gente si interessa al genere per colpa di MTV, che negli States è davvero molto potente, riesce a manipolare i gusti della gente a suo piacimento. Purtroppo i ragazzi del mio paese si fanno influenzare in modo impressionante da quello che dice la televisione, molto più che qui in Europa.
Figurati che non molto tempo fa abbiamo suonato al Power Prog Fest di Atlanta e c’erano solo 3000 persone…
(M.L.) Beh in fondo non sono così poche!
(M.T.) Sì però se pensi cha a Wacken abbiamo suonato davanti a 30000 persone capisci le dimensioni del fenomeno qui in Europa rispetto agli Stati Uniti, pensa anche che negli U.S.A. c’è anche una popolazione maggiore che in Europa…
(M.L.) Ma credi che il fatto che il Metal sia più popolare in europa sia dovuto solo all’influenza della televisione sui kids americani?
(M.T.) Beh di sicuro è uno dei motivi principali, poi c’è anche il fatto che in europa c’è una cultura diversa e che in fin dei conti l’Heavy Metal è nato qui, credo che sia una somma di tutti questi fattori a far sì che nel vecchio continente il Metal goda sempre di ottima salute.
(M.L.) Tra poco partirà il vostro tour in compagnia degli Helloween, voi farete da gruppo di supporto oppure sarete co-headliner?
(M.T.) Saremo i co-headliner, però saranno sempre loro a suonare per ultimi. Per noi questo tour è davvero una bella occasione, gli Helloween attirano davvero tanta gente e noi potremmo guadagnare davvero parecchi fans grazie a questa tournee.
(M.L.) Sempre a proposito di Helloween, com’è nata la collaborazione con Andi Deris su “Wake the Nightmares”?
(M.T.) E’ nata in maniera molto spontanea. Noi abbiamo mixato il nostro album negli studi che Andi ha a Tenerife, in Spagna, e mentre eravamo là è nata l’idea di farlo partecipare al disco, lui è stato entusiasta della cosa ed ha registrato le sue parti direttamente nei suoi studi. Per noi è stato molto bello poter avere un artista come Andi sul nostro disco.
(M.L.) Non credi che soprattutto dal vivo potrebbe tornarvi utile un secondo chitarrista da affiancare a Victor?
(M.T.) Dal vivo una seconda chitarra potrebbe essere utile, ma noi preferiamo usare dei minidisc, ci aiutano nelle parti in cui una seconda chitarra è indispensabile e ci permettono di mantenere anche dal vivo la formazione a tre, sai così abbiamo anche più spazio sul tour bus (scoppiamo a ridere, n.d.r.) A parte gli scherzi, inserire un nuovo elemento nella band, anche se solo per le esibizioni dal vivo non è semplice, si rischia di rovinare l’alchimia che invece noi tre abbiamo.
(M.L.) Secondo te cos’è davvero il TrueMetal?
(M.T.) Wow…difficile dirlo, anche perché a me non interessa per niente etichettare la musica, tu cosa definiresti davvero TrueMetal?
(M.L.) Beh io ho più un concetto di True Music, nel senso che se una band suona quello che gli piace davvero e lo fa col cuore secondo me è True..
(M.T.) Sì sono d’accordo, anche secondo me l’importante è suonare quello che si sente, se no tutto diventa una specie di lavoro che alla fine non da soddisfazione.
(M.L.) Purtroppo siamo arrivati alla fine Mike, il finale lo lascio a te
(M.L.) Spero che il nostro nuovo album posa essere apprezzato dai nostri fans e magari anche da chi non ci conosce, noi abbiamo fatto il meglio che potevamo e siamo sicuri di aver creato un ottimo disco. Non vedo l’ora di venire a suonare in Italia, anche perché non se lo sai ma mio padre è italiano, siciliano per la precisione, io purtroppo non ho mai imparato la tua lingua, ma spero un giorno di poter rimediare. Ti ringrazio per la bella intervista e se mi vedi quando suoniamo a Milano presentati che almeno ci beviamo una birra assieme!
Tranquillo che mi presenterò Mike, una birra offerta da uno dei migliori batteristi in circolazione non me la posso certo perdere!